Nekacin: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Nekacin

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Nekacin: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Nekacin

01.0 Denominazione del medicinale

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NEKACIN “500 mg soluzione iniettabile” NEKACIN “1000 mg soluzione iniettabile”

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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NEKACIN 500 mg soluzione iniettabile

Una fiala contiene: Amikacina solfato mg 667,50 (pari a mg 500 di Amikacina base)

NEKACIN 1000 mg soluzione iniettabile

Una fiala contiene : Amikacina solfato mg 1335,00 (pari a mg 1000 di Amikacina base)

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile uso intramuscolare ed endovenoso

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento a breve termine di infezioni gravi sostenute da germi Gram-negativi sensibili all’antibiotico. In particolare l’Amikacina risulta indicata nelle seguenti forme :

batteriemie e setticemie (inclusa la sepsi neonatale)

infezioni complicate e ricorrenti delle vie genito-urinarie

infezioni dell’apparato respiratorio, dell’apparato osteo-articolare, del sistema nervoso centrale (compresa la meningite) e del tessuto cutaneo e sottocutaneo

infezioni endo-addominali (compresa la peritonite)

ustioni ed infezioni postoperatorie

Occorre tener conto delle direttive ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La durata del trattamento è, in genere, di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa, e 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare.

Alle dosi consigliate, le infezioni meno gravi causate da organismi sensibili rispondono alla terapia entro 24-48 ore.

Adulti e bambini sopra i 12 anni

Il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina ≥ 50 ml/min.) è di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali, ovvero 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica.

Bambini di età compresa tra 4 settimane e 12 anni

La dose intramuscolare o endovenosa (infusione venosa lenta) raccomandata per i bambini con funzionalità renale normale è di 15-20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15- 20 mg/kg o frazionata in due dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore.

Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica.

Neonati

Un’iniziale dose di carica di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 h (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Lattanti prematuri

La dose raccomandata nei prematuri è di 7,5mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera deve essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l’altra onde evitare un accumulo del farmaco.

Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzionalità renale, sospetta o accertata, è quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina : il risultato ottenuto rappresenta l’intervallo, espresso in ore, tra una dose e l’altra. Ad esempio se il tasso sierico della creatinina è di 2 mg, la dose consigliabile dovrà essere somministrata dopo 18 ore.

Poiché le funzioni renali possono alterarsi notevolmente nel corso della terapia, il tasso sierico della creatinina deve essere controllato frequentemente e, se necessario, le somministrazioni dovranno essere modificate.

Qualora sia ritenuta utile o necessaria la somministrazione endovenosa, questa deve essere eseguita diluendo la quantità di farmaco calcolata in modo da far durare la somministrazione almeno un’ora o anche più.

Come solvente sono indicate in questo caso la soluzione fisiologica o la soluzione isotonica di glucosio.

Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa

Nei pazienti pediatrici la quantità di diluenti da usare dipenderà dalla quantità di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente la soluzione deve essere infusa in un tempo compreso tra 30 e 60 minuti. I lattanti devono ricevere l’infusione in un intervallo di tempo compreso tra 1 e 2 ore

04.3 Controindicazioni

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L’amikacina solfato iniettabile è controindicata in pazienti con allergia nota all’ amikacina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

In seguito ad una storia di ipersensibilità o a gravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi l’uso di qualsiasi aminoglicoside è controindicato a causa della sensibilità nota crociata dei pazienti ai farmaci appartenenti a questa classe.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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I pazienti devono essere ben idratati durante la terapia con Amikacina. Il medicinale contiene Sodio citrato, Sodio bisolfito, Acido solforico

Cautela deve essere esercitata nei pazienti con pre-esistente insufficienza renale, o pre- esistente danno all’udito o vestibolare. I pazienti in trattamento con aminoglicosidi per via parenterale devono rimanere sotto stretto controllo clinico a causa della potenziale

ototossicità e nefrotossicità associata al loro utilizzo. La sicurezza non è stata stabilita per periodi di trattamento che sono superiori ai 14 giorni.

Neuro/Ototossicità

La neurotossicità, manifestata come ototossicità uditiva vestibolare e / o bilaterale, può verificarsi in pazienti in trattamento con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicità indotta da aminoglicoside è maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, o in quelli la cui terapia è prolungata oltre 5-7 giorni di trattamento, anche in pazienti sani.

In genere, la sordità inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza, per cui si può determinare solo mediante tests audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare.

Altre manifestazioni di neurotossicità possono includere intorpidimento, sensibilità della pelle, spasmi muscolari e convulsioni.

Pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che avverta loro dello sviluppo della tossicità dell’ottavo nervo, e possono verificarsi sordità irreversibile bilaterale totale o parziale o vertigini disabilitanti dopo che il trattamento è stato sospeso.

L’ototossicità indotta dall’Amikacina è di solito irreversibile.

Nefrotossicità

Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici.

La nefrotossicità è indipendente dal picco plasmatico ottenuto (Cmax). Il rischio di nefrotossicità aumenta nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e in quelli che ricevono dosi elevate, o una terapia prolungata

I pazienti devono essere ben idratati durante il trattamento e la funzionalità renale deve essere monitorata con i metodi abituali prima di iniziare la terapia e tutti i giorni durante il corso del trattamento. Una riduzione del dosaggio è necessaria se si verifica l’evidenza di una disfunzione renale, come la presenza di cilindri urinari, globuli bianchi o rossi nel sedimento, albuminuria, riduzione della clearance della creatinina, diminuzione del peso specifico delle urine, aumento della azotemia, creatinina sierica, o oliguria. Se l’azotemia aumenta, o se si verifica una progressiva diminuzione dell’escrezione urinaria, il trattamento deve essere interrotto

I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalità renale, che può non essere evidente nei test di laboratorio di routine, come l’azotemia o la creatinina sierica. Un esame della clearance della creatinina può essere più utile. E’ particolarmente importante il monitoraggio della funzionalità renale nei pazienti anziani durante il trattamento con aminoglicosidi.

In particolare nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale, ed anche nei pazienti con funzionalità inizialmente normale ma nei quali questa si è alterata nel corso del trattamento, si devono controllare costantemente la funzionalità renale e quella dell’VIII paio di nervi cranici.

Le concentrazioni sieriche di amikacina devono essere monitorate quando possibile per assicurare livelli adeguati e per evitare livelli potenzialmente tossici. Le urine devono essere controllate relativamente alla riduzione del peso specifico, alla proteinuria, e alla presenza di cellule o di cilindri nel sedimento. L’ azotemia, la creatinina sierica o la clearance della creatinina deve essere controllata periodicamente. Si raccomanda di effettuare audiogrammi seriali quando possibile nei pazienti abbastanza anziani per

essere testati, in particolare nei pazienti ad alto rischio. In caso si manifesti ototossicità (capogiri, vertigini, tinnito, ronzio auricolare o perdita di udito) o nefrotossicità occorre modificare la posologia o interrompere il farmaco.

L’uso contemporaneo e / o sequenziale sistemico ,orale o topico di altri farmaci neurotossici o nefrotossici deve essere evitato. Altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicità sono l’età avanzata e la disidratazione.

L’inattivazione dell’ aminoglicoside è clinicamente significativa solo nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. L’inattivazione può continuare in campioni di fluidi corporei raccolti per l’analisi, provocando letture aminoglicosidiche imprecise.

Tali campioni devono essere adeguatamente trattati (prontamente analizzati, congelati, o trattati con beta-lattamasi).

Tossicità Neuromuscolare

A seguito di iniezione parenterale, instillazione topica (come in ortopedia e lavaggio addominale o nel trattamento locale di empiema) e dopo l’uso orale di aminoglicosidi sono stati riportati blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria. La possibilità di paralisi respiratoria deve essere presa in considerazione se gli aminoglicosidi sono somministrati attraverso qualsiasi via , in particolare nei pazienti in trattamento con anestetici, agenti bloccanti neuromuscolari (vedere sezione 4.5). Se si verifica il blocco neuromuscolare, i sali di calcio possono invertire la paralisi respiratoria, ma può risultare necessaria l’ assistenza respiratoria meccanica.

Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati dimostrati negli animali da laboratorio trattati con alte dosi di amikacina.

Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela nei pazienti con disturbi muscolari come la miastenia grave o parkinsonismo dal momento che questi farmaci possono aggravare la debolezza muscolare a causa del loro effetto curaro-simile sulla giunzione neuromuscolare.

Si possono verificare casi di tinnito auricolare e di vertigine e si sono registrate anche lesioni vestibolari e l’immediata sordità bilaterale irreversibile. Nei pazienti con disfunzione renale il rischio di gravi reazioni ototossiche e di sordità permanente è notevolmente aumentato. In questi casi, la dose giornaliera deve essere ridotta e gli intervalli prolungati. Se nel corso della terapia si osservano disfunzioni renali progressive (aumento dei valori NPN, BUN, Creatinina od oliguria) è consigliabile effettuare dei test audiometrici ed, eventualmente, sospendere la somministrazione del farmaco.

Nei pazienti più anziani ed in quelli a cui vengono somministrate dosi superiori ai 15 g di NEKACIN deve essere attentamente controllata l’insorgenza di eventuali effetti ototossici.

Reazioni allergiche

L’ amikacina solfato iniettabile in fiale contiene sodio bisolfito; tale sostanza può provocare in soggetti sensibili reazioni di tipo allergico inclusi i sintomi da shock anafilattico ed attacchi asmatici meno gravi o pericolosi per la vita del paziente

La prevalenza complessiva nella popolazione generale relativa alla sensibilità a questa sostanza è non comune e probabilmente bassa. Questa sensibilità è più frequente negli asmatici che nei soggetti non asmatici.

L’Amikacina è potenzialmente ototossica, nefrotossica e neurotossica.

Nei pazienti con disfunzione renale, nei quali il trattamento è previsto per un periodo di 5 giorni o più, è necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia, audiogramma che deve essere ripetuto nel corso del trattamento.

La somministrazione del farmaco deve essere sospesa se insorgono tinnito auricolare o diminuzione dell’udito, oppure se gli audiogrammi successivi registrano una diminuzione della

percezione ad alta frequenza. E’ necessario sottolineare che la funzionalità renale può alterarsi notevolmente in corso di terapia e, pertanto, la creatinina sierica deve essere controllata frequentemente. Se i valori della concentrazione subissero delle variazioni è necessario variare la frequenza delle somministrazioni.

Considerate le elevate concentrazioni di NEKACIN nel sistema escretorio urinario, i pazienti debbono essere opportunamente idratati per prevenire irritazione chimica dei tubuli renali.

La funzionalità renale deve essere valutata con i comuni metodi prima di iniziare la terapia e controllata periodicamente durante il trattamento. All’apparire dei segni di irritazione renale, come ad esempio la comparsa nelle urine di cilindruria, ematuria, ed albuminuria, l’idratazione deve essere aumentata ed è consigliabile una riduzione del dosaggio. Tuttavia, se si accerta iperazotemia od oliguria, il trattamento deve essere sospeso.

Occorre evitare la somministrazione di altri farmaci ototossici e/o nefrotossici durante il trattamento con NEKACIN onde evitare un effetto di somma.

Poiché l’Amikacina ad alte dosi ha evidenziato negli animali da esperimento un’attività paralizzante muscolare, si deve tener presente la possibilità di blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria quando è somministrato contemporaneamente ad anestetici o a bloccanti neuromuscolari ; se si verifica il blocco neuromuscolare, i

sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno.

Come con gli altri antibiotici la terapia con Amikacina può indurre la comparsa di superinfezione da germi resistenti. In tale evenienza occorre interrompere il trattamento ed adottare una opportuna terapia.

Altro

Gli aminoglicosidi sono rapidamente e quasi totalmente assorbiti quando sono applicati topicamente in associazione a procedure chirurgiche, ad eccezione della vescica urinaria, A seguito di irrigazione con una preparazione di aminoglicoside di piccoli e grandi parti in campo chirurgico sono stati evidenziate sordità irreversibile, insufficienza renale e morte per blocco neuromuscolare.

Come con altri antibiotici, l’uso di amikacina può determinare una crescita eccessiva di organismi non sensibili. Se ciò si verifica, è necessaria una terapia appropriata.

Uso pediatrico

Gli aminoglicosidi devono essere impiegati con cautela nei lattanti prematuri e nei neonati a causa dell’immaturità renale di questi pazienti e il conseguente prolungamento dell’emivita serica di questi farmaci.

A seguito di somministrazione intravitreale ( iniezione nell’occhio) di amikacina si è evidenziata una ischemia retinica con talvolta conseguente perdita permanente della vista.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Si deve evitare l’uso concomitante o successivo di altri agenti neurotossici, ototossici o nefrotossici, in particolare bacitracina, cisplatino, amfotericina B, ciclosporina, tacrolimus, cefaloridina, paromomicina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina, o altri aminoglicosidi Kanamicina, Gentamicina, Tobramicina, Neomicina, Streptomicina, sia per via sistemica che topica a causa della possibilità di effetti additivi. Un aumento della nefrotossicità è stato riportato a seguito della somministrazione parenterale concomitante di antibiotici aminoglicosidi e cefalosporine. L’uso concomitante di cefalosporina può falsamente elevare le determinazioni dei livelli sierici di creatinina.

L’Amikacina non deve essere somministrata insieme a diuretici potenti ( es. acido etacrinico, furosemide, sodio metalluride, sodio mercaptomerin e mannitolo) poiché i diuretici sono di per sé ototossici. Inoltre i diuretici, se somministrati per via e.v. aumentano la tossicità degli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero e nei tessuti.

Una riduzione nell’attività sierica può verificarsi anche quando un farmaco aminoglicoside o penicillino-simile è somministrato in vivo per vie separate.

C’è un aumentato rischio di ipocalcemia quando gli aminoglicosidi sono somministrati con bifosfonati.

Vi è un aumento del rischio di nefrotossicità e possibilmente di ototossicità quando gli aminoglicosidi sono somministrati con composti del platino.

La Tiamina (vitamina B1) somministrata contemporaneamente può essere distrutta dalla componente reattiva bisolfito di sodio della formulazione dell’amikacina solfato.

A volte NEKACIN può essere indicato come terapia concomitante ad altri agenti antibatterici in infezioni miste o superinfezioni ; in tali casi NEKACIN non deve essere mescolato insieme ad altri agenti antibatterici nelle stesse siringhe o negli stessi flaconi per perfusioni.

L’indometacina può aumentare la concentrazione plasmatica dell’amikacina nei neonati.

C’è il rischio di paralisi respiratoria in pazienti che ricevono anestetici, agenti bloccanti neuromuscolare, come la succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio o in pazienti che ricevono trasfusioni massicce di sangue con anticoagulante a base di citrato.

04.6 Gravidanza e allattamento

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La possibilità di impiego di NEKACIN in corso di gravidanza non è stata ancora accertata, pertanto nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di riconosciuta ed elettiva indicazione sotto il diretto controllo del medico.

Si dispone di dati limitati sull’uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordità congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riportati effetti indesiderati nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane.

Se si somministra amikacina in gravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, essa deve essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto.

Allattamento

Non è noto se l’amikacina venga escreta nel latte materno. Si dovrà pertanto decidere se interrompere l’allattamento o la terapia.

Fertilità

Studi di tossicità riproduttiva in topi e ratti non hanno evidenziato effetti sulla fertilità o tossicità fetale.

La somministrazione di amikacina nelle donne incinte e nei neonati va effettuata solo in caso di assoluta necessità e sotto controllo medico (vedere paragrafo 4.4).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sugli effetti relativi alla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. A causa della presenza di alcune reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8), la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari può essere compromessa.

04.8 Effetti indesiderati

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Tutti gli aminoglicosidi sono potenzialmente in grado di indurre ototossicità, tossicità renale, e il blocco neuromuscolare. Questi effetti tossici si verificano più frequentemente nei pazienti con insufficienza renale, nei pazienti trattati con altri farmaci ototossici e nefrotossici ,con dosi superiori o a periodi di trattamenti più lunghi di quelli raccomandati, (vedere paragrafo 4.4)

L’elenco presenta la classificazione per sistemi e organi, secondo la terminologia MedDRA, e la frequenza che utilizza le seguenti categorie: Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 , <1/10), non comune (≥ 1/1. 000 , <1/100), raro (≥ 1/10.000 ,

<1/1.000), molto raro (<1 / 10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per Sistemi e Organi Frequenza Terminologia MedDRA
Infezioni e infestazioni Non comune Superinfezioni o colonizzazione con batteri resistenti o lieviti a
Patologie del sistema emolinfopoietico Raro Anemia, eosinofilia
Disturbi del sistema immunitario Non nota Risposta anafilattica (reazione anafilattica, shock anafilattico e reazioni anafilattoidi), ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Raro Ipomagnesiemia
Patologie del sistema nervoso Non nota Paralisi a
Raro Tremore a,parestesia a, cefalea, disturbi dell’equilibrio a
Patologie dell’occhio Raro Cecità b,ischemia retinica. b
Patologie dell’orecchio e del labirinto Raro Tinnito a , ipoacusiaa
Non nota Sordità a , sordità neurosensoriale a
Patologie vascolari Raro Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Apnea , broncospasmo
Patologie gastrointestinali Non comune Nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Rash cutaneo
Raro Prurito, orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Raro Artralgia, contrazioni muscolari a
Patologie renali e urinarie Non nota Insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urine a
Raro Oliguriaa , aumentata creatinina nel sangue a, albuminuria, azotemia, globuli rossi nelle urine a , globuli bianchi nelle urine a
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Raro Piressia

a Vedi sezione 4.4

b L’amikacina non è formulata per uso intravitreale. La cecità e l’ischemia retinica sono stati riportate a seguito di somministrazioni intravitreali (iniezione nell’occhio) di amikacina

Le modifiche della funzionalità renale sono generalmente reversibili quando viene interrotto il trattamento. Effetti tossici a livello dell’ ottavo paio di nervi cranici possono causare la perdita dell’udito, perdita di equilibrio, o di entrambi. L’ amikacina colpisce principalmente la funzione uditiva. Il danno cocleare include sordità ad alta frequenza e di solito si verifica prima che la perdita clinica dell’udito possa essere rilevata dal test audiometrico (vedere paragrafo 4.4)

E’ possibile allergia crociata con altri aminoglucosidi.

Il prodotto contiene sodio metabisolfito, tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.

Sebbene ci siano isolate segnalazioni di depressione respiratoria in seguito alla somministrazione parenterale di Amikacina, tuttavia non ci sono prove conclusive che questo effetto collaterale possa prodursi seguendo le dosi raccomandate.

04.9 Sovradosaggio

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In caso di sovradosaggio, esiste il rischio generale di reazioni nefro-oto e neurotossiche (blocco neuromuscolare). Il blocco neuromuscolare con arresto respiratorio necessita di un trattamento adeguato compresa l’applicazione di calcio ionico (ad esempio gluconato o lattobionato in soluzione al 10-20 %) (vedere paragrafo 4.4). In caso di sovradosaggio o di reazione tossica, la dialisi peritoneale o l’ emodialisi saranno di aiuto nella rimozione di amikacina dal sangue. I livelli di amikacina sono anche ridotti durante l’ emofiltrazione artero-venosa continua. Nel neonato può essere anche considerato lo scambio trasfusionale.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antibiotico aminoglucosidico Codice ATC: J01GB06

L’Amikacina è un antibiotico semisintetico appartenente al gruppo degli aminoglicosidi. Il meccanismo di azione, di tipo battericida, è analogo a quello degli altri aminoglicosidi e si esplica mediante inibizione della sintesi proteica del microorganismo per il verificarsi di un legame molto stabile fra antibiotico e punto di attacco ribosomiale.

L’Amikacina possiede “in vitro” un largo spettro di azione che comprende numerosi microorganismi sia Gram-positivi che Gram-negativi ; Staphylococcus aureus (compresi i ceppi produttori di penicillinasi e quelli meticillino resistenti), E. Coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Proteus indolo positivo e negativo, Providencia stuarti, Salmonella s.p.p., Shigella s.p.p., Acinetobacter, Enterobacter, Serratia, Citrobacter.

L’Amikacina non viene degradata dalla maggior parte degli enzimi che inattivano gli altri aminoglicosidi, per cui i microorganismi resistenti alla Gentamicina, alla Tobramicina e alla Kanamicina risultano invece sensibili all’Amikacina

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Studi di cinetica hanno messo in evidenza che il picco sierico massimo (22,8 mcg/ml) dopo somministrazione di 7,5 mg/Kg/i.m. si ottiene in 30-60’, ed il tempo di emivita plasmatica del farmaco, in soggetti con normale funzionalità renale, è di 2-3 ore.

