Estmar 150/30 mcg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Estmar 150/30 mcg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Estmar 150/30 mcg: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Estmar 150 microgrammi/ 30 microgrammi compresse

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene 150 microgrammi di desogestrel e 30 microgrammi di etinilestradiolo. Eccipienti con effetti noti: 1 compressa non rivestita contiene 58 mg di lattosio anidro.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa

Ogni compressa è rotonda, di colore da bianco a biancastro, di 5.00 mm, non rivestita, biconvessa, con impresso “142” su un lato e liscia sull’altro lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Contraccezione orale.

La decisione di prescrivere Estmar deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a Estmar e quello associato ad altri Contraccettivi Ormonali Combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Via di somministrazione: uso orale. Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di desogestrel in adolescenti al di sotto dei 18 anni di età non è stata stabilita. Non vi sono dati disponibili.

Come prendere Estmar

Le compresse devono essere prese secondo l’ordine indicato sul blister, ogni giorno all’incirca alla stessa ora, se necessario con un po’ di liquido. Deve essere presa una compressa ogni giorno per 21 giorni consecutivi. Ogni confezione successiva deve essere iniziata dopo un intervallo di 7 giorni libero da pillola, durante il quale generalmente si verifica un sanguinamento da sospensione. Questo in genere inizia dopo 2-3 giorni dall’assunzione dell’ultima compressa e potrebbe essere ancora presente al momento di iniziare la confezione successiva.

Come iniziare Estmar

Nessun precedente uso di contraccettivo ormonale (nel mese precedente)

L’assunzione della compressa deve iniziare il primo giorno del ciclo mestruale naturale della donna (cioè il primo giorno della mestruazione). È possibile iniziare ad assumere la compressa anche tra il 2° e il 5° giorno del ciclo, ma durante il primo ciclo si consiglia di impiegare anche un metodo di barriera nei primi sette giorni di assunzione della compressa.

Passaggio da un contraccettivo ormonale di tipo combinato (COC), [contraccettivo orale combinato, anello vaginale o cerotto transdermico]

Le donne devono iniziare ad assumere Estmar preferibilmente il giorno dopo l’ultima compressa attiva

del precedente contraccettivo orale combinato (ossia l’ultima compressa contenente i principi attivi) o, al più tardi, il giorno dopo il consueto intervallo libero da pillola o il giorno dopo l’intervallo a base di compresse placebo del precedente contraccettivo orale combinato. Nel caso di precedente utilizzo di un anello vaginale o di un cerotto transdermico, la donna deve iniziare ad assumere Estmar preferibilmente il giorno stesso della rimozione di tale dispositivo, o al più tardi il giorno previsto per la successiva applicazione.

Passaggio da un contraccettivo a base di solo progestinico (pillola con solo progestinico, iniezione, impianto) o da un sistema intrauterino a rilascio progestinico (IUS)

La donna può cambiare contraccettivo in qualsiasi giorno se proviene da pillole con solo progestinico (da

un impianto o da uno IUS il giorno della sua rimozione, da un iniettabile il giorno in cui dovrebbe essere praticata la successiva iniezione), ma in tutti questi casi deve essere avvertita di usare anche un metodo contraccettivo di barriera per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse.

Dopo un aborto al primo trimestre

La donna può iniziare immediatamente. Quando ciò accade, non vi è necessità di ulteriori misure contraccettive.

Dopo un parto o un aborto al secondo trimestre

La donna deve essere avvertita di iniziare l’assunzione dal 21° al 28° giorno dopo un parto o dopo un aborto al secondo trimestre. Quando l’assunzione viene posticipata, la donna deve essere avvertita di utilizzare anche un metodo di barriera nei primi 7 giorni di assunzione delle compresse. Tuttavia, se nel frattempo si fossero avuti rapporti sessuali, prima di iniziare effettivamente l’assunzione del contraccettivo orale combinato, si deve escludere una gravidanza o la donna deve attendere la comparsa della prima mestruazione.

Per le donne che allattano al seno vedere paragrafo 4.6.

Gestione delle compresse dimenticate

Se il ritardo dell’utilizzatrice nell’assunzione di una qualunque compressa è inferiore alle 12 ore, la protezione contraccettiva non risulta ridotta. La donna deve assumere la compressa non appena si ricordi di farlo e deve assumere le compresse successive secondo lo schema consueto.

Se il ritardo nell’assunzione di una qualunque compressa è superiore alle 12 ore, la protezione contraccettiva può risultare ridotta. La gestione delle compresse dimenticate può essere guidata dalle due regole basilari di seguito indicate:

l’assunzione delle compresse non deve essere mai interrotta per più di 7 giorni;

per ottenere una adeguata soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio è necessario assumere le compresse ininterrottamente per 7 giorni.

Di conseguenza, nella pratica quotidiana possono essere dati i seguenti suggerimenti:

Prima settimana

L’utilizzatrice deve assumere l’ultima compressa dimenticata non appena si ricordi di farlo, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente. Lei poi continuerà ad assumere le compresse secondo lo schema consueto. Inoltre, nei successivi 7 giorni deve essere impiegato un metodo di barriera,

come ad esempio un profilattico. Se durante i 7 giorni precedenti si sono avuti rapporti sessuali, si deve prendere in considerazione la possibilità che si sia instaurata una gravidanza. Maggiore è il numero di compresse dimenticate e più ravvicinato è l’intervallo libero da pillola, maggiore è il rischio di gravidanza.

Seconda settimana

L’utilizzatrice deve assumere l’ultima compressa dimenticata non appena si ricordi di farlo, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente. Lei poi continuerà ad assumere le compresse secondo lo schema consueto. Non è necessario impiegare alcuna precauzione contraccettiva aggiuntiva, a condizione che, nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata, la donna abbia assunto le compresse correttamente. Tuttavia, se è stata dimenticata più di una compressa, la donna deve essere avvisata di usare precauzioni aggiuntive per 7 giorni.

Terza settimana

Considerato l’avvicinarsi dell’intervallo di 7 giorni libero da pillola, il rischio di ridotta affidabilità contraccettiva è maggiore. Tuttavia, modificando lo schema di assunzione della compressa, si può ancora prevenire la riduzione della protezione contraccettiva. Adottando una delle seguenti due opzioni, non vi è pertanto necessità di usare precauzioni contraccettive aggiuntive, purché nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata la donna abbia assunto tutte le compresse correttamente. In caso contrario, la donna deve seguire la prima di queste due opzioni e usare anche precauzioni aggiuntive nei successivi 7 giorni.

L’utilizzatrice deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena si ricordi di farlo, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente. Poi lei continuerà a prendere le compresse secondo lo schema consueto. La confezione di blister successiva deve essere iniziata subito dopo aver terminato la precedente, cioè senza lasciare intervallo tra le due confezioni. E’ improbabile che l’utilizzatrice abbia un sanguinamento da sospensione prima della fine della seconda confezione; tuttavia, durante l’assunzione delle compresse, potrebbe presentarsi spotting o sanguinamento inter-mestruale .

La donna può anche essere avvertita di sospendere l’assunzione delle compresse della confezione di blister in uso. Dovrà quindi osservare un intervallo libero da pillola che duri fino a 7 giorni, compresi i giorni nei quali sono state dimenticate le compresse e poi proseguire con una nuova confezione di blister.

Qualora la donna abbia dimenticato di assumere le compresse e nel primo regolare intervallo libero da pillola non si presenti sanguinamento da sospensione, bisogna considerare l’eventualità di una gravidanza.

Consigli in caso di disturbi gastrointestinali

In presenza di gravi disturbi gastrointestinali (per es. vomito o diarrea), l’assorbimento può non essere completo e devono essere adottate ulteriori misure contraccettive.

Se entro 3-4 ore dall’assunzione della compressa si verifica vomito, una nuova compressa (sostitutiva) deve essere assunta il prima possibile. La nuova compressa deve essere assunta entro 12 ore rispetto alla consueta ora di assunzione. Quando intercorrono più di 12 ore, è applicabile l’avvertenza relativa alle compresse dimenticate, alla sezione “Gestione delle compresse dimenticate”. Se la donna non vuole modificare il suo consueto schema posologico, deve prendere le compresse extra da una nuova confezione di blister.

Come posticipare il sanguinamento da sospensione

Per posticipare una mestruazione la donna deve continuare l’assunzione delle compresse prendendole da un’altra confezione di Estmar, senza intervallo libero da pillola. L’estensione può essere prolungata per quanto desiderato fino alla fine della seconda confezione. Durante l’estensione la donna potrebbe presentare sanguinamento inter-mestruale o spotting. Dopo il consueto intervallo di 7 giorni libero da pillola, si riprende regolarmente l’assunzione di Estmar.

Per spostare la mestruazione in modo che abbia inizio ad un giorno della settimana diverso da quello consueto, la donna può essere avvertita di abbreviare la durata del successivo intervallo libero da pillola di quanti giorni desidera. Più breve sarà l’intervallo, maggiore sarà il rischio che non si presenti sanguinamento

da sospensione e si abbia sanguinamento inter-mestruale o spotting durante l’assunzione delle compresse della seconda confezione (come quando si posticipa una mestruazione).

04.3 Controindicazioni

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I contraccettivi ormonali combinati (COC) non devono essere usati nelle seguenti condizioni. Qualora durante l’impiego del COC compaia per la prima volta una qualunque di queste condizioni, l’assunzione del prodotto deve essere immediatamente interrotta.

Anamnesi o rischio di tromboembolia venosa (TEV).

Tromboembolia venosa – TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (ad es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP])

Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S

Intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4)

Rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4).

Presenza, anamnesi o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

Tromboembolia arteriosa – tromboembolia arteriosa in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico) o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris)

Malattia cerebrovascolare – ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA))

Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante)

Precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali

Rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come:

diabete mellito con sintomi vascolari

ipertensione grave

dislipoproteinemia grave

pancreatite, in atto o pregressa, se associata a grave ipertrigliceridemia.

Grave malattia epatica, in atto o pregressa, fino a quando i valori della funzionalità epatica non sono tornati alla norma.

Tumori epatici (benigni o maligni), in atto o pregressi.

Patologie maligne, accertate o sospette, dipendenti dagli steroidi sessuali (per es, degli organi genitali o delle mammelle).

Iperplasia endometriale.

Sanguinamento vaginale di natura non accertata.

Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Avvertenze

Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di Estmar deve essere discussa con la donna.

In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di Estmar debba essere interrotto.

Patologie circolatorie

Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come Estmar può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a Estmar, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.

Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

Si stima¹ che su 10.000 donne che usano un COC contenente desogestrel, tra 9 e 12 svilupperanno una TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 6² donne che usano un COC contenente levonorgestrel.

In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post-parto.

La TEV può essere fatale nell’1-2% dei casi.

¹ Queste incidenze sono state stimate dalla totalità dei dati degli studi epidemiologici, usando i rischi relativi per i diversi medicinali comparati con i COC contenenti levonorgestrel.

² Valore mediano dell’intervallo 5-7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3-3,6 dei COC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso.

Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche.

Fattori di rischio di TEV

Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la Tabella 1)

Estmar è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

Tabella 1: Fattori di rischio di TEV

Fattore di rischio Commento
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio. In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se Estmar non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni) Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni.

Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su “Fertilità, gravidanza e allattamento” vedere paragrafo 4.6).

Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

• gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

• dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

• maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

• comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata;

• tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

• dolore acuto al torace;

• stordimento grave o capogiri;

• battito cardiaco accelerato o irregolare.

Alcuni di questi sintomi (come “mancanza di respiro” e “tosse”) sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie)

Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

Fattori di rischio di TEA

Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la Tabella 2). Estmar è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

Tabella 2: Fattori di rischio di TEA

Fattore di rischio Commento
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni.
Fumo Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
Ipertensione
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni) Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

La presenza di un fattore di rischio grave o fattori multipli di rischio per le malattie alle vene o alle arterie rispettivamente, può anche rappresentare una controindicazione. Deve anche essere presa in considerazione una terapia anticoagulante. Le utilizzatrici di contraccettivi orali combinati devono essere sensibilizzate nel contattare il medico nel caso di sintomi di trombosi. Nel caso di trombosi sospetta o accertata, l’uso di contraccettivi orali combinati deve essere interrotto. Una terapia alternativa adeguata deve essere iniziata a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumadin).

Sintomi di TEA

Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

I sintomi di incidente cerebrovascolare possono includere:

• intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

• improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

• improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

• improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

• improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

• perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni.

Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA).

I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere:

• dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;

• fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

• sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

• sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

• estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

• battiti cardiaci accelerati o irregolari.

Tumori

• Studi epidemiologici indicano che il trattamento a lungo termine con contraccettivi orali (> 5 anni) costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro della cervice in donne infette con papilloma virus umano (HPV). Tuttavia, continua a non esservi certezza su quanto questo risultato sia influenzato da effetti confondenti (per es. le differenze nel numero di partners sessuali o l’utilizzo di contraccettivi di barriera).

• Una meta-analisi su 54 studi epidemiologici ha evidenziato che vi è un rischio relativo (RR = 1,24) lievemente aumentato di avere diagnosticato un cancro della mammella in donne che fanno attualmente uso di contraccettivi orali combinati. L’eccesso di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi all’interruzione dell’uso di contraccettivi orali combinati. Dal momento che nelle donne al di sotto dei 40 anni il cancro mammario è evento raro, il numero di casi in più di cancro mammario diagnosticati nelle utilizzatrici che assumono o hanno assunto di recente un contraccettivo orale combinato è basso rispetto al rischio complessivo di cancro mammario. Questi studi non forniscono alcuna prova di questo rapporto causale. Il rischio aumentato osservato può essere dovuto ad una più precoce diagnosi di cancro mammario nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati, agli effetti biologici dei contraccettivi orali combinati o a una combinazione di entrambi i fattori. Il cancro mammario diagnosticato nelle donne che utilizzano per la prima volta un contraccettivo orale combinato tende a essere clinicamente meno avanzato rispetto a quello diagnosticato nelle donne che non ne hanno mai fatto uso.

• In casi rari, nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati sono stati segnalati tumori epatici benigni e, ancor più raramente, tumori epatici maligni. In casi isolati, questi tumori hanno provocato emorragia intra-addominale con pericolo di vita. Deve essere presa in considerazione la possibilità di un tumore epatico nella diagnosi differenziale quando si dovesse presentare forte dolore nella parte alta dell’addome, ingrossamento epatico o segni indicativi di emorragia intra-addominale.

• Con l’uso di contraccettivi orali combinati a più alto dosaggio (50 mcg di etinilestradiolo) il rischio di cancro dell’endometrio e dell’ovaio è ridotto. Rimane da confermare se questo si applica anche ai contraccettivi orali combinati a più basso dosaggio.

Altre condizioni

• Donne con ipertrigliceridemia, o storia familiare di questa condizione, possono presentare un aumentato rischio di pancreatite qualora assumano contraccettivi orali combinati.

• Benché in molte donne che assumono contraccettivi orali combinati siano stati riscontrati lievi innalzamenti della pressione sanguigna, aumenti clinicamente rilevanti sono rari. Solo in questi rari casi una sospensione immediata dell’uso di contraccettivi orali combinati è giustificata. Non è stata stabilita una relazione sistematica tra l’uso di contraccettivi orali combinati e comparsa di ipertensione clinica. Tuttavia, se durante l’uso di un contraccettivo orale combinato si verifica ipertensione clinicamente significativa, per prudenza il medico deve far sospendere l’assunzione del contraccettivo orale combinato e trattare l’ipertensione. Quando considerato appropriato, l’impiego del contraccettivo orale combinato può essere ripreso qualora con la terapia antipertensiva siano stati ottenuti valori normali di pressione sanguigna.

• Sia durante la gravidanza sia durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati, è stata segnalata comparsa o aggravamento delle condizioni di seguito elencate; tuttavia non vi è prova conclusiva della correlazione tra dette condizioni e l’uso di contraccettivi orali combinati: ittero e/o prurito da colestasi, formazione di calcoli biliari, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitico-uremica, corea di Sydenham, herpes gestationis, perdita dell’udito da otosclerosi, angioedema (ereditario).

• Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere l’interruzione dell’uso del contraccettivo orale combinato finché i markers della funzionalità epatica non siano tornati alla norma.

• La ricomparsa di ittero colestatico e/o di prurito da colestasi manifestatisi per la prima volta in gravidanza o durante un precedente trattamento con steroidi sessuali impone l’interruzione del contraccettivo orale combinato.

• Benché i contraccettivi orali combinati possano influenzare la resistenza periferica all’insulina e la tolleranza al glucosio, non vi è prova della necessità di un aggiustamento del regime terapeutico nelle donne diabetiche che usano contraccettivi orali combinati (contenenti < 0,05 mg di etinilestradiolo). Tuttavia, durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati le donne diabetiche debbono essere seguite attentamente.

• Sono stati segnalati durante l’uso di contraccettivi orali combinati un peggioramento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa.

