Decelex: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Decelex

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Decelex: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Decelex 10 mg/ml Soluzione iniettabile

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 ml di soluzione iniettabile contiene 10 mg di cloroprocaina cloridrato fiala da 5 ml di soluzione iniettabile contiene 50 mg di cloroprocaina cloridrato Eccipiente con effetti noti: 2,8 mg di sodio per 1 ml di soluzione Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile Soluzione limpida e incolore.

Il pH della soluzione è compreso fra 3,0 e 4,0.

L’osmolalità della soluzione è compresa fra 270 e 300 mOsm/kg.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Anestesia spinale negli adulti quando la procedura chirurgica programmata non superi la durata di 40 minuti.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Devono essere immediatamente disponibili le attrezzature, i farmaci e il personale in grado di affrontare un’emergenza, ad esempio mantenere la pervietà delle vie respiratorie e somministrare ossigeno, poiché in rari casi sono state riportate reazioni avverse gravi, a volte con esito fatale, in seguito all’uso di anestetici locali, anche in assenza di ipersensibilità individuale nell’anamnesi del paziente. Il medico preposto è responsabile delle misure prese per prevenire un’iniezione intravascolare e deve avere una comprovata esperienza in medicina d’urgenza e rianimazione per poter prevenire e trattare gli effetti collaterali e le complicazioni della procedura.

Posologia

La posologia va stabilita su base individuale, secondo le caratteristiche del caso specifico. Nel determinare la dose, bisogna prendere in considerazione le condizioni fisiche del paziente e la somministrazione concomitante di altri medicinali.

Le indicazioni relative alle dosi raccomandate sono valide negli adulti di altezza e peso medi (circa 70 kg) per ottenere un blocco efficace con una singola somministrazione. L’entità e la durata d’azione sono molto variabili individualmente. L’esperienza dell’anestesista e la conoscenza delle condizioni generali del paziente sono essenziali per stabilire la dose.

Per la posologia, si applicano le seguenti linee guida:

Posologia negli adulti

Estensione del blocco ml mg Durata di azione
media (minuti)
sensitivo richiesto T10 4 40 80
5 50 100

La dose massima raccomandata è di 50 mg (= 5 ml) di cloroprocaina cloridrato. La durata d’azione è dose dipendente.

Popolazione speciale

L’esperienza del medico e la conoscenza delle condizioni fisiche del paziente sono importanti per stabilire la dose. È consigliabile ridurre la dose nei pazienti le cui condizioni generali sono compromesse.

Inoltre, è indicata una dose ridotta nei pazienti con patologie concomitanti accertate (es. occlusione vascolare, arteriosclerosi, polineuropatia diabetica).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Decelex nei bambini e negli adolescenti non sono state determinate. Non sono disponibili dati (vedi sezione 5.1).

Modo di somministrazione

Per uso intratecale

Decelex deve essere iniettato per via intratecale nello spazio intervertebrale L2/L3, L3/L4 e L4/L5. L’intera dose deve essere somministrata lentamente, dopo aver aspirato una quantità minima di LCR per confermare il corretto posizionamento. Le funzioni vitali del paziente devono essere controllate attentamente mantenendo un continuo contatto verbale.

Per uso singolo.

Il medicinale deve essere ispezionato visivamente prima dell’uso. Possono essere utilizzate unicamente soluzioni limpide e senza particelle. Il contenitore intatto non deve essere risterilizzato in autoclave.

 

04.3 Controindicazioni

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ipersensibilità al principio attivo, a medicinali con il gruppo estere dell’acido para-ammino benzoico (PABA), ad altri anestetici locali del gruppo estere o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

devono essere prese in considerazione le controindicazioni generali e specifiche per l’anestesia spinale, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato (ad es. insufficienza cardiaca scompensata, shock ipovolemico….).

anestesia regionale endovenosa (l’anestetico viene introdotto nell’arto e trattenuto nell’area desiderata tramite un apposito laccio emostatico pneumatico).

gravi problemi di conduzione cardiaca.

anemia severa,

pazienti che assumono anticoagulanti o con sindromi emorragiche congenite o acquisite.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Alcuni pazienti richiedono un’attenzione speciale per ridurre il rischio di gravi effetti indesiderati, anche quando l’anestesia locoregionale costituisce la scelta ideale per l’intervento chirurgico: Pazienti con blocco cardiaco completo o parziale, poiché gli anestetici locali possono

sopprimere la conduzione miocardica.

Pazienti con scompenso cardiaco di grado elevato.

Pazienti con compromissione avanzata del fegato o dei reni.

Pazienti anziani e pazienti con compromesse condizioni generali.

Pazienti trattati con agenti antiaritmici di classe III (es. amiodarone). Questi pazienti devono essere sottoposti a un’attenta osservazione ed a monitoraggio ECG, poiché gli effetti cardiaci potrebbero sommarsi (vedere paragrafo 4.5).

Nei pazienti con porfiria acuta, Decelex va somministrato solo in presenza di un’indicazione imperativa per il suo impiego, poiché Decelex può potenzialmente precipitare una porfiria. In tutti i pazienti con porfiria vanno prese appropriate precauzioni.

Nei pazienti con disturbi epatici gravi, la cloroprocaina deve essere usata con cautela perché, gli anestetici locali del gruppo estere vengono idrolizzati dalle colinesterasi plasmatiche prodotte dal fegato.

Pazienti con deficienza congenita di colinesterasi plasmatiche.

La presenza di un accesso venoso sicuro deve essere garantita.

Nei pazienti a rischio elevato, si raccomanda di migliorare le loro condizioni generali prima dell’intervento.

Un effetto indesiderato raro, ma grave, dell’anestesia spinale è il blocco spinale alto o totale, con conseguente depressione cardiovascolare e respiratoria. La depressione cardiovascolare viene indotta da un blocco esteso del sistema nervoso simpatico, che può causare ipotensione severa e bradicardia, fino all’arresto cardiaco. La depressione respiratoria viene indotta dal blocco della muscolatura respiratoria e del diaframma.

Il rischio di blocco spinale alto o totale è aumentato particolarmente nei pazienti anziani: di conseguenza, è consigliabile ridurre la dose dell’anestetico.

Particolarmente nei pazienti anziani, può verificarsi un’inattesa caduta della pressione arteriosa, come complicanza dell’anestesia spinale.

Raramente, dopo anestesia spinale può comparire un danno neurologico, che si manifesta con parestesie, perdita di sensibilità, debolezza muscolare, paralisi, sindrome della cauda equina e danni neurologici permanenti. Occasionalmente, questi sintomi persistono.

Non esiste evidenza di un effetto negativo dell’anestesia spinale su disordini neurologici quali sclerosi multipla, emiplegia, paraplegia o disordini neuromuscolari. Ciò nonostante, essa va somministrata con cautela. Prima del trattamento, si raccomanda di effettuare un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Nel caso di iniezione intravascolare accidentale può verificarsi immediatamente una grave tossicità sistemica (vedere paragrafo 4.9).

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose (dose massima uguale a 5 ml di Decelex), cioè è praticamente “privo di sodio”.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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L’uso concomitante di farmaci vasopressori (ad es. nel trattamento dell’ipotensione connessa a blocchi in ostetricia) e farmaci ossitocici derivati dall’ergotamina, può causare un’ipertensione grave e persistente o ictus. Il metabolita della cloroprocaina, l’acido para-amminobenzoico, inibisce l’azione delle sulfonamidi. Pertanto la cloroprocaina non dovrebbe essere utilizzata nei casi in cui sia prevista la somministrazione di farmaci solfonamidici.

Non sono stati condotti studi sulle interazioni tra cloroprocaina e antiaritmici di classe III (es. amiodarone), ma anche in questo caso bisogna adoperare cautela (vedere anche paragrafo 4.4).

L’associazione di vari anestetici locali induce effetti additivi a carico del sistema cardiovascolare e del SNC.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Gli studi negli animali sono insufficienti rispetto agli effetti sulla gravidanza e nello sviluppo del feto (vedere anche paragrafo 5.3).

Pertanto Decelex non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile senza uso di contraccezione. L’uso di Decelex in gravidanza deve essere preso in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre superi ogni potenziale rischio per il feto. Questo non preclude l’uso di Decelex atermine per l’anestesia ostetrica.

Allattamento

Non è noto se la cloroprocaina o suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Decelex tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

Fertilità

Non sono stati effettuati studi sulla fertilità.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Decelex ha grande influenza sull’abilità nel guidare o utilizzare macchinari.

Il medico è responsabile di decidere, a seconda dei casi, se il paziente possa guidare o usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

I possibili effetti indesiderati dovuti all’uso di Decelex sono in genere simili agli effetti indesiderati di altri anestetici locali appartenenti alla categoria degli esteri, usati in anestesia spinale. Gli effetti indesiderati indotti dal medicinale sono difficili da differenziare dagli effetti fisiologici del blocco nervoso (es. riduzione della pressione arteriosa, bradicardia, ritenzione urinaria temporanea), dagli effetti diretti (es. ematoma spinale) o dagli effetti indiretti (es. meningite) dell’iniezione o dagli effetti dovuti alla perdita di liquido cerebrospinale (es. cefalea post-spinale).

Riassunto tabulare delle reazioni avverse

Le reazioni avverse elencate di seguito nella Tabella 1 sono classificate secondo la classificazione per sistemi e organi. La frequenza di comparsa degli effetti indesiderati viene classificata come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1

Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro
Disturbi del sistema immunitario
Reazioni allergiche causate da sensibilità all’anestetico locale, caratterizzate da sintomi come orticaria, prurito, eritema, edema angioneurotico con possibile ostruzione delle vie aeree (compreso edema laringeo), tachicardia, starnuti, nausea, vomito, vertigini, sincope, eccessiva sudorazione, temperatura elevata, ed eventualmente, sintomatologia di tipo anafilattico (compresa
ipotensione severa).
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Complicazione da
anestesia.
Patologie del sistema nervoso
Ansia, agitazione, parestesie, vertigini. Segni e sintomi di tossicità del SNC (mal di schiena, mal di testa, tremori eventualmente seguiti da convulsioni, convulsioni, parestesie circumorali, sensazione di insensibilità della lingua, problemi uditivi, problemi visivi, visione annebbiata, tremori, tinnito, problemi del linguaggio, perdita di coscienza). Neuropatia, sonnolenza fino a svenimento e arresto respiratorio, blocco spinale di diversa entità (anche blocco spinale totale), abbassamento della pressione arteriosa dovuto al blocco spinale, incontinenza urinaria e fecale, perdita della sensibilità perineale e della funzione sessuale, aracnoidite, persistente deficit motorio, sensoriale e/o autonomo (controllo degli sfinteri) di alcuni segmenti basso spinali con lento recupero (alcuni mesi), sindrome da cauda equina e lesioni
neurologiche permanenti.
Patologie dell’occhio
diplopia
Patologie cardiache
Aritmia, depressione del miocardio, arresto cardiaco (il rischio è aumentato con dosi elevate o con iniezione intravascolare
involontaria).
Patologie vascolari
Ipotensione. Bradicardia, ipertensione, ipotensione causata
da elevate dosi.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Depressione respiratoria
Patologie gastrointestinali
Nausea. Vomito.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

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È improbabile che Decelex, alla posologia raccomandata per via intratecale, dia luogo a livelli plasmatici in grado di indurre tossicità sistemica.

Tossicità sistemica acuta

Gli effetti indesiderati sistemici sono di origine iatrogena, farmacodinamica o farmacocinetica e riguardano il sistema nervoso centrale e il sistema cardiocircolatorio.

Gli effetti indesiderati iatrogeni compaiono a causa di:

iniezione di una quantità eccessiva di soluzione

iniezione accidentale in un vaso sanguigno

posizione errata del paziente

anestesia spinale alta (marcata caduta della pressione arteriosa).

In caso di somministrazione endovenosa accidentale, l’effetto tossico compare entro 1 minuto. La DL50 i.v. di cloroprocaina cloridrato è pari a 97 mg/kg nel topo, 65 mg/kg nelle cavie e <30 mg/kg nei cani, corrispondenti a dosi equivalenti nell’uomo di 7,9 mg/kg, 14,1 mg/kg e < 16,7 mg/kg, rispettivamente. La DL50 sottocutanea della cloroprocaina HCl nel topo è di 950 mg/kg, corrispondente alla dose equivalente umana di 77,2 mg/kg.

I segni di sovradosaggio possono essere classificati in due gruppi di sintomi, che differiscono tra loro in termini di qualità e di intensità: Sintomi a carico del sistema nervoso centrale

In generale, i primi sintomi sono parestesie della regione della bocca, sensazione di insensibilità della lingua, stordimento, problemi uditivi e tinnito. I problemi visivi e le contratture muscolari sono più severe e precedono una convulsione generalizzata. Questi segni non vanno confusi con un comportamento nevrotico. Successivamente, possono comparire perdita di coscienza e convulsioni tonico-cloniche, che generalmente durano pochi secondi o minuti. Le convulsioni vengono immediatamente seguite dall’ipossia e da livelli aumentati di diossido di carbonio nel sangue (ipercapnia), attribuibili all’aumento dell’attività muscolare associata a problemi respiratori. In casi gravi, può comparire arresto respiratorio. L’acidosi e/o l’ipossia potenziano gli effetti tossici degli anestetici locali.

La riduzione o il miglioramento dei sintomi a carico del sistema nervoso centrale possono essere attribuiti alla ridistribuzione dell’anestetico locale al di fuori del SNC, con suo conseguente metabolismo ed escrezione. La regressione può essere rapida, tranne quando non siano state usate quantità enormi.

Sintomi cardiovascolari

In casi gravi, può comparire tossicità cardiovascolare. In presenza di un’elevata concentrazione sistemica di anestetici locali, possono comparire ipotensione, bradicardia, aritmie e anche arresto cardiaco.

I primi segni dei sintomi di tossicità a carico del sistema nervoso centrale precedono generalmente gli effetti tossici cardiovascolari. Ciò non vale se il paziente è in anestesia generale o viene sottoposto a forte sedazione con medicinali quali le benzodiazepine o barbiturici.

Trattamento della tossicità sistemica acuta

Vanno prese immediatamente le seguenti misure:

La somministrazione di Decelex deve essere interrotta.

Deve essere assicurata un’adeguata somministrazione di ossigeno: le vie respiratorie devono essere mantenute pervie, deve essere somministrato O2, se necessario ventilazione artificiale (intubazione).

Nel caso di una depressione cardiovascolare, va stabilizzata la circolazione.

Se compaiono convulsioni che non regrediscono spontaneamente dopo 15-20 secondi, si raccomanda la somministrazione di un anticonvulsivante per via endovenosa.

Gli analettici ad azione centrale sono controindicati in caso di intossicazione causata da anestetici locali! In caso di gravi complicanze, nel trattamento del paziente è consigliabile richiedere l’assistenza di un medico specialista in medicina d’urgenza e rianimazione (es. anestesista).

In pazienti con deficienza congenita di colinesterasi plasmatiche può essere somministrata i.v. una soluzione lipidica.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: anestetici, locali; esteri dell’acido amminobenzoico Codice ATC: N01BA04 La cloroprocaina è un anestetico locale appartenente alla categoria degli esteri. La cloroprocaina blocca la formazione e la conduzione degli impulsi nervosi, presumibilmente aumentando la soglia di eccitazione elettrica dei nervi, rallentando la propagazione dell’impulso nervoso e riducendo la velocità di crescita del potenziale d’azione.

Per somministrazione intratecale, l’insorgenza dell’effetto è molto rapida (9,6 min ± 7,3 min con 40 mg dose; 7,9 min ± 6,0 min con 50 mg dose) e l’anestesia può durare fino a 100 minuti.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi clinici con Decelex in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per l’anestesia spinale.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento e distribuzione

La concentrazione plasmatica dovrebbe essere trascurabile nell’uso intratecale.

Biotrasformazione

Nel plasma, la cloroprocaina è rapidamente metabolizzata dalle pseudocolinesterasi per idrolisi del legame estere.

Il processo potrebbe essere decelerato in caso di carenza di pseudocolinesterasi.

L’idrolisi della cloroprocaina produce β-dietilamminoetanolo e acido 2-cloro-4-amminobenzoico.

In vitro, l’emivita plasmatica della cloroprocaina negli adulti è pari a 21 ± 2 secondi nei maschi e 25 ± 1 secondi nelle femmine. In vitro, l’emivita plasmatica nei neonati è 43 ± 2 secondi. Nelle donne, l’emivita plasmatica in vivo è stata misurata essere di 3,1 ± 1,6 minuti.

Eliminazione

I metaboliti, β-dietilamminoetanolo e acido 2-cloro-4-amminobenzoico, sono escreti dai reni nelle urine.

Farmacocinetica nel rachide

L’eliminazione della cloroprocaina dal liquido cefalorachidiano (LCR) avviene interamente per assorbimento e diffusione vascolare, o nei tessuti neurali nello spazio intratecale, o attraverso la dura mater tramite il gradiente di concentrazione tra LCR e spazio epidurale. Di conseguenza, la cloroprocaina è soggetta ad assorbimento vascolare. I fattori predominanti che determinano la velocità di assorbimento sono il flusso ematico locale ed il legame competitivo ai tessuti locali, ma non l’idrolisi enzimatica nel LCR. Nei pazienti con deficit di colinesterasi, dopo iniezione intratecale è ragionevole aspettarsi livelli plasmatici molto bassi del picco di cloroprocaina. La clearance della cloroprocaina dal LCR, per diffusione attraverso la dura mater nello spazio epidurale ed il successivo assorbimento sistemico, non può essere compromesso in misura clinicamente significativa.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Per quanto riguarda la tossicità acuta della 2-cloroprocaina a seguito di somministrazione endovenosa, vedere paragrafo 4.9.

Sono stati condotti studi preclinici nel caso della somministrazione spinale. Gli effetti avversi negli studi non clinici sono stati osservati solo a esposizioni considerate sufficientemente superiori all’esposizione umana massima, indicando una scarsa rilevanza per l’uso clinico.

Negli animali non sono stati condotti studi con la cloroprocaina per valutare il potenziale cancerogeno e la tossicità sulla riproduzione e nello sviluppo.

In vitro, la cloroprocaina non ha fornito evidenze di possedere potenziale mutageno o clastogeno in studi di genotossicità.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Acido cloridrico 3,7% (per la correzione del pH) Sodio cloruro Acqua per preparazioni iniettabili

 

06.2 Incompatibilità

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In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri farmaci.

 

06.3 Periodo di validità

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anni.

Il medicinale va usato subito dopo la prima apertura.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non refrigerare o congelare. Mantenere la fiala nell’astuccio per proteggere il medicinale dalla luce.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Fiala di vetro trasparente, incolore, tipo I Scatola da 10 fiale, ciascuna contenente 5 ml di soluzione iniettabile.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale residuo non utilizzato o di scarto deve essere smaltito in accordo con le leggi locali vigenti.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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B. Braun Melsungen AG Carl-Braun-Straße, 1 34212 Melsungen Germania

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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040454011 – "10 mg/ml soluzione iniettabile" 10 fiale in vetro da 5 ml

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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13 maggio 2014 Data dell’ultimo rinnovo 19/03/2022

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 20/05/2023