Vincristina: a cosa serve e come si usa

Vincristina (Vincristina Solfato): indicazioni e modo d’uso

Vincristina (Vincristina Solfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

VINCRISTINA EG puĂ² essere impiegata sia in monoterapia che in associazione con altri agenti oncolitici per il trattamento delle seguenti condizioni patologiche: leucemie acute; linfomi maligni, tra i quali il morbo di Hodgkin, il linfosarcoma ed il reticolosarcoma; altre neoplasie come il neuroblastoma, il tumore di Wilms ed il rabdomiosarcoma.

Vincristina: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Vincristina è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Vincristina ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Vincristina

Si deve porre particolare attenzione nel calcolare e nel somministrare la dose di VINCRISTINA EG perchĂ© il sovradosaggio puĂ² avere conseguenze molto gravi o mortali.

Il farmaco si somministra per via endovenosa ad intervalli settimanali.

Negli adulti la dose normale è di 1.4 mg/m2. Una riduzione del 50% della dose di VINCRISTINA EG viene raccomandata nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml.

Nei bambini la dose normale di VINCRISTINA EG è di 2 mg/m2. Nei bambini di peso uguale o inferiore a 10 kg la dose iniziale deve essere di 0.05 mg/kg in somministrazione unica settimanale.

VINCRISTINA EG non deve essere somministrato a pazienti che ricevono radioterapia che includa l’area epatica.

Somministrando VINCRISTINA EG in combinazione con la L-asparaginasi, VINCRISTINA EG deve essere somministrato da 12 a 24 ore prima dell’enzima, al fine di minimizzare la tossicitĂ  acuta. La somministrazione di L-asparaginasi effettuata prima di quella di VINCRISTINA EG puĂ² ridurne la clearance epatica.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Vincristina seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Vincristina per quanto riguarda la gravidanza:

Vincristina: si puĂ² prendere in gravidanza?

A causa dell’aumento del rischio di trombosi in caso di patologie tumorali, è frequente il ricorso a terapie anticoagulanti. L’elevata variabilità intraindividuale della coagulabilità durante la patologia e la possibile interazione fra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antineoplastica richiedono, se si decide di

trattare il paziente con anticoagulanti per via orale, di aumentare la frequenza di monitoraggio dell’INR (rapporto normalizzato internazionale).

La somministrazione concomitante di itraconazolo e vincristina solfato è stata associata alla comparsa prematura e ad un aggravamento delle patologie neuromuscolari, probabilmente correlati all’inibizione del metabolismo della vincristina.

E’ necessario considerare la possibile interazione tra vincristina solfato e calcio-antagonisti, in particolare la nifedipina, dal momento che la somministrazione concomitante di vincristina solfato e nifedipina puĂ² portare ad una riduzione della clearance plasmatica di vincristina solfato e di conseguenza al rischio di un aumento della tossicitĂ .

Fenitoina e fosfenitoina

E’ stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni di polichemioterapia includenti VINCRISTINA EG riducono i livelli plasmatici dell’anti- convulsivante e diminuiscono la soglia per le convulsioni. Tale associazione non è pertanto raccomandata. Se non puĂ² essere evitata, la regolazione delle dosi deve basarsi sulle determinazioni dei livelli ematici. Il contributo della VINCRISTINA EG a questa interazione non è certo. L’interazione puĂ² essere spiegata da un ridotto assorbimento della fenitoina e da un suo aumentato metabolismo ed eliminazione.

Altri citostatici

Si deve prevedere un potenziamento dell’effetto ed un aumento degli effetti indesiderati durante l’uso concomitante di vincristina solfato ed altri farmaci citostatici. L’uso concomitante di vincristina solfato e altri medicinali mielosoppressivi quali doxorubicina (in particolare in associazione con prednisone) puĂ² potenziare gli effetti depressivi sul midollo osseo (mielosoppressione).

Asparaginasi / isoniazide e altri medicinali neurotossici

Quando si somministrano medicinali neurotossici (quali isoniazide e L-asparaginasi e ciclosporina A) a pazienti trattati con vincristina, si deve tenere in considerazione la possibilitĂ  che si verifichi una neuropatia periferica grave e prolungata. In questi pazienti, i medicinali con effetti neurotossici noti devono essere somministrati con cautela sotto monitoraggio neurologico continuo.

Vaccini/virus inattivati

Dato che il sistema immunitario puĂ² essere soppresso a causa del trattamento con vincristina, la formazione di anticorpi in reazione al vaccino puĂ² essere ridotta. L’intervallo tra l’interruzione dell’uso dei farmaci che determinano immunosoppressione e il ripristino della capacitĂ  dell’organismo di reagire al vaccino dipende dall’intensitĂ  e dal tipo degli immunosoppressori, dalla patologia sottostante e da altri fattori; le stime variano da 3 mesi a 1 anno.

Vaccini/virus vivi

Dato che il sistema immunitario puĂ² essere soppresso a causa del trattamento con vincristina, la somministrazione concomitante di un vaccino a virus vivo puĂ² aumentare la replicazione e gli effetti indesiderati del virus contenuto nel vaccino e/o ridurre la formazione di anticorpi da parte del corpo come reazione al vaccino; questi pazienti devono essere immunizzati con la massima cautela solo dopo una attenta valutazione dello stato ematologico del paziente e solo in seguito a un parere positivo da parte del medico curante. L’intervallo tra l’interruzione dell’uso dei farmaci che determinano immunosoppressione e il ripristino della capacitĂ  dell’organismo di reagire al vaccino dipende dall’intensitĂ  e dal tipo di immunosoppressori, dalla patologia sottostante e da altri fattori; le stime variano da 3 mesi a 1 anno. I pazienti con leucemia in remissione non devono ricevere vaccini con virus vivi prima che siano trascorsi almeno 3 mesi dall’ultimo trattamento chemioterapico.

Digossina

L’assorbimento della digossina puĂ² essere ridotto nei pazienti sottoposti a chemioterapia. Pertanto, in alcuni pazienti l’effetto terapeutico della digossina puĂ² risultare ridotto. Si consiglia quindi cautela nella somministrazione di queste associazioni. PuĂ² essere necessario aggiustare la dose di digossina.

Mitomicina C

Nei soggetti trattati in combinazione con la Mitomicina C, si sono manifestati casi di dispnea e di broncospasmo grave (vedì ìndesìderatì paragrafo 4.8). Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione di VINCRISTINA EG e fino a 2 settimane dopo quella della Mitomicina C.

PuĂ² verificarsi una dispnea progressiva che richiede una terapia a lungo termine. VINCRISTINA EG non dovrebbe essere piĂ¹ somministrato.

Radioterapia

La radioterapia puĂ² potenziare la neurotossicitĂ  periferica della vincristina solfato.

Ciclosporina, tacrolimus

E’ possibile la comparsa di eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione.

Altri

Durante la somministrazione concomitante di vincristina e fattori stimolanti la formazione di colonie (G- CSF, GM-CSF) sono state segnalate con maggiore frequenza neuropatie atipiche con sensazione di puntura o bruciore nelle estremitĂ  distali.

Nei pazienti affetti dal tumore di Wilms, è stata riferita una grave tossicità epatica in caso di associazione di vincristina e dactinomicina.

In associazione con la bleomicina, la vincristina puĂ² provocare la sindrome di Raynaud in modo dose- dipendente.

Nel caso in cui il farmaco venga iniettato attraverso il deflussore di una fleboclisi, bisogna fare molta attenzione che i liquidi non modifichino il pH della soluzione al di fuori dei valori di 3,5 e 5,5. Pertanto, VINCRISTINA EG non deve essere miscelata con nessun altro liquido eccetto che la soluzione fisiologica o glucosata.

FertilitĂ , gravidanza e allattamento

Gravidanza

VINCRISTINA EG somministrata a topi od a cricete gravide, a dosaggi capaci di determinare un riassorbimento fetale dal 23 all’85%, ha prodotto malformazioni nei feti sopravvissuti. Nelle scimmie, somministrando la VINCRISTINA EG tra il 27° ed il 34° giorno di gravidanza, si sono avuti casi di evidenti malformazioni in due dei cinque animali trattati. I rimanenti tre erano normali.

Sulla base dei risultati degli studi su animali e degli studi di farmacodinamica sul principio attivo, si deve evitare la somministrazione di vincristina durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre.

I pazienti di sesso sia maschile che femminile devono adottare misure contraccettive durante il trattamento e nei 6 mesi successivi all’interruzione della terapia.

Se durante la terapia si instaura una gravidanza, la paziente deve essere informata dei rischi per il feto e deve essere attentamente monitorata.

La vincristina puĂ² avere effetti genotossici. Pertanto, se si verifica una gravidanza durante la terapia con vincristina, la possibilitĂ  di una consulenza genetica va presa in considerazione e va consigliata alle pazienti che desiderino avere figli dopo la terapia.

Allattamento

Non è noto se il farmaco viene escreto con il latte. Nel caso di allattamento al seno, la somministrazione di VINCRISTINA EG è controindicata.

FertilitĂ 

Poichè sussiste la possibilità di infertilità irreversibile in seguito al trattamento con vincristina si deve consigliare agli uomini la crioconservazione dello sperma prima di iniziare il trattamento.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Vincristina?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Vincristina in caso di sovradosaggio.

Vincristina: sovradosaggio

Segni e sintomi.

Gli effetti indesiderati sono correlati alla dose di VINCRISTINA EG. Pertanto, nell’eventualitĂ  di un sovradosaggio, i pazienti potranno presentare gli effetti indesiderati descritti nel paragrafo 4.8 con maggiore intensitĂ . A seguito di dosi di VINCRISTINA EG 10 volte superiori a quelle raccomandate per la terapia, sono stati segnalati decessi di bambini di etĂ  inferiore ai 13 anni. Sintomi gravi possono verificarsi a seguito di dosaggi di 3-4 mg/m2 in questo gruppo di pazienti.

Negli adulti si possono prevedere sintomi gravi dopo una singola dose pari o superiore a 3 mg/m 2 (vedere paragrafo 4.8).

I principali sintomi clinici di un sovradosaggio sono dolore addominale, effetti neurotossici come perdita di riflessi, disturbi al sensorio e disturbi motori, sonnolenza, trombocitopenia, leucopenia, ileo paralitico.

Trattamento.

Non è disponibile alcun antidoto e il trattamento deve essere pertanto sintomatico e di sostegno. Per la terapia di supporto si consiglia di:

prevenire gli effetti indesiderati da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico riducendo l’assunzione di liquidi o somministrando un diuretico che agisce sull’ansa di Henle o sul tubulo distale;

somministrare anticonvulsivanti prevenire l’ileo paralitico con enteroclisma o lassativi o decompressione del tratto gastroenterico, quando necessario;

monitorare il sistema cardiovascolare;

controllare giornalmente l’emocromo per stabilire la necessitĂ  di trasfusioni.

Segnalazioni sporadiche suggeriscono l’utilitĂ  dell’acido folinico. La posologia consisterebbe nella somministrazione di 100 mg di acido folinico per endovena ogni 3 ore per 24 ore e quindi ogni 6 ore per almeno 48 ore. Teoricamente, basandosi su dati di farmacocinetica, è prevedibile che i livelli tissutali della VINCRISTINA EG rimangano significativamente elevati per almeno 72 ore. Il trattamento con l’acido folinico non elimina la necessitĂ  delle misure di supporto prima menzionate.

Non sono disponibili dati clinici pubblicati sulle conseguenze dell’ingestione orale di VINCRISTINA EG Qualora questa dovesse verificarsi, lo stomaco dovrebbe essere svuotato ed in seguito dovrebbe essere somministrato, per via orale, carbone attivo ed un lassativo.

Dal momento che solo piccole quantità di vincristina solfato finiscono in dialisi, l’emodialisi probabilmente non è efficace in caso di sovradosaggio. In un solo caso, gli effetti indesiderati di una dose eccessiva di vincristina sono stati ridotti tramite plasmaferesi.

Vincristina: istruzioni particolari

Le soluzioni iniettabili dei farmaci citotossici devono essere preparate in locali idonei da personale specializzato e addestrato, non in stato di gravidanza.

Prima dell’uso la soluzione deve essere controllata per assicurarsi che sia priva di particelle e non mostri segni di scoloramento.

Durante la somministrazione si devono indossare i guanti, la mascherina e gli occhiali e indumenti protettivi. Deve essere evitato il contatto con cute e mucose. In caso di contatto con pelle, mucose o occhi lavare accuratamente con acqua. E’ possibile usare sapone per detergere la pelle.

La vincristina deve essere diluita esclusivamente con soluzioni di cloruro di sodio allo 0.9% o soluzioni di glucosio al 5%.

Si deve evitare lo stravaso. In caso di stravaso, vedere paragrafo 4.4.

La vincristina non utilizzata e tutti i materiali che entrano in contatto con la vincristina devono essere distrutti secondo le procedure locali in vigore per lo smaltimento dei prodotti citotossici.

I depositi derivati dalla manipolazione della soluzione di vincristina con acido solforico non si sono rivelati mutageni in vitro.

Si raccomanda di non aggiungere liquidi al contenuto del flacone prima di aspirarne il quantitativo esatto da somministrare; quindi si consiglia di aspirare con una siringa perfettamente asciutta la dose calcolata accuratamente senza aggiungere liquidi nel tentativo di recuperare eventuali residui del farmaco.

L’iniezione di VINCRISTINA EG deve essere effettuata in un minuto.

Il farmaco puĂ² essere somministrato direttamente in vena o nel deflussore di una fleboclisi funzionante; in tal caso, bisogna fare molta attenzione al contenuto della soluzione (vedere paragrafo 4.5)


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco