Brevibloc: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Brevibloc

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Brevibloc: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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BREVIBLOC 10 mg/ml Soluzione per infusione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Un ml di soluzione contiene : Esmololo Cloridrato 10 mg

Eccipienti: sodio cloruro, sodio acetato e sodio idrossido

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione per infusione

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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BREVIBLOC è indicato nel trattamento a breve termine delle:

Tachicardie sopraventricolari (al di fuori delle sindromi di preeccitazione), e particolarmente: fibrillazione atriale, flutter atriale, tachicardia sinusale ed in tutti i casi in cui si giudichi necessario un betabloccante di brevissima durata d’azione.

Tachicardia ed ipertensione che si manifestino anche durante il periodo peri-operatorio.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Il medicinale è una concentrazione, pronta all’uso (250 ml), di 10 mg/ml in sodio cloruro, raccomandata per la somministrazione endovenosa di Brevibloc. Non introdurre additivi a Brevibloc 10 mg/ml per infusione. Alla concentrazione di 10 mg/ml, la dose d’attacco di 0,5 mg/kg/min per un paziente di 70 kg corrisponde a 3,5 ml.

Tachiaritmia sopraventricolare

La posologia dell’esmololo deve essere adattata ad ogni paziente. Bisogna somministrare una dose d’attacco seguita da una dose di mantenimento.

Schema posologico

Sequenza di 5 minuti:

iniezione E. V. di una dose d’attacco di 500/mcg/kg/min in 1 minuto;

perfusione di una dose di mantenimento di 50/mcg/kg/min in 4 minuti.

Ricominciare la sequenza di 5 minuti fino ad ottenere l’effetto terapeutico desiderato:

stessa dose d’attacco in 1 minuto;

dose di mantenimento aumentata di 50 mcg/kg/min ad ogni sequenza, senza superare 200 mcg/kg/min.

Una volta raggiunte la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca desiderate, mantenere unicamente la perfusione della dose di mantenimento efficace, che si situa tra 50 e 200 mcg/kg/min.

La durata della perfusione ai livelli indicati e la dose di mantenimento possono essere modificate in funzione dell’effetto terapeutico e dell’incidenza di eventuali effetti secondari.

Lo schema posologico sopra riportato è descritto in modo più dettagliato nella tabella sottostante:

Dose di attacco: 500 mcg/kg/min per 1 minuto,

poi, dose di mantenimento: 50 mcg/kg/min al minuto per 4 minuti

Se vi è risposta: mantenere la dose di mantenimento a 50 mcg/kg/min.
Se dopo 5 minuti la risposta è insufficiente: ricominciare con una dose di attacco da 500 mcg/kg/min durante 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 100 mcg/kg/min, ogni minuto per 4 minuti
Se vi è risposta: mantenere la dose di mantenimento a 100 mcg/kg/min.
Se la risposta è insufficiente: ricominciare con una dose di attacco da 500 mcg/kg/min durante 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 150 mcg/kg/min ogni minuto per 4 minuti.
Se vi è risposta: mantenere la dose di mantenimento a 150 mcg/kg/min.
Se la risposta è insufficiente: ricominciare con una dose d’attacco da 500 mcg/kg/min durante 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 200 mcg/kg/min e mantenere la perfusione.

* Appena si raggiunge il punto limite della frequenza cardiaca richiesta (per es. pressione ematica diminuita), SOSPENDERE l’infusione d’attacco e ridurre la dose di incremento nell’infusione di mantenimento da 50 mcg /kg/min a 25 mcg /kg/min o meno. Se necessario, l’intervallo tra le fasi della titolabilità può essere aumentato da 5 a 10 minuti.

In caso di comparsa di effetti collaterali, ridurre la posologia di BREVIBLOC o interrompere la somministrazione del medicinale. Gli effetti collaterali scompaiono nei 30 minuti successivi.

In caso di comparsa di un’infiammazione nel punto di infusione, dovrà essere scelto un altro punto di iniezione facendo attenzione a prevenire uno stravaso.

L’interruzione brusca della somministrazione di BREVIBLOC non ha provocato nei pazienti trattati gli effetti rebound che sopravvengono abitualmente nel caso di arresto brusco di un trattamento cronico a base di betabloccanti in pazienti coronaropatici. Per questi pazienti un’attenzione particolare va osservata nel caso di un’interruzione drastica della somministrazione di esmololo.

Nei pazienti che presentano una tachicardia sopraventricolare, non appena siano stati ottenuti la frequenza cardiaca desiderata ed uno stato clinico stabile, si proseguirà la terapia con un antiaritmico quale verapamil, propranololo, metoprololo, digossina o chinidina.

Le istruzioni concernenti la sostituzione terapeutica sono fornite qui di seguito, ma, in ogni caso, il medico dovrà riferirsi attentamente alle istruzioni relative al prodotto scelto.

Altro antiaritmico Posologia
Propranololo 10-20 mg ogni 4-6 ore per os
Digossina da 0,125 mg a 0,5 mg ogni 6 ore per os o E.V.
Verapamil 80 mg ogni 6 ore per os
Chinidina 200 mg ogni 2 ore per os

La posologia dell’esmololo è da ridurre nei seguenti casi:

Durante la prima ora successiva alla somministrazione della prima dose del farmaco, ridurre della metà (50%) la velocità di infusione dell’esmololo.

Dopo la somministrazione della seconda dose del farmaco, sorvegliare la risposta ottenuta e, se la frequenza cardiaca si mantiene costante per un’ora, interrompere l’infusione dell’esmololo.

ATTENZIONE: l’impiego di infusioni di esmololo per periodi superiori alle 24 ore non è stato valutato.

Tachicardia e aumenti di pressione peri-operatori

In periodo intra-operatorio, durante l’anestesia, quando è necessario un controllo immediato:

iniezione E.V. di una dose d’attacco sotto forma di un bolo di 80 mg in 15-30 secondi;

infusione di una dose di mantenimento da 150 mcg/kg/min, che potrà essere aumentata fino a 300 mcg/kg/min.

Al momento del risveglio dall’anestesia, per prevenire la scarica adrenergica

iniezione E.V. di una dose d’attacco da 500 mcg/kg/min al minuto per 4 minuti;

infusione di una dose di mantenimento da 300 mcg/kg/min.

In periodo post-operatorio

iniezione E.V. di una dose d’attacco di 500 mcg/kg/min in 1 minuto;

usare le fasi di titolabilità di 50, 100, 150, 200, 250 e 300 mcg/kg/min somministrati ogni 4 minuti, fermandosi all’effetto terapeutico desiderato.

Ricominciare con la sequenza di 5 minuti fino ad ottenere l’effetto terapeutico desiderato:

stessa dose d’attacco in 1 minuto;

dose di mantenimento aumentata di 50 mcg/kg/min ad ogni sequenza, senza superare 300 mcg/kg/min.

Allorché siano raggiunte la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca desiderate, mantenere unicamente l’infusione della dose di mantenimento efficace che si situa tra 50 e 300 mcg/kg/min.

Può essere prevista una modulazione della durata dei livelli di perfusione e della dose di mantenimento in funzione dell’effetto terapeutico o dell’incidenza di eventuali effetti secondari.

Se le condizioni del paziente lo giustificano, è possibile interrompere in qualsiasi momento l’infusione e riprenderla con una dose di mantenimento inferiore quando ciò venga giudicato utile.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (è possibile una sensibilità incrociata tra beta-bloccanti)

Grave bradicardia sinusale ( 50 battiti/min.)

Disfunzione del nodo del seno; gravi disturbi nella conduzione del nodo atrio-ventricolare (senza pace-maker); blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado

Shock cardiogenico,

Grave ipotensione

Collasso cardiaco scompensato

Somministrazione endovenosa concomitante o recente di calcio-antagonisti, come verapamil e diltiazem, insieme all’esmololo (per esempio, mentre gli effetti cardiaci dell’altro sono ancora presenti). Brevibloc non deve essere somministrato entro 48 ore dall’interruzione del verapamil. Si sono verificati arresti cardiaci fatali in pazienti che hanno ricevuto Brevibloc e il verapamil per via endovenosa (vedere sezione 4.5)

Feocromocitoma non trattato

Ipertensione polmonare

Attacco asmatico acuto

Acidosi metabolica

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Avvertenze

Si raccomanda di monitorare continuamente la pressione sanguigna e l’ECG in tutti i pazienti trattati con Brevibloc.

L’uso di Brevibloc per il controllo della risposta ventricolare in pazienti con aritmie sopraventricolari deve essere effettuato con attenzione quando il paziente è compromesso emodinamicamente o sta assumendo altri farmaci che diminuiscono qualche o tutte le seguenti funzioni: resistenza periferica, riempimento del miocardio, contrattilità miocardica, o propagazione dell’impulso elettrico nel miocardio. Nonostante la rapida insorgenza e cessazione degli effetti di Brevibloc, possono verificarsi gravi reazioni, incluso perdita di coscienza, shock cardiogenico, arresto cardiaco. Alcuni decessi si sono verificati in situazioni in cui Brevibloc è stato presumibilmente usato per controllare la frequenza ventricolare in complessi stati clinici.

Il più frequente effetto collaterale osservato è l’ipotensione, che è correlata alla dose ma può verificarsi con qualsiasi dosaggio. Può essere grave. L’ipotensione è di solito rapidamente reversibile. In caso di ipotensione la velocità di infusione deve essere abbassata o, se necessario, essere interrotta.

L’ipotensione di solito scompare entro 30 minuti dopo l’interruzione della somministrazione di Brevibloc. In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori interventi. In pazienti con una pressione sistolica bassa, è necessaria un’attenzione supplementare quando si regola il dosaggio e durante il mantenimento dell’infusione.

Si sono verificate bradicardia, incluso grave bradicardia, ed arresto cardiaco con l’uso di Brevibloc. Brevibloc deve essere usato con speciale attenzione in pazienti con basse frequenze cardiache e solo quando i benefici potenziali sono considerati maggiori dei rischi.

Brevibloc è controindicato in pazienti con pre-esistente grave bradicardia sinusale (ved. sezione 4.3). Se la frequenza cardiaca diminuisce sotto i 50-55 battiti al minuto a riposo e il paziente manifesta sintomi correlati alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto o la somministrazione interrotta.

La stimolazione simpatica è necessaria nel supportare la funzione circolatoria nell’insufficienza cardiaca congestizia. L’uso di beta-bloccanti comporta il rischio potenziale di una ulteriore depressione della contrattilità miocardica e di provocare un’insufficienza cardiaca più grave. La depressione continua del miocardio con agenti beta-bloccanti per un periodo di tempo può, in alcuni casi, portare ad insufficienza cardiaca.

Al primo segno o sintomo di una imminente insufficienza cardiaca, Brevibloc deve essere interrotto. Sebbene l’interruzione possa essere sufficiente a causa della breve emivita di eliminazione di Brevibloc, può essere considerato anche uno specifico trattamento (ved. sezione 4.9). Mentre la somministrazione orale di beta-bloccanti a lungo termine a dosi tollerate individualmente ha una collocazione ben stabilita nel trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, attenzione deve essere esercitata quando si usa Brevibloc in pazienti con funzionalità cardiaca compromessa (ved. sezione 4.3).

A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati con attenzione solo a pazienti con blocco cardiaco di primo grado o altri disturbi della conduzione cardiaca (ved. sezione 4.3).

Brevibloc deve essere usato con attenzione e solo dopo pre-trattamento con bloccanti degli alfa-recettori in pazienti con feocromocitoma (ved. sezione 4.3).

Brevibloc deve essere usato con attenzione in pazienti trattati per l’ipertensione, se l’aumento della pressione sanguigna è principalmente dovuto a vasocostrizione associata ad ipotermia.

I pazienti con malattie broncospastiche non devono, in generale, ricevere betabloccanti. Per la sua relativa beta-1 selettività e titolabilità, Brevibloc deve essere usato con cautela nei pazienti con malattie broncospastiche. Tuttavia, dato che la beta-1 selettività non è assoluta, Brevibloc deve essere titolato con attenzione per ottenere la dose efficace più bassa possibile. Nel caso di broncospasmo, l’infusione deve essere immediatamente sospesa e se necessario deve essere somministrato un beta2 agonista.

Se il paziente già usa un agente che stimola i beta-2 recettori, può essere necessario rivedere la dose di questo agente.

Brevibloc deve essere usato con cautela in pazienti con una storia di asma.

Per chi pratica sport agonistici, attenzione: questo prodotto contiene un principio attivo che può introdurre una reazione positiva ad alcuni test praticati durante controlli antidoping.

Precauzioni

Brevibloc deve essere usato con cautela nei diabetici o in caso di sospetta o effettiva ipoglicemia. I beta- bloccanti possono mascherare i sintomi prodromici di un’ipoglicemia come la tachicardia. Tuttavia le vertigini e la traspirazione possono non essere influenzati. L’uso concomitante dei beta-bloccanti e degli agenti antidiabetici possono aumentare l’effetto degli agenti antidiabetici (abbassamento del glucosio nel sangue) (ved. sezione 4.5).

Reazioni al punto di infusione si sono verificate con l’uso di Brevibloc 10 mg/ml. Queste reazioni hanno incluso irritazione dell’area di infusione ed infiammazione come pure reazioni più gravi come tromboflebite, necrosi, ed eruzione cutanea, in particolare quando associata a stravaso (ved. sezione 4.8). Le infusioni in vene piccole o attraverso un catetere a farfalla devono essere evitate. Se si sviluppa una reazione locale al punto di infusione, deve essere usato un punto di infusione alternativo.

I beta-bloccanti possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina in pazienti con angina di Prinzemetal dovuta all’alfa-recettore incontrastato che funge da mediatore nella vasocostrizione dell’arteria coronarica. In questi pazienti i beta-bloccanti non selettivi non devono essere usati ed i bloccanti beta-1 selettivi vanno usati solo con la massima attenzione.

Nei pazienti ipovolemici, Brevibloc può attenuare la tachicardia di riflesso ed aumentare il rischio di ipotensione. Di conseguenza, Brevibloc deve essere usato con cautela in tali pazienti.

In pazienti con disordini circolatori periferici (malattia o sindrome di Raynaud, claudicazione intermittente), i beta-bloccanti devono essere usati con grande cautela dato che può sopravvenire un peggioramento di questi disordini.

I beta-bloccanti, incluso Brevibloc, sono stati associati ad aumenti di potassio nei livelli sierici ed ipercaliemia. Il rischio è aumentato nei pazienti con fattori di rischio come danno renale. La somministrazione endovenosa dei beta-bloccanti è stata riportata causare ipercaliemia potenzialmente pericolosa per la vita in pazienti in emodialisi.

I beta-bloccanti possono aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni che la serietà delle reazioni anafilattiche. I pazienti che usano beta-bloccanti possono essere non reattivi alle dosi usuali di epinefrina usate per trattare le reazioni anafilattiche o anafilattoidi (ved. sezione 4.5)

I beta-bloccanti sono stati associati allo sviluppo di psoriasi o eruzioni psoriasiformi e con il peggioramento della psoriasi. Ai pazienti con un passato personale o familiare di psoriasi i beta-bloccanti devono essere somministrati solo dopo una attenta considerazione dei benefici e dei rischi previsti.

I beta-bloccanti, quali il propranololo e il metoprololo, possono mascherare alcuni segnali clinici di ipertiroidismo (come la tachicardia). L’interruzione brusca della terapia in essere con beta-bloccanti in pazienti a rischio o sospettati di sviluppare tireotossicosi può accelerare il rilascio di ormoni tiroidei e questi pazienti devono essere monitorati attentamente.

La specialità medicinale contiene circa 30,45 mmol (o 700 mg) di sodio per sacca. Ciò va tenuto in considerazione nei pazienti con una dieta controllata per il sodio.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Deve essere usata cautela nel caso in cui Brevibloc venga usato con altri farmaci che possono causare ipotensione o bradicardia: gli effetti di Brevibloc possono essere intensificati oppure gli effetti collaterali dell’ipotensione o bradicardia possono essere aggravati.

L’uso concomitante di agenti antiipertensivi può dare origine ad un ulteriore effetto ipotensivo e/o all’ipertensione di rimbalzo che si manifesta con la sospensione del beta-bloccante. Ciò può essere marcato con l’uso di alfa-bloccanti. In tali casi la dose di esmololo deve essere gradualmente ridotta (ved. sezione 4.2)

Calcio-antagonisti come il verapamil e in misura minore il diltiazem hanno un’influenza negativa sulla contrattilità e sulla conduzione atrio-ventricolare. La combinazione non deve essere somministrata a pazienti con anomalie della conduzione e Brevibloc non deve essere somministrato entro 48 ore dall’interruzione del verapamil (ved. sezione 4.3). Come con gli altri agenti beta-bloccanti, Brevibloc deve essere usato con cautela in combinazione con il verapamil in pazienti con funzione ventricolare danneggiata.

Calcio-antagonisti come i derivati della diidropiridina (ad esempio la nifedipina) possono aumentare il rischio d’ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca e che sono trattati con un calcio- antagonista, il trattamento con agenti beta-bloccanti può portare ad arresto cardiaco. Sono raccomandati un’attenta titolazione di Brevibloc ed un appropriato monitoraggio emodinamico.

L’uso concomitante di Brevibloc e farmaci anti-aritmici di classe I (per es. disopiramide, chinidina) e amiodarone può avere un effetto potenziante sul tempo di conduzione atriale ed indurre effetto inotropo negativo.

L’uso concomitante di Brevibloc e insulina o farmaci antidiabetici orali può intensificare l’effetto ipoglicemizzante (specialmente nel caso di beta-bloccanti non selettivi). Il blocco beta-adrenergico può prevenire l’apparizione dei segni di ipoglicemia (tachicardia), ma altre manifestazioni come le vertigini e la traspirazione possono non essere mascherati.

Farmaci anestetici: in situazioni in cui lo stato del volume ematico del paziente è incerto oppure vengono utilizzati in concomitanza farmaci anti-ipertensivi, si può verificare attenuazione della tachicardia di riflesso e un aumentato rischio di ipotensione. Il blocco continuato dei recettori beta riduce il rischio di aritmia durante l’induzione dell’anestesia e l’intubazione. L’anestesista deve essere informato quando il paziente riceve un agente beta-bloccante in aggiunta a Brevibloc. Gli effetti ipotensivi degli agenti

anestetici per inalazione possono essere aumentati in presenza di Brevibloc. Il dosaggio di ciascun agente può essere modificato come necessario per mantenere l’emodinamica desiderata

L’associazione con agenti ganglioplegici può provocare un potenziamento dell’effetto ipotensivo. I farmaci antinfiammatori non steroidei possono diminuire gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti.

Speciale cautela deve essere posta quando si usano floctafenina o amisulpride in concomitanza con i beta-bloccanti.

La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici (come l’imipramina e l’amitriptilina), barbiturici o fenotiazine (come la clorpromazina), come pure di altri agenti antipsicotici (come la clozapina) può aumentare gli effetti di abbassamento della pressione sanguigna. Il dosaggio di Brevibloc deve essere regolato conseguentemente per evitare un’ipotensione inattesa.

Quando si usano i beta-bloccanti, i pazienti a rischio di reazioni anafilattiche possono essere più reattivi all’esposizione ad allergeni (accidentale, diagnostica o terapeutica). I pazienti che usano beta-bloccanti possono essere non reattivi alle dosi usuali di epinefrina usate per trattare reazioni anafilattiche (ved. sezione 4.4).

Gli effetti di Brevibloc possono essere contrastati dalla somministrazione concomitante di farmaci simpaticomimetici che hanno un’attività agonista beta-adrenergica. La dose di ciascun agente può dover essere regolata sulla base della risposta del paziente, oppure l’uso di agenti terapeutici alternativi va considerato.

Le catecolamine, per esempio la reserpina, possono potenziare l’effetto dei beta-bloccanti. I pazienti trattati contemporaneamente con Brevibloc e catecolamine devono dunque essere osservati attentamente per l’evidenza di ipotensione o marcata bradicardia, che si manifestano con vertigini, sincope o ipotensione posturale.

L’uso di beta-bloccanti con alfa-2 agonisti (come la clonidina) o la moxonidina aumenta il rischio dell’ipertensione di rimbalzo. Se, durante l’uso concomitante di un beta-bloccante, la terapia antiipertensiva necessita di essere interrotta o sospesa, il beta-bloccante deve sempre essere il primo farmaco sospeso, e la sospensione deve essere graduale.

L’uso di beta-bloccanti con derivati dell’ergot può avere come conseguenza una grave vasocostrizione periferica e ipertensione.

Gli effetti del glucagone di aumento del glucosio nel sangue possono essere ridotti.

I beta-bloccanti, incluso Brevibloc, hanno causato debolezza muscolare. Quindi i beta-bloccanti possono teoricamente opporsi all’efficacia delle anticolinesterasi nel trattamento della miastenia grave.

A causa del rischio di riduzione della contrattilità cardiaca in presenza di elevata resistenza vascolare sistemica, Brevibloc non deve essere usato per controllare la tachicardia in pazienti che assumono farmaci che sono vasocostrittori ed hanno effetti inotropici positivi.

I dati ottenuti da uno studio di interazione tra Brevibloc e la warfarina hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di Brevibloc e warfarina non altera i livelli di plasma della warfarina. Le concentrazioni di Brevibloc, tuttavia, sono state inequivocabilmente maggiori se somministrato con warfarina.

Quando la digossina e Brevibloc sono stati somministrati contemporaneamente per via endovenosa a volontari sani, si è verificato un aumento del 10-20% dei livelli ematici di digossina. L’associazione di glicosidi digitalici e Brevibloc può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. La digossina non ha influenzato la farmacocinetica di Brevibloc.

Quando l’interazione tra morfina per via endovenosa e Brevibloc è stata studiata in soggetti normali, non sono stati osservati effetti sul tasso plasmatico di morfina. I tassi plasmatici di Brevibloc allo stato d’equilibrio sono aumentati del 46% in presenza di morfina, ma gli altri parametri farmacocinetici non sono cambiati.

L’effetto di Brevibloc sulla durata del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro o dal mivacurio è stato studiato in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. Brevibloc non ha influenzato l’insorgenza del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro, ma la durata di tale blocco è

aumentata da 5 ad 8 minuti. Brevibloc ha moderatamente prolungato la durata d’azione clinica (18,6%) e l’indice di recupero (6,7%) del mivacurio.

Sebbene le interazioni osservate negli studi di warfarina, digossina, morfina, suxametonio cloruro o mivacurio non sono di grande importanza clinica, Brevibloc deve essere titolato con cautela in pazienti che vengono trattati contemporaneamente con warfarina, digossina, morfina, suxametonio cloruro o mivacurio.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Donne potenzialmente fertili

L’esmololo cloridrato non è raccomandato nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive (ved. “gravidanza” di seguito).

Altrimenti, nessuna raccomandazione speciale è richiesta.

Contraccezione negli uomini e nelle donne

L’esmololo cloridrato non è raccomandato nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive (ved. “gravidanza” di seguito).

Gravidanza

Ci sono dati limitati sull’uso dell’esmololo cloridrato nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi sugli animali non hanno mostrato una tossicità riproduttiva (ved. sezione 5.3).

L’esmololo cloridrato non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive.

Sulla base dell’azione farmacologica, nell’ultimo periodo della gravidanza, gli effetti collaterali sul feto ed il neonato (specialmente ipoglicemia, ipotensione e bradicardia) devono essere presi in considerazione.

Se il trattamento con Brevibloc è considerato necessario, il flulsso del sangue uteroplacentare e la crescita fetale devono essere monitorati. Il bambino appena nato deve essere monitorato attentamente.

Allattamento

L’esmololo cloridrato non è raccomandato durante l’allattamento.

L’escrezione dell’esmololo cloridrato/metaboliti nel latte materno non è nota. Non può essere escluso un rischio per i bambini appena nati.

Fertilità

Non ci sono rapporti pubblicati sugli effetti dell’esmololo sulla fertilità

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non rilevanti

04.8 Effetti indesiderati

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In caso di effetti indesiderati, la dose di Brevibloc può essere ridotta o la somministrazione interrotta.

La maggior parte delle reazioni avverse osservate sono lievi e transitorie. La più importante reazione avversa è stata l’ipotensione. I seguenti effetti indesiderati sono classificati secondo la Classificazione per Sistemi e Organi (SOC) MedDRA e in base alla loro frequenza.

Nota: La frequenza degli effetti indesiderati è classificata come segue: Molto comune (>1/10)

Comune (>1/100 – <1/10)

Non comune (>1/1000 – <1/100) Molto raro (<1/10000)

Non noto (Non si può stimare dai dati disponibili)

Classificazione per Sistemi e Organi Frequenza
Molto comune Comune Non comune Molto raro Non noto
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Iperkaliemia
Acidosi metabolica
Disturbi psichiatrici Depressione Ansietà Pensieri anormali Irritabilità
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza Emicrania Parestesia
Disturbi dell’attenzione
Stato confusionale Agitazione
Sincope Convulsioni Disordini verbali
Patologie dell’occhio Problemi visivi
Patologie cardiache Vertigini1 Dolore al petto Bradicardia
Blocco atrioventricolare
Aumento della pressione arteriosa polmonare
Blocco cardiaco Extrasistole ventricolari
Ritmo nodale Angina pectoris
Arresto sinusale Asistole Accelerato ritmo idioventricolare Arteriospasmo
coronarico
Arresto cardiaco
Patologie vascolari Ipotensione Ischemia periferica Pallore
Rossore
Tromboflebite 2
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea
Edema polmonare Broncospasmo Asma
Congestione nasale Sibili
Rantoli
Patologie gastrointestinali Nausea Vomito Disgeusia Dispepsia Costipazione Bocca secca Dolore addominale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Diaforesi 1 Scolorimento della pelle2
Eritema 2
Necrosi della pelle 2
(dovuta a stravaso)
Psoriasi 3
Angioedema Orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoscheletrico 4 Debolezza muscolare
Patologie renali e urinarie Ritenzione urinaria
Classificazione per Sistemi e Organi Frequenza
Molto comune Comune Non comune Molto raro Non noto
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Iperkaliemia
Acidosi metabolica
Disturbi psichiatrici Depressione Ansietà Pensieri anormali Irritabilità
Patologie sistemiche Astenia Brividi Flebite al punto di
e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento
Reazione al punto di iniezione
Reazione al punto di infusione
Infiammazione
Piressia Edema 2
Dolore 2
Bruciore al punto di infusione
Ecchimosi al punto di infusione
infusione
Vescicole al punto di infusione
Formazione di vescicole 2
del punto di
iniezione
Infiammazione
del punto di
infusione
Indurimento del
punto di
infusione

1 Vertigini e diaforesi sono associate a ipotensione sintomatica. 2 In associazione a reazioni al punto di iniezione e infusione.

3 I beta-bloccanti come classe di farmaci possono causare psoriasi in alcune situazioni o peggiorarla. 4 Incluso dolore medioscapolare e costocondrite

Altri potenziali effetti indesiderati riportati per i beta-bloccanti:

I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati come effetti collegati alla classe dei beta-bloccanti, molti dei quali non sono stati riportati a seguito dell’uso di esmololo:

Allucinazioni, sogni vividi, disturbi del sonno, problemi di memoria, estremità fredde, artralgia, inasprimento delle reazioni anafilattiche, lacrimazione diminuita, depressione che porta a catatonia, trombocitopenia, porpora trombocitopenica, porpora non-trombocitopenica, anticorpi antinucleari aumentati, lupus eritematoso sistemico, eosinofilia, polmonite, pleurite.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Casi di massivo sovradosaggio accidentale sono sopravvenuti con soluzioni concentrate di Brevibloc. Alcuni di questi sovradosaggi sono stati fatali mentre altri hanno causato invalidità permanente. Dosi di attacco variabili da 625 mg a 2,5 g (12,5-50 mg/kg) sono state fatali.

Sintomi

In caso di sovradosaggio i seguenti sintomi possono verificarsi: grave ipotensione, bradicardia sinusale, blocco atrioventricolare, insufficienza cardiaca, shock cardiogenico, arresto cardiaco, broncospasmo, insufficienza respiratoria, perdita di coscienza fino al coma, convulsioni, nausea, vomito, ipoglicemia e iperkaliemia.

Trattamento

A causa del suo breve tempo di eliminazione (emivita di circa 9 minuti), il primo passo nel trattamento

scomparsa dei sintomi a seguito di sovradosaggio dipenderà dalla quantità di Brevibloc somministrata. Ciò può richiedere più dei 30 minuti osservati con l’interruzione di Brevibloc con dosi terapeutiche. Può essere necessaria la respirazione artificiale.

In base agli effetti clinici osservati, devono essere considerati anche i seguenti provvedimenti generali:

Bradicardia: Somministrazione endovenosa di atropina o di un altro farmaco anti-colinergico. Quando la bradicardia non può essere trattata sufficientemente può essere necessario un pace-maker.

Broncospasmo: Somministrazione nebulizzata di un beta-2-simpaticomimetico. Se questo non è sufficiente può essere considerata la somministrazione endovenosa di un beta-2-simpaticomimetico o aminofillina

Ipotensione sintomatica: Somministrazione endovenosa di liquidi e/o agenti pressori

Depressione cardiovascolare o shock cardiaco: somministrazione endovenosa di un diuretico o di un simpaticomimetico. La dose di simpaticomimetico (a seconda dei sintomi: dobutamina, dopamina, noradrenalina, isoprenalina, ecc.) dipende dall’effetto terapeutico.

Nel caso sia necessario un ulteriore trattamento, i seguenti agenti possono essere somministrati per via endovenosa in base alla situazione clinica e al giudizio del medico curante:

Atropina

Agenti inotropici

Ioni di calcio

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Agenti beta-bloccanti, selettivi. Codice ATC C07AB09: Esmololo cloridrato Brevibloc è un agente bloccante dei recettori adrenergici beta-selettivo (cardioselettivo).

Alle dosi terapeutiche, BREVIBLOC è sprovvisto di significativa attività simpaticomimetica intrinseca o d’effetto stabilizzante di membrana

L’esmololo cloridrato, principio attivo di Brevibloc, è chimicamente correlato alla classe dei beta-bloccanti fenossi propanolaminici.

Le sue proprietà farmacologiche gli conferiscono rapidità d’azione, breve durata d’azione ed adattabilità delle dosi terapeutiche.

Dopo una dose d’attacco appropriata, la concentrazione plasmatica allo stato di equilibrio è ottenuta entro 5 minuti. Tuttavia l’effetto terapeutico è raggiunto prima che si ottenga una concentrazione plasmatica stabile. La velocità d’infusione può quindi essere regolata per ottenerel’effetto farmacologico desiderato.

Brevibloc ha il noto effetto emodinamico ed elettrofisiologico dei beta-bloccanti:

Riduzione della frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo;

Riduzione della frequenza cardiaca il cui aumento è indotto dall’isoprenalina;

Aumento del tempo di recupero del nodo seno-atriale;

Ritardo della conduttanza atrio-ventricolare;

Prolungamento dell’intervallo atrio-ventricolare con il ritmo sinusale normale e durante la stimolazione dell’atrio senza ritardo nel tessuto His-Purkinje;

Prolungamento dell’intervallo PQ, induzione del blocco atrio-ventricolare di grado II;

Prolungamento del periodo refrattario funzionale degli atri e dei ventricoli;

Effetti inotropi negativi con diminuita frazione di eiezione;

Diminuzione della pressione sanguigna.

Bambini

Uno studio non controllato sulla farmacocinetica/efficacia è stato intrapreso su 26 pazienti dai 2 ai 16 anni con tachicardia sopraventricolare. Una dose d’attacco di 1000 microgrammi/kg di Brevibloc è stata somministrata seguita da un’infusione continua di 300 microgrammi/kg/minuto. La tachicardia

sopraventricolare è terminata nel 65% dei pazienti entro 5 minuti dall’inizio della somministrazione dell’esmololo.

In uno studio di comparazione del dosaggio randomizzato ma non controllato, l’efficacia è stata valutata in 116 pazienti pediatrici in età compresa da 1 settimana a 7 anni con ipertensione a seguito della riparazione della coartazione dell’aorta. I pazienti hanno ricevuto un’infusione iniziale di 125 microgrammi/kg, o di 250 microgrammi/kg o di 500 microgrammi/kg, seguita da un’infusione continua di 125 microgrammi/kg, di 250 microgrammi/kg o di 500 microgrammi/kg rispettivamente. Nessuna significativa differenza è stata osservata nell’effetto ipotensivo tra i 3 gruppi di dosaggio. Il 54% dei pazienti totali ha richiesto un farmaco diverso da Brevibloc per raggiungere un controllo della pressione sanguigna soddisfacente. Non c’è stata nessuna differenza apparente tra i diversi gruppi di dosaggio.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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La cinetica dell’esmololo è lineare negli adulti sani, la concentrazione di plasma è proporzionale alla dose. Se una dose d’attacco non è usata allora le concentrazioni plasmatiche allo stato di equilibrio sono raggiunte entro 30 minuti con dosi da 50 a 300 microgrammi/kg per minuto.

L’emivita di distribuzione è molto rapida, circa 2 minuti. Il volume di distribuzione è di 3,4 l/kg.

L’esmololo cloridrato è metabolizzato dalle esterasi in un metabolita acido (ASL-8123) e in metanolo per idrolisi del gruppo estereo delle esterasi dei globuli rossi.

Il metabolismo dell’esmololo cloridrato è indipendente dalla dose nell’intervallo da 50 a 300 microgrammi/kg/minuto.

Il 55% dell’esmololo cloridrato si lega alle proteine plasmatiche, mentre il metabolita acido si lega solo al 10%.

L’emivita di eliminazione è di circa 9 minuti dopo la somministrazione endovenosa

La clearance totale è di 285 ml/kg/min. Essa non dipende dal flusso sanguigno epatico, nè da alcun altro organo. L’esmololo cloridrato è escreto dai reni, parzialmente sotto forma immutata (meno del 2% della quantità somministrata) e parzialmente sotto forma di un metabolita acido che ha una debole azione betabloccante (meno dello 0,1% di esmololo). Il metabolita acido è escreto nelle urine ed ha un’emivita di circa 3,7 ore.

Bambini

Uno studio sulla farmacocinetica è stato intrapreso su 22 pazienti pediatrici dai 3 ai 16 anni. Ai pazienti è stata somministrata una dose d’attacco di 1000 microgrammi/kg di Brevibloc, seguita da un’infusione continua di 300 microgrammi/kg/minuto. La clearance corporea totale media è stata di 119 ml/kg/minuto, il volume medio di distribuzione di 283 ml/kg e l’emivita di eliminazione media terminale di 6,9 minuti, ad indicare che la cinetica di Brevibloc nei bambini è simile a quella negli adulti. Tuttavia, è stata osservata una grande variabilità individuale.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Nessun effetto teratogenico è stato osservato negli studi su animali. Nei conigli è stato osservato un effetto embriotossico (aumento nel riassorbimento fetale) che è stato probabilmente causato da Brevibloc. Questo effetto è stato osservato a dosi di almeno 10 volte superiori della dose terapeutica. Nessuno studio è stato condotto sull’effetto di Brevibloc sulla fertilità e sugli effetti peri e postnatali. Brevibloc non si è mostrato mutagenico in diversi sistemi di test in vitro ed in vivo. La sicurezza di Brevibloc non è stata esaminata in studi a lungo termine.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Sodio cloruro, sodio acetato, acido acetico glaciale, sodio idrossido o acido idrocloridrico (q.b. a pH), acqua ppi.

06.2 Incompatibilità

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In assenza di studi di compatibilità, questo farmaco non deve essere miscelato ad altri farmaci o con soluzioni di bicarbonato di sodio.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore e normalmente non dovrebbero essere maggiori di 24 ore dai 2 agli 8°C, a meno che l’apertura non abbia avuto luogo in condizioni asettiche controllate e validate.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare al di sopra di 25 °C. Non refrigerare o congelare.

Per le condizioni di conservazione della soluzione vedere la sezione 6.3

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Brevibloc 10 mg/ml soluzione per infusione è fornito in una sacca poliolefinica da 250 ml, pronta all’uso, priva di lattice con due accessi in PVC. Confezione da 1 sacca.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Brevibloc 10 mg/ml per infusione è fornito in sacche poliolefiniche (PL-2408) da 250 ml, pronte all’uso, prive di lattice, con due accessi in PVC, uno per il farmaco e l’altro per la somministrazione. Nel caso di Brevibloc 10 mg/ml per infusione, l’accesso per il farmaco deve essere usato solo per prelevare un bolo iniziale dalla sacca; tale accesso non deve essere usato per la somministrazione ripetuta di boli. Usare una tecnica asettica quando si preleva la dose di bolo. Non aggiungere altri farmaci a Brevibloc 10 mg/ml per infusione. Ogni sacca è monouso e non contiene conservanti. Una volta che il sigillo sull’accesso è stato rotto e il farmaco è stato prelevato, la sacca deve essere usata entro 24 ore. Gettare il contenuto non utilizzato in accordo con le regolamentazioni locali. Non riconnettere sacche parzialmente usate.

Figura 1. Sacca IntraVia a due accessi

Accesso per il farmaco

(solo per il prelievo iniziale del bolo)

Accesso per la somministrazion

Accesso per il farmaco

(solo per il prelievo iniziale del bolo)

ATTENZIONE

Non usare contenitori in plastica per connessioni in serie. Un simile utilizzo può causare un’embolia dovuta all’aria residua proveniente dal contenitore primario prima che la somministrazione del liquido dal contenitore secondario sia completata.

PER APRIRE

Non rimuovere l’unità dall’involucro esterno fino all’utilizzo. Non usare se l’involucro esterno è stato precedentemente aperto o danneggiato. L’involucro esterno è una barriera per l’umidità. La sacca interna assicura la sterilità della soluzione.

Tirare l’involucro esterno dall’incavo e rimuovere la sacca. Si può osservare una certa opacità della plastica dovuta all’assorbimento dell’umidità durante il processo di sterilizzazione. Ciò è normale e non influenza la qualità o la sicurezza della soluzione. L’opacità diminuirà gradualmente.

Controllare se ci sono piccole perdite comprimendo con forza la sacca interna. Se si scoprono perdite, gettare la soluzione dato che la sterilità può essere compromessa. Non usare se la soluzione non è limpida, incolore fino al giallo chiaro, e se il sigillo non è intatto.

Non introdurre additivi a Brevibloc 10 mg/ml per infusione.

PREPARAZIONE PER SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA (usare una tecnica asettica) Appendere il contenitore utilizzando l’occhiello di supporto

Rimuovere la protezione in plastica dal punto di uscita in fondo al contenitore Collegare il set di somministrazione. Fare riferimento alle istruzioni per l’uso del set

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Baxter S.p.A.

Piazzale dell’Industria 20

00144 – Roma

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC N. 027248032

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

9 febbraio 2004

10.0 Data di revisione del testo

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11/06/2016