Cresemba
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Cresemba: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
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01.0 Denominazione del medicinale
CRESEMBA 100 mg capsule rigide
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni capsula contiene 100 mg di isavuconazolo (sotto forma di 186,3 mg di isavuconazonio solfato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Capsula rigida Corpo della capsula di colore Arancione Svedese (rossastro-marrone) con la scritta “100” in inchiostro nero e testa bianca con la scritta “C” in inchiostro nero. Lunghezza delle capsule: 24,2 mm.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
CRESEMBA è indicato negli adulti per il trattamento di aspergillosi invasiva mucormicosi in pazienti per i quali il trattamento con amfotericina B non è appropriato (vedere paragrafi 4.4 e 5.1) Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato dei farmaci antimicotici.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
E’ possibile attuare una terapia mirata precoce (terapia preventiva o basata sulla diagnostica) in attesa che la malattia sia confermata da specifici test diagnostici. Tuttavia, una volta disponibili tali risultati, la terapia antimicotica deve essere adattata di conseguenza.
Dose di carico
La dose di carico raccomandata è di due capsule (equivalente a 200 mg di isavuconazolo) ogni 8 ore per le prime 48 ore (6 somministrazioni in totale).
Dose di mantenimento
La dose di mantenimento raccomandata è di due capsule (equivalente a 200 mg di isavuconazolo) una volta al giorno, a partire da 12-24 ore dopo l’ultima dose di carico.
La durata della terapia deve essere stabilita in base alla risposta clinica (vedere paragrafo 5.1).
Per trattamenti a lungo termine di durata superiore a 6 mesi, si deve valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio (vedere paragrafi 5.1 e 5.3).
Passaggio all’infusione endovenosa
CRESEMBA è disponibile anche sotto forma di polvere per concentrato per soluzione per infusione, contenente 200 mg di isavuconazolo.
Sulla base dell’elevata biodisponibilità orale (98%, vedere paragrafo 5.2), il passaggio dalla somministrazione endovenosa a quella orale e viceversa è appropriato se clinicamente indicato.
Anziani
Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani; l’esperienza clinica in tale popolazione è, tuttavia, limitata.
Compromissione renale
Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale, inclusi quelli con malattia renale in stadio terminale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (classi A e B di Child-Pugh) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Isavuconazolo non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa (classe C di Child- Pugh). L’uso in questi pazienti non è raccomandato, a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di CRESEMBA nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Le capsule di CRESEMBA possono essere assunte con o senza cibo.
Le capsule di CRESEMBA devono essere ingerite intere. Le capsule non vanno masticate, frantumate, sciolte o aperte.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Co-somministrazione con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5).
Co-somministrazione con -dosi elevate di ritonavir (>200 mg ogni 12 ore) (vedere paragrafo 4.5).
Co-somministrazione con induttori forti di CYP3A4/5 come rifampicina, rifabutina, carbamazepina, barbiturici a lunga durata d’azione (ad es. fenobarbital), fenitoina ed erba di S. Giovanni o con induttori moderati di CYP3A4/5 come efavirenz, nafcillina ed etravirina (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti affetti da sindrome del QT corto familiare (vedere paragrafo 4.4).
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Ipersensibilità
L‘ipersensibilità a isavuconazolo può determinare reazioni avverse tra cui reazione anafilattica, ipotensione, insufficienza respiratoria, dispnea, eruzione da farmaci, prurito ed eruzione cutanea (vedere paragrafo 4.8). In caso di reazione anafilattica, l’uso di isavuconazolo deve essere interrotto immediatamente e deve essere iniziato un trattamento medico appropriato.
Si deve prestare attenzione quando si prescrive isavuconazolo a pazienti con ipersensibilità ad altri antimicotici azolici.
Reazioni avverse cutanee severe
Durante il trattamento con antimicotici azolici sono state segnalate reazioni avverse cutanee severe, come la sindrome di Stevens-Johnson. Se un paziente sviluppa una reazione avversa cutanea severa, si deve sospendere la somministrazione di CRESEMBA.
Reazioni cardiovascolari
Accorciamento dell’intervallo QT
Isavuconazolo è controindicato nei pazienti affetti da sindrome del QT corto familiare (vedere paragrafo 4.3).
In uno studio sull’intervallo QT condotto su soggetti umani sani, isavuconazolo ha accorciato l’intervallo QTc in modo dipendente dalla concentrazione. Per il regime posologico da 200 mg, la differenza della media dei minimi quadrati (LSM) rispetto al placebo è stata di 13,1 ms 2 ore dopo la somministrazione [IC 90%: 17,1; 9,1 ms]. L’aumento della dose a 600 mg ha determinato una differenza della LSM rispetto al placebo di 24,6 ms 2 ore dopo la somministrazione [IC 90%: 28,7; 20,4 ms].
È necessario prestare attenzione quando si prescrive isavuconazolo a pazienti che assumono altri medicinali noti per ridurre l’intervallo QT, come rufinamide.
Aumento delle transaminasi epatiche o epatite
In alcuni studi clinici è stato segnalato un aumento delle transaminasi epatiche (vedere paragrafo 4.8). L’aumento delle transaminasi epatiche ha raramente richiesto l’interruzione di isavuconazolo. Se clinicamente indicato, si deve prendere in considerazione il monitoraggio degli enzimi epatici. E’ stata segnalata epatite con gli agenti azolici antimicotici compreso isavuconazolo.
Compromissione epatica severa
Isavuconazolo non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa (classe C di Child- Pugh). L’uso in questi pazienti non è raccomandato, a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi. Questi pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare eventuali effetti tossici del farmaco (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).
Uso concomitante di altri medicinali
Inibitori di CYP3A4/5
Ketoconazolo è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Per l’inibitore forte di CYP3A4 lopinavir/ritonavir, è stato osservato un aumento di due volte dell’esposizione a isavuconazolo. Per altri inibitori forti di CYP3A4/5, si può prevedere un effetto meno pronunciato. Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo quando viene somministrato insieme a inibitori forti di CYP3A4/5 ma si consiglia cautela poiché le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare (vedere paragrafo 4.5).
Induttori di CYP3A4/5
La co-somministrazione con induttori deboli di CYP3A4/5 come aprepitant, prednisone e pioglitazone può causare riduzioni da lievi a moderate dei livelli plasmatici di isavuconazolo; tale co- somministrazione deve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafo 4.5).
Substrati di CYP3A4/5, inclusi gli immunosoppressori
Isavuconazolo può essere considerato un inibitore moderato di CYP3A4/5 per cui l’esposizione sistemica a medicinali metabolizzati da CYP3A4 può risultare aumentata in caso di co- somministrazione con isavuconazolo. L’uso concomitante di isavuconazolo e substrati di CYP3A4 come gli immunosoppressori tacrolimus, sirolimus e ciclosporina può aumentare l’esposizione sistemica a tali medicinali. Durante la co-somministrazione possono essere necessari un monitoraggio terapeutico appropriato dei farmaci e un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.5).
Substrati di CYP2B6
Isavuconazolo è un induttore di CYP2B6. L’esposizione sistemica a medicinali metabolizzati da CYP2B6 può risultare ridotta in caso di co-somministrazione con isavuconazolo. Si deve quindi prestare attenzione quando substrati di CYP2B6, specialmente medicinali con indice terapeutico stretto, come ciclofosfamide, sono co-somministrati con isavuconazolo. L’uso concomitante del substrato di CYP2B6 efavirenz e di isavuconazolo è controindicato poiché efavirenz è un induttore moderato di CYP3A4/5 (vedere paragrafo 4.3).
Substrati della P-gp
Isavuconazolo può aumentare l’esposizione ai medicinali che sono substrati della P-gp. Può essere necessario un aggiustamento della dose dei medicinali che sono substrati della P-gp, specialmente se hanno un indice terapeutico stretto, come digossina, colchicina e dabigatran etexilato, se somministrati insieme a isavuconazolo (vedere paragrafo 4.5).
Limitazioni dei dati clinici
I dati clinici su isavuconazolo nel trattamento della mucormicosi sono limitati a uno studio clinico prospettico non controllato su 37 pazienti affetti da mucormicosi comprovata o probabile che hanno ricevuto isavuconazolo come trattamento primario o perché altri trattamenti antimicotici (principalmente amfotericina B) non erano appropriati.
Per le singole specie di Mucorales, i dati di efficacia clinica sono molto limitati, spesso a uno o due pazienti (vedere paragrafo 5.1). Dati sulla suscettibilità sono disponibili solo per un sottogruppo ristretto di casi. Questi dati indicano che le concentrazioni di isovuconazolo richieste per l’inibizione in vitro sono molto variabili in generi/specie diversi all’interno dell’ordine Mucorales e generalmente sono superiori alle concentrazioni richieste per inibire le specie di Aspergillus. Si deve osservare che non è stato condotto alcuno studio di ricerca dello dose nella mucormicosi e che ai pazienti è stata somministrata la stessa dose di isavuconazolo usata per il trattamento dell’aspergillosi invasiva.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Possibile influenza di altri medicinali sulla farmacocinetica di isavuconazolo
Isavuconazolo è un substrato di CYP3A4 e CYP3A5 (vedere paragrafo 5.2). La co-somministrazione di medicinali che sono inibitori di CYP3A4 e/o CYP3A5 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo. La co-somministrazione di medicinali che sono induttori di CYP3A4 e/o CYP3A5 può ridurre le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo.
Medicinali che inibiscono CYP3A4/5
La co-somministrazione di isavuconazolo con l’inibitore forte di CYP3A4/5 ketoconazolo è controindicata in quanto questo medicinale può aumentare significativamente le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Per l’inibitore forte di CYP3A4 lopinavir/ritonavir, è stato osservato un aumento di due volte dell’esposizione a isavuconazolo. Per altri inibitori forti di CYP3A4, come claritromicina, indinavir e saquinavir, si può prevedere un effetto meno pronunciato, in base alla loro relativa potenza. Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo quando viene somministrato insieme a inibitori forti di CYP3A4/5 ma si consiglia cautela poiché le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare (vedere paragrafo 4.4).
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per gli inibitori deboli o moderati di CYP3A4/5. Medicinali che inducono CYP3A4/5 La co-somministrazione di isavuconazolo con induttori potenti di CYP3A4/5 come rifampicina, rifabutina, carbamazepina, barbiturici a lunga durata d’azione (ad es. fenobarbital), fenitoina ed erba di S. Giovanni o con induttori moderati di CYP3A4/5 come efavirenz, nafcillina ed etravirina è controindicata, poiché questi medicinali possono ridurre significativamente le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo (vedere paragrafo 4.3).
La co-somministrazione con induttori deboli di CYP3A4/5 come aprepitant, prednisone e pioglitazone può causare riduzioni da lievi a moderate dei livelli plasmatici di isavuconazolo, per cui tale co-somministrazione deve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafo 4.4).
La co-somministrazione con dosi elevate di ritonavir (>200 mg due volte al giorno) è controindicata, in quanto ad alte dosi ritonavir può indurre CYP3A4/5 e ridurre le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo (vedere paragrafo 4.3).
Possibile influenza di isavuconazolo sull’esposizione ad altri medicinali
Medicinali metabolizzati da CYP3A4/5
Isavuconazolo è un inibitore moderato di CYP3A4/5; la co-somministrazione di isavuconazolo e di medicinali che sono substrati di CYP3A4/5 può causare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali.
Medicinali metabolizzati da CYP2B6
Isavuconazolo è un induttore debole di CYP2B6; la co-somministrazione di isavuconazolo può causare la riduzione delle concentrazioni plasmatiche dei substrati di CYP2B6.
Medicinali trasportati dalla P-gp nell’intestino
Isavuconazolo è un inibitore debole della glicoproteina P (P-gp); la co-somministrazione con isavuconazolo può causare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche dei substrati della P-gp.
Medicinali trasportati dalla BCRP
Isavuconazolo è un inibitore in vitro della BCRP e le concentrazioni plasmatiche dei substrati della BCRP possono quindi risultare aumentate. Si deve prestare attenzione quando isavuconazolo è somministrato insieme a substrati della BCRP.
Medicinali escreti per via renale attraverso proteine di trasporto
Isavuconazolo è un inibitore debole del trasportatore di cationi organici 2 (organic cation transporter 2, OCT2). La co-somministrazione di isavuconazolo e di medicinali che sono substrati dell’OCT2 può causare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali.
Substrati dell’uridina difosfato-glucuronosiltransferasi (UGT)
Isavuconazolo è un inibitore debole dell’UGT. La co-somministrazione di isavuconazolo e di medicinali che sono substrati dell’UGT può causare un lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali.
Tabella delle interazioni
Le interazioni tra isavuconazolo e i medicinali co-somministrati sono elencate nella Tabella 1 (l’aumento è indicato con “↑”, la riduzione con “↓”), ordinate per classe terapeutica. Se non indicato diversamente, gli studi descritti nella Tabella 1 sono stati condotti con la dose raccomandata di isavuconazolo.
Tabella 1 Interazioni
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
Anticonvulsivanti | ||
Carbamazepina, fenobarbital e fenitoina (induttori forti di CYP3A4/5) |
Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire (induzione di CYP3A da parte di carbamazepina, fenitoina e barbiturici a lunga durata d’azione, come fenobarbital). |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo e carbamazepina, fenitoina e barbiturici a lunga durata d’azione come fenobarbital è controindicata. |
Antibatterici | ||
Rifampicina | Isavuconazolo: | La somministrazione |
(induttore forte di CYP3A4/5) | AUCtau: 90% | concomitante di isavuconazolo e |
Cmax: 75% | rifampicina è controindicata. | |
(Induzione di CYP3A4/5) | ||
Rifabutina (induttore forte di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire significativamente. |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo e rifabutina è controindicata. |
(Induzione di CYP3A4/5) | ||
Nafcillina (inibitore moderato di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire significativamente. |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo e nafcillina è controindicata. |
(Induzione di CYP3A4/5) | ||
Claritromicina (inibitore forte di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo; prestare attenzione poiché le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare. |
Antimicotici | ||
Ketoconazolo | Isavuconazolo: | La somministrazione |
(inibitore forte di CYP3A4/5) | AUCtau: 422% | concomitante di isavuconazolo e |
Cmax: 9% | ketoconazolo è controindicata. | |
(Inibizione di CYP3A4/5) | ||
Medicinali vegetali | ||
Erba di S. Giovanni (induttore forte di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire significativamente. |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo ed erba di S. Giovanni è controindicata. |
(Induzione di CYP3A4). | ||
Immunosoppressori | ||
Ciclosporina, sirolimus, tacrolimus (substrati di CYP3A4/5) |
Ciclosporina: AUCinf: 29% Cmax: 6% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. |
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
Sirolimus: AUCinf: 84% Cmax: 65% |
Ciclosporina, sirolimus, tacrolimus: monitoraggio dei livelli plasmatici e aggiustamento appropriato della dose, se necessario. | |
Tacrolimus: | ||
AUCinf: 125% | ||
Cmax: 42% | ||
(Inibizione di CYP3A4) | ||
Micofenolato mofetile (MMF) (substrato dell’UGT) |
Acido micofenolico (MPA, metabolita attivo): AUCinf: 35% Cmax: 11% (Inibizione dell’UGT) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. MMF: consigliato monitoraggio per rilevare eventuali effetti tossici correlati a MPA. |
Prednisone (substrato di CYP3A4) |
Prednisolone (metabolita attivo): AUCinf: 8% Cmax: ↓ 4% |
La co-somministrazione deve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi. |
(Inibizione di CYP3A4) | ||
Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire. | ||
(Induzione di CYP3A4/5) | ||
Oppioidi | ||
Oppiacei a breve durata d’azione (alfentanil, fentanil) (substrati di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni dell’oppiaceo a breve durata d’azione possono aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5). |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Oppiacei a breve durata d’azione (alfentanil, fentanil): attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici del farmaco e riduzione della dose, se necessario. |
Metadone (substrato di CYP3A4/5, 2B6 e 2C9) |
S-metadone (isomero inattivo dell’oppiaceo) AUCinf: 35% Cmax: 1% 40% di riduzione dell’emivita terminale R-metadone (isomero attivo dell’oppiaceo). |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Metadone: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
AUCinf: 10% | ||
Cmax: 4% | ||
(Induzione di CYP2B6) |
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
Antitumorali | ||
Alcaloidi della vinca (vincristina, vinblastina) (substrati della P-gp) |
Non studiati. Le concentrazioni degli alcaloidi della vinca possono aumentare. (Inibizione della P-gp) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Alcaloidi della vinca: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici del farmaco e riduzione della dose, se necessario. |
Ciclofosfamide (substrato di CYP2B6) |
Non studiati. Le concentrazioni di ciclofosfamide possono diminuire. (Induzione di CYP2B6) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Ciclofosfamide: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di mancanza di efficacia e incremento della dose, se necessario. |
Metotrexato (substrato di BCRP, OAT1, OAT3) |
Metotrexato: AUCinf: ↓ 3% Cmax: ↓ 11% 7-idrossimetabolita: |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Metotrexato: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
AUCinf: 29% | ||
Cmax: 15% | ||
(Meccanismo sconosciuto) | ||
Altri antitumorali (daunorubicina, doxorubicina, imatinib, irinotecan, lapatinib, mitoxantrone, topotecan) (substrati della BCRP) |
Non studiati. Le concentrazioni di daunorubicina, doxorubicina, imatinib, irinotecan, lapatinib, mitoxantrone, topotecan possono aumentare. (Inibizione della BCRP) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Daunorubicina, doxorubicina, imatinib, irinotecan, lapatinib, mitoxantrone o topotecan: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici e riduzione della dose, se necessario. |
Antiemetici | ||
Aprepitant (induttore debole di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire. |
La co-somministrazione deve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi. |
(Induzione di CYP3A4/5) | ||
Antidiabetici | ||
Metformina (substrato di OCT1, OCT2 e MATE1) |
Metformina: AUCinf: 52% Cmax: 23% (Inibizione di OCT2) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Metformina: può essere necessaria una riduzione della dose. |
Repaglinide (substrato di CYP2C8 e |
Repaglinide: AUCinf: 8% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di |
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
OATP1B1) | Cmax: 14% |
isavuconazolo. Repaglinide: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
Anticoagulanti | ||
Dabigatran etexilato (substrato della P-gp) |
Non studiati. Le concentrazioni di dabigatran etexilato possono aumentare. (Inibizione della P-gp). |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Dabigatran etexilato ha un indice terapeutico stretto e deve essere monitorato; riduzione della dose, se necessario. |
Warfarin (substrato di CYP2C9) |
S-warfarin AUCinf: 11% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Warfarin: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
Cmax: 12% | ||
R-warfarin | ||
AUCinf: 20% | ||
Cmax: 7% | ||
Antiretrovirali | ||
Lopinavir 400 mg / Ritonavir 100 mg (inibitori forti e substrati di CYP3A4/5) |
Lopinavir: AUCtau: 27% Cmax: 23% Cmin, ss: 16%a) Ritonavir: AUCtau: 31% Cmax: 33% (Meccanismo sconosciuto) Isavuconazolo: AUCtau: 96% Cmax: 74% |
Non sono necessari aggiustamenti della dose di isavuconazolo; prestare attezione poiché le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare. Lopinavir/ritonavir: non è richiesto alcun aggiustamento della dose per lopinavir 400 mg / ritonavir 100 mg ogni 12 ore, ma attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di mancanza di efficacia antivirale. |
(Inibizione di CYP3A4/5) | ||
Ritonavir (a dosi >200 mg ogni 12 ore) (induttore forte di CYP3A4/5) |
Non studiati. Ritonavir ad alte dosi può ridurre significativamente le concentrazioni di isavuconazolo. (Induzione di CYP3A4/5) |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo e di alte dosi di ritonavir (>200 mg ogni 12 ore) è controindicata. |
Efavirenz (induttore moderato di CYP3A4/5 e substrato di CYP2B6) |
Non studiati. Le concentrazioni di efavirenz possono diminuire. |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo ed efavirenz è controindicata. |
(Induzione di CYP2B6) | ||
Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire significativamente. | ||
(Induzione di CYP3A4/5) |
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
Etravirina (induttore moderato di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire significativamente. (Induzione di CYP3A4/5) |
La somministrazione concomitante di isavuconazolo ed etravirina è controindicata. |
Indinavir (inibitore forte e substrato di CYP3A4/5) |
Indinavir:b) AUCinf: ↓ 36% Cmax: ↓ 52% (Meccanismo sconosciuto) Le concentrazioni di isavuconazolo possono aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5) |
Non sono necessari aggiustamenti della dose di isavuconazolo; prestare attezione poiché le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare. Indinavir: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di mancanza di efficacia antivirale e incremento della dose, se necessario. |
Saquinavir (inibitore forte di CYP3A4) |
Non studiati. Le concentrazioni di saquinavir possono diminuire (come osservato con lopinavir/ritonavir) o aumentare. (Inibizione di CYP3A4) Le concentrazioni di isavuconazolo possono aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo; prestare attenzione poiché le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare. Saquinavir: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici e/o mancanza di efficacia antivirale, e aggiustamento della dose, se necessario. |
Altri inibitori della proteasi (ad es. fosamprenavir) (inibitori forti o moderati e substrati del CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni degli inibitori della proteasi possono diminuire (come osservato con lopinavir/ritonavir) o aumentare. (Inibizione di CYP3A4) Le concentrazioni di isavuconazolo possono aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Inibitori della proteasi: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici e/o mancanza di efficacia antivirale, e aggiustamento della dose se necessario. |
Altro NNRTI (ad es. nevirapina) (induttori e substrati di CYP3A4/5 e 2B6) |
Non studiati. Le concentrazioni di NNRTI possono diminuire (induzione di CYP2B6 da parte di isavuconazolo) o aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. NNRTI: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici e/o mancanza di efficacia antivirale, e aggiustamento della dose, se necessario. |
Antiacidi | ||
Esomeprazolo (substrato di CYP2C19 e pH gastrico) |
Isavuconazolo: AUCtau: ↑ 8% Cmax: ↑ 5% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. |
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
Esomeprazolo: non è necessario alcun aggiustamento della dose. | ||
Omeprazolo (substrato di CYP2C19 e pH gastrico) |
Omeprazolo: AUCinf: ↓ 11% Cmax: ↓ 23% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Omeprazolo: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
Farmaci ipolipemizzanti | ||
Atorvastatina e altre statine (substrati di CYP3A4 ad es. simvastatina, lovastatina, rosuvastatina) (substrati di CYP3A4/5 e/o BCRP) |
Atorvastatina: AUCinf: ↑ 37% Cmax: ↑ 3% Altre statine non sono state studiate. Le concentrazioni delle statine possono aumentare. (Inibizione di CYP3A4/5 o BCRP) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. In base ai risultati relativi all’atorvastatina, non è necessario alcun aggiustamento della dose delle statine. Si consiglia il monitoraggio delle reazioni avverse tipiche delle statine. |
Pioglitazone (induttore debole di CYP3A4/5) |
Non studiati. Le concentrazioni di isavuconazolo possono diminuire. (Induzione di CYP3A4/5) |
La co-somministrazione deve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi. |
Antiaritmici | ||
Digossina (substrato della P-gp) |
Digossina: AUCinf: ↑ 25% Cmax: ↑ 33% (Inibizione della P-gp) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Digossina: le concentrazioni sieriche della digossina devono essere monitorate e usate per determinare la dose da usare. |
Contraccettivi orali | ||
Etinil estradiolo e noretindrone (substrati di CYP3A4/5) |
Etinil estradiolo AUCinf: ↑ 8% Cmax: ↑ 14% Noretindrone AUCinf: ↑ 16% Cmax: ↑ 6% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Etinil estradiolo e noretindrone: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
Antitussivi | ||
Destrometorfano (substrato di CYP2D6) |
Destrometorfano: AUCinf: ↑ 18% Cmax: ↑ 17% Destrorfano (metabolita attivo): AUCinf: ↑ 4% Cmax: ↓ 2% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Destrometorfano: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
Benzodiazepine | ||
Midazolam (substrato di CYP3A4/5) |
Midazolam orale: AUCinf: ↑ 103% Cmax: ↑ 72% (Inibizione di CYP3A4) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Midazolam: attento monitoraggio di segni e sintomi clinici raccomandato e riduzione della |
Medicinale co-somministrato per area terapeutica |
Effetti sulle concentrazioni del farmaco/ variazione media geometrica (%) di AUC, C max (Modalità d’azione) |
Raccomandazione relativa alla co-somministrazione |
---|---|---|
dose, se necessario. | ||
Antigottosi | ||
Colchicina (substrato della P-gp) |
Non studiati. Le concentrazioni della colchicina possono aumentare. (Inibizione della P-gp) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. La colchicina ha un indice terapeutico stretto e deve essere monitorata; riduzione della dose, se necessario. |
Prodotti naturali | ||
Caffeina (substrato di CYP1A2) |
Caffeina: AUCinf: ↑ 4% Cmax: ↓ 1% |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Caffeina: non è necessario alcun aggiustamento della dose. |
Ausili per smettere di fumare | ||
Bupropione (substrato di CYP2B6) |
Bupropione: AUCinf: ↓ 42% Cmax: ↓ 31% (Induzione di CYP2B6) |
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Bupropione: aumento della dose, se necessario. |
NNRTI, inibitore della trascrittasi inversa non nucleosidico; P-gp, glicoproteina P.
a) riduzione % dei valori minimi medi
b) Indinavir è stato studiato solo dopo una dose singola di 400 mg di isavuconazolo.
AUCinf = area sotto i profili concentrazione plasmatica-tempo estrapolati all’infinito; AUCtau = area sotto i profili concentrazione plasmatica-tempo nelle 24 ore di intervallo allo stato stazionario; Cmax = concentrazione plasmatica di picco; Cmin,ss = livelli minimi allo stato stazionario
04.6 Gravidanza e allattamento
I dati relativi all’uso di CRESEMBA in donne in gravidanza non ci sono.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani è sconosciuto.
CRESEMBA non deve essere usato durante la gravidanza, se non in pazienti con infezioni micotiche severe o potenzialmente fatali, nelle quali isavuconazolo può essere usato se i benefici previsti superano i possibili rischi per il feto.
Donne in età fertile
CRESEMBA non è raccomandato in donne in età fertile che non usano misure contraccettive. Allattamento I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di isavuconazolo/metaboliti nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con CRESEMBA.
Fertilità
Non vi sono dati sull’effetto di isavuconazolo sulla fertilità umana. Studi sugli animali non hanno mostrato una compromissione della fertilità in ratti di sesso maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Isavuconazolo presenta una moderata possibilità di alterare la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. I pazienti devono evitare di guidare o usare macchinari se sviluppano sintomi quali stato confusionale, sonnolenza, sincope e/o capogiro.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le più comuni reazioni avverse correlate al trattamento sono state: valori epatici elevati nelle analisi chimiche (7,9%), nausea (7,4%), vomito (5,5%), dispnea (3,2%), dolore addominale (2,7%), diarrea (2,7%), reazione nel sito di iniezione (2,2%), cefalea (2,0%), ipokaliemia (1,7%) ed eruzione cutanea (1,7%).
Le reazioni avverse che hanno più frequentemente portato all’interruzione permanente del trattamento con isavuconazolo sono state: stato confusionale (0,7%), insufficienza renale acuta (0,7%), aumento della bilirubina ematica (0,5%), convulsioni (0,5%), dispnea (0,5%), epilessia (0,5%), insufficienza respiratoria (0,5%) e vomito (0,5%). Tabella della reazioni avverse La Tabella 2 presenta le reazioni avverse a isavuconazolo nel trattamento delle infezioni micotiche invasive, in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza.
La frequenza delle reazioni avverse è definita nel modo seguente: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); e non comune (≥1/1.000, <1/100); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 2 Riassunto delle reazioni avverse in base alla classificazione MedDRA per sistemi e organi e alla frequenza
Classificazione per sistemi e organi |
Reazioni avverse da farmaci | |
---|---|---|
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||
Non comune | Neutropenia, trombocitopenia^, pancitopenia, leucopenia^, anemia^ | |
Disturbi del sistema immunitario | ||
Non comune | Ipersensibilità^ | |
Non nota | Reazione anafilattica* | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||
Comune | Ipokaliemia, appetito ridotto | |
Non comune | Ipomagnesemia, ipoglicemia, ipoalbuminemia, malnutrizione^ | |
Disturbi psichiatrici | ||
Comune | Delirium^4 | |
Non comune | Depressione, insonnia^ | |
Patologie del sistema nervoso | ||
Comune | Cefalea, sonnolenza | |
Non comune | Convulsioni^, sincope, capogiro, parestesia^, encefalopatia, pre-sincope, neuropatia periferica, disgeusia | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | ||
Non comune | Vertigine | |
Patologie cardiache | ||
Non comune |
Fibrillazione atriale, tachicardia, bradicardia^, palpitazioni, flutter atriale, intervallo QT dell’elettrocardiogramma abbreviato, tachicardia sopraventricolare, extrasistoli ventricolari, extrasistoli sopraventricolari |
|
Patologie vascolari | ||
Comune | Tromboflebite^ | |
Non comune | Collasso circolatorio, ipotensione | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||
Comune | Dispnea^, insufficienza respiratoria acuta^ | |
Non comune | Broncospasmo, tachipnea, emottisi, epistassi | |
Patologie gastrointestinali | ||
Comune | Vomito, diarrea, nausea, dolore addominale^ | |
Non comune | Dispepsia, stipsi, distensione dell’addome | |
Patologie epatobiliari | ||
Comune | Valori epatici elevati nelle analisi chimiche^# | |
Non comune | Epatomegalia; Epatite | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||
Comune | Eruzione cutanea^, prurito | |
Non comune | Petecchie, alopecia, eruzione da farmaci, dermatite^ | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||
Non comune | Dolore dorsale | |
Patologie renali e urinarie | ||
Comune | Insufficienza renale | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Comune | Dolore toracico^, stanchezza | |
Non comune | Edema periferico^, malessere, astenia |
^ Indica che i termini preferiti appropriati sono stati raggruppati in un singolo concetto medico.
* Reazione avversa identificata dopo l’immissione in commercio.
# Vedere il paragrafo Descrizione di reazioni avverse selezionate qui di seguito.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Il vaneggiamento include reazioni di stato confusionale.
I valori epatici elevati nelle analisi chimiche includono eventi di alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, bilirubina ematica aumentata, lattato deidrogenasi ematica aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata, enzimi epatici aumentati, funzione epatica anormale, iperbilirubinemia, prova di funzione epatica anormale e transaminasi aumentate.
Effetti sui valori di laboratorio
In uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato, controllato verso farmaco attivo, su 516 pazienti con malattia micotica invasiva causata da Aspergillus spp. o altri funghi filamentosi, al termine del trattamento in studio sono stati segnalati aumenti delle transaminasi epatiche (alanina aminotransferasi o aspartato aminotransferasi) > 3 x ULN (limite normale superiore) nel 4,4% dei pazienti che hanno ricevuto isavuconazolo. Aumenti marcati delle transaminasi epatiche >10 x ULN si sono sviluppati nell’1,2% dei pazienti trattati con isavuconazolo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V
.
04.9 Sovradosaggio
Sintomi
In uno studio sul QT, i sintomi riportati più frequentemente a dosi sovraterapeutiche di isavuconazolo (equivalenti a 600 mg/die di isavuconazolo) rispetto al gruppo trattato con dosi terapeutiche (equivalenti a 200 mg/die di isavuconazolo) hanno incluso: cefalea, capogiro, parestesia, sonnolenza, alterazione dell’attenzione, disgeusia, bocca secca, diarrea, ipoestesia orale, vomito, vampata di calore, ansia, irrequietezza, palpitazioni, tachicardia, fotofobia e artralgia.
Gestione del sovradosaggio
Isavuconazolo non viene rimosso mediante emodialisi. Non esiste alcun antidoto specifico per isavuconazolo. In caso di sovradosaggio, si deve istituire un trattamento di supporto.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antimicotici per uso sistemico, derivati triazolici, codice ATC: J02AC05 Meccanismo d’azione
Isavuconazolo è il metabolita attivo che si forma dopo somministrazione orale o endovenosa di isavuconazonio solfato (vedere paragrafo 5.2).
L’effetto fungicida di isavuconazolo si esplica bloccando la sintesi dell’ergosterolo, un componente chiave della membrana cellulare fungina, attraverso l’inibizione dell’enzima citocromo P-450 dipendente lanosterolo 14-alfa-demetilasi, responsabile della conversione del lanosterolo in ergosterolo. Ciò determina un accumulo dei precursori metilati dello sterolo e una deplezione dell’ergosterolo all’interno della membrana cellulare, indebolendo la struttura e il funzionamento della membrana cellulare fungina.
Microbiologia
In modelli animali di aspergillosi disseminata e polmonare, l’indice farmacodinamico (PD) importante per l’efficacia è l’esposizione divisa per la concentrazione minima inibente (minimum inhibitory concentration, MIC) (AUC/MIC).
Non è stato possibile stabilire alcuna correlazione tra la MIC in vitro e la risposta clinica per le diverse specie (Aspergillus e Mucorales).
Le concentrazioni di isavuconazolo richieste per inibire in vitro le specie di Aspergillus e i generi/le specie dell’ordine Mucorales sono state molto variabili. Generalmente, le concentrazioni di isavuconazolo richieste per inibire le specie di Mucorales sono superiori a quelle richieste per inibire la maggior parte delle specie di Aspergillus.
L’efficacia clinica è stata dimostrata per le seguenti specie di Aspergillus: Aspergillus fumigatus, A. flavus, A. nigere A. terreus (vedere più oltre).
Meccanismo(i) di resistenza
La ridotta suscettibilità agli antimicotici triazolici è stata associata a mutazioni dei geni fungini cyp51A e cyp51B, che codificano per la proteina target lanosterolo 14-alfa-demetilasi coinvolta nella biosintesi dell’ergosterolo. Sono stati segnalati ceppi fungini con ridotta suscettibilità in vitro a isavuconazolo e non può essere esclusa una resistenza crociata a voriconazolo e ad altri antimicotici triazolici.
Valori soglia EUCAST
Specie di Aspergillus | Valore soglia della concentrazione minima inibente (MIC) (mg/L) | |
---|---|---|
≤S (Suscettibile) | >R (Resistente) | |
Aspergillus flavus | 1 | 2 |
Aspergillus fumigatus | 1 | 2 |
Aspergillus nidulans | 0,25 | 0,25 |
Aspergillus terreus | 1 | 1 |
Al momento i dati sono insufficienti per stabilire valori soglia clinici per altre specie di Aspergillus. Efficacia e sicurezza clinica Trattamento dell’aspergillosi invasiva
La sicurezza e l’efficacia di isavuconazolo per il trattamento di pazienti affetti da aspergillosi invasiva sono state valutate in uno studio clinico in doppio cieco, controllato verso farmaco attivo, su 516 pazienti affetti da malattia fungina invasiva causata da Aspergillus spp o altri funghi filamentosi. Nella popolazione intent-to-treat (ITT), 258 pazienti hanno ricevuto isavuconazolo e 258 pazienti hanno ricevuto voriconazolo. Isavuconazolo è stato somministrato per via endovenosa (equivalente a 200 mg di isavuconazolo) ogni 8 ore per le prime 48 ore, seguite da un trattamento endovenoso od orale una volta al giorno (equivalente a 200 mg di isavuconazolo). La durata massima del trattamento definita dal protocollo è stata di 84 giorni. La durata mediana del trattamento è stata di 45 giorni.
La risposta generale alla fine del trattamento (end-of-treatment, EOT) nella popolazione myITT (pazienti con aspergillosi invasiva comprovata e probabile in base a citologia, istologia, messa in coltura o test con galattomannano) è stata valutata da un comitato di esame dei dati indipendente e in cieco. La popolazione myITT era composta da 123 pazienti che hanno ricevuto isavuconazolo e 108 pazienti che hanno ricevuto voriconazolo. La risposta globale in questa popolazione è stata n = 43 (35%) per isavuconazolo e n = 42 (38,9%) per voriconazolo. La differenza aggiustata tra i trattamenti (voriconazolo-isavuconazolo) è stata di 4,0% (intervallo di confidenza al 95%: −7,9; 15,9).
La mortalità per tutte le cause al giorno 42 in questa popolazione è stata del 18,7% per isavuconazolo e del 22,2% per voriconazolo. La differenza aggiustata tra i trattamenti (isavuconazolo-voriconazolo) è stata di -2,7% (intervallo di confidenza al 95%: −12,9; 7,5).
Trattamento della mucormicosi
In uno studio non controllato in aperto, 37 pazienti affetti da mucormicosi comprovata o probabile hanno ricevuto isavuconazolo allo stesso regime posologico usato per trattare l’aspergillosi invasiva. La durata mediana del trattamento è stata di 84 giorni per la popolazione generale di pazienti affetti da mucormicosi e di 102 giorni per i 21 pazienti non precedentemente trattati per la mucormicosi. Per i pazienti affetti da mucormicosi probabile o comprovata definita dal comitato di riesame dei dati (Data Review Committee, DRC) indipendente, la mortalità per tutte le cause al giorno 84 è stata del 43,2% (16/37) per la popolazione generale di pazienti, del 42,9% (9/21) per i pazienti affetti da mucormicosi che hanno ricevuto isavuconazolo come trattamento primario e del 43,8% (7/16) per i pazienti affetti da mucormicosi che erano refrattari o intolleranti a una terapia antimicotica precedente (principalmente trattamenti a base di amfotericina B). Il tasso di successo globale valutato dal DRC alla EOT è stato di 11/35 (31,4%), con 5 pazienti considerati completamente curati e 6 pazienti parzialmente curati. Una risposta stabile è stata osservata in altri 10/35 pazienti (28,6%). Su 9 pazienti affetti da mucormicosi dovuta a Rhizopus spp., 4 hanno mostrato una risposta favorevole a isavuconazolo. In 5 pazienti affetti da mucormicosi dovuta a Rhizomucor spp. non sono state osservate risposte favorevoli. L’esperienza clinica su altre specie è molto limitata (Lichtheimia spp. n=2, Cunninghamella spp. n=1, Actinomucor elegans n=1).
Popolazione pediatrica
L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con CRESEMBA in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento dell’aspergillosi invasiva e per il trattamento della mucormicosi (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Isavuconazonio solfato è un profarmaco idrosolubile che può essere somministrato come infusione endovenosa oppure oralmente sotto forma di capsule rigide. In seguito alla somministrazione, isavuconazonio solfato è rapidamente idrolizzato dalle esterasi plasmatiche al metabolita attivo isavuconazolo; le concentrazioni plasmatiche del profarmaco sono molto basse e rilevabili solo per un breve periodo dopo la somministrazione endovenosa.
Assorbimento
In seguito a somministrazione orale di CRESEMBA in soggetti sani, il metabolita attivo isavuconazolo viene assorbito e raggiunge la concentrazione plasmatica massima (Cmax) circa 2-3 ore dopo una somministrazione singola e multipla (vedere Tabella 3).
Tabella 3 Parametri farmacocinetici allo stato stazionario di isavuconazolo in seguito a somministrazione orale di CRESEMBA
Parametro statistico |
Isavuconazolo 200 mg (n = 37) |
Isavuconazolo 600 mg (n = 32) |
---|---|---|
Cmax (ng/mL) | ||
Media | 7499 | 20028 |
DS | 1893,3 | 3584,3 |
CV% | 25,2 | 17,9 |
tmax (h) | ||
Mediana | 3,0 | 4,0 |
Intervallo | 2,0 – 4,0 | 2,0 – 4,0 |
Parametro statistico |
Isavuconazolo 200 mg (n = 37) |
Isavuconazolo 600 mg (n = 32) |
---|---|---|
AUC (h•ng/mL) | ||
Media | 121402110 | 115 |
Effetto del cibo sull’assorbimento
La somministrazione orale di CRESEMBA equivalente a 400 mg di isavuconazolo con un pasto a elevato tenore di grassi ha ridotto la Cmax di isavuconazolo del 9% e ha aumentato l’AUC del 9%. CRESEMBA può essere assunto con o senza cibo.
Distribuzione
Isavuconazolo è ampiamente distribuito, con un volume medio di distribuzione allo stato stazionario (Vss) di circa 450 L. Isavuconazolo è altamente legato (>99%) alle proteine plasmatiche umane, principalmente all’albumina.
Biotrasformazione
Studi in vitro/in vivo indicano che CYP3A4, CYP3A5, e successivamente l’uridina difosfato- glucuronosiltransferasi (UGT), sono coinvolti nel metabolismo di isavuconazolo.
In seguito a dosi singole di [ciano-14C] isavuconazonio e [piridinilmetil-14C] isavuconazonio solfato negli esseri umani, sono stati identificati alcuni metaboliti minori, oltre al metabolita attivo (isavuconazolo) e al prodotto di scissione inattivo. Non è stato osservato alcun singolo metabolita con un’AUC >10% del materiale radiomarcato totale a eccezione del metabolita attivo isavuconazolo.
Eliminazione
In seguito a somministrazione orale di isavuconazonio solfato radiomarcato a soggetti sani, è stata recuperata una media del 46,1% della dose radioattiva nelle feci e del 45,5% nelle urine.
L’escrezione renale di isavuconazolo immodificato è stata inferiore all’1% della dose somministrata.
Il prodotto di scissione inattivo è principalmente eliminato mediante metabolizzazione e successiva escrezione renale dei metaboliti.
Linearità/Non linearità
Studi su soggetti sani hanno dimostrato che la farmacocinetica di isavuconazolo è proporzionale alla dose fino a 600 mg al giorno.
Farmacocinetica in popolazioni particolari
Pazienti pediatrici
La farmacocinetica nei pazienti pediatrici (di età inferiore a 18 anni) non è stata ancora valutata. Non ci sono dati disponibili.
Compromissione renale
Non sono state osservate variazioni clinicamente rilevanti della Cmax totale e della AUC di isavuconazolo in soggetti con compromissione renale lieve, moderata o severa rispetto a soggetti con funzione renale normale. Dei 403 pazienti che hanno ricevuto isavuconazolo negli studi di fase III, 79 (20%) avevano un tasso di filtrazione glomerulare (glomerular filtration rate, GFR) stimato inferiore a 60 mL/min/1,73 m2. Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale, inclusi quelli con malattia renale in stadio terminale. Isavuconazolo non è prontamente dializzabile (vedere paragrafo 4.2).
Compromissione epatica
Dopo la somministrazione di una singola dose di 100 mg di isavuconazolo a 32 pazienti con insufficienza epatica lieve (Child-Pugh A) e a 32 pazienti con insufficienza epatica moderata (Child- Pugh B) (16 pazienti a cui il farmaco è stato somministrato per via endovenosa e 16 per via orale per ogni classe di Child-Pugh), la media dei minimi quadrati dell’esposizione sistemica (AUC) è aumentata del 64% nel gruppo Child-Pugh A e dell’84% nel gruppo Child-Pugh B rispetto a 32 soggetti sani appaiati per età e peso con funzione epatica normale. Le concentrazioni plasmatiche medie (Cmax) erano del 2% inferiori nel gruppo Child-Pugh A e del 30% inferiori nel gruppo Child- Pugh B. La valutazione farmacocinetica di isavuconazolo in soggetti sani e pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata ha dimostrato che le popolazioni con compromissione epatica lieve e moderata avevano valori di clearance (CL) di isavuconazolo inferiori, rispettivamente, del 40% e del 48% rispetto alla popolazione sana.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata.
Isavuconazolo non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh C). L’uso in questi pazienti non è raccomandato, a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Nel ratto e nel coniglio, isavuconazolo a esposizioni sistemiche inferiori al livello terapeutico è stato associato ad aumenti correlati alla dose dell’incidenza di anomalie scheletriche (coste soprannumerarie rudimentali) nella prole. Nel ratto, è stato anche osservato un aumento correlato alla dose dell’incidenza di fusioni dell’arcata zigomatica nella prole (vedere paragrafo 4.6).
La somministrazione di isavuconazonio solfato a ratti alla dose di 90 mg/kg/die (circa 1 volta l’esposizione sistemica alla dose clinica di mantenimento nell’uomo di 200 mg di isavuconazolo) durante la gravidanza e per tutto il periodo dello svezzamento ha determinato un aumento della mortalità perinatale dei cuccioli. L’esposizione in utero al metabolita attivo isavuconazolo non ha avuto alcun effetto sulla fertilità dei cuccioli sopravvissuti.
La somministrazione endovenosa di isavuconazonio solfato marcato con 14C a ratti che allattavano ha determinato il recupero della marcatura radioattiva nel latte.
Isavuconazolo non ha avuto effetti sulla fertilità dei ratti maschi o femmine trattati con dosi orali fino a 90 mg/kg/die (circa 1 volta l’esposizione sistemica alla dose clinica di mantenimento nell’uomo di 200 mg di isavuconazolo).
Isavuconazolo non ha alcun evidente potenziale mutageno o genotossico. Isavuconazolo ha prodotto un risultato negativo in un test di mutazione batterica inversa, si è rivelato debolmente clastogeno a concentrazioni citotossiche nel saggio di aberrazione cromosomica su cellule di linfoma di topo L5178Y tk+/- e non ha mostrato alcun aumento biologicamente rilevante o statisticamente significativo della frequenza dei micronuclei in un test del micronucleo nel ratto in vivo.
Isavuconazolo ha dimostrato un potenziale cancerogeno in studi di cancerogenicità di 2 anni sui roditori. I tumori del fegato e della tiroide sono probabilmente causati da un meccanismo specifico dei roditori non rilevante per l’uomo. Fibromi cutanei e fibrosarcomi sono stati osservati nei ratti maschi. Il meccanismo alla base di questo effetto non è noto. Adenomi endometriali e carcinomi dell’utero sono stati osservati nelle femmine di ratto, probabilmente causati da un disturbo ormonale. Non vi è alcun margine di sicurezza per questi effetti. Non si può escludere la rilevanza per l’uomo dei tumori cutanei e uterini.
Isavuconazolo ha inibito il canale del potassio hERG e il canale del calcio di tipo L con una IC50 di, rispettivamente, 5,82 µM e 6,57 µM (rispettivamente 34 e 38 volte la Cmax umana non legata a proteine alla dose massima raccomandata nell’uomo (maximum recommended human dose, MRHD)). Studi tossicologici a dosi ripetute in vivo
della durata di 39 settimane sulle scimmie non hanno mostrato un prolungamento del QTcF a dosi fino a 40 mg/kg/die (circa 1 volta l’esposizione sistemica alla dose clinica di mantenimento nell’uomo di 200 mg di isavuconazolo).
La valutazione di rischio ambientale ha mostrato che CRESEMBA può rappresentare un rischio per l’ambiente acquatico.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Contenuto della capsula magnesio citrato (anidro) cellulosa microcristallina talco
silice colloidale anidra acido stearico
Involucro della capsula ipromellosa
acqua purificata
ossido di ferro rosso (E172) (solo corpo della capsula) biossido di titanio (E171)
gomma di gellano potassio acetato disodio edetato sodio laurilsolfato
Inchiostro di stampa gommalacca propilene glicole idrossido di potassio
ossido di ferro nero (E172)
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
30 mesi
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 30°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
06.5 Natura e contenuto della confezione
14 capsule rigide (in due blister di alluminio); ogni alveolo per le capsule è collegato a un alveolo contenente un essiccante.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Questo medicinale può rappresentare un rischio per l’ambiente (vedere paragrafo 5.3).
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Basilea Pharmaceutica Deutschland GmbH Marie-Curie-Strasse 8 79539 Lörrach Germania
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
EU/1/15/1036/002
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 15 ottobre 2015. Data del rinnovo più recente: 13 agosto 2020.
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: