Allurit: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Allurit

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Allurit: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Allurit

01.0 Denominazione del medicinale

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ALLURIT

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Una compressa da 322 mg contiene:

Principio attivo:

Allopurinolo 150 mg

03.0 Forma farmaceutica

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Compresse.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Allurit è un farmaco costituito da allopurinolo, potente inibitore dalla xantina- ossidasi, enzima responsabile della conversione della ipoxantina in xantina e di questa in acido urico. Allurit determina quindi una riduzione dei livelli di acido urico nel sangue e conseguentemente nell’urina, inibendo la formazione di acido urico, cioè evita anche il pericolo di iperuricosuria e permette l’uso dei farmaci anche in pazienti con danno renale tale da invalidare gli uricosurici. Pertanto Allurit è indicato nella terapia degli stati iperuricemici e risultano utili sia nelle forme primarie quali la gotta, sia nelle iperuricemie secondarie quali possono aversi in caso di leucemia acuta e cronica, policitemia, mieloma multiplo, psoriasi, durante l’uso di diuretici, in corso di dialisi renale, in presenza di nefropatie e deperimenti organici, durante diete dimagranti, in corso di terapia con antiblastici. Oltre che in tali affezioni Allurit è indicato anche per ridurre le deposizioni tissutali di urati.

Allurit è indicato nel trattamento della gotta e della iperuricemia secondaria. Il trattamento tende a prevenire la deposizione di urati nei tessuti e la formazione di lesioni ossee, articolari e renali. Con la sua singolare azione che riduce la formazione dell’acido urico, anzichè aumentare l’escrezione di urati, esso offre evidenti vantaggi rispetto agli agenti uricosurici ed ai comuni farmaci antiinfiammatori, specialmente in pazienti con nefropatia gottosa, in quelli con tendenza alla formazione di calcoli uratici ed in quelli con malattie concomitanti particolarmente gravi.

La terapia con Allurit allevia le sofferenze articolari croniche ed aumenta la mobilità articolare. Nella maggioranza dei pazienti con diffusi depositi tofacei viene bloccata la progressiva formazione di tofi e vengono sanate le cavità in seguito al drenaggio degli urati. I tofi già formati si riducono progressivamente di volume in seguito al trattamento con Allurit.

Allurit è particolarmente efficace nella prevenzione della insorgenza e della recidiva dei calcoli uratici e della sabbia uratica e nel prevenire la formazione dei calcoli di ossalato di calcio con concomitante iperuricemia. Somministrato insieme a soluzioni alcalinizzanti, permette di ridisciogliere i calcoli uratici già formati. Allurit è utile nella terapia e nella profilassi della nefropatia uratica acuta in pazienti con malattie neoplastiche particolarmente esposti alla possibilità di un aumento dell’acido urico sierico ed alla formazione di calcoli uratici, specialmente dopo terapia radiante o con farmaci antineoplastici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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2-3 compresse al giorno prima o dopo i pasti, o due compresse in unica somministrazione e secondo prescrizione medica.

Durante la terapia è bene assicurare un volume di circa 2 litri di urina neutra o alcalina mediante assunzione di liquido appropriato.

04.3 Controindicazioni

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Allurit è controindicato nei bambini, fatta eccezione per quelli affetti da iperuricemia secondaria a neoplasia. Non deve essere somministrato a quei pazienti che abbiano avuto una reazione grave alla prima somministrazione.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Sindrome da ipersensibilità, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN)

Le reazioni da ipersensibilità all’allopurinolo possono manifestarsi in modi molto diversi, comprendendo l’esantema maculo-papulare, la sindrome da ipersensibilità (nota anche come DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (SSJ/TEN).

Queste reazioni sono diagnosi cliniche; la loro comparsa costituisce la base per la decisione clinica. Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, l’allopurinolo deve essere sospeso immediatamente. La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazienti con sindrome da ipersensibilità e SSJ/TEN. I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilità.

Allele HLA-B*5801

E’ stato dimostrato che l’allele HLA-B*5801 è associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilità correlata all’allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell’allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra le varie etnie: fino al 20% nella popolazione Han Cinese, circa il 12% nella popolazione Coreana e 1-2% negli individui di origine Giapponese o Europea. L’uso delal genotipizzazione, come strumento di screening per la decisione di iniziare o meno un trattamente con allopurinolo, non è stato stabilito. Se il paziente è un portatore noto di HLA- B*5801, l’uso di allopurinolo può essere considerato se si ritiene che i benefici superino i rischi. E’ richiesta una vigilanza aggiuntiva per segnali di sindrome da ipersensibilità o SJS/TEN ed il paziente deve essere informato della necessità di interrompere immediatamente il trattamento al primo apparire di sintomi.

Poichè durante la somministrazione iniziale del farmaco possono aversi attacchi acuti di gotta, può essere opportuno associare un trattamento con colchicina nella fase iniziale della terapia. E’ possibile e talora opportuna l’associazione di allopurinolo con uricosurici.

E’ possibile, anche se non dimostrato, che si verifichino in pazienti trattati con allopurinolo fenomeni di precipitazione renale di ossipurine.

E’ opportuna una somministrazione di liquidi al paziente tanto da aversi una diuresi totale quotidiana di almeno 2 litri, mantenendo un pH neutro o preferibilmente alcalino.

Nei pazienti con insufficienza renale il dosaggio deve essere diminuito in rapporto alla funzionalità renale ed il farmaco deve essere sospeso se si accentua l’insufficienza renale.

Nella grave insufficienza renale la vita media dell’ossipurinolo plasmatico, metabolita attivo dell’allopurinolo, è fortemente aumentata, per cui dosi di 100-150 mg al giorno o 300 mg due volte alla settimana sono sufficienti a mantenere un adeguato livello inibente della xantina- ossidasi.

Sono opportuni periodici esami della funzionalità epatica, renale, nonchè della crasi ematica. Da usare sotto il personale controllo del medico.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Mercaptopurina e azatioprina.

Poichè l’allopurinolo potenzia l’attività della mercaptopurina, in quanto inibisce il metabolismo della stessa ad acido 6-tiourico, è opportuno, nei pazienti che assumono contemporaneamente

Allurit, ridurre le dosi di mercaptopurina (e azatioprina) a circa 1/3 e 1/4 della dose usuale. La somministrazione di mercaptopurina e azatioprina sarà quindi regolata in base alla risposta terapeutica ed agli effetti collaterali.

Ferro.

Anche se la mobilizzazione di ferro epatico da parte dell’allopurinolo è tuttora discussa (nell’animale trattato con allopurinolo si è rilevata un’aumentata concentrazione di ferro epatico) è preferibile evitare la contemporanea somministrazione di farmaci contenenti ferro e Allurit, e non somministrarlo in parenti di soggetti emocromatosici.

Farmaci ad attività uricosurica.

E’ possibile, e talora opportuna, l’associazione di allopurinolo con uricosurici. Và però tenuto conto che i farmaci ad attività uricosurica accellerano l’escrezione di acido urico; pertanto, dato che il meccanismo di escrezione renale dell’ossipurinolo e dell’acido urico non sono dissimili, l’attività terapeutica dell’allopurinolo può essere lievemente ridotta.

Anticoagulanti cumarinici.

Vi sono state rare segnalazioni di aumento dell’effetto del warfarin e di altri anticoagulanti cumarinici quando somministrati contemporaneamente ad allopurinolo. Pertanto si devono monitorare attentamente tutti i pazienti che assumono anticoagulanti.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Nelle donne in gravidanza o in età fertile l’uso di Allurit sarà valutato in base al rapporto fra il potenziale benefico e l’eventuale rischio per il feto, benchè negli animali il farmaco non abbia dimostrato effetti teratogeni. Non deve essere somministrato durante l’allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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E’ opportuno avvisare il paziente della possibile, se pur occasionale, comparsa di sonnolenza, specie allorquando questi esplichi attività che richiedono particolare attenzione.

04.8 Effetti indesiderati

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Il più frequente effetto collaterale è rappresentato da rash cutaneo prevalentemente di tipo maculo-papulare, talora con febbre.

Nel caso compaiano tali manifestazioni, è prudente sospendere la terapia, anche se si è notato che la riduzione del dosaggio è talora sufficiente ad evitare tali effetti collaterali.

Il rash cutaneo può comparire anche tardivamente rispetto all’inizio della terapia. Sono stati riportati pochi casi di alopecia, con o senza dermatite. Sono stati anche segnalati occasionalmente nausea, vomito, diarrea, dolore intermittente, ematuria ed ancora, sia pure di rado, fenomeni idiosincrasici quali brividi, leucopenia o leucocitosi, artralgie e prurito.

Gravi reazioni avverse cutanee (SCARs), come la Sindrome di Stevens-Johnston (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) sono state segnalate con frequenza molto rara (vedere paragrafo 4.4).

Disturbi del sistema immunitario

Un disturbo da ipersensibilità ritardata multi – organo (nota come sindrome da ipersensibilità o DRESS) con febbre, rash, vasculite, linfadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epato-splenomegalia, test di funzionalità epatica alterati e sindrome da scomparsa dei dotti biliari intraepatici (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici) si manifesta in varie combinazioni. Anche altri organi possono essere coinvolti (es. fegato, polmoni, reni, pancreas, miocardio e colon). Se tali reazioni si verificano, in qualunque momento durante il trattamento, il trattamento con allopurinolo deve essere interrotto immediatamente e in modo permanente.

Quando si sono verificate reazioni da ipersensibilità generalizzate, le alterazioni renali e/o epatiche erano generalmente presenti, in particolare quando l’esito è stato fatale.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono note manifestazioni di tossicità da sovradosaggio.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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L’effetto ipouricemizzante dell’allopurinolo è dovuto all’aziome antienzimatica che il farmaco esplica a livello del metabolismo purinico, inibendo la xantina- ossidasi con conseguente riduzione della trasformazione di ipoxantina in xantina e di questa in acido urico ed urati.

Tale inibizione rende inoltre possibile la riutilizzazione di ipoxantina e xantina nel metabolismo purinico e la conseguente induzione dell’inibizione a feed-back della sintesi ex-novo della purina.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Dopo somministrazione orale l’allopurinolo viene rapidamente assorbito e compare nel plasma dopo 30-60 minuti, con un tempo di dimezzamento di circa 2-3 ore.

Il suo metabolita principale è l’ossipurinolo che ha un’emivita plasmatica molto più lunga dell’allopurinolo stesso: esso viene infatti riassorbito dai tubuli renali e poi lentamente eliminato (t½ = 18-30 ore). Pertanto, dato che l’ossipurinolo possiede un’azione ipouricemizzante di poco inferiore a quella dell’allopurinolo, esso contribuisce notevolmente all’effetto terapeutico del farmaco, specie durante terapie antiuriche prolungate.

Allopurinolo ed ossipurinolo non si legano alle proteine plasmatiche; la loro distribuzione è pressochè uguale in tutti i tessuti ad eccezione del cervello, ove si concentrano in misura significativamente inferiore.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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L’allopurinolo risulta meglio tollerato dei diversi analoghi della purina, non provocando alcun effetto negativo fino a dosi singole orali di 1,2 g/kg (topo) e di 1,7 g/kg (ratto). Ricerche di tossicità cronica, eseguite nel ratto trattato per via orale, hanno dimostrato la buona tollerabilità di dosi fino a 60 mg/kg/die, che non modificano la curva di crescita e non alterano il quadro ematologico ed ematochimico.

Somministrato durante la gravidanza a ratti e conigli, l’allopurinolo è stato ottimamente tollerato sia dalle madri sia dai feti, e pertanto non è teratogeno o embriotossico.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Una compressa contiene:

Amido, Cellulosa microcristallina, Magnesio stearato, Silice colloidale anidra.

06.2 Incompatibilità

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Non si conoscono eventuali incompatibilità con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità

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cinque anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio di 40 compresse da 150 mg

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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TEOFARMA S.r.l.

Via F.lli Cervi, 8

27010 Valle Salimbene (PV)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Astuccio 40 cpr 150 mg AIC n. 022051015

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Astuccio 40 cpr 150 mg 09.06.1971 / 31.05.2010

10.0 Data di revisione del testo

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05/05/2015