Acido Tricloroacetico Zeta 50 sol cutanea fl 10 ml
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Acido Tricloroacetico Zeta 50 sol cutanea fl 10 ml: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Acido tricloroacetico Zeta 50% soluzione cutanea.
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
100 g di soluzione contengono
Principio attivo: acido tricloroacetico 50 g
Per elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Soluzione cutanea
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
L’acido tricloroacetico è utilizzato per il trattamento di verruche.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Applicare sulla parte interessata della cute, utilizzando un bastoncino ricoperto di cotone.
Occorre usare particolare cautela per evitare il contatto con le zone circostanti all’area trattata, che devono essere opportunamente protette.
Non ci sono indicazioni relative all’uso di acido tricloroacetico nei bambini.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
L’acido tricloroacetico è un agente caustico e corrosivo che può causare danni irreversibili. In caso di contatto con gli occhi o la pelle, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua corrente. Se necessario consultare il medico.
Evitare l’uso per periodi prolungati sulla stessa zona di pelle. A causa della corrosività del medicinale si possono verificare notevoli ustioni nelle zone di applicazione non controllate.
Se applicato con batuffolo di cotone eliminare da questo l’eccesso di liquido su un materiale assorbente.
Poiché l’acido tricloroacetico è fortemente caustico e corrosivo, è necessario usare la massima cautela nell’applicazione, evitando di inalare il medicinale e il suo contatto con occhi, mucose e cute integra.
Non miscelare con basi forti, alcoolati o ammine (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 6.2).
Occorre particolare cautela nel somministrare acido tricloroacetico in donne in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non usare con basi forti, alcoolati e ammine perché si può sviluppare un forte calore.
04.6 Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso dell’acido tricloroacetico in donne in gravidanza. Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Se utilizzato secondo le
modalità d’uso, il medicinale viene assorbito in modo trascurabile e quindi non determina effetti sistemici. Studi condotti su animali, in cui è stato somministrato acido tricloroacetico per via orale, hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, è necessario usare cautela nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza.
Allattamento
Non sono disponibili dati sull’utilizzo dell’acido tricloroacetico durante l’allattamento e non è noto se tale principio attivo venga escreto nel latte materno. Tuttavia, poiché l’assorbimento del farmaco può ritenersi trascurabile, è molto improbabile che quantità rilevanti raggiungano il latte materno.
È necessario usare cautela nel prescrivere il medicinale durante l’allattamento.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non pertinente.
04.8 Effetti indesiderati
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’acido tricloroacetico secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
A causa della corrosività del medicinale si possono verificare notevoli ustioni nelle zone di applicazione.
04.9 Sovradosaggio
L’eccessiva applicazione del medicinale può provocare gravi ustioni.
Esposizione acuta
L’ingestione accidentale può provocare irritazione e corrosione gastrointestinale, con forti dolori alla bocca, gola e addome, vomito violento, ematemesi e diarrea.
Un’inalazione acuta può causare tosse, soffocamento, capogiri e debolezza seguiti da dispnea, edema polmonare, espettorato schiumoso, cianosi, ipotensione, tachicardia e aumento dei globuli rossi e dell’ematocrito.
Esposizione cronica
L’inalazione cronica può causare erosione dello smalto dentale, necrosi della mandibola, irritazione bronchiale, tosse cronica, attacchi frequenti di polmonite e disturbi gastrointestinali.
La formazione e l’accumulo di acido tricloroacetico può causare l’encefalopatia da solvente riscontrata in alcuni pazienti esposti cronicamente al tricloroetilene.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: preparati per calli e verruche Codice ATC: D11AF.
L’acido tricloroacetico è un agente caustico che agisce per via topica consentendo la distruzione dei tessuti nel punto di applicazione. L’acido tricloroacetico determina la precipitazione di proteine cellulari e dell’essudato infiammatorio formando una cicatrice; per tale ragione tale sostanza viene definita cauterizzante (escarotico).
05.2 Proprietà farmacocinetiche
La soluzione ha un’azione localizzata distruttiva dei tessuti con ustioni e ulcerazioni senza particolari effetti sistemici.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
La tossicità cronica è da considerare di bassa entità.
Studi condotti su animali hanno evidenziato che la somministrazione orale di dosi elevate (330-1800 mg/kg/die) di acido tricloroacetico può causare un aumento del riassorbimento, riduzione di peso e malformazioni fetali. Le malformazioni possono interessare soprattutto i tessuti molli e l’apparato scheletrico.
L’acido tricloroacetico, somministrato per via endovenosa in topi gravide, si è accumulato nel liquido amniotico raggiungendo cosi il feto. Tuttavia, non è noto se tali risultati possono essere rilevanti per l’uomo.
Non ci sono evidenze che una sovraesposizione di acido tricloroacetico possa causare acidemia fetale.
Studi su animali non hanno evidenziato un’attività cancerogena o mutagena dell’acido tricloroacetico.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Acqua depurata
06.2 Incompatibilità
Basi forti, alcoolati e ammine.
06.3 Periodo di validità
5 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nel contenitore ben chiuso e al riparo dalla luce.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Flacone da 10 ml con applicatore
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Poiché l’acido tricloroacetico è fortemente caustico e corrosivo, è necessario usare la massima cautela nell’applicazione, evitando di inalare il medicinale e il suo contatto con occhi, mucose e cute integra.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Zeta Farmaceutici S.p.A. Via Mentana, 38 – 36100 Vicenza
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
031296015
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Prima autorizzazione dicembre 1993
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-