• Può comparire occasionalmente cloasma, soprattutto nelle donne con storia di cloasma gravidico. Durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati, le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette.

• Estmar contiene lattosio. Devono tenere conto di ciò le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, che assumono una dieta priva di lattosio.

Nella scelta di un metodo contraccettivo tutte le suddette informazioni devono essere tenute in considerazione.

Esame /consulto medico

Prima di iniziare o riprendere l’uso di Estmar si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a Estmar rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi.

La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

Riduzione dell’efficacia

L’efficacia dei contraccettivi orali combinati può diminuire ad esempio in caso di mancata assunzione delle compresse (vedere paragrafo 4.2), di disturbi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.2) o di assunzione contemporanea di altro medicinale (vedere paragrafo 4.5).

Le preparazioni a base di erbe che contengono l’erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) non devono essere assunte durante l’uso di Estmar a causa del rischio della diminuzione delle concentrazioni plasmatiche e degli effetti clinici ridotti di Estmar (vedere paragrafo 4.5 “Interazione con altri medicinali ed altre forme di interazione”).

Riduzione del controllo del ciclo

Durante l’uso di qualunque contraccettivo orale combinato può verificarsi sanguinamento irregolare (spotting o sanguinamento inter-mestruale), soprattutto nei primi mesi d’uso. Pertanto, la valutazione di un qualunque sanguinamento irregolare ha significato solo dopo una fase di assestamento della durata di circa tre cicli di trattamento.

Se i sanguinamenti irregolari persistono o si manifestano dopo cicli precedentemente regolari, si deve prendere in considerazione un’eziologia non ormonale e, per escludere malignità o una gravidanza, debbono essere attuate misure diagnostiche adeguate. Queste possono comprendere un raschiamento.

In alcune donne può non presentarsi sanguinamento da sospensione durante l’intervallo libero da pillola. Se il contraccettivo orale combinato è stato assunto secondo quanto descritto nel paragrafo 4.2, è improbabile che la donna sia in stato di gravidanza. Tuttavia, se prima del mancato sanguinamento da sospensione il contraccettivo orale combinato non è stato assunto secondo queste indicazioni o se i sanguinamenti da sospensione non verificatesi sono due, prima di continuare con l’uso del contraccettivo orale combinato si deve escludere una gravidanza.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Nota: devono essere consultate le informazioni prescrittive dei medicinali da assumere in combinazione per identificare potenziali interazioni.

Influenza di altri medicinali su Estmar

L’interazione tra contraccettivi orali e altri medicinali può determinare un sanguinamento inter-mestruale e/o insuccesso dell’efficacia del contraccettivo orale. In letteratura sono state segnalate le seguenti interazioni:

Metabolismo epatico

Con i medicinali che inducono gli enzimi microsomiali si possono verificare interazioni che possono determinare un aumento della clearance degli ormoni sessuali (ad es. idantoine, barbiturici, primidone, bosentan, carbamazepina, rifampicina, rifabutina e probabilmente anche oxcarbazepina, modafinil, topiramato, felbamato, ritonavir, griseofulvina e prodotti contenenti Erba di San Giovanni). Anche gli inibitori dell’HIV proteasi con un potenziale induttore (per es. ritonavir e nelfinavir) e inibitori non- nucleosidici della transcrittasi inversa (per es. nevirapina e efavirenz), possono influenzare il metabolismo

epatico. In genere, l’induzione enzimatica massima non si manifesta per 2-3 settimane, ma può poi mantenersi per almeno 4 settimane dopo l’interruzione della terapia farmacologica.

Interferenza con la circolazione enteroepatica

Sono stati segnalati insuccessi dell’efficacia del contraccettivo anche con antibiotici, quali ampicilline e tetracicline. Il meccanismo di questo effetto non è stato chiarito.

Gestione

Le donne in trattamento con una qualsiasi delle classi di medicinali sopra riportate o con i singoli principi attivi (medicinali che inducono gli enzimi epatici) eccetto rifampicina devono usare temporaneamente un metodo di barriera in aggiunta al contraccettivo orale combinato cioè durante il tempo di somministrazione concomitante del medicinale e per i 7 giorni successivi alla sua sospensione, o scegliere un altro metodo contraccettivo.

Per le donne in trattamento con rifampicina o griseofulvina o altri medicinali che inducono gli enzimi microsomiali, il metodo di barriera deve essere usato durante il tempo della somministrazione concomitante e nei 28 giorni successivi alla loro sospensione.

In caso di trattamento a lungo termine con medicinali induttori degli enzimi microsomiali si raccomanda l’uso di un altro metodo contraccettivo.

Le donne in trattamento con antibiotici (con l’eccezione di rifampicina e griseofulvina, che agiscono anche come medicinali induttori degli enzimi microsomiali) devono utilizzare il metodo di barriera fino a 7 giorni dopo la loro sospensione.

Se la somministrazione concomitante del medicinale prosegue dopo la fine delle compresse di una confezione di contraccettivo orale combinato, la successiva confezione di contraccettivo orale combinato dovrà essere iniziata senza osservare il consueto intervallo libero da pillola.

Influenza di Estmar su altri medicinali

I contraccettivi orali possono influenzare il metabolismo di altri medicinali. Di conseguenza le concentrazioni plasmatiche e tissutali possono aumentare (ad es. ciclosporina) o diminuire (ad es. lamotrigina).

Esami di laboratorio

L’impiego di steroidi contraccettivi può influenzare i risultati di alcuni esami di laboratorio, tra i quali parametri biochimici della funzionalità epatica, tiroidea, corticosurrenalica e renale, livelli plasmatici delle proteine (di trasporto), per es. della globulina legante i corticosteroidi e delle frazioni lipido/lipoproteiche, parametri del metabolismo glucidico, parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Le variazioni rientrano, in genere, nel range dei valori normali di laboratorio.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Estmar non è indicato durante la gravidanza.

Se la gravidanza si instaura durante il trattamento con Estmar, deve essere interrotta la sua ulteriore somministrazione. Tuttavia, la maggior parte degli studi epidemiologici non ha rivelato un aumentato rischio di difetti alla nascita in bambini nati da donne che avevano usato contraccettivi orali combinati prima della gravidanza, né alcun effetto teratogeno qualora, all’inizio della gravidanza, fossero stati inavvertitamente assunti dei contraccettivi orali combinati.

Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di Estmar (vedere paragrafo 4.2. e 4.4).

Allattamento

L’allattamento può essere influenzato dai contraccettivi orali combinati, in quanto questi possono ridurre la quantità e modificare la composizione del latte materno. Pertanto l’uso dei contraccettivi orali combinati non deve, di solito, essere raccomandato fino a quando le madri che allattano al seno abbiano completamente

svezzato il loro bambino. Piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o dei loro metaboliti possono essere escrete nel latte. Queste quantità possono danneggiare il bambino.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati eseguiti studi sugli effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari nelle utilizzatrici di

contraccettivi orali combinati.

04.8 Effetti indesiderati

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Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4.

Come con tutti i contraccettivi orali combinati, possono verificarsi dei cambiamenti nelle modalità di sanguinamento vaginale, specialmente durante i primi mesi d’uso. Questi possono includere cambiamenti nella frequenza del sanguinamento (assenza, minore, più frequente o continua), nell’intensità (ridotta o aumentata) o nella durata.

I possibili effetti indesiderati correlati che sono stati osservati nelle utilizzatrici di Estmar o in generale di un contraccettivo orale combinato sono elencati nella tabella sottostante³.

Tutte le ADRs sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e in base alla frequenza, comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) e raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000).

Classificazione per sistemieorgani Comune Non comune Raro
Infezioni e infestazioni Candidosi vaginale
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ritenzione idrica
Disturbi psichiatrici Umore depresso, alterazioni dell’umore Riduzione della libido Aumento della libido
Patologie del sistema nervoso Mal di testa Capogiri, emicrania, nervosismo
Patologie dell’occhio Intolleranza alle lenti a contatto
Patologie dell’orecchio e del labirinto Otosclerosi
Patologie vascolari Emicrania, ipertensione Tromboembolismo venoso, tromboembolismo arterioso
Patologie gastrointestinali Nausea, dolore addominale Vomito, diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne, eruzione cutanea, rticaria Eritema nodoso, eritema multiforme, prurito, alopecia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Dolore al seno, dolorabilità mammaria, sanguinamento irregolare Amenorrea, ipertrofia mammaria, metrorragia Secrezioni vaginali, secrezioni mammarie
Esami diagnostici Aumento di peso Perdita di peso

3 Viene riportato il termine MedDRA (versione 11.0) più idoneo a descrivere una certa reazione avversa. Non vengono riportati sinonimi o affezioni correlate; ciononostante anch’essi devono essere presi in considerazione.

Nelle donne che fanno uso di contraccettivi orali combinati è stato segnalato un certo numero di effetti indesiderati che sono discussi in dettaglio nel paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”. Essi includono:

• ipertensione;

• tumori ormono-dipendenti (ad es. tumori epatici, cancro della mammella);

• il manifestarsi o il peggioramento di condizioni per le quali la correlazione con l’uso di contraccettivi orali non è accertata: morbo di Crohn, colite ulcerativa, epilessia, emicrania, endometriosi, mioma uterino, porfiria, lupus eritematoso sistemico, herpes gestationis, corea di Sydenham, sindrome emolitica uremica, itterizia colestatica;

• cloasma;

• disturbi acuti o cronici della funzionalità epatica possono necessitare della sospensione del contraccettivo orale combinato finchè i markers della funzionalità epatica ritornano nella norma;

• nelle donne con angioedema ereditario da estrogeni esogeni, i sintomi dell’angioedema possono essere indotti o riacutizzati.

La frequenza della diagnosi di cancro della mammella è aumentata in maniera molto lieve tra le utilizzatrici di contraccettivi orali. Dato che il cancro della mammella è raro nelle donne al di sotto dei 40 anni di età l’aumento del numero è limitato in relazione al rischio complessivo di cancro della mammella. La correlazione con l’uso di contraccettivi orali combinati non è nota. Per ulteriori informazioni, vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono stati segnalati effetti negativi seri dovuti a sovradosaggio.

Sulla base dell’esperienza generale con i contraccettivi orali combinati, i sintomi che possono verificarsi in questo caso sono: nausea, vomito e nelle ragazze giovani, lieve sanguinamento vaginale.

Non vi sono antidoti ed un ulteriore trattamento deve essere sintomatico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Progestinici ed estrogeni, associazioni fisse. Codice ATC: G 03 AA09.

L’effetto contraccettivo dei contraccettivi orali combinati si fonda sull’interazione di vari fattori; i più importanti sono l’inibizione dell’ovulazione e le modificazioni della secrezione cervicale. Oltre a proteggere dal rischio di gravidanza, i contraccettivi orali combinati presentano diverse proprietà positive le quali, accanto a quelle negative (vedere “Avvertenze”, “Effetti indesiderati”), possono essere utili nella scelta del metodo di controllo delle nascite da adottare. Il ciclo mestruale è più regolare e la mestruazione è spesso meno dolorosa e le perdite ematiche meno abbondanti. Quest’ultima situazione può determinare una diminuzione dell’incidenza della carenza di ferro. Nel più grande studio multicentrico (n=23, 258 cicli), il Pearl Index incorretto è determinato allo 0,1 (95% intervallo di confidenza 0,0 – 0,3). Inoltre, il 4,5% delle donne presenta l’assenza di sanguinamento da sospensione e nel 9,2% si verifica comparsa di sanguinamento irregolare dopo 6 cicli di trattamento.

Estmar è un contraccettivo orale combinato con etinilestradiolo e il progestinico desogestrel. Etinilestradiolo è un estrogeno sintetico ben noto.

Desogestrel è un progestinico sintetico. Dopo la somministrazione orale, esso ha una forte attività inibente l’ovulazione.

Con l’uso di contraccettivi orali combinati a dosaggi più alti (50 µg di etinilestradiolo) vi è un minor rischio di cancro endometriale e ovarico. Rimane da confermare se ciò si applichi anche ai contraccettivi orali combinati a dosaggi più bassi.

Popolazione pediatrica

Non sono disponibili dati clinici sull’efficacia e sulla sicurezza negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Desogestrel

Assorbimento

Dopo somministrazione orale di Estmar, il desogestrel viene rapidamente assorbito e convertito in 3-cheto- desogestrel. Il picco dei livelli sierici viene raggiunto in circa 1,5 ore. La biodisponibilità assoluta del 3- cheto-desogestrel è 62-81%.

Distribuzione

Il 3-cheto-desogestrel è legato per il 95,5 – 99% alle proteine plasmatiche, principalmente albumina e SHBG. L’aumento di SHBG indotto dall’etinilestradiolo influenza sia l’ammontare dei legami che la distribuzione di 3-cheto-desogestrel nelle proteine plasmatiche. Come conseguenza aumenta lentamente la concentrazione di 3-cheto-desogestrel durante il trattamento sino allo stato stazionario che è raggiunto in 3 – 13 giorni.

Biotrasformazione

La fase I del metabolismo del desogestrel include l’idrossilazione catalizzata dal citocromo P-450 e la successiva deidrogenazione a C3. Il metabolita attivo di 3-cheto-desogestrel è ulteriormente ridotto, i prodotti di degradazione sono coniugati a solfato e glucuronidi. Gli studi su animali indicano che la circolazione enteroepatica non ha rilevanza per l’attività gestagena del desogestrel.

Eliminazione

Il 3-cheto-desogestrel è eliminato con una emivita media di circa 31 ore (24-28 ore), la clearance plasmatica varia da 5,0 – 9,5 l/ ora. Desogestrel e i suoi metaboliti sono eliminati per via urinaria e con le feci, sia come steroidi liberi che coniugati. Il rapporto dell’eliminazione tramite le urine o le feci è 1,5 : 1.

Condizioni allo stato stazionario

Nelle condizioni di stato stazionario, il livello sierico di 3-cheto-desogestrel è aumentato da 2 a 3 volte.

Etinilestradiolo

Assorbimento

L’etinilestradiolo viene rapidamente assorbito e il picco dei livelli sierici viene raggiunto dopo 1,5 ore. Come conseguenza della coniugazione presistemica e del metabolismo di primo-passaggio, la biodisponibilità assoluta è del 60%. L’area sottesa alla curva ed la Cmax possono aumentare lievemente nel corso del tempo.

Distribuzione

L’etinilestradiolo è per il 98,8% legato alle proteine plasmatiche, quasi esclusivamente all’albumina.

Biotrasformazione

L’etinilestradiolo è soggetto a coniugazione presistemica a livello sia della mucosa dell’intestino tenue sia del fegato. L’idrolisi dei coniugati diretti dell’etinilestradiolo con l’aiuto della flora intestinale dà

etinilestradiolo, che può essere riassorbito, e in tal modo si istituisce una circolazione enteroepatica. La principale via metabolica dell’etinilestradiolo è l’idrossilazione mediata dal citocromo P-450 nella quale i metaboliti primari sono 2-OH-EE e 2-metossi-EE. 2-OH-EE è ulteriormente metabolizzato in metaboliti chimicamente reattivi.

Eliminazione

L’etinilestradiolo scompare dal plasma con un’emivita approssimativa di 29 ore (26-33 ore), la clearance plasmatica varia da 10 – 30 l/ora. I coniugati dell’etinilestradiolo e i suoi metaboliti sono escreti per via urinaria e con le feci (rapporto 1:1).

Condizioni allo stato stazionario

Le concentrazioni allo stato stazionario sono raggiunte dopo 3-4 giorni, quando il livello sierico del medicinale è circa del 30-40% più elevato rispetto alla singola dose.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli studi tossicologici non hanno evidenziato altri effetti rispetto a quelli che possono essere spiegati sulla base del profilo ormonale di Estmar.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Tutto-rac-alfa-tecoferolo Amido di patata Povidone (E1201) Acido stearico (E570)

Silice colloidale anidra (E551) Lattosio anidro

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità e dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister trasparente chiaro di PVC/PVdC-Allumino da 21 compresse per strip di blister calendario disponibile in confezioni che contengono lx21, 3×21 o 6×21 compresse. Ogni blister è confezionato in una bustina trilaminata.

Blister trasparente chiaro di PVC/PVdC-Allumino da 21 compresse per strip di blister calendario disponibile in confezioni che contengono lx21, 3×21 o 6×21 compresse. Ogni blister è confezionato in una bustina trilaminata con 2 g di essiccante.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivanti da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Zentiva Italia S.r.l.

Viale L. Bodio, 37/B

20158 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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1 X 21 compresse in blister PVC/PVdC/AL con calendario AIC n. 041929047

3 X 21 compresse in blister PVC/PVdC/AL con calendario AIC n. 041929050

6 X 21 compresse in blister PVC/PVdC/AL con calendario AIC n. 041929062

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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13 Maggio 2013

10.0 Data di revisione del testo

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13/08/2014