Lisomucil Tosse Secca: Scheda Tecnica del Farmaco

Lisomucil Tosse Secca

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Lisomucil Tosse Secca: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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DESTROMETORFANO BROMIDRATO ZENTIVA 15 mg capsule molli

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni capsula molle contiene: 150 mg di Destrometorfano bromidrato polvere adsorbito su magnesio trisilicato (di cui Destrometorfano bromidrato 15 mg e magnesio trisilicato 135 mg)

Eccipienti con effetti noti: Soluzione sorbitolo speciale e 1,54 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Capsule molli.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento sedativo della tosse.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Adulti: 1 capsula per volta (pari a 15 mg di Destrometorfano bromidrato), fino a 6 capsule nelle 24 ore (pari a 90 mg di principio attivo).

Non superare le dosi consigliate.

Popolazione pediatrica:

L’utilizzo nei bambini dai 6 anni di età e oltre deve essere valutato dal medico con estrema cautela e solo se il beneficio supera il rischio per il paziente.

Modo di somministrazione

E’ preferibile masticare la capsula prima di ingoiarla.

04.3 Controindicazioni

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Destrometorfano Bromidrato Zentiva è controindicato nelle seguenti condizioni:

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Bambini di età inferiore ai 6 anni.

Pazienti che stanno assumendo farmaci antidepressivi inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) o in pazienti che hanno assunto IMAO nelle due precedenti settimane.

Asma bronchiale.

Insufficienza respiratoria.

Allattamento.

Non assumere bevande alcoliche durante la terapia con DESTROMETORFANO BROMIDRATO ZENTIVA.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il prodotto non è consigliabile nei pazienti asmatici.

Se dopo 5-7 giorni di trattamento non si ottengono i risultati sperati occorre consultare il medico.

Sono stati riportati casi di abuso con destrometorfano, inclusi casi in bambini e adolescenti. Si raccomanda di prestare particolare attenzione con adolescenti, giovani adulti e bambini nonché con pazienti con una storia di abuso di alcol, farmaci o sostanze psicoattive e/o disturbi psichiatrici.

Il destrometorfano porta a una potenziale dipendenza. Pertanto si raccomanda di non eccedere con il periodo di trattamento poiché i pazienti possono sviluppare tolleranza cosi come dipendenza fisica e mentale.

Durante l’utilizzo di destrometorfano si deve evitare l’uso di bevande alcoliche. in quanto Destrometorfano potenzia l’effetto inibitorio dell’alcol sul sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5).

Destrometorfano non è raccomandato per la soppressione della tosse persistente o cronica.

In caso di tosse produttiva con una consistente produzione di muco (ad es. pazienti con condizioni quali bronchiectasie, fibrosi cistica) o in pazienti con malattie neurologiche, un trattamento antitussivo con destrometorfano deve essere somministrato con particolare attenzione e solo dopo aver valutato attentamente il rapporto beneficio-rischio.

Destrometorfano deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione renale o epatica. I pazienti con grave insufficienza renale o epatica devono ridurre le dosi o aumentare gli intervalli tra le dosi.

Il destrometorfano è metabolizzato dal citocromo epatico P450 2D6. L’attività di questo enzima è geneticamente determinata. Circa il 10% della popolazione è metabolizzatore lento per il CYP2D6. In metabolizzatori lenti e pazienti con uso concomitante di inibitori del CYP2D6 possono manifestarsi effetti esagerati e/o prolungati del destrometorfano. È necessario pertanto prestare attenzione in pazienti metabolizzatori lenti del CYP2D6 o che utilizzano inibitori del CYP2D6 (vedere anche paragrafo 4.5).

Si raccomanda sorveglianza medica per l’uso in bambini dai 6 ai 12 anni di età.

Destrometorfano deve essere usato con cautela nei pazienti che assumono farmaci con azione sul sistema serotoninergico come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o gli antidepressivi triciclici, mentre l’uso di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) è controindicato (vedere paragrafo 4.5).

Eccipienti

Destrometorfano Bromidrato contiene sorbitolo. Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per capsula, che equivale a dire essenzialmente “senza sodio”.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il destrometorfano può aumentare il rischio di tossicità da serotonina (sindrome serotoninergica) in particolare se assunto con altri agenti serotoninergici, come IMAO o SSRI.

L’assunzione nelle due settimane precedenti, o concomitante, di destrometorfano bromidrato con farmaci antidepressivi tipo inibitori delle MAO è controindicata.

L’associazione di questi farmaci può, infatti, indurre lo sviluppo di una sindrome serotoninergica con sintomi caratteristici come iperattività neuromuscolare, iperattività autonomica e alterazione dello stato mentale (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Il destrometorfano deve essere utilizzato con cautela in pazienti che assumono farmaci serotoninergici come gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) (ad esempio fluoxetina e paroxetina) o antidepressivi triciclici, L’assunzione di bevande alcoliche durante il trattamento deve essere evitata a causa del rischio di aumentare l’effetto sedativo di destrometorfano (vedere paragrafo 4.4).

Inibitori del CYP2D6

Il destrometorfano è metabolizzato dal CYP2D6 e ha un ampio metabolismo di primo passaggio. L’uso concomitante di potenti inibitori dell’enzima CYP2D6 può aumentare le concentrazioni di destrometorfano nel corpo a livelli di molte volte superiori al valore normale. Ciò aumenta il rischio per il paziente di effetti tossici del destrometorfano (agitazione, confusione, tremore, insonnia, diarrea e depressione respiratoria) e di sviluppo della sindrome da serotonina (vedere sopra). Potenti inibitori del

CYP2D6 sono fluoxetina, paroxetina, chinidina e terbinafina. In uso concomitante con la chinidina, le concentrazioni plasmatiche di destrometorfano sono aumentate fino a 20 volte, con conseguente aumento degli effetti avversi sul sistema nervoso centrale dell’agente. Anche amiodarone, flecainide e propafenone, sertralina, bupropione, metadone, cinacalcet, aloperidolo, perfenazina e tioridazina hanno effetti simili sul metabolismo del destrometorfano. Se è necessario l’uso concomitante degli inibitori del CYP2D6 con destrometorfano, il paziente deve essere monitorato e potrebbe essere necessario ridurre la dose di destrometorfano (vedere paragrafo 4.4).

04.6 Gravidanza e allattamento

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In caso di gravidanza e di allattamento, chiedere consiglio al medico. Gravidanza

I risultati di studi epidemiologici condotti su una popolazione limitata non hanno indicato un aumento della frequenza di malformazioni nei bambini che sono stati esposti a destrometorfano durante il periodo prenatale. Tuttavia, questi studi non documentano adeguatamente il tempo e la durata del trattamento con destrometorfano.

Alte dosi di destrometorfano possono causare depressione respiratoria nei neonati anche se somministrati solo per un breve periodo.

La somministrazione di destrometorfano in gravidanza deve avvenire esclusivamente dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi e solo in casi eccezionali stabiliti dal medico.

Allattamento

Destrometorfano è controindicato durante l’allattamento poiché non è possibile escludere un effetto depressivo respiratorio sui neonati.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Anche quando usato come raccomandato, questo medicinale può causare lieve sonnolenza o capogiri e alterare i tempi di reazione compromettendo quindi la capacità di guidare o di utilizzare macchinari. Questo rischio aumenta in caso di associazione con l’alcool.

Pertanto coloro che possono guidare autoveicoli o attendere ad operazioni che richiedano integrità del grado di vigilanza, devono essere avvisati di questo.

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni averse sono state raggruppate secondo la classificazione per sistemi ed organi e frequenza usando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100 , < 1/10); non comune (≥ 1/1 000 , <

1/100); raro (≥ 1/10 000 , < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Durante la terapia possono verificarsi:

Disturbi del sistema immunitario:

Frequenza non nota: ipersensibilità, orticaria, eruzione fissa da farmaci, reazione anafilattica, angioedema, broncospasmo.

Disturbi psichiatrici:

Comune: confusione

Molto raro: dipendenza da farmaco

Frequenza non nota: disordini psicotici inclusi allucinazioni .

Patologie del sistema nervoso:

Molto comune: sonnolenza, capogiri

Frequenza non nota: sintomi neurologici inclusi, vertigini, linguaggio indistinto e nistagmo.

Distonia specialmente nei bambini.

Patologie gastrointestinali:

Comune: disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, costipazione).

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Frequenza non nota: reazioni cutanee come rash con prurito.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Comune: stanchezza

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta- reazione-avversa.

04.9 Sovradosaggio

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Segni e sintomi

In caso di sovradosaggio gli effetti indesiderati noti possono avere una frequenza maggiore o essere più gravi: nausea, vomito e disturbi gastrointestinali, capogiri, stanchezza, sonnolenza e allucinazioni.

Irrequietezza ed eccitabilità possono evolvere in agitazione con l’aumentare dell’entità del sovradosaggio.

Possono manifestarsi sintomi come compromissione della concentrazione e della coscienza fino al coma (rappresentano segni di intossicazione grave), cambiamenti di umore come la disforia e l’euforia, linguaggio indistinto, confusione della mente, disturbi psicotici come disorientamento e delirio fino a confusione o stati paranoici, aumento del tono muscolare, atassia, disartria, nistagmo e disturbi della vista, nonché depressione respiratoria, cambiamenti nella pressione del sangue e tachicardia.

E’ stata segnalata sindrome serotoninergica nell’ambito del sovradosaggio da destrometorfano.

Sono stati riportati casi con esito fatale con sovradosaggio combinato con destrometorfano e altri farmaci (avvelenamento da associazione).

Gestione

Se necessario, deve essere avviato un monitoraggio intensivo nella terapia intensiva con un trattamento sintomatico. Naloxone può essere usato come antagonista.

In caso di sovradosaggio consultare immediatamente un medico. E’ opportuno mettere in atto le usuali misure di emergenza quali lavanda gastrica o somministrazione di carbone attivo. Non si consiglia l’induzione di vomito.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Sedativi della tosse; codice ATC: R05DA09

Destrometorfano Bromidrato Zentiva è a base di destrometorfano bromidrato, che ha una potente azione inibitrice sui centri della tosse. Non causa assuefazione o tossicomania, è privo di azione analgesica a carico del palato e della lingua, non determina effetti secondari a carico del centro emetico, della peristalsi e della funzionalità renale.

E’ dotato di un ampio margine di sicurezza fra dosi terapeutiche e dosi tossiche.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Il Destrometorfano è bene assorbito dal tratto gastro-enterico e la sua concentrazione plasmatica raggiunge il picco massimo entro 2 ore .

Metabolismo

Il farmaco è metabolizzato dal fegato.

Il destrometorfano subisce un metabolismo di primo passaggio rapido ed esteso nel fegato dopo la somministrazione orale. L’O-demetilazione (CYP2D6) geneticamente controllata è il principale determinante della farmacocinetica del destrometorfano in volontari umani.

Risulta esistano fenotipi distinti per questo processo di ossidazione, con conseguente farmacocinetica altamente variabile tra i soggetti. Il destrometorfano non metabolizzato e i tre metaboliti del morfinano demetilati, destrorfano (noto anche come 3-idrossi-N-metilmorfinano), 3- idrossimorfinano e 3-metossimorfinano, sono stati identificati come prodotti coniugati nelle urine.

Il destrorfano, che ha anche un’azione antitosse, è il principale metabolita. In alcuni soggetti, il metabolismo procede più lentamente e nel sangue e nelle urine predomina il destrometorfano invariato.

Eliminazione

Il destrometorfano è eliminato con le urine e con le feci, in parte metabolizzato ed in parte immodificato.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Nulla da segnalare

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Magnesio trisilicato, Cioccolato bianco, Paraffina liquida, Saccarina sodica, Aroma di menta, Ammonio glicirrizinato.

Costituenti dell’involucro: Gelatina; Soluzione sorbitolo speciale; Glicerina; Aroma di menta; Titanio diossido; Saccarina sodica; E 141.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 30°C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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16 capsule molli da 15 mg in blister di PVC/PVDC/alluminio.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Zentiva Italia S.r.l.

Viale L. Bodio, 37/b – IT-20158 Milano (Italia)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC 027026018

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: Giugno 1988 Data ultimo rinnovo: Giugno 2010

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-