Naidif: a cosa serve e come si usa

Naidif (Difenidramina Cloridrato): indicazioni e modo d’uso

Naidif (Difenidramina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Coadiuvante per il trattamento temporaneo dei disturbi del sonno.

Naidif: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Naidif è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Naidif ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Naidif

Posologia

Una bustina la sera 20 minuti prima di coricarsi.

Modo di somministrazione

Sciogliere il contenuto di una bustina in mezzo bicchiere d’acqua e bere immediatamente la soluzione ottenuta.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Naidif seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Naidif per quanto riguarda la gravidanza:

Naidif: si puĂ² prendere in gravidanza?

Non esiste adeguata evidenza di completa sicurezza di impiego della difenidramina in corso di gravidanza nella specie umana. Esiste infatti qualche segnalazione di aumentata incidenza di palatoschisi in lattanti le cui madri hanno assunto la sostanza nel corso del primo trimestre di gestazione. Anche in considerazione dei risultati degli studi di teratogenesi, NAIDIF non va impiegato in gravidanza e nel corso dell’allattamento.

Le donne in etĂ  fertile devono essere informate della necessitĂ  di interrompere la terapia in caso di gravidanza desiderata o sospetta.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Naidif?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Naidif in caso di sovradosaggio.

Naidif: sovradosaggio

Sintomi

Esiste una correlazione tra la concentrazione plasmatica e la frequenza o l’entitĂ  dei sintomi. I sintomi piĂ¹ comuni sono stati: alterazione della coscienza (dalla sonnolenza alla perdita di coscienza). Sono stati inoltre osservati psicosi (allucinazioni), stati ansiosi e agitazione, irrequietezza, aumento dei riflessi muscolari, vampate di calore, convulsioni, febbre, eritema, secchezza delle mucose, sintomi antimuscarinici come midriasi, tachicardia, tachiaritmia, scompenso circolatorio e respiratorio. PiĂ¹ frequentemente depressione del sistema nervoso centrale.

La rabdomiolisi è stata descritta raramente dopo sovradosaggio da difendiramina cloridrato per os.

Non è escluso che la difenidramina possa indurre torsioni di punta (aritmia) in caso di sovradosaggio.

Trattamento

Eseguire uno svuotamento gastrico. Provare la somministrazione di emetici se il paziente è vigile e non sono presenti sintomi di tossicitĂ , ma tale trattamento puĂ² risultare inefficace per l’attivitĂ  antiemetica dell’antistaminico. Date le proprietĂ  anticolinergiche della difenidramina cloridrato, la lavanda gastrica puĂ² portare benefici anche alcune ore dopo il sovradosaggio. Instillare carbone attivo e un catartico dopo la lavanda gastrica per ridurre l’assorbimento enterico. Le proprietĂ  farmacologiche, l’elevato volume di distribuzione, l’alto legame proteico e una emivita breve rendono la difenidramina cloridrato poco idonea ad una eliminazione significativa della sostanza mediante tecniche extra-corporee come emodialisi, emoperfusione o trasfusione autologa.

Le convulsioni ed i sintomi di notevole stimolazione del sistema nervoso centrale possono essere controllate con diazepam per via parenterale anche se è bene evitare di assumere farmaci che deprimono il SNC. Possono essere utilizzati vasopressori come noradrenalina o fenilefrina, ma l’adrenalina non deve essere somministrata poichĂ© paradossalmente potrebbe ridurre ulteriormente la pressione arteriosa.

La fisostigmina e.v. 0.02 -0.06 mg/Kg di peso corporeo (approssimativamente 2 mg negli adulti e 0.5 mg nei bambini) puĂ² essere usata ripetutamente se i sintomi anticolinergici tendono a scomparire. In caso di sovradosaggio da fisostigmina deve essere disponibile l’atropina.

I trattamenti sintomatici devono rivolgersi alla correzione della ipossia e degli squilibri idro-elettrolitici.

Nella maggior parte dei casi di intossicazione da difenidramina cloridrato, è sufficiente una terapia di supporto generale e sintomatica come la respirazione artificiale, il raffreddamento esterno per controllare l’iperpiressia e la somministrazione di liquidi per via endovenosa.

Naidif: istruzioni particolari

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco