Venbig: a cosa serve e come si usa

Venbig (Immunoglobulina Umana Antiepatite B): indicazioni e modo d’uso

Venbig (Immunoglobulina Umana Antiepatite B) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Profilassi delle recidive del virus dell’epatite B dopo trapianto di fegato nell’insufficienza epatica indotta da virus dell’epatite B, in combinazione con terapia antivirale.

Immunoprofilassi dell’epatite B:

In caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati (incluse le persone che non sono completamente vaccinate o il cui ciclo di vaccinazione non è conosciuto).

In pazienti in emodialisi, finché la vaccinazione non è diventata efficace.

Nel neonato con madre portatrice del virus dell’epatite B.

In soggetti che non hanno mostrato una risposta immunitaria dopo la vaccinazione (anticorpi anti- epatite B non misurabili) e per i quali è necessaria una prevenzione continua per il rischio persistente di contrarre l’epatite B.

Devono essere prese in considerazione altre linee guida ufficiali sull’uso appropriato delle immunoglobuline umane anti-epatite B per uso endovenoso.

Venbig: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Venbig è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Venbig ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Venbig

Posologia

Profilassi delle recidive dell’epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica indotta da epatite B.

Adulti

10.000 UI il giorno del trapianto, peri-operativamente;

in seguito 2.000-10.000 UI/giorno per 7 giorni e quanto necessario per mantenere i livelli di anticorpi sopra 100-150 UI/l nei pazienti negativi per HBV-DNA e sopra 500 UI/l nei pazienti positivi per HBV-DNA.

Popolazione pediatrica

La posologia deve essere regolata a seconda della superficie corporea, sulla base di 10.000 UI/1,73 m2.

Immunoprofilassi dell’epatite B

Profilassi dell’epatite B in caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati:

almeno 500 UI, in base all’intensitĂ  dell’esposizione, il prima possibile dopo l’esposizione, e preferibilmente entro 24 – 72 ore.

Immunoprofilassi dell’epatite B in pazienti in emodialisi:

8-12 UI/kg fino ad un massimo di 500 UI, ogni 2 mesi fino al verificarsi della sieroconversione conseguente alla vaccinazione.

Prevenzione dell’epatite B nel neonato con madre portatrice del virus dell’epatite B, alla nascita o il prima possibile dopo la nascita:

30-100 UI/kg. Nella pratica clinica la via di somministrazione intramuscolare è preferita ogni volta che sono necessarie somministrazioni ripetute per raggiungere la sieroconversione dopo la vaccinazione. La somministrazione di immunoglobuline anti-epatite B puĂ² essere ripetuta fino alla sieroconversione conseguente alla vaccinazione.

In tutte queste situazioni, la vaccinazione contro il virus dell’epatite B è fortemente raccomandata. La prima dose del vaccino e le immunoglobuline umane anti-epatite B possono essere iniettate lo stesso giorno, perĂ² in siti differenti.

In soggetti che non hanno mostrato una risposta immunitaria dopo la vaccinazione (anticorpi anti-epatite B non misurabili) e per i quali è necessaria una prevenzione continua, puĂ² essere presa in considerazione la somministrazione di 500 UI negli adulti e 8 UI/kg nei bambini, ogni 2 mesi; si considera che un titolo anticorpale protettivo minimo sia di 10 mUI/ml.

Devono essere presi in considerazione anche la dose e lo schema posologico per l’impiego delle immunoglobuline umane anti-epatite B per uso endovenoso raccomandati in altre linee guida ufficiali.

Modo di somministrazione

Uso endovenoso.

VENBIG deve essere infuso per via endovenosa ad una velocitĂ  iniziale di 0,46 – 0,92 ml/kg/h (per esempio, per un paziente di 65 kg ad una velocitĂ  di 10 – 20 gocce/minuto) per 20 – 30 minuti. Vedere il paragrafo 4.4. In caso di reazione avversa, si deve ridurre la velocitĂ  di somministrazione o interrompere l’infusione. Se ben tollerata, la velocitĂ  di somministrazione puĂ² essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 1,85 ml/kg/h (per esempio, per un paziente di 65 kg ad una velocitĂ  di 40 gocce/minuto) per il resto dell’infusione.

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Venbig seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Venbig per quanto riguarda la gravidanza:

Venbig: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

La sicurezza d’uso di questo medicinale durante la gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrato con cautela in donne in gravidanza. Ăˆ stato dimostrato che i prodotti a base di IVIg attraversano la placenta, in modo crescente durante il terzo trimestre di gravidanza.

L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono da attendersi effetti dannosi sul decorso della gravidanza o sul feto e sul neonato.

Allattamento

La sicurezza d’uso di VENBIG in madri che allattano non è stata stabilita in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne che allattano. Le immunoglobuline sono escrete nel latte materno e possono contribuire al trasferimento di anticorpi protettivi al neonato. Non sono previsti effetti negativi su neonati/bambini allattati al seno.

FertilitĂ 

L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono da aspettarsi effetti dannosi sulla fertilità.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Venbig?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Venbig in caso di sovradosaggio.

Venbig: sovradosaggio

Le conseguenze del sovradosaggio non sono conosciute. Il sovradosaggio di IVIg puĂ² portare ad un sovraccarico di liquidi e ad iperviscositĂ , particolarmente nei pazienti a rischio, inclusi pazienti anziani o pazienti con insufficienza cardiaca o renale (vedere paragrafo 4.4).

Venbig: istruzioni particolari

VENBIG deve essere portato a temperatura ambiente o corporea prima dell’uso. La completa ricostituzione deve essere ottenuta entro 30 minuti.

Ricostituzione della soluzione, flaconcino da 500 UI:

aspirare il solvente con la siringa per iniezione;

iniettare il solvente con la stessa siringa nel flaconcino contenente la polvere;

agitare delicatamente il flaconcino fino a completa dissoluzione della polvere;

non agitare vigorosamente, la formazione di schiuma deve essere evitata;

aspirare la soluzione così ottenuta con la siringa;

sostituire l’ago ed infondere al paziente. Ricostituzione della soluzione, flaconcino da 2500 UI:

togliere le capsule di protezione dei flaconcini di polvere e di solvente;

pulire con alcool le superfici dei tappi dei due flaconcini;

inserire l’ago piĂ¹ piccolo del doppio ago nel flaconcino contenente il solvente;

togliere il cappuccio copriago dall’altro lato del doppio ago, facendo attenzione a non toccare il secondo ago;

capovolgere il flaconcino di solvente con il doppio ago ed inserire il secondo ago nel flaconcino di polvere; al momento della perforazione del tappo del flaconcino contenente la polvere, l’estremità dell’ago nel flaconcino del solvente deve essere a contatto con il liquido e non con l’aria;

agitare delicatamente a temperatura ambiente il flaconcino fino a completa dissoluzione della polvere;

non agitare vigorosamente, la formazione di schiuma deve essere evitata;

togliere il flaconcino di solvente con il doppio ago;

applicare il set infusionale ed infondere endovena.

I prodotti ricostituiti devono essere ispezionati visivamente per verificare la presenza di corpuscoli e alterazioni della colorazione prima della somministrazione.

Dopo la ricostituzione, il prodotto è un liquido chiaro o leggermente opalescente e incolore o giallo chiaro. Le soluzioni torbide o con depositi non devono essere utilizzate.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco