Delstrigo: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Delstrigo

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Delstrigo: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Delstrigo 100 mg/300 mg/245 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di doravirina, 300 mg di lamivudina e 300 mg di tenofovir disoproxil fumarato equivalente a 245 mg di tenofovir disoproxil.

Eccipiente(i) con effetti noti

Ogni compressa rivestita con film contiene 8,6 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

Compressa gialla, di forma ovale, di dimensioni 21,59 mm x 11,30 mm, con impresso il logo dell’azienda e “776” su un lato e liscia sull’altro.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Delstrigo è indicato per il trattamento di adulti con infezione da virus dell’immuno deficienza umana (Human Immunodeficiency Virus, HIV-1) senza evidenza di resistenza, pregressa o attuale, alla classe degli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (Non Nucleoside Reverse Transcriptase Inhibitor, NNRTI), lamivudina o tenofovir (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La terapia deve essere avviata da un medico esperto nella gestione dell’infezione da HIV. Posologia

La dose raccomandata di Delstrigo è di una compressa da 100/300/245 mg da assumere per via orale

una volta al giorno con o senza cibo.

Aggiustamento della dose

Se Delstrigo è co-somministrato con rifabutina, la dose di doravirina deve essere aumentata a 100 mg due volte al giorno. Ciò viene ottenuto aggiungendo una compressa da 100 mg di doravirina (come componente singolo), da assumere a distanza di circa 12 ore dalla dose di Delstrigo (vedere paragrafo 4.5).

La co-somministrazione di doravirina con altri induttori moderati del CYP3A non è stata valutata, ma sono attese riduzioni delle concentrazioni di doravirina. Se la co-somministrazione con altri induttori moderati del CYP3A (ad es., dabrafenib, lesinurad, bosentan, tioridazina, nafcillina, modafinil,

telotristat etile) non può essere evitata, deve essere assunta una compressa di doravirina da 100 mg al giorno, circa 12 ore dopo la dose di Delstrigo (vedere paragrafo 4.5).

Dose dimenticata

Se il paziente dimentica una dose di Delstrigo entro 12 ore dall’orario abituale di assunzione, il paziente deve assumere Delstrigo il prima possibile e proseguire con il normale schema posologico. Se il paziente dimentica una dose di Delstrigo per più di 12 ore, il paziente non deve assumere la dose dimenticata, ma deve assumere la dose successiva al consueto orario programmato. Il paziente non deve assumere 2 dosi contemporaneamente.

Popolazioni speciali Anziani

Sono disponibili dati limitati sull’uso di doravirina, lamivudina e tenofovir disoproxil nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni. Non c’è alcuna evidenza che i pazienti anziani richiedono una dose diversa rispetto ai pazienti adulti più giovani (vedere paragrafo 5.2).

Si consiglia un’attenzione particolare per questa fascia di età, a causa dei cambiamenti correlati all’età stessa, come la diminuita funzione renale (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione renale

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Delstrigo negli adulti con clearance della creatinina (CrCl) stimata ≥ 50 mL/min.

Delstrigo non deve essere avviato nei pazienti con CrCl stimata < 50 mL/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Delstrigo deve essere interrotto se la CrCl stimata diminuisce al di sotto di 50 mL/min (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti con compromissione renale moderata o severa è richiesto un aggiustamento dell’intervallo di dose di lamivudina e tenofovir disoproxil che non può essere ottenuto con la compressa di associazione (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Compromissione epatica

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil nei pazienti con compromissione epatica lieve (Child-Pugh classe A) o moderata (Child-Pugh classe B). Doravirina non è stata studiata nei pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh classe C). Non è noto se l’esposizione a doravirina aumenta nei pazienti con compromissione epatica severa.

Pertanto, si raccomanda cautela quando doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil viene somministrato nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 5.2).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Delstrigo non sono state stabilite nei pazienti di età inferiore a 18 anni. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Delstrigo deve essere assunto per via orale, una volta al giorno, con o senza cibo e deglutito intero (vedere paragrafo 5.2).

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

È controindicata la co-somministrazione con medicinali che sono potenti induttori dell’enzima del citocromo P450 CYP3A, poiché si prevede che si verifichino diminuzioni significative delle concentrazioni plasmatiche di doravirina, che possono diminuire l’efficacia di Delstrigo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Questi medicinali, comprendono, ma non sono limitati a:

carbamazepina, oxcarbazepina, fenobarbital, fenitoina

rifampicina, rifapentina

erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)

mitotano

enzalutamide

lumacaftor

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Sebbene un’efficace soppressione virale mediante terapia antiretrovirale abbia dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV-1, non è possibile escludere un rischio residuo. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali.

Sostituzioni a carico degli NNRTI e uso di doravirina

Doravirina non è stata valutata nei pazienti con fallimento virologico pregresso a qualsiasi altra terapia antiretrovirale. Le mutazioni associate agli NNRTI rilevate allo screening rientravano fra i criteri di esclusione degli studi di Fase IIb/III. Non è stato definito un breakpoint per una riduzione della sensibilità, conseguente a varie sostituzioni a carico degli NNRTI, che sia correlato a una riduzione dell’efficacia clinica (vedere paragrafo 5.1). Non vi è evidenza clinica sufficiente a sostenere l’uso di doravirina nei pazienti con infezione da HIV-1 con evidenza di resistenza alla classe degli NNRTI.

Esacerbazione acuta severa dell’epatite B nei pazienti con infezione concomitante da HIV-1 e HBV Tutti i pazienti con HIV-1 devono essere sottoposti a test per la presenza del virus dell’epatite B (HBV) prima di iniziare la terapia antiretrovirale.

Sono state riportate esacerbazioni acute severe di epatite B (ad es., scompenso epatico e insufficienza epatica) nei pazienti con infezione concomitante da HIV-1 e HBV e che hanno interrotto il trattamento con lamivudina o tenofovir disoproxil, due dei componenti di Delstrigo. I pazienti con infezione concomitante da HIV-1 e HBV devono essere tenuti sotto stretta osservazione con un follow-up sia clinico che di laboratorio, per almeno diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento con Delstrigo. Se appropriato, può essere raccomandato l’inizio della terapia per l’epatite B, specialmente nei pazienti con malattia epatica avanzata o cirrosi, poiché l’esacerbazione post-trattamento dell’epatite può portare a scompenso epatico e insufficienza epatica.

Nuova insorgenza o peggioramento di compromissione renale

Con l’uso di tenofovir disoproxil, un componente di Delstrigo, è stata riportata compromissione renale, inclusi casi di insufficienza renale acuta e sindrome di Fanconi (lesione tubulare renale con ipofosfatemia severa).

Delstrigo deve essere evitato con l’uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici (ad es., farmaci antinfiammatori non steroidei [FANS] a dosi elevate o a dosi multiple) (vedere paragrafo 4.5). Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta dopo l’inizio del trattamento con FANS a dosi elevate o a dosi multiple nei pazienti con infezione da HIV con fattori di rischio di disfunzione renale che sembravano stabili in tenofovir disoproxil. Per alcuni pazienti sono stati necessari ospedalizzazione e terapia renale sostitutiva. Se necessario, nei pazienti a rischio di disfunzione renale devono essere prese in considerazione alternative ai FANS.

Dolore osseo persistente o in peggioramento, dolore agli arti, fratture e/o dolore o debolezza muscolare possono essere manifestazioni di tubulopatia renale prossimale e nei pazienti a rischio deve essere sollecitata una valutazione della funzione renale.

Si raccomanda di misurare la CrCl stimata in tutti i pazienti prima di iniziare la terapia in modo clinicamente appropriato durante la terapia con Delstrigo. Nei pazienti a rischio di disfunzione renale, inclusi i pazienti con precedenti esperienze di eventi renali durante l’assunzione di adefovir dipivoxil, si raccomanda di valutare la CrCl stimata, il fosforo sierico, il glucosio nelle urine e la proteinuria, prima di iniziare la terapia con Delstrigo e deve essere valutato un monitoraggio più frequente della funzione renale in modo appropriato alla condizione medica del paziente durante la terapia con Delstrigo.

Lamivudina e tenofovir disoproxil sono principalmente escreti a livello renale. Delstrigo deve essere interrotto se la CrCl stimata diminuisce al di sotto di 50 mL/min, poiché l’aggiustamento

dell’intervallo di dose richiesto per lamivudina e tenofovir disoproxil, non può essere ottenuto con la compressa di associazione a dose fissa (vedere paragrafo 4.2).

Perdita del tessuto osseo e difetti della mineralizzazione

Densità minerale ossea

Negli studi clinici su adulti con infezione da HIV-1, tenofovir disoproxil era associato a diminuzioni leggermente maggiori della densità minerale ossea (Bone Mineral Density, BMD) e aumenti dei marcatori biochimici del metabolismo osseo, suggerendo un aumento del turnover osseo, rispetto ai comparatori. Nei soggetti trattati con tenofovir disoproxil anche i livelli sierici dell’ormone paratiroideo e i livelli di Vitamina D 1,25 erano più alti. In altri studi (prospettici e trasversali), le diminuzioni più marcate della BMD sono state osservate nei pazienti trattati con tenofovir disoproxil come parte di un regime contenente un inibitore della proteasi potenziato.

Le anomalie delle ossa (che raramente conducono a fratture) possono essere associate a tubulopatia renale prossimale.

Non sono noti gli effetti delle modifiche associate a tenofovir disoproxil nella BMD e nei marcatori biochimici sulla salute dell’osso a lungo termine e il rischio di fratture future. La valutazione della BMD deve essere presa in considerazione per i pazienti adulti con infezione da HIV-1 che hanno un’anamnesi di frattura ossea patologica o altri fattori di rischio per l’osteoporosi o la perdita di tessuto osseo. Sebbene non sia stato studiato l’effetto dell’integrazione con calcio e Vitamina D, tale integrazione può risultare benefica in tutti i pazienti. Se si sospettano anomalie delle ossa si deve richiedere una consultazione adeguata.

Difetti della mineralizzazione

In concomitanza all’uso di tenofovir disoproxil, sono stati segnalati casi di osteomalacia associata a tubulopatia renale prossimale, che si è manifestata come dolore osseo o dolore agli arti e che può contribuire a fratture. Nei casi di tubulopatia renale prossimale sono stati riportati anche artralgia e dolore o debolezza muscolare. Durante la somministrazione di medicinali contenenti tenofovir disoproxil, devono essere prese in considerazione l’ipofosfatemia e l’osteomalacia secondaria alla tubulopatia renale prossimale, nei pazienti a rischio di disfunzione renale che si manifesta con sintomi persistenti o in peggioramento a livello delle ossa o dei muscoli (vedere paragrafo 4.4).

Co-somministrazione con altri medicinali antivirali

Doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil non deve essere somministrato in concomitanza con altri medicinali contenenti lamivudina, o con altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil, o tenofovir alafenamide, o con adefovir dipivoxil (vedere paragrafo 4.5). Doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil non deve essere somministrato con doravirina a meno che non sia necessario per l’aggiustamento della dose (ad es., con rifabutina) (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

Uso con induttori del CYP3A

Si deve prestare attenzione quando doravirina viene prescritta con medicinali che possono ridurne l’esposizione (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).

Sindrome da riattivazione immunitaria

Nei pazienti trattati con terapia antiretrovirale di combinazione è stata riportata una sindrome da riattivazione immunitaria. Durante la fase iniziale della terapia antiretrovirale di combinazione, i pazienti, il cui sistema immunitario è responsivo, possono sviluppare una risposta infiammatoria a infezioni opportunistiche indolenti o residue (come l’infezione da Mycobacterium avium, il citomegalovirus, la polmonite da Pneumocystis jirovecii [PCP] o la tubercolosi), che possono richiedere una valutazione e un trattamento ulteriori.

Nel contesto della riattivazione immunitaria sono stati segnalati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves, l’epatite autoimmune, la polimiosite e la sindrome di Guillain-Barré); tuttavia, il tempo di insorgenza è più variabile e l’esordio può verificarsi molti mesi dopo l’inizio del trattamento.

Lattosio

Delstrigo contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Delstrigo è un regime completo per il trattamento dell’infezione da HIV-1; pertanto, Delstrigo non deve essere somministrato con altri medicinali antiretrovirali. Non sono fornite informazioni riguardanti potenziali interazioni con altri medicinali antiretrovirali. Gli studi di interazione sono stati effettuati solo sugli adulti.

Delstrigo contiene doravirina, lamivudina e tenofovir disoproxil, pertanto qualsiasi interazione identificata con questi principi attivi singolarmente, può verificarsi con Delstrigo ed è descritta nella Tabella 1.

Effetti di altri medicinali su doravirina, lamivudina e tenofovir disoproxil

Doravirina

Doravirina è metabolizzata principalmente dal CYP3A e i medicinali che inducono o inibiscono il CYP3A possono influenzare la clearance di doravirina (vedere paragrafo 5.2).

Doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil non devono essere somministrati in concomitanza con medicinali che sono potenti induttori dell’enzima CYP3A poiché si prevede che si verifichino diminuzioni significative delle concentrazioni plasmatiche di doravirina, che possono diminuire l’efficacia di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

La co-somministrazione con l’induttore moderato del CYP3A rifabutina riduceva le concentrazioni di doravirina (vedere Tabella 1). Quando Delstrigo viene somministrato in concomitanza con rifabutina, deve essere somministrata una dose di doravirina da 100 mg al giorno circa12 ore dopo la dose di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil (vedere paragrafo 4.2).

La co-somministrazione di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil con altri induttori moderati del CYP3A non è stata valutata, ma sono attese riduzioni delle concentrazioni di doravirina. Se la co- somministrazione con altri induttori moderati del CYP3A (ad es., dabrafenib, lesinurad, bosentan, tioridazina, nafcillina, modafinil, telotristat etile) non può essere evitata, deve essere somministrata una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa 12 ore dopo la somministrazione di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil (vedere paragrafo 4.2).

La co-somministrazione di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil e medicinali inibitori del CYP3A può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di doravirina. Tuttavia, non è richiesto alcun aggiustamento della dose quando doravirina viene somministrata in concomitanza con gli inibitori del CYP3A.

Lamivudina

Poiché lamivudina viene eliminata principalmente dai reni attraverso una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva (vedere paragrafo 5.2), la co-somministrazione di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil con medicinali che riducono la funzione renale o competono per la secrezione tubulare attiva può aumentare le concentrazioni sieriche di lamivudina.

Tenofovir disoproxil

Poiché tenofovir viene eliminato principalmente dai reni attraverso una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva (vedere paragrafo 5.2), la co-somministrazione di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil con medicinali che riducono la funzione renale o competono per la secrezione tubulare attiva tramite OAT1, OAT3 o MRP4 può aumentare le concentrazioni sieriche di tenofovir.

A causa del componente tenofovir disoproxil presente nell’associazione doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil, l’uso del medicinale deve essere evitato con l’uso

concomitante o recente di un medicinale nefrotossico. Alcuni esempi comprendono, ma non sono

limitati a: aciclovir, cidofovir, ganciclovir, valaciclovir, valganciclovir, aminoglicosidi (ad es., gentamicina) e FANS a dosi elevate o a dosi multiple (vedere paragrafo 4.4).

Effetti di doravirina, lamivudina e tenofovir disoproxil su altri medicinali

Doravirina

È improbabile che doravirina alla dose di 100 mg una volta al giorno produca un effetto clinicamente rilevante sulle concentrazioni plasmatiche dei medicinali il cui assorbimento e/o la cui eliminazione dipendono da proteine di trasporto o che vengono metabolizzati da enzimi del CYP.

Tuttavia, la co-somministrazione di doravirina e il substrato sensibile del CYP3A midazolam ha determinato una diminuzione dell’esposizione di midazolam del 18 %, suggerendo che doravirina può essere un debole induttore del CYP3A. Pertanto, si deve prestare attenzione quando doravirina viene somministrata in concomitanza con medicinali che sono substrati sensibili del CYP3A che hanno anche una ristretta finestra terapeutica (ad es., tacrolimus e sirolimus).

Lamivudina

Lamivudina non inibisce o induce enzimi del CYP.

Tenofovir

Sulla base dei risultati degli esperimenti in vitro e della via di eliminazione conosciuta per tenofovir, il potenziale di interazioni mediate dal CYP che coinvolgono tenofovir con altri medicinali, è basso.

Tabella delle interazioni

La Tabella 1 mostra le interazioni stabilite e altre interazioni potenziali con i singoli componenti di Delstrigo, ma l’elenco non è completo (l’aumento è indicato come “”, la diminuzione è indicata come “↓” e nessuna variazione è indicata come “↔”). Per le interazioni potenziali tra medicinali e tenofovir disoproxil o lamivudina, (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Tabella 1: Interazioni tra i singoli componenti di Delstrigo e altri medicinali

Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con
doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil
Medicinali che riducono l’acidità
antiacido (idrossido di alluminio e di magnesio in sospensione orale)
(20 mL SD,
doravirina 100 mg SD)
↔ doravirina
AUC 1,01 (0,92; 1,11)
Cmax 0,86 (0,74; 1,01)
C24 1,03 (0,94; 1,12)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
pantoprazolo (40 mg QD,
doravirina 100 mg SD)
 doravirina
AUC 0,83 (0,76; 0,91)
Cmax 0,88 (0,76; 1,01)
C24 0,84 (0,77; 0,92)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
omeprazolo Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina
lisinopril Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
lisinopril
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Antiandrogeni
enzalutamide Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
Antibiotici
nafcillina Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa12 ore dopo la dose di
doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Anticonvulsivanti
carbamazepina oxcarbazepina fenobarbital fenitoina Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
Antidiabetici
metformina (1.000 mg SD,
doravirina 100 mg QD)
metformina
AUC 0,94 (0,88; 1,00)
Cmax 0,94 (0,86; 1,03)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
canagliflozin liraglutide sitagliptin Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
canagliflozin
liraglutide
sitagliptin
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Antidiarroici
telotristat etile Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa12 ore dopo la dose di doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil.
Agenti antigottosi e uricosurici
lesinurad Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa12 ore dopo la dose di doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Antimicobatterici
rifampicina in dose singola (600 mg SD,
doravirina 100 mg SD)
rifampicina in dose multipla (600 mg QD,
doravirina 100 mg SD)
↔ doravirina
AUC 0,91 (0,78; 1,06)
Cmax 1,40 (1,21; 1,63)
C24 0,90 (0,80; 1,01)
 doravirina
AUC 0,12 (0,10; 0,15)
Cmax 0,43 (0,35; 0,52)
C24 0,03 (0,02; 0,04)
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
rifapentina Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
rifabutina (300 mg QD,
doravirina 100 mg SD)
 doravirina
AUC 0,50 (0,45; 0,55)
Cmax 0,99 (0,85; 1,15)
C24 0,32 (0,28; 0,35)
(Induzione del CYP3A)
Se doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil viene co-somministrata con rifabutina, deve essere assunta una dose di doravirina da100 mg al giorno, circa 12 ore dopo la dose di doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Antineoplastici
mitotano Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
Antipsicotici
tioridazina Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa12 ore dopo la dose di
doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil
Antifungini azolici
ketoconazolo (400 mg QD,
doravirina 100 mg SD)
 doravirina
AUC 3,06 (2,85; 3,29)
Cmax 1,25 (1,05; 1,49)
C24 2,75 (2,54; 2,98)
(Inibizione del CYP3A)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
fluconazolo itraconazolo posaconazolo voriconazolo Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina
(Inibizione del CYP3A)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Calcioantagonisti
diltiazem verapamil Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina (Inibizione del CYP3A)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Trattamento della fibrosi cistica
lumacaftor Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Antagonisti del recettore per l’endotelina
bosentan Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa12 ore dopo la dose di
doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil
Agenti antivirali per l’epatite C
elbasvir + grazoprevir
(50 mg elbasvir QD + 200 mg grazoprevir QD,
doravirina 100 mg QD)
 doravirina
AUC 1,56 (1,45; 1,68)
Cmax 1,41 (1,25; 1,58)
C24 1,61 (1,45; 1,79)
(inibizione del CYP3A)
↔ elbasvir
AUC 0,96 (0,90; 1,02)
Cmax 0,96 (0,91; 1,01)
C24 0,96 (0,89; 1,04)
↔ grazoprevir
AUC 1,07 (0,94; 1,23)
Cmax 1,22 (1,01; 1,47)
C24 0,90 (0,83; 0,96)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
ledipasvir + sofosbuvir
(90 mg ledipasvir SD + 400 mg sofosbuvir SD,
doravirina 100 mg SD)
 doravirina
AUC 1,15 (1,07; 1,24)
Cmax 1,11 (0,97; 1,27)
C24 1,24 (1,13; 1,36)
↔ ledipasvir
AUC 0,92 (0,80; 1,06)
Cmax 0,91 (0,80; 1,02)
sofosbuvir
AUC 1,04 (0,91; 1,18)
Cmax 0,89 (0,79; 1,00)
↔ GS-331007
AUC 1,03 (0,98; 1,09)
Cmax 1,03 (0,97; 1,09)
Effetto atteso:
↑ tenofovir
I pazienti che ricevono doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil in concomitanza con ledipasvir/sofosbuvir devono essere monitorati per le reazioni avverse associate a tenofovir disoproxil.
sofosbuvir/velpatasvir Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
↑ tenofovir
I pazienti che ricevono doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil in concomitanza con sofosbuvir/velpatasvir devono essere monitorati per le reazioni avverse associate a tenofovir disoproxil.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
sofosbuvir Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
daclatasvir Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir +/-ritonavir Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina
(Inibizione del CYP3A da parte di ritonavir)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
dasabuvir Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
glecaprevir, pibrentasvir Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina (Inibizione del CYP3A)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
ribavirina Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Integratori a base di erbe
Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
 doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione è controindicata.
Agenti antivirali per HIV
tenofovir disoproxil (300 mg QD,
doravirina 100 mg SD)
↔ doravirina
AUC 0,95 (0,80; 1,12)
Cmax 0,80 (0,64; 1,01)
C24 0,94 (0,78; 1,12)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
lamivudina + tenofovir disoproxil
(300 mg lamivudina SD + 245 mg tenofovir disoproxil SD,
doravirina 100 mg SD)
↔ doravirina
AUC 0,96 (0,87; 1,06)
Cmax 0,97 (0,88-1,07)
C24 0,94 (0,83; 1,06)
↔ lamivudina
AUC 0,94 (0,88; 1,00)
Cmax 0,92 (0,81; 1,05)
↔ tenofovir
AUC 1,11 (0,97; 1,28)
Cmax 1,17 (0,96; 1,42)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Immunosoppressori
tacrolimus sirolimus Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ doravirina
tacrolimus, sirolimus (Induzione del CYP3A)
Monitorare le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus e sirolimus poichè può essere necessario l’aggiustamento della dose di questi agenti.
Inibitori della chinasi
dabrafenib Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/enofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno , circa12 ore dopo la dose di doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Varie
sorbitolo soluzione (3,2 g, 10,2 g, 13,4 g)/lamivudina soluzione orale di lamivudina 300 mg in dose singola
lamivudina
AUC  14 %; 32 %; 35 %
Cmax  28 %; 52 %; 55 %
Quando possibile, evitare la co- somministrazione cronica di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil con medicinali contenenti sorbitolo o altri polialcoli ad azione osmotica (ad es., xilitolo, mannitolo, lattitolo, maltitolo).
Quando la co- somministrazione cronica non può essere evitata, considerare un
monitoraggio più frequente della carica virale dell’HIV-1.
Analgesici oppioidi
metadone
(20-200 mg QD in dose personalizzata, doravirina 100 mg QD)
 doravirina
AUC 0,74 (0,61; 0,90)
Cmax 0,76 (0,63; 0,91)
C24 0,80 (0,63; 1,03)
↔ R-metadone
AUC 0,95 (0,90; 1,01)
Cmax 0,98 (0,93; 1,03)
C24 0,95 (0,88; 1,03)
↔ S-metadone
AUC 0,98 (0,90; 1,06)
Cmax 0,97 (0,91; 1,04)
C24 0,97 (0,86; 1,10)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
buprenorfina naloxone Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
buprenorfina
naloxone
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Contraccettivi orali
0,03 mg etinilestradiolo/ 0,15 mg levonorgestrel SD, doravirina 100 mg QD etinilestradiolo AUC 0,98 (0,94; 1,03)
Cmax 0,83 (0,80; 0,87)
levonorgestrel
AUC 1,21 (1,14; 1,28)
Cmax 0,96 (0,88; 1,05)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
norgestimato/etinilestradiolo Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↔ norgestimato/etinilestradiolo
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Medicinale per area terapeutica Effetti sui livelli del medicinale, rapporto della media geometrica (IC 90 %)* Raccomandazione relativa alla co-somministrazione con doravirina/lamivudina/tenofovir
disoproxil
Psicostimolanti
modafinil Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
↓ doravirina
(Induzione del CYP3A)
La co-somministrazione deve essere evitata.
Se la co- somministrazione non può essere evitata, deve essere assunta una dose di doravirina da 100 mg al giorno, circa12 ore dopo la dose di
doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Sedativi/ipnotici
midazolam (2 mg SD,
doravirina 120 mg QD)
 midazolam
AUC 0,82 (0,70; 0,97)
Cmax 1,02 (0,81; 1,28)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Statine
atorvastatina (20 mg SD,
doravirina 100 mg QD)
atorvastatina
AUC 0,98 (0,90; 1,06)
Cmax 0,67 (0,52; 0,85)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
rosuvastatina simvastatina Interazione non studiata con doravirina o doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil.
Effetto atteso:
rosuvastatina
simvastatina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
 = aumento, ↓ = riduzione, ↔ = nessuna variazione
IC = intervallo di confidenza; SD = dose singola; QD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno
*AUC0-
per dose singola, AUC0-24 per una volta al giorno.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza

I dati relativi all’uso di doravirina in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Un ampio numero di dati in donne in gravidanza (più di 3.000 gravidanze esposte dal primo trimestre) che assumono il singolo principio attivo lamivudina in associazione con altri antiretrovirali, indica che non causa tossicità malformativa. Un moderato numero di dati in donne in gravidanza (tra 300 e

1.000 gravidanze esposte) indica che tenofovir disoproxil non causa malformazioni o tossicità fetale/neonatale.

Registro delle gravidanze con antiretrovirali

Al fine di monitorare gli esiti materno-fetali delle pazienti esposte a medicinali antiretrovirali in corso di gravidanza, è stato istituito un registro delle gravidanze delle pazienti in terapia con antiretrovirali. I medici sono invitati a registrare le pazienti in questo registro.

Gli studi con doravirina sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Gli studi con tenofovir disoproxil sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tenofovir disoproxil di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Gli studi con lamivudina sugli animali hanno mostrato un aumento delle morti embrionali precoci nei conigli, ma non nei ratti (vedere paragrafo 5.3). È stato mostrato che nell’uomo si verifica il

trasferimento di lamivudina attraverso la placenta. Lamivudina può inibire la replicazione del DNA cellulare (vedere paragrafo 5.3). La rilevanza clinica di questo dato non è nota.

A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Delstrigo durante la gravidanza. Allattamento

Non è noto se doravirina sia escreta nel latte materno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di doravirina nel latte (vedere paragrafo 5.3).

