Trozocina 250 mg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Trozocina 250 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Trozocina 250 mg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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TROZOCINA 250 mg capsule rigide

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni capsula rigida da 250 mg contiene:

Principio attivo:

Azitromicina biidrato 262,05 mg pari a Azitromicina base 250 mg

Eccipienti con effetti noti: lattosio 152 mg

Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Capsule rigide

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili all’azitromicina.

infezioni delle alte vie respiratorie (incluse otiti medie, sinusiti, tonsilliti e faringiti);

infezioni delle basse vie respiratorie (incluse bronchiti e polmoniti);

infezioni odontostomatologiche;

infezioni della cute e dei tessuti molli;

uretriti non gonococciche (da Chlamydia trachomatis);

ulcera molle (da Haemophilus ducreyi).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Adulti

Per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche: 500 mg al giorno in un’unica somministrazione, per tre giorni consecutivi.

Per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, causate da ceppi sensibili di Chlamydia trachomatis e di Haemophilus ducreyi: 1000 mg, assunti una sola volta, in un’unica somministrazione orale.

Popolazioni speciali

Anziani

Il medesimo schema posologico indicato per gli adulti può essere applicato al paziente anziano. Poiché gli anziani possono avere fattori di rischio aritmogeni, si raccomanda particolare cautela per il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione renale

Non è richiesto un adeguamento della posologia in caso di alterata funzione renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 ml/min.). Si raccomanda cautela nei soggetti con grave compromissione (GFR < 10 ml/min.) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Compromissione epatica

Nei pazienti con alterazione della funzione epatica da lieve a moderata non sono necessari adeguamenti della posologia (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Modo di somministrazione

La somministrazione dopo un pasto sostanzioso riduce la biodisponibilità di TROZOCINA del 50 %. Per questo motivo ogni dose deve essere somministrata almeno 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti.

Le capsule devono essere deglutite intere.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, all’eritromicina, ad uno qualsiasi degli antibiotici macrolidi o ketolidi, o ad uno qualsiasi degli eccipeinti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Ipersensibilità

Come con l’eritromicina e altri macrolidi, sono state segnalate rare reazioni allergiche gravi, tra cui l’edema angioneurotico e l’anafilassi (raramente fatale), reazioni dermatologiche tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Alcune di queste reazioni associate a Trozocina hanno provocato sintomi ricorrenti e hanno richiesto un periodo di osservazione e trattamento prolungati.

Se si verifica una reazione allergica, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta e deve essere iniziata una terapia adeguata. I medici devono essere consapevoli del fatto che quando la terapia sintomatica viene sospesa può verificarsi la comparsa di sintomi allergici.

Epatotossicità

Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, il suo impiego nei pazienti con compromissione epatica importante deve essere intrapreso con cautela.

Sono stati riportati casi di alterata funzione epatica, ittero colestatico, necrosi epatica ed epatite fulminante, alcuni con esito fatale (vedere paragrafo 4.8). Per alcuni casi segnalati è stata ipotizzata una possibile correlazione con storia di malattie epatiche pregresse o concomitante assunzione di medicinali epatotossici. In caso di insorgenza di segni e sintomi di disfunzione epatica, quali improvvisa astenia associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, è necessario valutarela funzione epatica.

Interrompere immediatamente il trattamento con azitromicina in caso di sospetta insorgenza di disfunzione epatica.

Derivati dell’ergotamina

In pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina la co-somministrazione di macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo. Al momento non sono disponibili dati sull’’interazione tra ergotamina e azitromicina. Tuttavia, essendo quest’ultima teoricamente possibile deve essere evitata la contemporanea somministrazione diazitromicina ed ergotamina.

Diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD)

In corso di terapia possono insorgeresuperinfezioni con microrganismi non sensibili inclusi i funghi.

Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile che può risultare refrattario alla terapia antibatterica e richiedere una colectomia. Sono stati segnalati casi di CDAD, la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale.

Nei pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico il C. difficile va considerato tra le possibili cause. Sono stati riportati casi di CDAD anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici, pertanto un’attenta anamnesi anche remota potrebbe essere dirimente.

Insufficienza renale

Nei pazienti con grave insufficienza renale (GFR < 10 ml/min.), è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2). Prolungamento dell’intervallo QT

Durante il trattamento con macrolidi, inclusa azitromicina, sono state segnalate all’ECG alterazioni della ripolarizzazione cardiaca e allungamento dell’intervallo QT,

che predispongono al rischio di sviluppare aritmie cardiache comprese torsioni di punta (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, è necessario valutare un bilancio rischio/beneficio in caso di:

– Pazienti con prolungamento congenito o documentato dell’intervallo QT.

Pazienti in trattamento con medicinali che possono determinare un allungamento dell’intervallo QT, quali ad esempio chinidina, procainamide, dofetilide, amiodarone, sotalolo, cisapride,terfenadina, pimozide, citalopram moxifloxacina, levofloxacina e cloroquina.

Pazienti con alterazioni degli elettroliti, specialmente in caso di ipopotassiemia e ipomagnesiemia.

Pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca.

Donne ed anziani che sembrano più predisposti a sviluppare un’alterazione dell’intervallo QT farmaco indotta.

Nei pazienti in terapia con azitromicina sono state riportate esacerbazione dei sintomi della miastenia gravis e comparsa iniziale di sindrome miastenica (vedere paragrafo 4.8).

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Trozocina contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasio da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Trozocina contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente “senza sodio”.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Antiacidi

Nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non è stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilità dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche. Pertanto, i pazienti in terapia con azitromicina e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente.

Cetirizina

Nei volontari sani, la somministrazione contemporanea di un regime di 5 giorni di azitromicina e cetirizina 20 mg allo steady state non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche né alterazioni significative dell’intervallo QT.

Didanosina

È stato osservato che la somministrazione contemporanea di dosi giornaliere di azitromicina 1200 mg/die e didanosina 400 mg/die in sei pazienti HIV positivi non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica allo steady state della didanosina rispetto al placebo.

Digossina e colchicina

È stato riportato che l’assunzione di antibiotici macrolidi, inclusa azitromicina, con substrati dellaglicoproteina-P come la digossina e la colchicina, ha causato un aumento dei livelli sierici dei substrati della glicoproteina-P. Pertanto deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento dei livelli sierici di digossina in caso di assunzione concomitante di azitromicina e substrati della glicoproteina P, come la digossina. Durante e dopo l’interruzione del trattamento con azitromicina, sono necessari il monitoraggio clinico e il monitoraggio del possibile aumento dei livelli di digossina.

Zidovudina

La somministrazione di dosi singole da 1000 mg e di dosi multiple da 1200 mg o 600 mg di azitromicina non ha sostanzialmente modificato la farmacocinetica plasmatica o l’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita

glucuronide. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate. L’importanza clinica di questo dato non è chiara, ma può comunque costituire un beneficio per il paziente.

L’azitromicina non interagisce significativamente con il sistema epatico del citocromo P450

L’azitromicina non induce e non inibisce il citocromo P450. Ergotamina

A causa della possibile insorgenza di crisi di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergotamina non è raccomandato (vedere paragrafo 4.). Inibitori della HMG-CoA reduttasi

Test di laboratorio non hanno dimostrato un effetto dell’azitromicina sull’attività

della HMG CoA reduttasi.

Tuttavia, sono stati segnalati casi post-marketing di rabdomiolisi in pazienti in trattamento con azitromicina e statine.

Carbamazepina

Nel corso di uno studio di interazione condotto su volontari sani, non è stato osservato alcun effetto significativo sui livelli plasmatici della carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina.

Cimetidina

Nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto per valutare gli effetti di una singola dose di cimetidina somministrata a distanza di 2 ore dall’azitromicina, non si sono evidenziate alterazioni nella farmacocinetica dell’azitromicina.

Ciclosporina

In uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani ai quali sono state somministrate una dose orale di 500 mg/die di azitromicina per 3 giorni e successivamente una dose orale unica di 10 mg/kg di ciclosporina, sono stati riscontrati innalzamenti significativi dei valori Cmax e AUC0-5 della ciclosporina. Pertanto, l’eventuale somministrazione contemporanea dei due farmaci richiede cautela. Qualora la cosomministrazione dei due farmaci fosse strettamente necessaria, si dovranno attentamente monitorare i livelli della ciclosporina e il dosaggio di quest’ultima dovrà essere modificato di conseguenza.

Efavirenz

La somministrazione concomitante di una dose singola giornaliera di azitromicina (600 mg) e di efavirenz (400 mg) per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative.

Fluconazolo

La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina (1200 mg) non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo (800 mg). Il tempo di esposizione totale e l’emivita dell’azitromicina non sono state influenzate dalla somministrazione contemporanea di fluconazolo, mentre è stata osservata una diminuzione della Cmax (18%) clinicamente irrilevante. Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio quando l’azitromicina viene somministrata in associazione al fluconazolo.

Indinavir

La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina (1200 mg) non ha evidenziato un effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica dell’indinavir somministrato tre volte al giorno per 5 giorni in dosi da 800 mg.

Metilprednisolone

Uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani, ha evidenziato che l’azitromicina non influisce in modo significativo sulla farmacocinetica del metilprednisolone.

Midazolam

Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg/die per 3 giorni non ha comportato cambiamenti clinicamente significativi della farmacocinetica e farmacodinamica di una dose singola di midazolam 15 mg.

Nelfinavir

La somministrazione concomitante di azitromicina (1200 mg) e nelfinavir allo steady state (750 mg tre volte al giorno) ha prodotto un aumento delle concentrazioni dell’azitromicina che non hanno fatto osservare reazioni avverse clinicamente significative.

Rifabutina

La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina non modifica le concentrazioni sieriche dei due farmaci.

Casi di neutropenia sono stati osservati in alcuni pazienti che assumevano i due farmaci contemporaneamente; sebbene sia noto che la rifabutina determini neutropenia, non è stato possibile stabilire una relazione di causalità tra i suddetti episodi di neutropenia e l’associazione rifabutina-azitromicina (vedere paragrafo 4.8). Sildenafil

Nei volontari sani di sesso maschile, non sono stati riscontrati effetti di azitromicina (500 mg/die per 3 giorni) sulle AUC e Cmax del sildenafil o del suo principale metabolita in circolo.

Teofillina

La somministrazione contemporanea di azitromicina e teofillina a volontari sani non ha evidenziato un’interazione clinicamente significativa tra i due farmaci.

Terfenadina

Gli studi di farmacocinetica non hanno evidenziato interazioni tra azitromicina e terfenadina, tuttavia nei casi di interazione segnalati non è stato possibile stabilire o escludere una correlazione.

Triazolam

In 14 volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg il 1° giorno e 250 mg il 2° giorno e di triazolam 0,125 mg al 2° giorno non ha avuto effetti significativi sulle variabili farmacocinetiche del triazolam rispetto al triazolam e al placebo.

Trimetoprim/Sulfametoxazolo

Dopo somministrazione concomitante per 7 giorni di trimetoprim/sulfametoxazolo (160 mg/800 mg) e di azitromicina (1200 mg), al 7° giorno non è stato riscontrato alcun effetto significativo sulle concentrazioni di picco, sul tempo di esposizione o sull’escrezione urinaria sia del trimetoprim che del sulfametoxazolo.

Anticoagulanti orali di tipo cumarinico

Nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani è stato osservato che l’azitromicina non modifica l’effetto anticoagulante di una singola dose di warfarin da 15 mg.

Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di potenziamento dell’azione anticoagulante a seguito della somministrazione concomitante di azitromicina e anticoagulanti orali di tipo cumarinico. Benché non sia stata stabilita una relazione causale, si consiglia di rivalutare la frequenza con cui monitorare il tempo di protrombina quando si somministra l’azitromicina a pazienti che ricevono anticoagulanti di tipo cumarinico.

Non sono stati condotti studi di interazione tra azitromicina ed altri anticoagulanti.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Da studi sugli animali è noto che azitromicina attraversa la placenta ma non sono disponibili dati clinici sul rischio in donne in gravidanza. La somministrazione di azitromicina durante la gravidanza deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per il nascituro.