Livelli ematici terapeuticamente utili sono mantenuti per 10-12 ore dalla somministrazione. Dopo somministrazione e.v. lenta (7,5 mg/Kg in 1-2 h), l’Amikacina presenta livelli ematici alla fine dell’infusione di 37,5 mcg/ml, con una emivita di circa due ore. Il farmaco non è metabolizzato dall’organismo e la sua eliminazione avviene attraverso i reni (più del 90% della dose somministrata viene eliminata nelle urine delle 24 ore).

Il legame con le proteine sieriche è inferiore al 10%. L’Amikacina diffonde rapidamente nei tessuti e nei fluidi dell’organismo quali cavità peritoneale, liquido pleurico, secrezioni bronchiali, raggiungendo livelli terapeuticamente utili, oscillanti fra il 10-20% dei livelli sierici. L’Amikacina diffonde in ragione del 10-20% dei livelli sierici, attraverso le meningi intatte, raggiungendo livelli pari anche al 50% in caso di meningi infiammate.

L’Amikacina attraversa la barriera placentare e si trova nel sangue fetale e nel liquido amniotico raggiungendo concentrazioni significative.

I dati raccolti in studi clinici con dosi giornaliere multiple dimostrano che i livelli del farmaco nel fluido spinale di bambini normali sono all’incirca pari al 10-20% delle concentrazioni seriche e possono arrivare al 50% in presenza di meningite.

Somministrazione intramuscolare ed endovenosa

Nei neonati, e in particolare nei bambini prematuri, l’eliminazione renale dell’amikacina è ridotta.

In un unico studio effettuato su neonati (1-6 giorni di età postnatale) raggruppati in base al loro peso alla nascita (<2000, 2000-3000 e > 3000 g), l’amikacina è stata somministrata per via intramuscolare e/o endovenosa alla dose di 7,5mg/kg. La clearance nei neonati >3000g era di 0,84 ml/min/kg e l’emivita finale era di circa 7 ore. In questo gruppo il volume di distribuzione iniziale e il volume di distribuzione allo steady state erano, rispettivamente, di 0,3 ml/kg e 0,5 mg/kg. Nei gruppi con un peso corporeo basso alla nascita la clearance/kg era inferiore e l’emivita più lunga. Somministrazioni ripetute ogni 12 ore in tutti i gruppi sopra indicati non producevano accumulo a distanza di 5 giorni.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La DL50 nel topo è risultata per via i.m. 704/mg/Kg.

Nelle prove di tossicità sub-acuta sul cane il farmaco è risultato ben tollerato e non ha provocato la morte di alcun animale (50 mg/Kg/i.m.) Anche le prove di tossicità cronica nel ratto non hanno evidenziato sintomatologie tossiche (150 mg/Kg/i.m.)

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Sodio citrato; Sodio bisolfito; Acido solforico q.b. a pH 4,5 ; Acqua per preparazioni iniettabili.

06.2 Incompatibilità

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NEKACIN non deve essere unito ad altre sostanze da infondere, ma somministrato da solo, secondo la posologia stabilita.

06.3 Periodo di validità

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Il periodo di validità, a confezionamento integro, è di 24 mesi per entrambi i dosaggi.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non sono necessarie particolari precauzioni per la conservazione

06.5 Natura e contenuto della confezione

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NEKACIN 500 mg – 5 fiale in vetro scuro, serigrafate con il nome del medicinale ed il dosaggio in principio attivo.

NEKACIN 1000 mg – 1 fiala in vetro scuro, serigrafata con il nome del medicinale ed il dosaggio in principio attivo.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il prodotto non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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New Research S.r.l. Via della Tenuta di Torrenova, 142 – 00133 Roma

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Nekacin 500 mg – 5 fiale di soluzione iniettabile da 500 mg i.m. / e.v.

A.I.C. 033190024

Nekacin 1000 mg – 1 fiala di soluzione iniettabile da 1000 mg i.m. / e.v.

A.I.C. 033190036

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Novembre 2008

10.0 Data di revisione del testo

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01 giugno 2013