Lamivudina è stata identificata in neonati/lattanti allattati al seno di donne trattate. Sulla base di più di 200 coppie madre/figlio trattate per l’HIV, le concentrazioni sieriche di lamivudina nei lattanti allattati al seno delle madri trattate per l’HIV sono molto basse (< 4% delle concentrazioni sieriche materne) e diminuiscono progressivamente fino a livelli non rilevabili quando i lattanti allattati al seno raggiungono 24 settimane di età. Non sono disponibili dati sulla sicurezza di lamivudina quando somministrata in bambini di età inferiore a tre mesi.

Tenofovir viene escreto nel latte materno. Non ci sono informazioni sufficienti sugli effetti di tenofovir nei neonati/lattanti.

A causa della possibilità di trasmissione dell’HIV-1 e della possibilità di reazioni avverse gravi nei lattanti, alle madri deve essere data istruzione di non allattare se stanno assumendo Delstrigo.

Fertilità

Non sono disponibili dati nell’uomo sull’effetto di Delstrigo sulla fertilità. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi di doravirina, lamivudina o tenofovir disoproxil sulla fertilità a livelli di esposizione superiori a quelli ottenuti nell’uomo alla dose clinica raccomandata (vedere

paragrafo 5.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Delstrigo può alterare lievemente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. I pazienti devono essere informati che sono stati riportati stanchezza, capogiro e sonnolenza durante il trattamento con Delstrigo (vedere paragrafo 4.8). Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione ai fini della valutazione della capacità del paziente di guidare veicoli o usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più frequentemente riportate, considerate possibilmente o probabilmente correlate a doravirina, sono state nausea (4 %) e cefalea (3 %).

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Le reazioni avverse con sospetta (almeno possibile) relazione al trattamento sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000,

< 1/100), raro (≥ 1/10.000, <1/1.000) o molto raro (<1/10.000).

Tabella 2: Tabella riassuntiva delle reazioni avverse associate a doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil

Frequenza Reazioni avverse
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune neutropenia*, anemia*, trombocitopenia*
Molto raro aplasia specifica della serie rossa*
Infezioni ed infestazioni
Raro esantema pustoloso
Frequenza Reazioni avverse
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune ipofosfatemia, ipokaliemia*
Raro ipomagnesiemia, acidosi lattica*
Disturbi psichiatrici
Comune sogni anormali, insonnia1
Non comune incubo, depressione2, ansia3, irritabilità, stato confusionale, ideazione suicidaria
Raro aggressività, allucinazione, disturbo
dell’adattamento, umore alterato, sonnambulismo
Patologie del sistema nervoso
Comune cefalea, capogiro, sonnolenza
Non comune disturbo dell’attenzione, compromissione della
memoria, parestesia, ipertonia, scarsa qualità del sonno
Molto raro neuropatia periferica (o parestesia)*
Patologie vascolari
Non comune ipertensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune tosse*, sintomi nasali*
Raro dispnea, ipertrofia delle tonsille
Patologie gastrointestinali
Comune nausea, diarrea, dolore addominale4, vomito,
flatulenza
Non comune stipsi, fastidio addominale5, distensione
addominale, dispepsia, feci molli6, disturbo della motilità gastrointestinale7, pancreatite*
Raro tenesmo rettale
Patologie epatobiliari
Raro steatosi epatica*, epatite*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune alopecia*, eruzione cutanea8
Non comune prurito
Raro dermatite allergica, rosacea, angioedema*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune patologie muscolari*
Non comune mialgia, artralgia, rabdomiolisi*5, debolezza
muscolare*5
Raro dolore muscoloscheletrico, osteomalacia
(manifestata come dolore osseo e raramente ha contribuito a fratture)*, miopatia*
Patologie renali e urinarie
Non comune creatinina aumentata*, tubulopatia renale
prossimale (inclusa la sindrome di Fanconi)*
Raro lesione traumatica renale acuta, patologia renale, calcolo urinario, nefrolitiasi, insufficienza renale acuta*, insufficienza renale*, necrosi tubulare acuta*, nefrite (inclusa nefrite interstiziale
acuta)*, diabete insipido nefrogenico*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune stanchezza, febbre*
Non comune astenia, malessere
Raro dolore toracico, brividi, dolore, sete
Frequenza Reazioni avverse
Esami diagnostici
Comune alanina aminotransferasi aumentata9
Non comune aspartato aminotransferasi aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, emoglobina
diminuita
Raro creatinina fosfochinasi ematica aumentata

*Tale reazione avversa non è stata identificata come reazione avversa associata a doravirina dalla Fase III degli studi clinici (DRIVE-FORWARD, DRIVE-AHEAD, DRIVE-SHIFT), ma è inclusa in questa tabella come reazione avversa sulla base del Riassunto delle caratteristiche del prodotto di 3TC e/o TDF. È utilizzata la classe di frequenza più alta riportata nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto di 3TC o TDF.

†Tale reazione avversa può verificarsi come una conseguenza della tubulopatia renale prossimale. Non si ritiene che sia causalmente associata a tenofovir disoproxil in assenza di questa condizione.

1insonnia comprende: insonnia, insonnia iniziale e disturbo del sonno.

2depressione comprende: depressione, umore depresso, depressione maggiore e disturbo depressivo persistente.

3ansia comprende: ansia e disturbo ansioso generalizzato.

4dolore addominale comprende: dolore addominale e dolore addominale superiore.

5fastidio addominale comprende: fastidio addominale e fastidio epigastrico.

6feci molli comprende: feci molli e feci anormali.

7disturbo della motilità gastrointestinale comprende: disturbo della motilità gastrointestinale e movimenti intestinali frequenti.

8eruzione cutanea comprende: eruzione cutanea, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea papulare e orticaria.

9alanina aminotransferasi aumentata comprende: alanina aminotransferasi aumentata e danno epatocellulare.

Sindrome da riattivazione immunitaria

In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria severa al momento dell’inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), può insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune); tuttavia, il tempo di insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi molti mesi dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

Acidosi lattica

Sono stati riportati casi di acidosi lattica con la somministrazione di tenofovir disoproxil da solo o in associazione ad altri antiretrovirali. I pazienti con fattori predisponenti, come i pazienti con malattia epatica scompensata o pazienti che stanno assumendo contemporaneamente medicinali noti per indurre l’acidosi lattica, sono a rischio maggiore di sviluppare acidosi lattica severa durante il trattamento con tenofovir disoproxil, compresi esiti fatali.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V

.

04.9 Sovradosaggio

Indice

Doravirina

Non sono disponibili informazioni sui potenziali segni e sintomi acuti di sovradosaggio con doravirina.

Lamivudina

Poiché una quantità minima di lamivudina viene eliminata tramite emodialisi (4 ore), dialisi peritoneale ambulatoriale continua e dialisi peritoneale automatizzata, non è noto se l’emodialisi continua fornisca un beneficio clinico in caso di sovradosaggio di lamivudina.

Tenofovir disoproxil

Tenofovir disoproxil viene efficacemente eliminato tramite emodialisi con un coefficiente di estrazione di circa 54 %. A seguito di una singola dose di 245 mg di tenofovir disoproxil, nel corso di una seduta di emodialisi di 4 ore è stato eliminato circa il 10 % della dose di tenofovir somministrata.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: antivirali per uso sistemico, codice ATC: J05AR24 Meccanismo d’azione

Doravirina

Doravirina è un piridinone con funzione di inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (Reverse Transcriptase, RT) dell’HIV-1 che inibisce la replicazione del virus mediante inibizione non competitiva della RT virale. Doravirina non inibisce le DNA polimerasi umane α e ß cellulari e γ mitocondriale.

Lamivudina

Lamivudina è un analogo nucleosidico. A livello intracellulare, lamivudina è fosforilata al suo metabolita attivo 5´-trifosfato, lamivudina trifosfato (3TC-TP). Il principale meccanismo d’azione di 3TC-TP è l’inibizione della RT mediante l’interruzione della catena del DNA dopo l’incorporazione dell’analogo nucleotidico.

Tenofovir disoproxil

Tenofovir disoproxil è un analogo nucleosidico aciclico fosfonato diestere dell’adenosina monofosfato. Tenofovir disoproxil richiede l’idrolisi iniziale del diestere per la conversione in tenofovir e successive fosforilazioni da parte di enzimi cellulari per formare tenofovir difosfato. Tenofovir difosfato inibisce l’attività della RT dell’HIV-1 competendo con il substrato naturale deossiadenosina 5´-trifosfato e, dopo l’incorporazione nel DNA, mediante l’interruzione della catena del DNA. Tenofovir difosfato è un debole inibitore delle DNA polimerasi α, β dei mammiferi e γ mitocondriale.

Attività antivirale in coltura cellulare

Doravirina

Doravirina ha dimostrato un valore EC50 di 12,0 ± 4,4 nM contro ceppi di laboratorio HIV-1 wild-type quando testata in presenza del 100 % di siero umano normale, utilizzando cellule reporter MT4-GFP. Doravirina ha dimostrato attività antivirale nei confronti della maggior parte degli isolati primari di HIV-1 (A, A1, AE, AG, B, BF, C, D, G, H) con valori di EC50 compresi tra 1,2 nM e 10,0 nM. L’attività antivirale di doravirina non è stata antagonista quando associata a lamivudina e tenofovir disoproxil.

Lamivudina

L’attività antivirale di lamivudina nei confronti dell’HIV-1 è stata valutata in un numero di linee cellulari che includevano monociti e cellule mononucleari del sangue periferico (PBMC), utilizzando saggi di sensibilità standard. I valori di EC50 erano compresi nel range da 0,003 a 15 microM

(1 microM = 0,23 microgrammi/mL). I valori mediani di EC50 di lamivudina erano 60 nM (range: da 20 a 70 nM), 35 nM (range: da 30 a 40 nM), 30 nM (range: da 20 a 90 nM), 20 nM (range: da 3 a

40 nM), 30 nM (range: da 1 a 60 nM), 30 nM (range: da 20 a 70 nM), 30 nM (range: da 3 a 70 nM) e 30 nM (range: da 20 a 90 nM) nei confronti dei gruppi HIV-1 A-G e virus del gruppo O (n = 3 eccetto n = 2 per gruppo B), rispettivamente. La ribavirina (50 microM) utilizzata nel trattamento dell’infezione cronica da HCV ha ridotto di 3,5 volte l’attività anti-HIV-1 di lamivudina nelle cellule MT-4.

Tenofovir disoproxil

L’attività antivirale di tenofovir nei confronti degli isolati clinici e di laboratorio dell’HIV-1 è stata valutata in linee cellulari T linfoblastoidi, cellule primarie monociti/macrofagi e linfociti del sangue

periferico. I valori di EC50 di tenofovir erano compresi nel range 0,04-8,5 microM. Tenofovir ha mostrato attività antivirale nella coltura cellulare contro i gruppi HIV-1 A, B, C, D, E, F, G e O (i valori di EC50 erano compresi tra 0,5 e 2,2 microM).

Resistenza

In coltura cellulare

Doravirina

Sono stati selezionati ceppi resistenti a doravirina in coltura cellulare a partire da HIV-1 wild-type di varie origini e vari sottotipi, nonché da HIV-1 resistente agli NNRTI. Le sostituzioni di aminoacidi emerse, osservate nella RT, includevano: V106A, V106M, V106I, V108I, F227L, F227C, F227V, H221Y, M230I, L234I, P236L e Y318F. Nello studio in vitro non sono state selezionate mutazioni comuni di resistenza agli NNRTI (K103N, Y181C). La V106A (con un fold change di circa 19) si è manifestata come sostituzione iniziale nel sottotipo B del virus, e la V106A o M nel sottotipo A e C del virus. Successivamente sono emerse le sostituzioni F227(L/C/V) o L234I in aggiunta alla sostituzione V106 (doppi mutanti con un fold change > 100).

Lamivudina

Sono state selezionate le varianti di HIV-1 resistenti a lamivudina in coltura cellulare e in soggetti trattati con lamivudina. L’analisi genotipica ha mostrato che la resistenza era dovuta a una sostituzione di aminoacidi specifica nella RT dell’HIV-1 a livello del codone 184 causando la trasformazione della metionina in isoleucina o valina (M184V/I).

Tenofovir disoproxil

Gli isolati di HIV-1 selezionati da tenofovir hanno espresso una sostituzione K65R nella RT dell’HIV-1 e hanno mostrato una riduzione di 2-4 volte della sensibilità a tenofovir. In aggiunta, una sostituzione K70E nella RT dell’HIV-1 è stata selezionata da tenofovir e determina una ridotta sensibilità a basso livello di abacavir, emtricitabina, lamivudina e tenofovir.

Negli studi clinici

Soggetti adulti naïve al trattamento Doravirina

Gli studi di Fase III, DRIVE-FORWARD e DRIVE-AHEAD, includevano pazienti non trattati in precedenza (n = 747) in cui le seguenti sostituzioni degli NNRTI erano parte dei criteri di esclusione: L100I, K101E, K101P, K103N, K103S, V106A, V106I, V106M, V108I, E138A, E138G, E138K, E138Q, E138R, V179L, Y181C, Y181I, Y181V, Y188C, Y188H, Y188L, G190A, G190S, H221Y, L234I, M230I, M230L, P225H, F227C, F227L, F227V.

La resistenza de novo, di seguito riportata, è stata osservata nel sottogruppo per l’analisi di resistenza (soggetti con HIV-1 RNA superiore a 400 copie/mL al fallimento virologico o all’interruzione precoce dello studio e con dati sulla resistenza).

Tabella 3: Sviluppo della resistenza fino alla settimana 96 nella popolazione in studio secondo l’analisi del protocollo definito al fallimento virologico + all’interruzione precoce

DRIVE-FORWARD DRIVE-AHEAD
DOR + NRTI* (383) DRV + r + NRTI*
(383)
DOR/TDF/3TC (364) EFV/TDF/FTC (364)
Genotipo effettuato con successo, n 15 18 32 33
Resistenza genotipica a
DOR o controllo (DRV o EFV) 2 (DOR) 0 (DRV) 8 (DOR) 14 (EFV)
Struttura NRTI M184I/V da solo K65R da solo K65R + M184I/V 2**
2
0

0

0
0
0

0

6
4
1

1

5
4
0

1

*NRTI nel braccio DOR: FTC/TDF (333) o ABC/3TC (50); NRTI nel braccio DRV+r: FTC/TDF (335) o ABC/3TC (48)
**I soggetti hanno ricevuto FTC/TDF
ABC = abacavir; FTC = emtricitabina; DRV = darunavir; r = ritonavir

Le sostituzioni di resistenza associate a doravirina emerse nella RT includevano una o più delle seguenti: A98G, V106I, V106A, V106M/T, Y188L, H221Y, P225H, F227C, F227C/R e Y318Y/F.

Soggetti adulti con soppressione virologica

Lo studio DRIVE-SHIFT ha incluso pazienti con soppressione virologica (N = 670) senza anamnesi di fallimento del trattamento (vedere paragrafo, “Esperienza clinica”). Un’assenza documentata di resistenza genotipica (prima di iniziare la prima terapia) a doravirina, lamivudina e tenofovir è stata parte dei criteri di inclusione per i pazienti che passavano da un regime a base di PI o INI. Le sostituzioni NNRTI di esclusione sono state quelle sopra elencate (studi DRIVE-FORWARD e DRIVE-AHEAD), ad eccezione delle sostituzioni RT K103N, G190A e Y181C (accettate nello studio DRIVE-SHIFT). La documentazione dell’analisi genotipica della resistenza pre-trattamento non è stata richiesta per i pazienti che passavano da un regime a base di NNRTI.

Nello studio clinico DRIVE-SHIFT, nessun soggetto ha sviluppato resistenza genotipica o fenotipica a DOR, 3TC o TDF durante le 48 settimane iniziali (passaggio immediato, N = 447) o le 24 settimane (passaggio ritardato, N = 209) di trattamento con Delstrigo. Un soggetto ha sviluppato la mutazione RT M184M/I e resistenza fenotipica a 3TC e FTC durante il trattamento con il regime al basale.

Nessuno dei 24 soggetti (11 nel gruppo di passaggio immediato, 13 nel gruppo di passaggio ritardato) con mutazioni NNRTI al basale (RT K103N, G190A o Y181C) ha presentato fallimento virologico fino alla Settimana 48 o al momento dell’interruzione del trattamento.

Resistenza crociata

Non è stata dimostrata alcuna resistenza crociata significativa tra varianti dell’HIV-1 resistenti a doravirina e lamivudina/emtricitabina o tenofovir oppure tra varianti resistenti a lamivudina o tenofovir e doravirina.

Doravirina

Doravirina è stata valutata in un numero limitato di pazienti con resistenza agli NNRTI (K103N n = 7, G190A n = 1); alla settimana 48 tutti i pazienti presentavano una soppressione virologica

< 40 copie/mL. Non è stato definito un breakpoint per una riduzione della sensibilità, conseguente a varie sostituzioni a carico degli NNRTI, che sia correlato a una riduzione dell’efficacia clinica.

I ceppi di laboratorio dell’HIV-1 che ospitano le comuni mutazioni associate a NNRTI K103N, Y181C o le sostituzioni K103N/Y181C nella RT presentano una riduzione della sensibilità a doravirina di 3 volte inferiore rispetto al virus wild-type, quando valutati in presenza del 100 % di siero normale umano. Negli studi in vitro doravirina è stata in grado di sopprimere le seguenti sostituzioni associate agli NNRTI: K103N, Y181C e G190A a concentrazioni clinicamente rilevanti.

Un gruppo di 96 diversi isolati clinici contenenti mutazioni associate agli NNRTI è stato valutato per la sensibilità a doravirina in presenza del 10 % di siero bovino fetale. Gli isolati clinici che contengono la sostituzione Y188L o le sostituzioni V106 in associazione a A98G, H221Y, P225H, F227C o Y318F hanno evidenziato una ridotta sensibilità a doravirina di 100 volte superiore. Le altre sostituzioni hanno determinato un fold change pari a 5-10 (G190S (5,7), K103N/P225H (7,9), V108I/Y181C (6,9), Y181V (5,1)). Non è nota la rilevanza clinica di una riduzione della sensibilità di 5-10 volte.

Le sostituzioni associate alla resistenza a doravirina emerse durante il trattamento possono conferire resistenza crociata a efavirenz, rilpivirina, nevirapina ed etravirina. Dei 7 soggetti che hanno

sviluppato livelli elevati di resistenza a doravirina negli studi registrativi, 6 soggetti hanno sviluppato resistenza fenotipica a EFV e nevirapina, 3 soggetti a rilpivirina e 2 soggetti hanno sviluppato resistenza parziale a etravirina sulla base del test Monogram Phenosense.

Lamivudina

È stata osservata resistenza crociata tra gli NRTI. La sostituzione di resistenza a lamivudina M184I/V conferisce resistenza a emtricitabina. I mutanti dell’HIV-1 resistenti a lamivudina hanno presentato anche resistenza crociata a didanosina (ddI). In alcuni soggetti trattati con zidovudina in aggiunta a didanosina, sono emersi isolati resistenti a più inibitori della RT, compresa lamivudina.

Tenofovir disoproxil

È stata osservata resistenza crociata tra gli NRTI. La sostituzione K65R nella RT dell’HIV-1 selezionata da tenofovir è stata anche selezionata in alcuni pazienti con infezione da HIV-1 trattati con abacavir o didanosina. Gli isolati di HIV-1 con la sostituzione K65R hanno anche mostrato una ridotta sensibilità a emtricitabina e lamivudina. Pertanto, la resistenza crociata tra questi NRTI può verificarsi nei pazienti il cui virus ospita la sostituzione K65R. La sostituzione K70E clinicamente selezionata da tenofovir disoproxil determina una ridotta sensibilità ad abacavir, didanosina, emtricitabina, lamivudina e tenofovir. Isolati di HIV-1 provenienti da pazienti (n = 20) il cui HIV-1 esprimeva una media di 3 sostituzioni di aminoacidi della RT associate a zidovudina (M41L, D67N, K70R, L210W, T215Y/F o K219Q/E/N) hanno mostrato una riduzione di 3,1 volte della sensibilità a tenofovir. I soggetti il cui virus esprimeva una sostituzione della RT L74V senza sostituzioni associate alla resistenza a zidovudina (n =8) hanno sviluppato una risposta ridotta a tenofovir disoproxil. Sono disponibili dati limitati per i pazienti il cui virus esprimeva una sostituzione Y115F (n = 3), sostituzione Q151M (n = 2) o inserzione T69 (n = 4) nella RT dell’HIV-1; tutti hanno sviluppato una risposta ridotta negli studi clinici.

Esperienza clinica

Soggetti adulti naïve al trattamento

L’efficacia di doravirina si basa sull’analisi dei dati raccolti nell’arco di 96 settimane in due studi clinici di Fase III, randomizzati, multicentrici, in doppio cieco, con controllo attivo (DRIVE- FORWARD e DRIVE-AHEAD) in soggetti con infezione da HIV-1 naïve al trattamento antiretrovirale (n = 1.494). Per le sostituzioni associate agli NNRTI che erano parte dei criteri di esclusione, fare riferimento al paragrafo “Resistenza”.

Nello studio DRIVE-FORWARD, 766 soggetti sono stati randomizzati a ricevere almeno 1 dose di doravirina 100 mg o darunavir + ritonavir 800+100 mg una volta al giorno, ciascuno in associazione a emtricitabina/tenofovir disoproxil (FTC/TDF) o abacavir/lamivudina (ABC/3TC) selezionati dallo sperimentatore. Al basale, l’età mediana dei soggetti è stata di 33 anni (range 18-69 anni), l’86 % aveva una conta di cellule T CD4 > 200 cellule/mm3, l’84 % era di sesso maschile, il 27 % era di razza non bianca, il 4 % aveva co-infezione da virus dell’epatite B e/o C, il 10 % aveva un’anamnesi di AIDS, il 20 % aveva HIV-1 RNA superiore a 100.000 copie/mL, il 13 % era trattato con ABC/3TC e l’87 % era trattato con FTC/TDF; tali caratteristiche erano simili nei gruppi di trattamento.

Nello studio DRIVE-AHEAD, 728 soggetti sono stati randomizzati a ricevere almeno 1 dose di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil 100/300/245 mg (DOR/3TC/TDF) oppure efavirenz/emtricitabina/tenofovir disoproxil (EFV/FTC/TDF) una volta al giorno. Al basale, l’età mediana dei soggetti è stata di 31 anni (range 18-70 anni), l’85 % era di sesso maschile, il 52 % era di razza non bianca, il 3 % aveva co-infezione da epatite B o C, il 14 % aveva un’anamnesi di AIDS, il 21 % aveva HIV-1 RNA > 100.000 copie/mL e il 12 % aveva una conta di cellule T CD4

< 200 cellule/mm3; tali caratteristiche erano simili nei gruppi di trattamento.

Nella Tabella 4 sono riassunti i risultati degli studi DRIVE-FORWARD e DRIVE-AHEAD alla settimana 48 e 96. I regimi a base di doravirina hanno dimostrato un’efficacia coerente tra fattori demografici e prognostici al basale.

Tabella 4: Risposta di efficacia (< 40 copie/mL, approccio Snapshot) negli studi registrativi

DRIVE-FORWARD DRIVE-AHEAD
DOR + 2 NRTI (383) DRV+ r + 2 NRTI (383) DOR/3TC/TDF (364) EFV/FTC/TDF (364)
Settimana 48 83 % 79 % 84 % 80 %
Differenza (IC 95 %) 4,2 % (-1,4%; 9,7 %) 4,1 % (-1,5 %; 9,7 %)
Settimana 96* 72 % (N = 379) 64 % (N = 376) 76 % (N = 364) 73 % (N = 364)
Differenza (IC 95 %) 7,6 % (1,0 %; 14,2 %) 3,3 % (-3,1 %; 9,6 %)
Risultato alla settimana 48 (<40 copie/mL) per fattori al basale
HIV-1 RNA copie/mL
≤ 100.000 256/285 (90 %) 248/282 (88 %) 251/277 (91 %) 234/258 (91 %)
> 100.000 63/79 (80 %) 54/72 (75 %) 54/69 (78 %) 56/73 (77 %)
Conta CD4, cellule/µL
≤ 200 34/41 (83 %) 43/61 (70 %) 27/42 (64 %) 35/43 (81 %)
> 200 285/323 (88 %) 260/294 (88 %) 278/304 (91 %) 255/288 (89 %)
Terapia di base con gli NRTI
TDF/FTC 276/316 (87 %) 267/312 (86 %) NA
ABC/3TC 43/48 (90 %) 36/43 (84 %) NA
Sottotipo virale
B 222/254 (87 %) 219/255 (86 %) 194/222 (87 %) 199/226 (88 %)
non-B 97/110 (88 %) 84/100 (84 %) 109/122 (89 %) 91/105 (87 %)
Variazione media di CD4 rispetto al basale
Settimana 48 193 186 198 188
Settimana 96 224 207 238 223

*Per la Settimana 96, alcuni soggetti con HIV-1 RNA mancante sono stati esclusi dall’analisi.

Soggetti adulti con soppressione virologica

L’efficacia del passaggio da un regime al basale costituito da due inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa in associazione a un PI potenziato con ritonavir o cobicistat, o elvitegravir potenziato con cobicistat, o un NNRTI a Delstrigo è stata valutata in uno studio randomizzato, in aperto (DRIVE-SHIFT), in adulti con infezione da HIV-1 e con soppressione virologica. I soggetti devono aver avuto soppressione virologica (HIV-1 RNA < 40 copie/mL) nel loro regime al basale per almeno 6 mesi prima dell’ingresso nello studio, senza anamnesi di fallimento virologico e assenza documentata di sostituzioni RT che conferiscono resistenza a doravirina, lamivudina e tenofovir (vedere paragrafo “Resistenza”). I soggetti sono stati randomizzati al passaggio a Delstrigo al basale [N = 447, Immediate Switch Group (ISG)], o a rimanere nel loro regime al basale fino alla

Settimana 24, a questo punto sono passati a Delstrigo [N = 223, Delayed Switch Group (DSG)]. Al basale, l’età mediana dei soggetti era di 43 anni, il 16 % era di sesso femminile e il 24 % era di razza non bianca.

Nello studio DRIVE-SHIFT un passaggio immediato a Delstrigo alla Settimana 48 è stato dimostrato non inferiore rispetto al proseguimento del regime al basale alla Settimana 24, come valutato dalla percentuale di soggetti con HIV-1 RNA< 40 copie/mL. I risultati del trattamento sono mostrati nella Tabella 5. Nel confronto alla Settimana 24 dello studio sono stati osservati risultati coerenti in ciascun gruppo di trattamento.

Tabella 5: Risposta di efficacia (approccio Snapshot) nello studio DRIVE-SHIFT

Risultato Delstrigo
una volta al giorno ISG
Settimana 48
N = 447
Regime al basale DSG
Settimana 24
N = 223
HIV-1 RNA < 40 copie/mL 90 % 93 %
ISG-DSG, Differenza (IC 95 %)* -3,6 % (-8,0 %; 0,9 %)
Percentuale (%) di soggetti con HIV-1 RNA < 40 copie/mL per regime al basale ricevuto
PI potenziato con ritonavir o cobicistat 280/316 (89 %) 145/156 (93 %)
Elvitegravir potenziato con cobicistat 23/25 (92 %) 11/12 (92 %)
NNRTI 98/106 (92 %) 52/55 (95 %)
Percentuale (%) di soggetti con HIV-1 RNA < 40 copies/mL per conta di cellule T CD4+ al basale (cellule/mm3)
< 200 cellule/mm3 10/13 (77 %) 3/4 (75 %)
≥ 200 cellule/mm3 384/426 (90 %) 202/216 (94 %)
HIV-1 RNA ≥ 40 copie/mL5 3 % 4 %
Nessun dato virologico entro la finestra temporale
Studio interrotto a causa di evento avverso (EA) o decesso
Studio interrotto per altre ragioni1
Nello studio ma dati mancanti nella finestra
8 %

3 %

4 %

0

3 %
0

3 %

0

*L’IC 95 % per la differenza di trattamento è stato calcolato usando il metodo di Mantel-Haenszel rettificato per strati.
†Comprende soggetti che hanno interrotto il trattamento con il medicinale dello studio o lo studio prima della Settimana 48 per l’ISG o prima della Settimana 24 per il DSG per mancanza o perdita di efficacia e soggetti con HIV-1 RNA ≥ 40 copie/mL nella finestra della Settimana 48 per l’ISG e nella finestra della Settimana 24 per il DSG.
‡Comprende soggetti che hanno interrotto il trattamento a causa di evento avverso (EA) o decesso se questo non ha determinato nessun dato virologico nel trattamento durante la finestra specificata.
§Altre ragioni comprendono: perdita di follow-up, non conformità con il medicinale dello studio, decisione del medico, deviazione dal protocollo, rinuncia del soggetto.
Regime al basale = PI potenziato con ritonavir o cobicistat (specificatamente atazanavir, darunavir o lopinavir), o elvitegravir potenziato con cobicistat o NNRTI (specificatamente efavirenz, nevirapina o rilpivirina), ciascuno
somministrato con due NRTI.

Interruzione a causa di eventi avversi

Nello studio DRIVE-AHEAD, è stata osservata una percentuale inferiore di soggetti che ha interrotto il trattamento per un evento avverso entro la settimana 48 nel gruppo Delstrigo (3,0 %) rispetto al gruppo di trattamento EFV/FTC/TDF (6,6 %).

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Delstrigo in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana 1 (HIV-1) descritta nella decisione dei piani d’investigazione pediatrica (Paediatric Investigation Plans, PIP) nell’indicazione autorizzata. Vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

La somministrazione monodose di una compressa di doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil in soggetti sani (N = 24) a digiuno, ha fornito esposizioni comparabili di doravirina, lamivudina e tenofovir alla somministrazione di compresse di doravirina (100 mg) più compresse di lamivudina (300 mg) più compresse di tenofovir disoproxil (245 mg). La somministrazione di una singola compressa di Delstrigo con un pasto ricco di grassi in soggetti sani ha determinato un aumento del

26 % della C24 di doravirina, mentre l’AUC e la Cmax non sono state influenzate in modo significativo. La Cmax di lamivudina è diminuita del 19 % con un pasto ricco di grassi, mentre l’AUC non è stata influenzata in modo significativo. La Cmax di tenofovir è diminuita del 12 % e l’AUC è aumentata del 27 % con un pasto ricco di grassi. Queste differenze nella farmacocinetica non sono clinicamente rilevanti.

Doravirina

La farmacocinetica di doravirina è stata studiata in soggetti sani e in soggetti con infezione da HIV-1. La farmacocinetica di doravirina è simile nei soggetti sani e nei soggetti con infezione da HIV-1. Lo stato stazionario è stato generalmente raggiunto il giorno 2 con una somministrazione una volta al giorno, con tassi di accumulo da 1,2 a 1,4 per AUC0-24, Cmax e C24. Di seguito sono riportati i dati relativi alla farmacocinetica di doravirina allo stato stazionario in seguito alla somministrazione di 100 mg una volta al giorno in soggetti con infezione da HIV-1, sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione.

Parametro MG (% CV) AUC0-24
μM h
Cmax μM C24
nM
Doravirina 100 mg
una volta al giorno
37,8 (29) 2,26 (19) 930 (63)
MG: media geometrica, % CV: coefficiente geometrico di variazione

Assorbimento

In seguito alla somministrazione orale, le concentrazioni plasmatiche di picco sono raggiunte 2 ore dopo la somministrazione. Doravirina ha una biodisponibilità assoluta stimata approssimativamente di 64 % per la compressa da 100 mg.

Distribuzione

Sulla base della somministrazione di una microdose per via endovenosa, il volume di distribuzione di doravirina è pari a 60,5 L. Doravirina si lega per circa il 76 % alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

Sulla base dei dati in vitro, doravirina viene principalmente metabolizzata dal CYP3A.

Eliminazione

Doravirina

Doravirina ha un’emivita terminale (t1/2) di circa 15 ore. Doravirina viene principalmente eliminata attraverso il metabolismo ossidativo mediato dal CYP3A4. L’escrezione biliare del medicinale non modificato può contribuire all’eliminazione di doravirina, ma tale via di eliminazione non è ritenuta significativa. L’escrezione del medicinale non modificato è minore attraverso l’escrezione urinaria.

Lamivudina

A seguito della somministrazione orale, lamivudina viene rapidamente assorbita e ampiamente distribuita. Dopo la somministrazione orale a dose multipla di lamivudina 300 mg una volta al giorno per 7 giorni in 60 soggetti sani, la Cmax allo stato stazionario (Cmax, ss) era di 2,04 ±

0,54 microgrammi/mL (media ± DS) e l’AUC allo stato stazionario a 24 ore (AUC24, ss) era di 8,87 ± 1,83 mcg•h/mL. Il legame alle proteine plasmatiche è basso. Circa il 71 % di una dose endovenosa di lamivudina viene recuperato come medicinale non modificato nelle urine. Il

metabolismo di lamivudina è una via di eliminazione minore. Nell’uomo, l’unico metabolita noto è il metabolita trans-solfossido (circa il 5 % di una dose orale dopo 12 ore). Nella maggior parte degli studi clinici in dose singola su soggetti con infezione da HIV-1, o soggetti sani con campionamento

sierico per 24 ore dopo la somministrazione, l’emivita media di eliminazione osservata (t) variava da 5 a 7 ore. Nei soggetti con infezione da HIV-1, la clearance totale era di 398,5 ± 69,1 mL/min

(media ± DS).

Tenofovir disoproxil

A seguito della somministrazione orale di una dose singola di 245 mg di tenofovir disoproxil in soggetti con infezione da HIV-1 a digiuno, la Cmax è stata raggiunta in un’ora. I valori di Cmax e AUC erano rispettivamente di 0,30 ± 0,09 microgrammi/mL e 2,29 ± 0,69 μg•h/mL. La biodisponibilità orale di tenofovir da tenofovir disoproxil nei soggetti a digiuno è approssimativamente del 25 %.

Meno dello 0,7 % di tenofovir si lega alle proteine plasmatiche umane in vitro nel range da 0,01 a 25 microgrammi/mL. Circa il 70-80 % della dose endovenosa di tenofovir viene recuperato come

medicinale non modificato nelle urine entro 72 ore dalla somministrazione. Tenofovir viene eliminato mediante una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva negli adulti con CrCl superiore a 80 mL/min di 243,5 ± 33,3 mL/min (media ± DS). A seguito della somministrazione orale, l’emivita terminale di tenofovir è di circa 12-18 ore. Gli studi in vitro hanno determinato che né tenofovir disoproxil né tenofovir sono substrati degli enzimi CYP450.

Compromissione renale

Doravirina

L’escrezione renale di doravirina è minore. In uno studio che ha confrontato 8 soggetti con compromissione renale severa e 8 soggetti senza compromissione renale, l’esposizione alla dose singola di doravirina era del 31 % più elevata nei soggetti con compromissione renale severa. In un’analisi di farmacocinetica di popolazione che includeva soggetti con una CrCl tra 17 e

317 mL/min, la funzione renale non ha avuto un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di doravirina. Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve, moderata o severa. Doravirina non è stata studiata nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale o nei pazienti sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.2).

Lamivudina

Gli studi con lamivudina hanno mostrato che le concentrazioni plasmatiche (AUC) sono aumentate nei pazienti con disfunzione renale a causa della ridotta clearance. In base ai dati di lamivudina, Delstrigo non è raccomandato nei pazienti con una CrCl < 50 mL/min.

Tenofovir disoproxil

I parametri farmacocinetici di tenofovir sono stati determinati a seguito della somministrazione di una dose singola di 245 mg di tenofovir disoproxil in 40 soggetti adulti senza infezione da HIV con vari gradi di compromissione renale definiti secondo la CrCl al basale (funzione renale normale con

CrCl > 80 mL/min, lieve con CrCl = 50-79 mL/min, moderata con CrCl = 30-49 mL/min e severa con CrCl = 10-29 mL/min). Rispetto a soggetti con funzione renale normale, l’esposizione media (% CV) a tenofovir è aumentata da 2.185 (12 %) ng•h/mL in soggetti con CrCl > 80 mL/min a 3.064

(30 %) ng•h/mL, 6.009 (42 %) ng•h/mL e 15.985 (45 %) ng•h/mL, rispettivamente in soggetti con compromissione renale lieve, moderata e severa.

Non è stata studiata la farmacocinetica di tenofovir in soggetti adulti non emodializzati con una

CrCl < 10 mL/min e in soggetti con malattia renale in stadio terminale gestiti con dialisi peritoneale o altre forme di dialisi.

Compromissione epatica

Doravirina

Doravirina è principalmente metabolizzata ed eliminata a livello epatico. Non è stata riscontrata una differenza clinicamente rilevante nella farmacocinetica di doravirina in uno studio che ha confrontato 8 soggetti con compromissione epatica moderata (classificati con un punteggio di Child-Pugh B principalmente determinato da un aumento dei punteggi per encefalopatia e ascite) e 8 soggetti senza compromissione epatica. Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. Doravirina non è stata studiata in soggetti con compromissione epatica severa (punteggio di Child-Pugh C) (vedere paragrafo 4.2).

Lamivudina

Le proprietà farmacocinetiche di lamivudina sono state determinate in soggetti con compromissione epatica da moderata a severa. I parametri farmacocinetici non sono stati alterati diminuendo la funzione epatica. La sicurezza e l’efficacia di lamivudina non sono state stabilite in presenza di malattia epatica scompensata.

Tenofovir disoproxil

La farmacocinetica di tenofovir è stata studiata in soggetti sani con compromissione epatica da moderata a severa, a seguito di una dose di 245 mg di tenofovir disoproxil. Non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di tenofovir tra i soggetti con insufficienza epatica e i soggetti sani.

Anziani

In uno studio clinico di Fase I o in un’analisi di farmacocinetica di popolazione, sebbene sia stato incluso un numero limitato di soggetti di età pari o superiore a 65 anni (n = 36), non sono state individuate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di doravirina in soggetti di almeno 65 anni di età rispetto a soggetti di età inferiore a 65 anni. La farmacocinetica di lamivudina e tenofovir non è stata studiata in soggetti di età superiore a 65 anni. Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.

Sesso

Non sono state individuate differenze farmacocinetiche clinicamente rilevanti tra uomini e donne per doravirina, lamivudina e tenofovir.

Razza

Doravirina

Non sono state individuate differenze clinicamente rilevanti legate alla razza nella farmacocinetica di doravirina sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione relativa a doravirina in soggetti sani e con infezione da HIV-1.

Lamivudina

Non ci sono differenze significative o clinicamente rilevanti legate alla razza nella farmacocinetica di lamivudina.

Tenofovir disoproxil

Non ci sono stati dati sufficienti provenienti da gruppi di razza ed etnia diversi da quelli Caucasici per determinare adeguatamente le potenziali differenze farmacocinetiche tra queste popolazioni dopo la somministrazione di tenofovir disoproxil.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Tossicità riproduttiva

Doravirina

Sono stati condotti studi sulla riproduzione, con la somministrazione orale di doravirina, in ratti e conigli ad esposizioni di circa 9 volte (ratti) e 8 volte (conigli) l’esposizione nell’uomo alla dose raccomandata nell’uomo (recommended human dose, RHD), senza effetti sullo sviluppo embrio-fetale (ratti e conigli) o pre/post-natale (ratti). Gli studi su femmine gravide di ratto e di coniglio hanno mostrato che doravirina viene trasferita al feto attraverso la placenta, con concentrazioni plasmatiche fetali fino al 40 % (conigli) e al 52 % (ratti) delle concentrazioni materne osservate al Giorno 20 di gestazione.

Doravirina era escreta nel latte dei ratti in allattamento dopo somministrazione orale, con concentrazioni nel latte di circa 1,5 volte le concentrazioni riscontrate nel plasma materno.

Lamivudina

Negli studi su animali, lamivudina non è stata teratogena, ma veniva evidenziato un aumento delle morti embrionali precoci nei conigli ad esposizioni sistemiche relativamente basse, paragonabili a

quelle ottenute nell’uomo. Non è stato osservato un effetto simile nei ratti anche ad esposizioni sistemiche molto elevate.

Tenofovir disoproxil

Gli studi di tossicità riproduttiva su ratti e conigli, non hanno mostrato alcun effetto sull’accoppiamento, sulla fertilità, sulla gravidanza o sui parametri fetali. Tuttavia, tenofovir disoproxil ha ridotto l’indice di vitalità e il peso dei cuccioli in uno studio di tossicità peri-postnatale a dosi tossiche per la madre.

Cancerogenesi

Doravirina

Studi a lungo termine di cancerogenesi di doravirina per via orale sui topi e sui ratti non hanno evidenziato un potenziale cancerogeno ad esposizioni stimate fino a 6 volte (topi) e 7 volte (ratti) le esposizioni ottenute nell’uomo alla RHD.

Lamivudina

Studi a lungo termine di cancerogenesi di lamivudina sui topi e sui ratti non hanno evidenziato un potenziale cancerogeno ad esposizioni fino a 12 volte (topi) e 57 volte (ratti) le esposizioni ottenute nell’uomo alla RHD.

Tenofovir disoproxil

Studi di cancerogenesi per via orale sui ratti e sui topi hanno rivelato solo una bassa incidenza di tumori duodenali a dosi estremamente elevate nei topi. È improbabile che questi tumori siano di rilevanza per l’uomo.

Mutagenesi

Doravirina

Doravirina non è risultata genotossica in una batteria di test in vitro o in vivo.

Lamivudina

Lamivudina è risultata mutagena in un test del linfoma di topo L5178Y e clastogenica in un test citogenetico utilizzando linfociti umani in coltura. Lamivudina non è risultata mutagena in un test di mutagenesi microbica, in un test di trasformazione cellulare in vitro, in un test del micronucleo di ratto, in un test citogenetico del midollo osseo di ratto e in un test per la sintesi del DNA non programmato nel fegato di ratto.

Tenofovir disoproxil

Tenofovir disoproxil è risultato mutageno nel test del linfoma di topo in vitro e negativo in un test di mutagenesi batterica in vitro (test di Ames). In un test del micronucleo di topo in vivo, tenofovir disoproxil era negativo quando somministrato in topi maschi.

Compromissione della fertilità

Doravirina

Non sono stati osservati effetti sulla fertilità, sulla capacità di accoppiamento o sullo sviluppo embrionale precoce quando doravirina è stata somministrata nel ratto fino a 7 volte l’esposizione nell’uomo alla RHD.

Lamivudina

Lamivudina non ha influenzato la fertilità maschile o femminile nei ratti.

Tenofovir disoproxil

Gli studi di tossicità riproduttiva sui ratti e sui conigli non hanno mostrato alcun effetto sull’accoppiamento, sulla fertilità, sulla gravidanza o sui parametri fetali.

Tossicità a dosi ripetute

Doravirina

Negli studi di tossicità sugli animali la somministrazione di doravirina non è stata associata a tossicità.

Lamivudina

Negli studi di tossicità sugli animali la somministrazione di lamivudina ad alte dosi non è stata associata ad alcuna rilevante tossicità d’organo. A dosaggi più elevati, sono stati osservati effetti minori sugli indicatori della funzione epatica e renale insieme a riduzioni occasionali del peso del fegato. Gli effetti clinicamente rilevanti osservati sono stati una riduzione della conta dei globuli rossi e neutropenia.

Tenofovir disoproxil

I risultati degli studi di tossicità a dosi ripetute su ratti, cani e scimmie a livelli di esposizione maggiori o uguali ai livelli di esposizione clinica e con possibile rilevanza per l’uso clinico, comprendevano cambiamenti renali ed ossei e una riduzione della concentrazione sierica di fosfato. La tossicità ossea è stata diagnosticata come osteomalacia (scimmie) e ridotta densità minerale ossea (BMD) (ratti e cani). La tossicità ossea si è manifestata in ratti e cani giovani adulti ad esposizioni ≥ 5 volte l’esposizione nei pazienti pediatrici o adulti; la tossicità ossea si è manifestata nelle scimmie giovani con infezione ad esposizioni molto elevate in seguito a somministrazione sottocutanea (≥ 40 volte l’esposizione nei pazienti). I risultati degli studi su ratti e scimmie hanno indicato una riduzione dell’assorbimento intestinale di fosfato correlata alla sostanza, con potenziale riduzione secondaria della BMD.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa Croscarmellosa sodica (E468) Ipromellosa acetato succinato Magnesio stearato (E470b) Cellulosa microcristallina (E460) Silice colloidale anidra (E551) Sodio stearil fumarato

Film di rivestimento Cera carnauba (E903) Ipromellosa (E464)

Ferro ossido giallo (E172) Lattosio monoidrato Titanio diossido(E171) Triacetina (E1518)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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30 mesi.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare nel flacone originale e tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità. Non rimuovere l’essiccante. Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Ogni scatola contiene un flacone in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura a prova di bambino in polipropilene ed essiccanti in gel di silice.

Sono disponibili le seguenti confezioni:

1 flacone da 30 compresse rivestite con film

90 compresse rivestite con film (3 flaconi da 30 compresse rivestite con film).

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Merck Sharp & Dohme B.V. Waarderweg 39

2031 BN Haarlem Paesi Bassi

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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EU/1/18/1333/001 EU/1/18/1333/002

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 22 novembre 2018

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 10/07/2021