Lorazepam Mebel: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Lorazepam Mebel

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Lorazepam Mebel: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

LORAZEPAM GENETIC 1 mg compresse LORAZEPAM GENETIC 2,5 mg compresse

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

LORAZEPAM GENETIC 1 mg compresse Ogni compressa contiene: Principio attivo: Lorazepam 1,0 mg LORAZEPAM GENETIC 2,5 mg compresse Ogni compressa contiene: Principio attivo: Lorazepam 2,5 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Compresse

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Insonnia. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

LORAZEPAM GENETIC è somministrato per via orale.

Per avere risultati ottimali la dose, la frequenza di somministrazione e la durata della terapia devono essere adattate individualmente secondo la risposta del paziente. La dose minima efficace deve essere prescritta per il più breve tempo possibile.

Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio (vedere sezione 4.4). L’eventuale incremento della dose dovrebbe avvenire gradualmente, per evitare reazioni avverse. La dose serale dovrebbe essere incrementata prima di quella diurna.

Ansia

Il trattamento deve essere il più breve possibile. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non deve superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

In medicina generale, la maggior parte dei pazienti risponde ad un dosaggio di 2-3 compresse.

da 1 mg pro die. Per casi particolarmente severi ed in psichiatria il dosaggio può essere aumentato fino a 3 o 4 compresse. da 2,5 mg pro die. Si consiglia di prendere la dose più alta la sera, prima di coricarsi.

Nei pazienti anziani o debilitati, si raccomanda un dosaggio iniziale di 1-2 mg al giorno in dosi suddivise, da adattarsi secondo le necessità e la tollerabilità (vedere il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego). In pazienti con insufficienza renale o epatica il dosaggio deve essere attentamente adattato secondo la risposta del paziente. I dosaggi più bassi possono essere sufficienti per tali pazienti.

Insonnia

Il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente. varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In determinati casi, può essere necessaria l’estensione, oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

Per i disturbi del sonno, 1-2 compresse da 1 mg, somministrate al momento di coricarsi, dovrebbero essere sufficienti. Qualora i disturbi fossero persistenti si consiglia di usare le compresse da 2,5 mg.

Nei pazienti anziani o debilitati, si raccomanda un dosaggio iniziale di 1-2 mg al giorno in dosi suddivise, da adattarsi secondo le necessità e la tollerabilità (vedere il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

In pazienti con insufficienza renale o epatica il dosaggio deve essere attentamente adattato secondo la risposta del paziente. Nell’insufficienza epatica dosaggi più bassi possono essere sufficienti per tali pazienti. Come terapia nell’ansia pre-chirurgica, un dosaggio di 2-4 mg di LORAZEPAM GENETIC può essere somministrato la sera precedente. Mentre per la gestione dell’ansia che precede procedure chirurgiche minori (ad es.: odontoiatriche), LORAZEPAM GENETIC può essere somministrato 1–2 ore prima.

Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa. La dose massima non deve essere superata.

04.3 Controindicazioni

Indice

ipersensibilità al principio attivo (lorazepam) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; miastenia gravis; ipersensibilità alle benzodiazepine; grave insufficienza respiratoria; sindrome da apnea notturna; grave insufficienza epatica; glaucoma ad angolo stretto; durante la gravidanza e l’allattamento

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

L’uso di benzodiazepine, incluso LORAZEPAM GENETIC, può portare a depressione respiratoria potenzialmente fatale. Gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi sono state riportate con l’uso delle benzodiazepine. Casi di angioedema riguardanti la lingua, la glottide o la laringe sono stati riportati in pazienti dopo aver assunto la prima dose o dosi successive di benzodiazepine. Alcuni pazienti che assumevano benzodiazepine hanno avuto sintomi addizionali come dispnea, chiusura della gola, o nausea e vomito. Alcuni pazienti hanno avuto necessità di terapie al pronto soccorso. Se l’angioedema riguarda la lingua, la glottide o la laringe, si può verificare ostruzione delle vie respiratorie che potrebbe essere fatale.

I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con le benzodiazepine non devono essere trattati nuovamente con il farmaco.

Si consiglia di controllare periodicamente la necessità di continuare la terapia con LORAZEPAM GENETIC. Come per le altre benzodiazepine il trattamento dei sintomi ansiosi dovrebbe essere di breve durata. Inoltre, nelle condizioni in cui si verifichino ansia e tensioni associate a fenomeni contingenti della vita giornaliera non è necessario normalmente ricorrere all’uso di ansiolitici.

L’uso in soggetti predisposti alla dipendenza quali, per esempio, alcoolisti e farmacodipendenti, dovrebbe essere evitato del tutto, se possibile a causa della predisposizione di tali pazienti alla abitudine e alla dipendenza.

LORAZEPAM GENETIC non è destinato al trattamento di disturbi depressivi primari o nel trattamento primario della psicosi.

Può essere dannoso per gli alcolisti.

Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio come le persone affette da patologie epatiche o epilessia.

Tolleranza

Una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.

I pazienti dovrebbero essere avvisati che in concomitanza del trattamento con benzodiazepine la tolleranza per alcol e altri farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale può diminuire, e che quindi queste sostanze dovrebbero essere evitate o ridotte.

Dipendenza–Astinenza–sindrome da interruzione improvvisa del trattamento

L’uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con storia di abuso di droga, farmaci o alcool o con marcati disturbi della personalità.

La possibilità di dipendenza è ridotta quando LORAZEPAM GENETIC è usato nella dose appropriata con un trattamento a breve termine, mentre aumenta con l’uso di dosi maggiori e per periodi più lunghi. In generale le benzodiazepine devono essere prescritte solo per periodi brevi (2–4 settimane). L’uso continuo a lungo termine non è raccomandato.

Sintomi da astinenza (p. es. insonnia di rimbalzo) possono manifestarsi in seguito alla sospensione del dosaggio consigliato dopo una sola settimana di terapia. La brusca sospensione del trattamento deve essere evitata ed un esteso periodo di terapia deve essere seguito da un programma di graduale riduzione del dosaggio.

Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilità, fenomeni di rimbalzo, disforia, capogiri, nausea, diarrea, perdita di appetito. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni/delirio, scosse epilettiche o convulsioni. Le convulsioni/crisi epilettiche possono verificarsi più comunemente in pazienti con preesistenti disturbi di natura epilettica oppure che fanno uso di altri farmaci che abbassano la soglia convulsiva quali gli antidepressivi.

Altri sintomi sono: depressione, insonnia, sudorazione, tinnito persistente, movimenti involontari, vomito, parestesia, alterazioni percettive, crampi addominali e muscolari, tremore, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iperreflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia.

Insonnia e ansia di rimbalzo: all’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno.

Sintomi da sospensione, specialmente i più gravi, sono più comuni in quei pazienti che hanno ricevuto dosi eccessive per un lungo periodo di tempo, essi possono però verificarsi anche dopo sospensione di benzodiazepine prese di continuo a dosaggi terapeutici, specie se la sospensione avviene in modo brusco.

Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.

Il paziente deve essere consigliato di consultare il proprio medico sia prima di aumentare o diminuire la dose di farmaco, che prima di sospenderlo.

Ci sono evidenze di sviluppo di tolleranza agli effetti sedativi delle benzodiazepine LORAZEPAM GENETIC può dare potenziale abuso specialmente in pazienti con storia di abuso di droga e/o alcool.

Durata del trattamento

La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo4.2) a seconda dell’indicazione, ma non deve superare le quattro settimane per l’insonnia ed otto-dodici settimane nel caso dell’ansia, compreso un periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.

Inoltre, è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.

Amnesia

Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda o disturbi della memoria. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si deve accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni psichiatriche e paradosse

Con l’uso di benzodiazepine sono state occasionalmente riportate reazioni paradosse come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento, stati d’ansia, ostilità, eccitazione, disturbi del sonno/insonnia, eccitazione sessuale, sedazione, affaticamento, sonnolenza, atassia, confusione, depressione, smascheramento di depressione, capogiri, cambiamenti nella libido, impotenza, diminuzione dell’orgasmo.

Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani.

Ansia e insonnia possono essere sintomi di varie altre patologie. Quindi dovrebbe essere preso in considerazione che tali disturbi potrebbero essere dovuti a sottostanti patologie fisiche o psichiatriche.

Gruppi specifici di pazienti

Non è stata stabilita l’efficacia e la sicurezza d’impiego nei bambini sotto i 12 anni di età.

Le benzodiazepine non devono essere date ai bambini senza valutazione attenta dell’effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

Per la reattività molto variabile agli psicofarmaci, i pazienti anziani o debilitati e quelli con modificazioni organiche cerebrali (specie arteriosclerotiche) devono essere trattati con bassi dosaggi (vedere paragrafo 4.2) o non essere trattati affatto. I pazienti anziani o debilitati possono essere più suscettibili agli effetti di LORAZEPAM GENETIC, pertanto tali pazienti devono essere monitorati frequentemente ed il loro dosaggio attentamente adattato a seconda della risposta del paziente. A causa del rischio di depressione respiratoria, le stesse misure prudenziali devono essere adottate per i pazienti con insufficienza cardiaca, bassa pressione arteriosa, funzione respiratoria compromessa, insufficienza respiratoria cronica, COPD (ostruzione polmonare cronica), sindrome da apnea notturna. Tali pazienti devono essere sottoposti a regolari controlli durante la terapia con LORAZEPAM GENETIC (cosi come è consigliato con le altre benzodiazepine e gli altri agenti psicofarmacologici). Sebbene l’ipotensione arteriosa sia un evento raro, le benzodiazepine dovrebbero essere assunte con cautela nei pazienti in cui cadute improvvise della pressione sanguigna potrebbero avere complicanze cardiovascolari o cerebrovascolari.

Le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica, in quanto possono precipitare l’encefalopatia. LORAZEPAM GENETIC non deve essere usato nei pazienti con grave insufficienza epatica e/o encefalopatia in quanto, come tutte le benzodiazepine, può precipitare l’encefalopatia epatica.

Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l’ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti); in tali pazienti va evitata la somministrazione di elevate quantità di LORAZEPAM GENETIC.

Una depressione pre-esistente può emergere o peggiorare durante l’uso di benzodiazepine, incluso LORAZEPAM GENETIC. L’uso di benzodiazepine può smascherare la tendenza al suicidio in pazienti depressi ed esse non devono essere somministrate senza una adeguata terapia antidepressiva.

Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.

LORAZEPAM GENETIC deve essere usato con cautela nei pazienti con grave insufficienza epatica e/o encefalopatia in quanto, come tutte le benzodiazepine, può precipitare l’encefalopatia epatica.

In corso di trattamento prolungato o nel trattamento di pazienti con insufficienza renale o epatica è consigliabile procedere a frequenti controlli del quadro ematico e della funzione renale e/o epatica.

In pazienti con insufficienza renale o epatica il dosaggio deve essere attentamente adattato secondo la risposta del paziente.

In pazienti, nei quali disturbi gastrointestinali o cardiovascolari coesistono con l’ ansia, va notato che LORAZEPAM GENETIC non ha mostrato benefici significativi nel trattamento della componente gastrointestinale o cardiovascolare.

Dilatazione dell’esofago è stata osservata in ratti trattati con lorazepam per più di un anno con un dosaggio di 6 mg/kg/die. La dose, alla quale tale effetto non si è verificato era di 1,25 mg/kg/di (circa 6 volte la dose terapeutica massima nell’uomo, che è di 10 mg/die).

L’effetto era reversibile solo se il trattamento veniva sospeso entro 2 mesi dalla prima osservazione del fenomeno. Il significato clinico di questo non è conosciuto. Comunque l’uso di LORAZEPAM GENETIC per periodi prolungati e in pazienti geriatrici richiede precauzione e devono essere effettuati frequenti controlli dei sintomi riguardanti disturbi del tratto gastrointestinale superiore.

Le compresse contengono lattosio quindi non adatte per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.

Pazienti anziani

Il lorazepam deve essere usato con cautela negli anziani a causa del rischio di sedazione e/o debolezza muscoloscheletrica che può aumentare il rischio di cadute, con gravi conseguenze in questa popolazione. Ai pazienti anziani deve essere somministrata una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2 Posologia).

Rischio derivante dall’uso concomitante di oppiodi

L’uso concomitante di LORAZEPAM GENETIC e di oppioidi può determinare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di farmaci sedativi come benzodiazepine come LORAZEPAM GENETIC o farmaci correlati ad essi con oppioidi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni di trattamento alternative. Se viene presa la decisione di prescrivere LORAZEPAM GENETIC in concomitanza con gli oppioidi, deve essere usata la dose minima efficace e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche la raccomandazione generale sulla dose nella sezione 4.2).

I pazienti devono essere monitorati attentamente per valutare segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione, In questo caso si raccomanda di informare i pazienti e chi li assiste (se possibile) per metterli a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico onde evitare inattesi effetti indesiderati da interazione.

L’assunzione concomitante con alcool va evitata. L’effetto sedativo può essere aumentato ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.

Associazione con i deprimenti del sistema nervoso centrale (SNC): l’effetto depressivo centrale può essere, accresciuto nei casi di uso concomitante con alcool, barbiturici, antipsicotici (neurolettici), ipnotici/sedativi, ansiolitici, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi. Nel caso degli analgesici narcotici può avvenire aumento dell’euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica. L’uso concomitante di clozapina e LORAZEPAM GENETIC può produrre sedazione marcata, salivazione eccessiva, atassia.

La somministrazione contemporanea di LORAZEPAM GENETIC con il valproato può risultare in un aumento delle concentrazioni nel plasma e ad una ridotta eliminazione del LORAZEPAM GENETIC. Il valproato può inibire la glucuronizzazione di lorazepam (quest’ultimo di conseguenza potrebbe avere concentrazioni sieriche aumentate, e aumentato rischio di sonnolenza); la dose di LORAZEPAM GENETIC dovrebbe essere ridotta del 50% quando è cosomministrato con il valproato.

Altre sostanze possono aumentare l’effetto sedativo di lorazepam: sodio oxibato e rilassanti muscolari come il baclofen.

La caffeina può ridurre gli effetti sedativi ed ansiolitici di lorazepam.

La somministrazione contemporanea di LORAZEPAM GENETIC con il probenecid può risultare in una insorgenza più rapida o in un prolungamento dell’effetto di LORAZEPAM GENETIC dovuti ad una maggiore emivita o ad una diminuita eliminazione totale. Il dosaggio del LORAZEPAM GENETIC deve essere ridotto del 50% quando è cosomministrato con il probenecid.

La somministrazione di teofilline o amminofilline può ridurre gli effetti delle benzodiazepine, incluso LORAZEPAM GENETIC.

Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentare l’attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.

Non è stato dimostrato che il sistema citocromo P-450 sia coinvolto nel metabolismo di LORAZEPAM GENETIC e, diversamente da molte benzodiazepine, le interazioni farmacocinetiche che coinvolgono il sistema P-450 non sono state osservate con LORAZEPAM GENETIC.

Sono stati riportati casi di eccessivo stupor, riduzione significativa della frequenza espiratoria e, in un caso, ipotensione, quando il LORAZEPAM GENETIC è stato somministrato concomitantemente alla loxapina.

Con l’uso di lorazepam non sono state riportate o identificate interferenze nelle analisi di laboratorio.

Interazione con altri prodotti medicinali Oppioidi:

L’uso concomitante di farmaci sedativi come le benzodiazepine come LORAZEPAM GENETIC o farmaci correlati ad essi, con oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo additivo del SNC. Il dosaggio e la durata dell’uso concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4).

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

LORAZEPAM GENETIC non deve essere usato durante la gravidanza. L’assunzione di benzodizepine durante la gravidanza può causare danni al feto. Un aumentato rischio di malformazioni congenite associato con l’uso di agenti ansiolitici (clordiazepossido, diazepam, meprobamato) durante il primo trimestre di gravidanza, è stato suggerito in diversi studi; evitare sempre, quindi, la somministrazione di benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza.

Va considerata la possibilità di una gravidanza prima che una donna in età fertile cominci terapia con le benzodiazepine.

Se LORAZEPAM GENETIC viene prescritto ad una donna in età fertile, questa dovrebbe essere avvisata di dover informare il proprio medico se sta programmando una gravidanza oppure se sospetta di essere in gravidanza, per pianificare la graduale sospensione. Nell’uomo i livelli ematici, ottenuti dal cordone ombelicale, indicano che LORAZEPAM GENETIC e il suo glucuronide passano attraverso la placenta. Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l’ultimo periodo di gravidanza, o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato. Sintomi quali ipoattività, ipotonia, depressione respiratoria, ipotermia, apnea, problemi di nutrizione e risposte metaboliche alterate da diminuita resistenza al freddo sono state osservate in neonati le cui madri hanno fatto uso di benzodiazepine durante la fase tardiva della gravidanza o durante il parto.

Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi di astinenza nel periodo postnatale.

Sembra che nei neonati la coniugazione di LORAZEPAM GENETIC avvenga lentamente essendo il suo glucuronide rintracciabile nelle urine per più di 7 giorni. La glucuronizzazione di LORAZEPAM GENETIC può inibire competitivamente la coniugazione della bilirubina portando all’iperbilirubinemia nel neonato.

Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno, a meno che il beneficio atteso per la donna non superi il rischio potenziale per il neonato.

Sedazione ed incapacità ad assumere latte dal seno, si sono manifestate durante l’allattamento, in neonati le cui madri assumevano benzodiazepine. I neonati nati da tali madri devono essere osservati per effetti farmacologici (comprese sedazione ed irritabilità).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5).

Come per tutti i pazienti in terapia con farmaci che agiscono sul SNC, i pazienti devono essere avvertite di non utilizzare macchinari pericolosi e di non guidare fino a che non sia certo che essi non presentino sonnolenza o stordimento da LORAZEPAM GENETIC.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e segnalati durante il trattamento con Lorazepam in base alla frequenza come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili)

Classe Organo Sistemica molto comune
≥ 1/10
comune ≥ 1/100,
< 1/10
non comune
≥ 1/1.000,
< 1/100
Frequenza non nota (non può essere
stimata sulla base dei dati disponibili)
Patologie del
sistema emolinfopoietico
Agranulocitosi, pancitopenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattiche/anafilattoidi, reazioni di ipersensibilità,
Patologie endocrine SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico)
Disturbi del metabolismo e della
nutrizione
Iponatremia, modificazioni dell’appetito
Disturbi psichiatrici Depressione, smascheramento di stati depressivi preesistenti Cambiamenti nella libido, alterazione della libido. Ideazione suicidaria/tentativi di suicidio, psicosi, alterazioni del comportamento, agitazione, aggressività, collera, disinibizione, abuso di benzodiazepine, dipendenza psichica, sviluppo di dipendenza fisica, disturbi del sonno, incubi, allucinazioni, delusione, disorientamento, euforia, irritabilità,
ottundimento delle emozioni, irrequietezza,
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza durante il giorno Atassia, confusione Coma, sintomi extrapiramidali, tremori, disartria/difficoltà nella articolazione del linguaggio, convulsioni/crisi epilettiche, manifestazioni autonomiche, amnesia, amnesia anterograda, compromissione dell’attenzione/concentrazione, riduzione della vigilanza, disturbi dell’equilibrio, senso di instabilità,
cefalea
Patologie dell’occhio Disturbi della vista (compresi diplopia e offuscamento della vista) disturbi
della funzione visiva
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
Vertigine
Patologie vascolari Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Depressione respiratoria, apnea, peggioramento dell’apnea notturna, peggioramento della patologia
ostruttiva polmonare,
Patologie gastrointestinali Nausea Costipazione, vari tipi di disturbi gastrointestinali
Patologie epatobiliari Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Angioedema, sintomi dermatologici comprendenti reazioni anche molto gravi, reazioni allergiche cutanee,
alopecia
Patologie del sistema Debolezza muscolare
muscoloscheletrico e del tessuto
connettivo
Patologie renali e urinarie Ritenzione urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Affaticamento Fenomeni di rimbalzo, sintomi da astinenza, ipotermia
Esami diagnostici Abbassamento della pressione sanguigna, aumento della bilirubina, aumento delle transaminasi epatiche,
aumento della fosfatasi alcalina,

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https:// www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

04.9 Sovradosaggio

Indice

Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva non dovrebbe presentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC (incluso l’alcool).

In esperienze postmarketing, il sovradosaggio con LORAZEPAM GENETIC si è verificato predominantemente in combinazione con alcool e/o altri farmaci.

Nel trattamento dell’iperdosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.

A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, deve essere indotto il vomito (entro un’ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico, subito dopo l’ingestione, con protezione delle vie respiratorie se il paziente è privo di conoscenza o in pazienti che presentano sintomi. Tali operazioni dovrebbero essere seguite dalle pratiche rianimative generali, dal monitoraggio dei segni vitali e dalla stretta osservazione del paziente.

Qualora ci sia il rischio di aspirazione, l’induzione del vomito è sconsigliata.

LORAZEPAM GENETIC è scarsamente dializzabile. Il glucuronide, metabolita inattivo di LORAZEPAM GENETIC, può essere altamente dializzabile.

Se non si osserva miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, deve essere somministrato carbone attivo per ridurre l’assorbimento. Attenzione speciale deve essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d’urgenza.

L’iperdosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dall’obnubilamento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono obnubilamento, disartria, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, quali quelli che possono verificarsi a seguito di assunzione massiva a scopo suicida, oppure quando concomitantemente sono stati ingeriti altri farmaci o alcool, i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, ipnosi, reazioni paradosse, depressione del SNC, depressione cardiovascolare, depressione respiratoria, coma di 1 -3° grado e morte.

Il flumazenil può essere utile come antidoto in aggiunta al trattamento adeguato di un sovradosaggio di benzodiazepine, non come una sostituzione. Il medico deve essere a conoscenza del rischio di crisi epilettiche in associazione con il trattamento con il flumazenil, particolarmente in coloro che usano benzodiazepine da lungo tempo ed in caso di sovradosaggio da antidepressivi ciclici.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: ansiolitici, derivati benzodiazepinici

Codice ATC: N05BA06

Lorazepam (LORAZEPAM GENETIC), agente antiansia, è una 1,4-benzodiazepina avente il seguente nome chimico: 7-cloro-5-(o-clorofenil) -1 ,3-diidro-3-idrossi-2H-1 ,4-benzodiazepin-2-one.

Lorazepam è una polvere quasi bianca, pressoché insolubile in acqua e poco solubile in alcool e cloroformio. Il peso molecolare è 321,2. Come tutte le benzodiazepine, LORAZEPAM GENETIC esplica, in maniera proporzionale alla dose somministrata, azioni ansiolitiche, ipnotiche e tranquillanti.

L’esatto meccanismo d’azione delle benzodiazepine non è stato ancora chiarito; comunque, sembra che le benzodiazepine agiscano attraverso vari meccanismi. Presumibilmente le benzodiazepine esercitano i loro effetti attraverso un legame con specifici recettori a diversi siti entro il sistema nervoso centrale, o potenziando gli effetti di inibizione sinaptica o presinaptica, mediata dall’acido gamma-aminobutirrico, oppure influenzando direttamente i meccanismi che generano il potenziale d’azione.

LORAZEPAM GENETIC è terapeuticamente attivo a dosaggi estremamente bassi. La sua azione è caratterizzata da una ben dosata protezione contro gli effetti degli stress psichici e da una diminuzione delle reazioni emotive a tali stress; particolarmente marcato è il suo effetto ansiolitico.

Con la diminuzione o la soppressione dei fattori emotivi, LORAZEPAM GENETIC rimuove le cause delle malattie di origine emotiva e psicoreattiva.

Nel campo della psicoterapia l’esplorazione psichica è avvantaggiata dal miglioramento del contatto tra il medico ed il paziente. L’effetto che ne deriva è un valido complemento alla psicoterapia.

Grazie al suo benefico effetto sull’umore e grazie alla protezione contro gli stress psichici, LORAZEPAM GENETIC può appropriatamente completare la terapia antidepressiva ed essere quindi somministrato in combinazione con essa cosi come con altri comuni psicofarmaci di cui rinforza l’effetto, lo completa ed in parte lo accelera.

Con una singola dose alla sera, LORAZEPAM GENETIC facilita il sonno ed il sonno cosi indotto è del tutto paragonabile al sonno normale.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

LORAZEPAM GENETIC, somministrato per via orale, viene assorbito rapidamente. Le concentrazioni massime nel plasma vengono raggiunte entro 2-3 ore circa dalla somministrazione. L’emivita di LORAZEPAM GENETIC non coniugato nel plasma umano è di circa 12-16 ore. Alle concentrazioni clinicamente significative LORAZEPAM GENETIC si lega per il 90% circa alle proteine plasmatiche. La coniugazione con acido glucuronico per formare il glucuronide inattivo di LORAZEPAM GENETIC è il principale processo di trasformazione metabolica. Il 70-75% della dose viene escreto come glucuronide nelle urine. Nell’animale i glucuronidi di LORAZEPAM GENETIC non hanno attività dimostrabile sul sistema nervoso centrale e non risulta essere prodotto nessun metabolita attivo.

I livelli plasmatici di LORAZEPAM GENETIC sono proporzionali alla dose somministrata. Non esistono prove di eccessivo accumulo di LORAZEPAM GENETIC in caso di somministrazione per periodi fino a 6 mesi, né esiste in queste condizioni alcuna indicazione di induzione di enzimi farmaco-metabolizzanti. LORAZEPAM GENETIC non è un substrato per enzimi N-dealchilanti del sistema citocromico P-450, né viene idrolizzato in maniera significativa.

Studi comparativi su soggetti giovani e soggetti anziani hanno dimostrato che la farmacocinetica di LORAZEPAM GENETIC rimane inalterata con l’avanzare dell’età. In pazienti con malattie epatiche (epatite, cirrosi alcoolica) non sono state riportate reazioni dell’assorbimento, della distribuzione, del metabolismo e dell’escrezione. Come con altre benzodiazepine, la farmacocinetica di lorazepam può essere alterata in caso di insufficienza renale.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Tossicologia

LORAZEPAM GENETIC ha mostrato una tossicità acuta bassissima con DL50 pari a (per somministrazione orale): topo> 3000 mg/Kg; ratto> 5000 mg/Kg; cane > 2000 mg/Kg.

Sono state condotte numerose prove di tossicità subacuta e cronica in ratti e cani. Sono state usate dosi che, rispetto al peso corporeo, sono migliaia di volte superiori a quelle fissate come terapia giornaliera nell’uomo. LORAZEPAM GENETIC ha dimostrato di avere una tossicità molto bassa. Esami istopatotogici, oftalmologici ed ematologici, l’analisi dell’urina e del siero, le prove di metabolismo basale, hanno evidenziato che dosaggi estremamente alti non causano mutamenti biologici rilevanti.

Teratogenesi

Numerose prove condotte su conigli, ratti e topi escludono effetti teratogenetici di lorazepam.

Carcinogenesi, mutagenesi

Nessuna prova di potenziale carcinogenico è emersa in ratti o topi durante uno studio di 18 mesi con LORAZEPAM GENETIC somministrato per via orale. Un‘indagine sull’attività mutagenica di LORAZEPAM GENETIC sulla Drosophila melanogaster ha indicato che questo farmaco è inattivo dal punto di vista mutagenico.

Studi sulla fertilità

Uno studio sui ratti nel periodo precedente l’impianto, effettuato con LORAZEPAM GENETIC per via orale alla dose di 20 mg/kg, non ha evidenziato alcuna riduzione della fertilità.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

amido di mais, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato tipo A, magnesio stearato, ludipress (granuli di lattosio monodrato, povidone e crospovidone)

06.2 Incompatibilità

Indice

A tutt’oggi non è nota alcuna incompatibilità.

06.3 Periodo di validità

Indice

2 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Non conservare a temperatura superiore a 25°C nella confezione originale per riparare il prodotto dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

LORAZEPAM GENETIC 1 mg compresse: Blister PVC/alluminio contenente 20 compresse da 1 mg di lorazepam LORAZEPAM GENETIC 2,5 mg compresse: Blister PVC/alluminio contenente 20 compresse da 2,5 mg di lorazepam

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Vedere quanto riportato al paragrafo 4.2.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Genetic SpA – Via della Monica, 26 – Castel San Giorgio (SA)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

compresse – 20 comprese AIC n. 035838010 LORAZEPAM GENETIC 2,5 mg compresse – 20 compresse AIC n. 035838022

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

16/02/2011

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 03/12/2021