Flusalio: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Flusalio

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Flusalio: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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FLUSALIO 50 microgrammi/250 microgrammi/dose polvere per inalazione in contenitore monodose.

FLUSALIO 50 microgrammi/500 microgrammi/dose polvere per inalazione in contenitore

monodose.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni singola dose di FLUSALIO contiene:

50 microgrammi di salmeterolo (come salmeterolo xinafoato) e 250 microgrammi di fluticasone propionato.

50 microgrammi di salmeterolo (come salmeterolo xinafoato) e 500 microgrammi di

fluticasone propionato.

Eccipiente con effetti noti:

FLUSALIO 50 microgrammi/250 microgrammi/dose polvere per inalazione in contenitore monodose contiene 24,677 milligrammi di lattosio.

FLUSALIO 50 microgrammi/500 microgrammi/dose polvere per inalazione in contenitore

monodose contiene 24,427 milligrammi di lattosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere per inalazione in contenitore monodose.

FLUSALIO contiene due medicinali confezionati nel doppio blister della strip monodose in alluminio (strip doppio-blister). Le strip sono contenute nel dispositivo per inalazione Elpenhaler.

Il blister in alluminio protegge la polvere per inalazione dagli effetti dell’atmosfera. Ogni dose è in contenitore monodose in una strip doppio-blister.

Ogni scatola di cartone contiene un dispositivo per inalazione Elpenhaler con 60 strip doppio- blister.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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USALIO è indicato solo negli adulti.

Asma

FLUSALIO è indicato nel trattamento regolare dell’asma quando l’uso di un prodotto di associazione (beta-2-agonista a lunga durata d’azione e corticosteroide per via inalatoria) è appropriato:

In pazienti che non sono adeguatamente controllati con corticosteroidi per via inalatoria e con beta-2-agonisti a breve durata di azione usati ‘al bisogno’

oppure

In pazienti che sono già adeguatamente controllati sia con corticosteroidi per via inalatoria che con beta-2-agonisti a lunga durata d’azione.

Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO)

FLUSALIO è indicato per il trattamento sintomatico di pazienti con BPCO, (FEV1 pre- broncodilatatore <60% dei valori normali previsti,) ed una storia di riacutizzazioni ripetute, che abbiano sintomi significativi nonostante la terapia regolare con broncodilatatori.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

I pazienti, anche quando sono asintomatici, devono essere informati che FLUSALIO deve essere utilizzato ogni giorno per ottenere il miglior beneficio.

I pazienti devono essere controllati regolarmente dal medico, in modo da garantire che il dosaggio assunto di FLUSALIO rimanga ottimale e venga modificato solo su indicazione medica. La dose deve essere graduata al livello inferiore compatibile con il mantenimanto di un efficace controllo dei sintomi. Quando il controllo dei sintomi viene mantenuto con il dosaggio più basso della combinazione somministrato due volte al giorno, allora il passo successivo può comportare la somministrazione di prova del solo corticosteroide inalatorio. In alternativa, i pazienti che richiedano una terapia con un beta-2-agonista a lunga durata d’azione possono passare al trattamento con FLUSALIO somministrato una volta al giorno se, a giudizio del medico, esso costituisca una terapia adeguata per mantenere il controllo della malattia. Nel caso di mono-somministrazione giornaliera, essa deve essere effettuata alla sera se il paziente ha precedenti di sintomi notturni ed al mattino qualora il paziente abbia precedenti di sintomi prevalentemente diurni.

Deve essere prescritta la dose di FLUSALIO contenente il dosaggio di fluticasone propionato appropriato alla gravità della malattia. Il medico prescrittore deve essere consapevole, che in pazienti con asma, il fluticasone propionato presenta la medesima efficacia di altri steroidi inalatori ad una dose giornaliera in microgrammi pari a circa la metà. Se per un singolo paziente si rende necessaria la somministrazione di dosaggi al di fuori di quelli raccomandati, dovranno essere prescritte le dosi appropriate di beta agonista e/o corticosteroide.

Dosi consigliate:

Asma Adulti:

Una inalazione da 50 microgrammi di salmeterolo e 250 microgrammi di fluticasone propionato due volte al giorno

oppure

Una inalazione da 50 microgrammi di salmeterolo e 500 microgrammi di fluticasone propionato due volte al giorno.

In adulti con asma persistente moderata (definiti come pazienti con sintomi giornalieri, uso giornaliero del farmaco al bisogno e limitazione del flusso respiratorio da moderato e grave) per i quali è essenziale un rapido controllo dell’asma, può essere preso in considerazione un breve periodo di prova con FLUSALIO come terapia iniziale di mantenimento. In questi casi, la dose iniziale raccomandata è di una inalazione di 50 microgrammi di salmeterolo e 100 microgrammi di fluticasone propionato due volte al giorno. Una volta che sia stato raggiunto il

controllo dell’asma, il trattamento deve essere riverificato valutando l’opportunità di ricondurre la terapia del paziente al trattamento con il solo corticosteroide inalatorio. È importante tenere sotto controllo regolarmente il paziente una volta che si sia proceduto a ridurre la terapia.

Non è stato dimostrato un evidente beneficio nell’uso di FLUSALIO in confronto alla sola terapia con fluticasone propionato somministrato per via inalatoria, come terapia iniziale di mantenimento, quando uno o due dei criteri di gravità sopra descritti non sono soddisfatti. In generale la terapia con corticosteroidi inalatori resta il trattamento di prima linea per la maggior parte dei pazienti. FLUSALIO non è adatto al trattamento iniziale dell’asma lieve. Il dosaggio di FLUSALIO 50 microgrammi/100 microgrammi non è appropriato per gli adulti con asma grave. In pazienti con asma grave si raccomanda di stabilire il dosaggio appropriato di corticosteroide inalatorio prima di poter impiegare una qualsiasi combinazione fissa.

BPCO

Adulti:

Una inalazione da 50 microgrammi di salmeterolo e 500 microgrammi di fluticasone propionato due volte al giorno.

Speciali gruppi di pazienti:

Non è necessario modificare la dose in pazienti anziani oppure nei pazienti con compromissione renale. Non ci sono dati disponibili per l’uso di FLUSALIO in pazienti con compromissione epatica.

Bambini e adolescenti

FLUSALIO non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti. Modo di somministrazione

FLUSALIO è esclusivamente per uso inalatorio.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il trattamento dell’asma deve seguire, di norma, un programma graduale e la risposta del paziente deve essere controllata sia clinicamente che mediante test di funzionalità polmonare.

FLUSALIO non deve essere usato per il trattamento della sintomatologia acuta dell’asma per la quale è necessario un broncodilatore a rapida e breve durata d’azione. Si deve consigliare ai pazienti di avere sempre a disposizione il prodotto medicinale usato per il sollievo dei sintomi di un attaco acuto di asma.

I pazienti non devono iniziare la terapia con FLUSALIO durante un episodio di riacutizzazione dell’asma o se hanno un significativo peggioramento o un’asma che degenera acutamente.

Durante il trattamento con FLUSALIO si possono verificare eventi indesiderati gravi correlati all’asma ed episodi di riacutizzazione. I pazienti devono essere invitati a proseguire il trattamento ma anche a chiedere consiglio medico se i sintomi dell’asma rimangono non controllati o peggiorano dopo l’inizio della terapia con FLUSALIO.

L’aumento dell’uso di broncodilatatori a breve durata d’azione per il sollievo dei sintomi

dell’asma è indice di un peggioramento del controllo dell’asma ed i pazienti devono essere sottoposti a controllo medico.

Il peggioramento improvviso e progressivo del controllo dell’asma è potenzialmente pericoloso per la vita ed il paziente deve essere urgentemente visitato da un medico. Si deve prendere in considerazione la possibilità di aumentare la terapia corticosteroidea. Inoltre, il paziente deve essere esaminato da un medico se il dosaggio impiegato di FLUSALIO non è stato in grado di controllare adeguatamente l’asma.

Una volta che i sintomi dell’asma siano controllati, si può prendere in considerazione l’opportunità di ridurre gradualmente la dose di FLUSALIO. È importante controllare regolarmente i pazienti dal momento in cui si inizia a ridurre il dosaggio del trattamento. Deve essere impiegata la minima dose efficace di FLUSALIO (vedere paragrafo 4.2).

Nei pazienti con asma o con BPCO, deve essere presa in considerazione la possibilità di somministrare una terapia corticosteroidea addizionale.

Il trattamento con FLUSALIO non deve essere interrotto bruscamente in pazienti con asma a causa del rischio che si verifichi una riacutizzazione. La terapia deve essere gradualmente diminuita sotto controllo medico. Anche nel caso dei pazienti con BPCO, l’interruzione della terapia può essere associata ad un peggioramento dei sintomi e deve essere eseguita sotto controllo medico.

Come con tutti i farmaci inalatori contenenti corticosteroidi, FLUSALIO deve essere somministrato con cautela a pazienti con tubercolosi polmonare.

Raramente, a dosi terapeutiche elevate, FLUSALIO può causare aritmie cardiache ad esempio tachicardia sopraventricolare, estrasistoli e fibrillazione atriale, ed una lieve riduzione transitoria del potassio sierico. Pertanto, FLUSALIO deve essere usato con cautela in pazienti con gravi patologie cardiovascolari, anomalie del ritmo cardiaco, diabete mellito, tireotossicosi, ipokaliemia non corretta o pazienti predisposti ad avere bassi livelli sierici di potassio.

Ci sono state segnalazioni molto rare di aumenti dei livelli di glucosio nel sangue (vedere paragrafo 4.8) e ciò deve essere tenuto in considerazione quando si prescrive FLUSALIO a pazienti con anamnesi di diabete mellito.

Come con altre terapie inalatorie si può verificare broncospasmo paradosso con un immediato aumento del respiro sibilante dopo l’assunzione della dose. Si deve immediatamente sospendere la terapia con FLUSALIO, verificare le condizioni del paziente ed istituire, se necessario, una terapia alternativa.

FLUSALIO contiene lattosio. Pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Il passaggio alla terapia con FLUSALIO deve essere effettuato con cautela, in particolare nei pazienti dove esiste motivo di supporre che la funzione surrenale sia compromessa da una precedente terapia steroidea sistemica.

Con qualsiasi corticosteroide inalatorio si possono verificare effetti sistemici, in particolare ad alte dosi prescritte per lunghi periodi di tempo. È molto meno probabile che tali effetti si verifichino rispetto ai corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici includono: sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenale, ritardo della crescita in bambini ed adolescenti, diminuzione della densità minerale ossea, cataratta e glaucoma, e più raramente, una gamma di effetti psicologici e comportamentali tra cui iperattività psicomotoria, disturbi

del sonno, ansia, depressione o aggressività (soprattutto nei bambini). È importante quindi che il paziente sia sottoposto a controllo regolare e che la dose di corticosteroide inalatorio sia ridotta alla dose più bassa alla quale viene mantenuto un efficace controllo dell’asma.

Il trattamento prolungato dei pazienti con corticosteroidi inalatori ad alte dosi può dar luogo a soppressione surrenale e crisi surrenale acuta. Sono stati anche descritti casi molto rari di soppressione surrenale e crisi surrenale acuta con dosi di fluticasone propionato fra 500 e meno di 1000 microgrammi. Situazioni che possono scatenare potenzialmente una crisi surrenale acuta includono traumi, interventi chirurgici, infezioni o qualsiasi riduzione rapida del dosaggio. I sintomi sono tipicamente vaghi e possono includere anoressia, dolore addominale, perdita di peso, stanchezza, cefalea, nausea, vomito, ipotensione, diminuzione del livello di coscienza, ipoglicemia e convulsioni. Deve essere presa in considerazione la necessità di effettuare una copertura addizionale con corticosteroide sistemico durante periodi di stress o in caso di chirurgia elettiva.

I benefici della terapia inalatoria con fluticasone propionato devono minimizzare la necessità di ricorrere alla terapia corticosteroidea orale, tuttavia i pazienti che passano dalla terapia steroidea orale a quella inalatoria possono rimanere a rischio di compromessa riserva surrenalica per un considerevole periodo di tempo. Possono anche essere a rischio i pazienti che hanno richiesto in passato una terapia di emergenza con corticosteroidi ad alte dosi. Questa possibilità di compromissione surrenale residua deve essere sempre tenuta presente nelle situazioni di emergenza ed in quelle elettive considerate in grado di produrre stress; in tali casi deve essere considerato un’ appropriato trattamento con corticosteroidi. Il grado di compromissione surrenale può richiedere la valutazione dello specialista prima di adottare procedure elettive.

Il ritonavir può aumentare notevolmente la concentrazione di fluticasone propionato nel plasma. Pertanto, l’uso concomitante deve essere evitato, a meno che il beneficio potenziale per il paziente superi il rischio di comparsa di effetti indesiderati sistemici dei corticosteroidi. Esiste anche un aumento del rischio di effetti indesiderati sistemici quando il fluticasone propionato viene somministrato contemporaneamente ad altri inibitori potenti del CYP3A (vedere paragrafo 4.5). Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L’associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso è necessario monitorare i pazienti per verificare l’assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi.

C’è stato un aumento delle segnalazioni di infezioni delle basse vie respiratorie (in particolare polmoniti e bronchiti) nello studio TORCH nei pazienti con BPCO che ricevevano salmeterolo/fluticasone propionato 50/500 microgrammi due volte al giorno in confronto ai pazienti che ricevevano placebo, cosi come negli studi SCO40043 e SCO1000250 confrontando la dose più bassa non approvata per la BPCO di salmeterolo/fluticasone propinato, 50/250 microgrammi due volte al giorno, a salmeterolo 50 microgrammi due volte al giorno in monoterapia (vedere paragrafo 4.8 e 5.1). Una simile incidenza di polmonite nel gruppo salmeterolo / fluticasone propionato è stata osservata in tutti gli studi. Nello studio TORCH, i pazienti più anziani, i pazienti con un indice di massa corporeo inferiore (<25 kg/m2) e pazienti con malattia molto grave (FEV1 <30% di quello previsto) erano a maggior rischio di sviluppare polmonite, indipendentemente dal trattamento. I medici devono rimanere all’erta per il possibile sviluppo di polmonite e altre infezioni del tratto respiratorio inferiore nei pazienti con BPCO, poiché le caratteristiche cliniche di tali infezioni e le riacutizzazioni della BPCO spesso si sovrappongono. Se un paziente con BPCO grave ha manifestato polmonite il trattamento con salmeterolo/fluticasone propionato deve essere rivalutato.

I dati di un ampio studio clinico (il Salmeterol Multi-Center Asthma Research Trial, SMART) suggerivano che i pazienti di etnia Afro-Americana fossero esposti ad un aumentato rischio di eventi gravi di tipo respiratorio o di morte, quando trattati con salmeterolo rispetto ai pazienti trattati con placebo (vedere paragrafo 5.1). Non è noto se ciò fosse dovuto a fattori farmacogenetici o ad altri fattori. Si deve richiedere ai pazienti di origine nera-Africana oppure Afro-Caraibica di proseguire il trattamento ma di sottoporsi a controllo medico se i sintomi dell’asma rimangono non controllati o peggiorano durante l’uso di FLUSALIO.

L’uso concomitante di ketoconazolo per via sistemica aumenta in modo significativo l’esposizione sistemica al salmeterolo. Questo può portare ad un aumento nell’incidenza di effetti sistemici (ad es. prolungamento dell’intervallo QTc e palpitazioni). Il trattamento concomitante con ketoconazolo o con altri potenti inibitori del CYP3A4 deve pertanto essere evitato a meno che i benefici superino il rischio potenzialmente aumentato di effetti collaterali sistemici del trattamento con salmeterolo (vedere paragrafo 4.5).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Devono essere evitati i beta-bloccanti selettivi e non selettivi, a meno che non sussistano ragioni inconfutabili per il loro impiego.

L’uso concomitante di altri farmaci che contengono beta adrenergici può dar luogo ad un effetto potenzialmente additivo.

Fluticasone propionato

In condizioni normali, si ottengono basse concentrazioni plasmatiche di fluticasone propionato a seguito di somministrazione per via inalatoria; ciò a causa dell’esteso metabolismo di primo passaggio e della elevata clearance sistemica mediata dal citocromo P450 3A4 nell’intestino e nel fegato. Pertanto, sono improbabili interazioni farmacologiche clinicamente significative, mediate dal fluticasone propionato.

In uno studio di interazione con fluticasone propionato somministrato per via intranasale in volontari sani, il ritonavir (un inibitore molto potente del citocromo P450 3A4) alla dose di 100 mg due volte al giorno ha aumentato di parecchie centinaia di volte la concentrazione plasmatica di fluticasone propionato, dando luogo a concentrazioni notevolmente ridotte del cortisolo sierico. Mancano informazioni circa questo tipo di interazione per il fluticasone propionato somministrato per via inalatoria, ma ci si aspetta un notevole aumento dei livelli plasmatici di fluticasone propionato nel plasma. Sono stati segnalati casi di sindrome di Cushing e di soppressione surrenale. La somministrazione concomitante deve essere evitata a meno che i benefici attesi superino l’aumento di rischio del manifestarsi di effetti indesiderati sistemici dei glucocorticoidi.

In un piccolo studio condotto in volontari sani, il ketoconazolo, inibitore leggermente meno potente del CYP3A, ha aumentato del 150% l’esposizione del fluticasone propionato dopo una inalazione singola. Ciò ha dato luogo a una riduzione del cortisolo plasmatico superiore a quella che si osserva con il fluticasone propionato da solo. Ci si attende che anche il trattamento concomitante con altri potenti inibitori del CYP3A, come l’itraconazolo, dia luogo ad un aumento sia dell’esposizione sistemica al fluticasone propionato sia del rischio di effetti indesiderati sistemici. Si raccomanda cautela ed il trattamento a lungo termine con tali farmaci deve essere, se possibile, evitato.

Salmeterolo

Forti inibitori del CYP3A4

La co-somministrazione di ketoconazolo (400 mg per via orale una volta al giorno) e salmeterolo (50 microgrammi per via inalatoria due volte al giorno) in 15 soggetti sani per 7 giorni, ha dato luogo ad un significativo incremento dell’esposizione plasmatica al salmeterolo (1,4 volte la Cmax e 15 volte l’AUC). Questo può comportare un aumento di incidenza di altri effetti sistemici del trattamento con salmeterolo (ad es. prolungamento dell’intervallo QTc e palpitazioni) rispetto ai trattamenti con salmeterolo o ketoconazolo in monoterapia (vedere paragrafo 4.4).

Non sono stati osservati effetti clinicamente significativi sulla pressione arteriosa, frequenza cardiaca, glicemia e sui livelli di potassio nel sangue. La co-somministrazione con ketoconazolo non ha aumentato l’emivita di eliminazione del salmeterolo o l’accumulo di salmeterolo dopo dosi ripetute.

La somministrazione concomitante di ketoconazolo deve essere evitata, a meno che i benefici superino il rischio potenzialmente aumentato di effetti collaterali sistemici del trattamento con salmeterolo. È probabile che ci sia un simile rischio di interazione con altri inibitori potenti del CYP3A4 (es. itraconazolo, telitromicina, ritonavir).

Moderati inibitori del CYP 3A4

La co-somministrazione di eritromicina (500 mg tre volte al giorno per via orale) e di salmeterolo (50 microgrammi due volte al giorno per via inalatoria) in 15 soggetti sani per 6 giorni ha dato luogo ad un piccolo ma non statisticamente significativo aumento dell’esposizione al salmeterolo (1,4 volte la Cmax e 1,2 volte l’AUC). La co-somministrazione di eritromicina non è stata associata ad alcun grave effetto indesiderato.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Un moderato numero di dati in donne in gravidanza (tra 300 e 1.000 gravidanze esposte) indica che salmeterolo e fluticasone propionato non causano malformazioni o di tossicità fetale/neonatale. Gli studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva dopo somministrazione di agonisti beta-2-adrenergici e glucocorticosteroidi (vedere paragrafo 5.3).

La somministrazione di FLUSALIO alle donne in stato di gravidanza deve essere presa in considerazione solo nel caso in cui il beneficio atteso per la madre sia maggiore dei possibili rischi per il feto.

Nel trattamento di donne in gravidanza, deve essere impiegata la più bassa dose efficace di fluticasone propionato necessaria a mantenere un adeguato controllo dell’asma.

Allattamento

Non è noto se il salmeterolo e il fluticasone propionato/metaboliti siano escreti nel latte materno.

Studi hanno dimostrato che il salmeterolo e il fluticasone propionato, e loro metaboliti, sono escriti nel latte di ratti in allattamento.

Il rischio per i neonati / lattanti allattati al seno non può essere escluso. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia con FLUSALIO tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

Fertilità

Non ci sono dati nell’uomo. Tuttavia, studi sugli animali non hanno mostrato effetti di salmeterolo e fluticasone propionato sulla fertilità.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Poiché FLUSALIO contiene salmeterolo e fluticasone propionato, ci si può attendere il tipo e la gravità delle reazioni avverse associate a ciascuno dei due componenti. Non si osserva incidenza di effetti indesiderati addizionali a seguito della somministrazione concomitante dei due composti.

Di seguito sono riportati gli eventi avversi che sono stati associati con il salmeterolo e il fluticasone propionato, elencati mediante classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune(>1/10), comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1000, <1/100), raro (> 1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le frequenze sono derivate dai dati degli studi clinici. L’incidenza nel braccio placebo non è stata presa in considerazione.

Classificazione per sistemi
e organi
Effetto indesiderato Frequenza
Infezioni e infestazioni Candidiasi della bocca e della gola Polmonite
Bronchite
Comune Comune1, 3, 5
Comune1, 3
Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità accompagnate dalle seguenti manifestazioni:
Reazioni di ipersensibilità cutanea Angioedema (principalmente edema del viso e dell’orofaringe)
Sintomi respiratori (dispnea) Sintomi respiratori (broncospasmo) Reazioni anafilattiche incluso schock anafilattico
Raro Raro
Non comune Raro
Raro
Patologie endocrine Sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, sopressione surrenale, ritardo della crescita in bambini ed
adolescenti, diminuzione della densità minerale ossea
Raro4
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Ipokaliemia
Iperglicemia
Comune3
Raro4
Disturbi psichiatrici Ansia
Disturbi del sonno e cambiamenti comportamentali, incluse iperattività psicomotoria e irritabilità (soprattutto nei bambini)
Depressione, aggressione (soprattutto nei bambini)
Non comune Raro
Non nota
Patologie del sistema
nervoso
Cefalea
Tremori
Molto comune1
Non comune
Patologie dell’occhio Cataratta, Glaucoma Raro4
Patologie cardiache Palpitazioni Tachicardia
Aritmie cardiache (incluse: fibrillazione atriale, tachicardia sopraventricolare ed extrasistoli)
Angina pectoris
Non comune Non comune Raro
Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Nasofaringite Irritazione della gola Raucedine/disfonia Sinusite
Broncospasmo paradosso
Molto comune2,3 Non comune Comune Comune1,3
Raro4
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Contusioni Comune1,3
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Crampi muscolari Fratture traumatiche Artralgia
Mialgia
Non comune Comune1,3 Comune Comune

1Segnalati comunemente con il placebo

2Segnalati molto comunemente con il placebo 3Segnalati nell’arco di 3 anni in uno studio sulla BPCO 4Vedere paragrafo 4.4

5 Vedere paragrafo 5.1

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Sono stati segnalati gli effetti indesiderati farmacologici del trattamento con beta-2-agonisti, come tremori, palpitazioni e cefalea, ma tendono ad essere transitori ed a ridursi con la terapia regolare.

A causa del componente fluticasone propionato, in alcuni pazienti si possono verificare raucedine e candidiasi (mughetto) della bocca e della gola. Sia la raucedine che l’incidenza di candidiasi possono essere ridotte risciacquando la bocca con acqua dopo l’uso del prodotto. Candidiasi sintomatica può essere trattata con terapia topica a base di anti-fungini contemporaneamente alla terapia con FLUSALIO.

I possibili effetti sistemici includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenale, ritardo della crescita in bambini ed adolescenti, diminuzione della densità minerale ossea, cataratta e glaucoma (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

04.9 Sovradosaggio

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Non ci sono dati disponibili provenienti da studi clinici sul sovradosaggio con FLUSALIO, tuttavia i dati disponibili sul sovradosaggio con entrambi i farmaci sono i seguenti:

I segni ed i sintomi del sovradosaggio di salmeterolo sono tremore, cefalea e tachicardia. Gli antidoti d’elezione sono gli agenti beta-bloccanti cardioselettivi, che devono essere impiegati

con cautela in pazienti con anamnesi di broncospasmo. Se la terapia con FLUSALIO deve essere interrotta a causa di sovradosaggio della componente beta-agonista del farmaco, si deve prendere in considerazione la necessità di adottare un’appropriata terapia steroidea sostitutiva. Inoltre si può verificare ipokaliemia e deve essere presa in considerazione la somministrazione addizionale di potassio.

Acuto: l’inalazione acuta di fluticasone propionato in dosi in eccesso a quelle raccomandate può condurre ad una soppressione temporanea della funzione surrenale. Ciò non richiede l’adozione di misure di emergenza in quanto la funzione surrenale viene recuperata in alcuni giorni come dimostrato dalle misurazioni del cortisolo plasmatico.

Sovradosaggio cronico di fluticasone propionato somministrato per via inalatoria: fare riferimento al paragrafo 4.4: rischio di soppressione surrenale: può essere necessario il monitoraggio della riserva surrenale. In caso di sovradosaggio da fluticasone propionato, la terapia con FLUSALIO può essere continuata ad un dosaggio idoneo al controllo dei sintomi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: adrenergici ed altri antiasmatici. Codice ATC: R03AK06

Studi clinici sull’asma con Salmeterolo/Fluticasone propionato

Uno studio clinico della durata di 12 mesi (Gaining Optimal Asthma ControL, GOAL), condotto in 3.416 pazienti adulti ed adolescenti con asma persistente, ha confrontato la sicurezza e l’efficacia di salmeterolo/fluticasone propionato rispetto ad un corticosteroide inalatorio, ICS (fluticasone propionato) impiegato da solo al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi di controllo dell’asma. Il dosaggio veniva innalazato ogni 12 settimane fino al raggiungimento del Controllo Totale** dell’asma oppure della più alta dose di farmaco consentita dallo studio. Lo studio GOAL ha dimostrato che un maggior numero di pazienti trattati con salmeterolo/fluticasone raggiungeva il controllo dell’asma rispetto ai pazienti trattati con il solo ICS e questo controllo veniva raggiunto con una dose inferiore di corticosteroide.

Il Buon Controllo dell’asma veniva ottenuto più rapidamente con salmeterolo/fluticasone rispetto al solo corticosteroide inalatorio.

Il tempo di trattamento necessario perché il 50% dei soggetti ottenesse la sua prima settimana di Buon Controllo è stato di 16 giorni per il gruppo trattato con salmeterolo/fluticasone propionato rispetto ai 37 giorni per il gruppo trattato con ICS. Nel sottogruppo di pazienti asmatici naive agli steroidi il tempo necessario ad ottenere la settimana di Buon Controllo è stato di 16 giorni nel trattamento con salmeterolo/fluticasono rispetto ai 23 giorni in seguito a trattamento con ICS.

I risultati complessivi dello studio hanno dimostrato:

Percentuale di Pazienti che hanno ottenuto il 2Buon Controllo (BC) ed il **Controllo
Totale (TC) dell’Asma in un periodo di 12 mesi
Trattamento
precedente allo studio
Salmeterolo/Fluticasone propionato Fluticasone propionato
BC TC BC TC
Assenza di ICS
(SABA solo)
78% 50% 70% 40%
Bassa dose di ICS (≤500mcg BDP o
equivalente/die)
75% 44% 60% 28%
Dose media di ICS (500-1000 mcg BDP
o equivalente/die)
62% 29% 47% 16%
Risultati aggregati dei tre livelli di
trattamento
71% 41% 59% 28%

*Buon Controllo dell’asma: presenza occasionale di sintomi o uso occasionale di SABA o funzione polmonare inferiore all’80% del previsto unitamente ad assenza di risvegli notturni, assenza di riacutizzazioni ed assenza di effetti indesiderati che obblighino ad una modifica della terapia

**Controllo Totale dell’asma: assenza dei sintomi, assenza di uso di SABA, funzione polmonare superiore od uguale all’80% del previsto, assenza di risvegli notturni, assenza di riacutizzazioni ed assenza di effetti collaterali che obblighino ad una modifica della terapia

I risultati di questo studio suggeriscono che il salmeterolo/fluticasone propionato 50/100 microgrammi due volte al giorno può considerarsi come terapia iniziale di mantenimento in pazienti con asma moderato-persistente per i quali sia ritenuto essenziale un rapido controllo dell’asma (vedere paragrafo 4.2).

Un studio in doppio cieco, randomizzato, per gruppi paralleli, condotto su 318 pazienti di età pari o superiore ai 18 anni con asma persistente ha valutato la sicurezza e la tollerabilità della somministrazione di due inalazioni due volte al giorno (dose doppia) di salmeterolo / fluticasone propionato per la durata di due settimane. Lo studio ha mostrato che il raddoppiamento delle inalazioni per ciascun dosaggio di salmeterolo/fluticasone propionato per un periodo fino a 14 giorni comporta un piccolo aumento dell’incidenza degli eventi avversi correlati al beta-agonista (tremore, 1 paziente [1%] vs 0; palpitazioni, 6 [3 %] vs 1 [<1]%; crampi muscolari, 6 [3%] vs 1 [<1%]) ed una incidenza simile degli eventi avversi correlati al corticosteroide inalatorio (per es. candidiasi orale, 6 [6%] vs 16 [8 %]; raucedine, 2 [2%] vs 4 [2%]) quando confrontato con il dosaggio di una inalazione due volte al giorno. Si deve tenere presente il piccolo aumento di reazioni avverse correlate al beta-agonista qualora il medico ritenga di voler raddoppiare la dose in pazienti adulti che richiedano una terapia addizionale a breve termine (fino al 14 giorni) con corticosteroide inalatorio,.

Studi clinici nella BPCO con salmeterolo/fluticasone propionato

Lo studio TORCH ha avuto una durata di 3 anni ed ha valutato l’effetto del trattamento con salmeterolo / fluticasone propionato 50/500 microgrammi due volte al giorno, salmeterolo 50 microgrammi due volte al giorno, fluticasone propionato (FP) 500 microgrammi due volte al giorno o placebo su tutte le cause di mortalità nei pazienti con BPCO. Pazienti con BPCO con FEV1 basale (pre-broncodilatatore) <60% del normale valore previsto, sono stati randomizzati a terapia in doppio cieco. Durante lo studio, è stato permesso ai pazienti di proseguire la terapia della BPCO usuale con l’eccezione di altri corticosteroidi per via inalatoria, broncodilatatori a lunga durata d’azione e corticosteroidi sistemici a lungo termine. La sopravvivenza a 3 anni è stata determinata per tutti i pazienti indipendentemente dalla sospensione del farmaco in studio. L’endpoint primario era la riduzione della mortalità per qualsiasi causa a 3 anni per salmeterolo

/ fluticasone propionato vs placebo.

Gruppo placebo
(N=1524)
Gruppo salmeterolo 50
(N=1521)
Gruppo FP 500
(N=1534)
Gruppo Salmeterol/FP 50/500
(N=1533)
Tutte le cause di mortalità a 3 anni
Numero di
decessi (%)
231 (15,2%) 205 (13,5%) 246 (16,0%) 193 (12,6%)
Rapporto di N/A 0,879 1,060 0,825
rischio vs (0,73; 1,06) (0,89; 1,27) (0,68; 1,00)
Placebo (IC)
valore P 0,180 0,525 0,0521
Rapporto di N/A 0,932 0,774 N/A
rischio
Salmeterolo/FP (0,77; 1,13) (0,64; 0,93)
50/500 vs
componenti
(IC)
valore P 0,481 0,007
1 Valore P non significativo, dopo aggiustamento per 2 analisi ad interim sul confronto di
efficacia primaria da una analisi log-rank stratificata per la condizione di fumatore

C’è stata una tendenza verso un miglioramento della sopravvivenza nei soggetti trattati con salmeterolo / fluticasone propionato rispetto a quelli trattati con placebo per 3 anni, ma tale miglioramento non ha raggiunto il livello di significatività statistica p ≤ 0,05.

La percentuale di pazienti deceduti entro 3 anni per cause correlate alla BPCO è stata del 6,0% per il placebo, 6,1% per il salmeterolo, 6,9% per il FP e 4,7% per il salmeterolo / fluticasone propionato.

Il numero medio di esacerbazioni per anno, da moderate a gravi, è stato significativamente ridotto con salmeterolo / fluticasone propionato rispetto al trattamento con salmeterolo, FP e placebo (tasso medio nel gruppo salmeterolo / fluticasone propionato di 0,85 rispetto allo 0,97 nel gruppo salmeterolo, 0,93 nel gruppo FP e 1,13 nel gruppo placebo). Questo si traduce in una riduzione del tasso di riacutizzazioni di grado da moderato a grave del 25% (IC 95%: dal 19% al 31%, p <0,001) rispetto al placebo, del 12% rispetto al salmeterolo (IC 95%: dal 5% al 19% , p = 0,002) e del 9% rispetto al FP (IC 95%: dall’1% al 16%, p = 0,024). Salmeterolo e FP hanno significativamente ridotto i tassi di riacutizzazioni rispetto al placebo del 15% (IC 95%: dal 7% al 22%, p <0,001) e del 18% (IC 95%: dall’11% al 24%, p <0,001),

rispettivamente.

La Qualità della Vita correlata alla Salute, come misurata dal St George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ) è stata migliorata da tutti i trattamenti attivi rispetto al placebo. Il miglioramento medio su tre anni per salmeterolo / fluticasone propionato rispetto al placebo è stato di -3,1 unità (IC 95%: da -4,1 a -2,1, p <0,001), rispetto al salmeterolo è stato -2,2 unità (p <0,001) e rispetto al FP è stato di 1,2 unità (p = 0,017). Una diminuzione di 4 unità è considerata clinicamente rilevante.

La probabilità stimata a 3 anni di avere polmonite, segnalata come evento avverso, è stata del 12,3% per il placebo, del 13,3% per il salmeterolo, del 18,3% per la FP e del 19,6% per il salmeterolo / fluticasone propionato (rapporto di rschio per salmeterolo / fluticasone propionato vs placebo: 1,64, IC 95%: da 1,33 a 2,01, p <0,001). Non sono aumentati i decessi correlati a polmonite; decessi durante il trattamento, che sono stati giudicati principalmente dovuti a polmonite, sono stati 7 per il placebo, 9 per il salmeterolo, 13 per il FP e 8 per salmeterolo / fluticasone propionato. Non c’è stata alcuna differenza significativa nella

probabilità di fratture ossee (5,1% per il placebo, 5,1% per il salmeterolo, 5,4% per il FP e 6,3% per salmeterolo / fluticasone propionato; rapporto di rischio per salmeterolo / fluticasone propionato vs placebo: 1,22, IC 95%: da 0,87 a 1,72, p = 0,248).

Studi clinici controllati con placebo, di 6 e 12 mesi, hanno dimostrato che l’uso regolare del salmeterolo / fluticasone propionato 50/500 microgrammi migliora la funzionalità polmonare, riduce la dispnea e l’uso di farmaci per il sollievo dei sintomi.

Gli studi SCO40043 e SCO100250 sono stati studi randomizzati, in doppio cieco, a gruppi paralleli, replicati che hanno confrontato l’effetto di salmeterolo / fluticasone propinato 50/250 microgrammi due volte al giorno (dose non autorizzata per il trattamento della BPCO nell’Unione Europea) con salmeterolo 50 microgrammi due volte al giorno sul tasso annuo di esacerbazioni moderate / severe in soggetti con BPCO con FEV1 inferiore al 50% del valore previsto e un’anamnesi di riacutizzazioni. Le esacerbazioni moderate / gravi sono state definite come peggioramento dei sintomi che richiede un trattamento con corticosteroidi orali e / o antibiotici o il ricovero in ospedale.

Gli studi clinici avevano un periodo di prova di 4 settimane durante il quale tutti i soggetti hanno ricevuto in aperto salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 per standardizzare la farmacoterapia della BPCO e stabilizzare la malattia prima della randomizzazione in cieco al farmaco in studio per 52 settimane. I soggetti sono stati randomizzati 1:1 a salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 (ITT totale n = 776) o salmeterolo (ITT totale n = 778). Prima del periodo di prova, i soggetti hanno interrotto l’uso di precedenti farmaci per la BPCO tranne i broncodilatatori a breve durata d’azione. L’uso concomitante di broncodilatatori a lunga durata d’azione per via inalatoria (beta 2-agonisti e anticolinergici), prodotti di combinazione ipratropio / salbutamolo, beta 2-agonisti per via orale, e preparati a base di teofillina non erano consentiti durante il periodo di trattamento. Corticosteroidi orali e antibiotici sono stati consentiti per il trattamento acuto delle riacutizzazioni della BPCO, con specifiche linee guida per l’uso. I soggetti utilizzavano salbutamolo al bisogno nel corso dello studio.

I risultati di entrambi gli studi hanno mostrato che il trattamento con salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 ha portato ad un significativo abbassamento del tasso annuale delle riacutizzazioni moderate / gravi della BPCO rispetto a salmeterolo (SCO40043: 1,06 e 1,53 per soggetto per anno, rispettivamente, rapporto tra i due tassi di 0,70, IC 95% : da 0,58 a 0,83, p

<0,001; SCO100250: 1,10 e 1,59 per soggetto per anno, rispettivamente, rapporto tra i due tassi di 0,70, IC 95%: da 0,58 a 0,83, p <0,001). I risultati per le misure di efficacia secondaria (tempo alla prima esacerbazione moderata/grave, il tasso annuale di esacerbazioni che richiedono corticosteroidi orali, e FEV

1

pre-dose al mattino (AM)) hanno significativamente favorito salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno rispetto al salmeterolo. I

profili di eventi avversi sono risultati simili con l’eccezione di una maggiore incidenza di polmoniti ed effetti indesiderati locali noti (candidiasi e disfonia) nel gruppo salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno rispetto al salmeterolo. Eventi correlati alla polmonite sono stati segnalati in 55 soggetti (7%) del gruppo trattato con salmeterolo/ fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno e in 25 soggetti (3%) nel gruppo trattato con salmeterolo. L’aumentata incidenza di polmonite segnalata con salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno sembra essere di entità simile all’incidenza segnalata dopo il trattamento con salmeterolo / fluticasone propionato 50/500 microgrammi due volte al giorno nello studio TORCH.

Il Salmeterol Multi-center Asthma Research Trial (SMART)

Lo studio SMART è stato uno studio clinico multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli, della durata di 28 settimane condotto negli USA, che ha randomizzato 13.176 pazienti al trattamento con salmeterolo (50 μg due volte al giorno)

e 13.179 pazienti al trattamento con placebo, in aggiunta alla normale tarapia per l’asma di ciascun paziente. I pazienti venivano arruolati se di età pari o superiore a12 anni, se affetti da asma e se usavano al momento dell’arruolamento farmaci per il trattamento dell’asma (ma non un beta-agonista a lunga durata d’azione). Al momento dell’entrata nello studio veniva registrato l’impiego basale di corticosteroidi inalatori, sebbene tale parametro non fosse richiesto nello studio. L’endpoint primario dello studio SMART era il numero combinato di decessi correlati ad eventi respiratori e di eventi respiratori che mettevano a rischio la vita.

Gruppi di pazienti Numero di eventi correlati all’endpoint
primario/numero di pazienti
Rischio relativo (intervallo di
confidenza 95%)
salmeterolo placebo
Tutti I pazienti 50/13.176 36/13.179 1,41 (0,91; 2,14)
Pazienti in trattamento con
steroidi inalatori
23/6.127 19/6.138 1,21 (0,66; 2,23)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
27/7.049 17/7041 1,60 (0,87; 2,93)
Pazienti Afro-
Americani
20/2.366 5/2.319 4,10 (1,54; 10,90)

(Il rischio in carattere grassetto è statisticamente significativo al livello di confidenza del 95%)

Risultati principali dello studio SMART suddivisi per impiego di steroidi inalatori al basale: endpoint secondari

Numero di eventi correlati all’endpoint secondario/numero di pazienti Rischio relativo (intervallo di
confidenza 95%)
salmeterolo placebo
Casi di decesso correlati a fenomeni di natura respiratoria
Pazienti in trattamento con
steroidi inalatori
10/6.127 5/6.138 2,01
(0,69; 5,86)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
14/7.049 6/7.041 2,28 (0,88; 5,94)
Numero combinato di decessi correlati all’asma o di eventi pericolosi per la vita
Pazienti in trattamento con
steroidi inalatori
16/6.127 13/6.138 1,24 (0,60; 2,58)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
21/7.049 9/7.041 2,39 (1,10; 5,22)
Casi di decessi correlati all’asma
Pazienti in
trattamento con steroidi inalatori
4/6.127 3/6.138 1,35 (0,30; 6,04)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
9/7.049 0/7.041

(*=non è stato possibile calcolare il rischio relativo a causa dell’assenza di eventi nel gruppo trattato con placebo. Il rischio in carattere grassetto è statisticamente significativo al livello di confidenza del 95%. Gli endpoint secondari riportati nella tabella di cui sopra hanno raggiunto la significatività statistica nell’intera popolazione). Gli endpoint secondari combinati di decessi per tutte le cause o eventi pericolosi per la vita, morti dovute a tutte le cause o ospedalizazzioni dovute a tutte le cause non hanno raggiunto la significatività statistica nell’intera popolazione.

Mecanismo d’azione: FLUSALIO contiene salmeterolo e fluticasone propionato che hanno differenti meccanismi di azione. Di seguito viene discusso il rispettivo meccanismo di azione di entrambi i farmaci:

Salmeterolo:

Il salmeterolo è un agonista selettivo dei beta-2-adrenocettori a lunga durata di azione (12 ore) dotato di una lunga catena laterale che si lega all’exosito del recettore.

Il salmeterolo produce una broncodilatazione di più lunga durata, fino a 12 ore, rispetto a quella ottenuta con le dosi raccomandate dei beta-2-agonisti convenzionali a breve durata di azione.

Fluticasone propionato:

Il fluticasone propionato, somministrato per via inalatoria alle dosi raccomandate, è dotato di attività antinfiammatoria glucocorticoide a livello del polmone, con conseguente riduzione dei sintomi e delle esacerbazioni dell’asma, senza gli effeti indesiderati osservati a seguito della somministrazione sistemica dei corticosteroidi.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

La farmacocinetica di salmeterolo e fluticasone propionato somministrati contemporaneamente per via inalatoria è simile a quella di ciascuno dei due composti somministrati separatamente. Pertanto, ai fini delle valutazioni di farmacocinetica, ciascuno dei due componenti può essere considerato separatamente.

Salmeterolo:

Il salmeterolo agisce localmente nel polmone e pertanto i livelli plasmatici non sono indicativi dell’effetto terapeutico. Inoltre sono disponibili solo dati limitati sulla farmacocinetica del salmeterolo a causa della difficoltà tecnica di analizzare il farmaco nel plasma determinata dalle basse concentrazioni plasmatiche che si riscontrano alle dosi terapeutiche somministrate per via inalatoria (circa 200 picogrammi/ml o meno).

Fluticasone propionato:

La biodisponibilità assoluta di una singola dose di fluticasone propionato somministrato per via inalatoria in soggetti sani varia approssimativamente fra il 5 ed l’11 % della dose nominale in base al tipo di dispositivo impiegato per l’inalazione. Nei pazienti asmatici o con BPCO è stato osservato un livello inferiore di esposizione sistemica al fluticasone propionato somministrato per via inalatoria.

L’assorbimento sistemico si verifica principalmente attraverso i polmoni ed è inizialmente rapido, quindi prolungato. La rimanente porzione della dose inalata può essere ingerita ma contribuisce in modo irrilevante all’esposizione sistemica a causa della bassa solubilità in acqua e del metabolismo pre-sistemico, determinando una disponibilità orale inferiore all’1%. Si verifica un incremento lineare nell’esposizione sistemica all’aumentare della dose inalata.

La farmacocinetica del fluticasone propionato è caratterizzata da un’elevata clearance

plasmatica (1150 ml/min), un ampio volume di distribuzione allo stato stazionario (circa 300 l) ed un’emivita terminale di circa 8 ore.

Il legame con le proteine plasmatiche è del 91%.

Il fluticasone propionato viene eliminato molto rapidamente dalla circolazione sistemica, principalmente mediante una via metabolica che porta alla formazione di un metabolita acido carbossilico inattivo, ad opera dell’enzima CYP3A4 del citocromo P450. Sono stati rilevati nelle feci altri metaboliti non identificati.

La clearance renale del fluticasone propionato è trascurabile. Meno del 5% della dose viene eliminata nelle urine, principalmente come metaboliti. La porzione principale della dose viene escreta con le feci sotto forma di metaboliti e di farmaco immodificato.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Negli studi sugli animali in cui il salmeterolo xinafoato ed il fluticasone propionato sono stati somministrati separatamente, i soli elementi di preoccupazione per la sicurezza d’uso nell’uomo sono stati gli effetti associati ad azioni farmacologiche eccessive.

Negli studi sulla riproduzione animale, i glucocorticoidi hanno mostrato di indurre malformazioni (palatoschisi, malformazioni scheletriche).Tuttavia, questi risultati sperimentali nell’animale non sembrano avere rilevanza per quanto riguarda la somministrazione nell’uomo alle dosi raccomandate. Gli studi nell’animale con salmeterolo xinafoato hanno dato luogo a tossicità embriofetale solo ad alti livelli di esposizione. A seguito della co-somministrazione in ratti, a dosi associate all’induzione da parte dei glucocorticoidi di anomalie note, si è osservato un aumento dell’incidenza di trasposizione dell’arteria ombelicale e di incompleta ossificazione dell’osso occipitale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio monoidrato

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore ai 25 °C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Un dispositivo in plastica bicolore, che contiene 60 strip alu-alu con due blister ciascuna, è confezionato in una scatola di cartone assieme al foglio illustrativo. Ogni strip doppio-blister contiene una dose (1) dell’associazione dei medicinali.

Dimensioni della confezione: 60 dosi

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Per assicurare una corretta somministazione del farmaco, il medico o un altro operatore sanitario deve mostrare al paziente come usare il dispositivo.

ISTRUZIONI PER L’ USO E LA MANIPOLAZIONE DI Elpenhaler

Di seguito sono riportate le istruzioni per il paziente per l’inalazione corretta dei due farmaci confezionati nel doppio blister della strip monodose (strip doppio-blister), contenuto nel dispositivo Elpenhaler

®.

DESCRIZIONE

Elpenhaler è un dispositivo per l’inalazione contemporanea di due medicinali che sono in forma di polvere. I due farmaci formano un’associazione di medicinali. Ogni farmaco è confezionato separatamente dall’altro in uno dei due blister della strip doppio-blister appositamente creata per questo scopo.

La strip doppio-blister contiene una dose (1) dell’associazione dei medicinali.

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Elpenhaler

è costituito da tre parti:

-Il boccaglio e il suo coperchio protettivo (1).

-La superficie (2) su cui è collocata la strip doppio-blister (superficie di supporto).

-Il contenitore (3) in cui sono conservate le strip doppio-blister.

Le tre parti sono collegate l’una all’altra e possono essere aperte separatamente.

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La superficie di supporto contiene:

-Un punto d’attacco (2A) in cui la strip doppio-blister deve essere fissata.

-Due cavità (2B) che ospitano i due blister della strip

-Due guide per la strip (2C) che fissano saldamente la strip doppio-blister nella posizione giusta sulla superficie di supporto.

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La strip doppio-blister contiene:

-Due fogli (4)

-Due blister (5), uno che contiene salmeterolo e

-l’Daulterobfllisuteicra(s5o)n, eunporocphieoncaotnotiene salmeterolo e l-’Uanltrfoorfolu(t6ic)asone propionato

-Un foro (6)

Un buco Un buco

UTILIZZO DI Elpenhaler

A. Preparazione del dispositivo

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Β. Inalazione della dose

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Aprire il contenitore, prendere una strip e chiudere di nuovo.

Scoprire il boccaglio completamente dal suo coperchio protettivo.

Sbloccare e premere il boccaglio all’indietro per esporre la superficie di supporto.

Tenere la strip doppio-blister con la sua superficie lucida verso l’alto.

Mettere la strip sul punto d’attacco della superficie di supporto. Applicando una leggera pressione assicurarsi che la strip sia fissata saldamente al punto d’attacco.

I due blister della strip si inseriranno nelle cavità della superficie di supporto, e le guide assicureranno che la strip sia nella posizione giusta.

Chiudere il boccaglio e tirare via la parte sporgente finale della strip. La dose è ora pronta per essere inalata.

La parte sporgente della striscia deve essere tirata via solo immediatamente prima dell’inalazione

Tenere il dispositivo lontano dalla bocca.

Espirare completamente. Fare attenzione a non espirare sul boccaglio del dispositivo.

Portare Elpenhaler® alla bocca e tenere le labbra strette attorno al boccaglio.

Inspirare lentamente e profondamente dalla bocca (non dal naso) fino a quando i polmoni sono pieni.

Trattenere il respiro per circa 5 secondi o fino a quando è facilmente possibile e contemporaneamente rimuovere il dispositivo dalla bocca.

Espirare e continuare a respirare normalmente

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C. Pulizia del dispositivo

Aprire il boccaglio. Noterà che tutta la polvere è stata inalata e che i due blister della strip sonο vuoti.

Rimuovere la strip vuota e procedere con la fase C.

-Dopo ogni uso, pulire il boccaglio e la superficie di supporto con un panno asciutto o con un fazzoletto asciutto. Non usare acqua per pulire il dispositivo.

-Chiudere il boccaglio e rimettere il coperchio di protezione attorno ad esso.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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ELPEN Pharmaceutical Co.Inc.

95, Marathonos Ave., GR-19009 Pikermi, Attica Grecia

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n.

041893013 – "50 Microgrammi/250 Microgrammi/Dose Polvere Per Inalazione In Contenitore Monodose" 60 Dosi In Blister Al/Al Monodose

041893025 – "50 Microgrammi/500 Microgrammi/Dose Polvere Per Inalazione In Contenitore Monodose" 60 Dosi In Blister Al/Al Monodose

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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19-2-2015

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-