Allattamento

È stato riportato che l’azitromicina è secreta nel latte materno, ma non sono disponibili studi. La somministrazione di azitromicina durante l’allattamento con latte materno deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per il bambino.

Fertilità

Studi sui ratti hanno riportato una riduzione del tasso di fertilità. La rilevanza di questi risultati nell’uomo non è nota.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi sugli effetti di azitromicina sulla capacità di guidare o di usare macchinari.

Tuttavia, in caso di insorgenza di disturbi della vista o di effetti indesiderati che possano compromettere l’attenzione si raccomanda l’astensione dalla guida di veicoli e dall’utilizzo di macchinari (vedere paragrafo 4.8).

04.8 Effetti indesiderati

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Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate durante la conduzione di studi clinici e nel post-marketing, classificate per sistemi, organi e frequenza. La frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri:

Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Nell’Ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.

Molto comune
(≥1/10)
Comune (≥1/100,
<1/10)
Non comune (≥1/1.000,
<1/100)
Raro (≥1/10.000,
<1/1.000)
Frequenza non nota
Infezioni ed Candidosi Colite
pseudo
Infestazioni Infezioni membranosa
vaginali (vedere
Polmoniti paragrafo 4.4)
Infezioni
micotiche
Infezioni
batteriche
Faringiti
Gastroenteriti
Disturbi
respiratori
Riniti
Candidosi
orale
Patologie del Leucopenia Trombocitopenia
sistema Neutropenia Anemia
emolinfopoietic Eosinofilia emolitica
o
Disturbi del sistema immunitario Angioedema Ipersensibilit à Reazione anafilattica (vedere
paragrafo 4.4)
Disturbi del
metabolismo e della nutrizione
Anoressia
Disturbi psichiatrici Nervosismo Insonnia Agitazione Agitazione Aggressività Ansia Delirio
Allucinazioni
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro Sonnolenza Disgeusia Parestesie Sincope Convulsioni Ipoestesie Iperattività psicomotoria Anosmia Ageusia
Parosmia Miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4)
Patologie
dell’occhio
Disabilità
visiva
Patologie dell’orecchio e del labirinto Disturbi auricolari Vertigini Compromissione dell’udito incluso sordità e/o
tinnito
Patologie cardiache Palpitazioni Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4) Aritmia (vedere paragrafo 4.4) inclusa tachicardia ventricolare Prolungamento del QT (vedere
paragrafo 4.4)
Patologie
vascolari
Vampate di
calore
Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Dispnea, Epistassi
Patologie gastrointestinal i Diarrea Vomito, Dolore addominale
Nausea
Costipazione Flatulenza Dispepsia
Gastrite
Pancreatite Scolorimento della lingua
Disfagia Distensione addominale Secchezza della bocca Eruttazione Ulcerazione della bocca Ipersecrezion
e salivare
Patologie epatobiliari Alterata funzionalità epatica Ittero colestatico Insufficienza epatica (che raramente ha
portato al decesso)
(vedere paragrafo 4.4) Epatite fulminante Necrosi epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash Prurito Orticaria Dermatite Secchezza
della pelle Iperidrosi
Pustolosi esantematic a acuta generalizzat a (AGEP)
Reazioni di fotosensibilit à
Reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Sindrome di Stevens-Johnson Necrolisi epidermica tossica
Eritema multiforme
Patologie de sistema muscoloscheletri co e del tessut connettivo l
o
Osteoartrite Mialgia Dolore di schiena Dolore al
collo
Artralgia
Patologie renali e urinarie Disuria Dolore renale Insufficienza renale acuta Nefrite
interstiziale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della
mammella
Metrorragia Disturbi testicolari
Patologie
sistemiche e
Dolore nel sito di iniezion Edema eAstenia
condizioni relative alla
sede di
somministrazio ne
*Infiammazion e del sito iniezione Malessere diFatigue
Edema del volto
Dolore toracico Piressia Dolore Edema periferico
Esami diagnostici Diminuzione della conta dei linfociti Aumento della conta degli eosinofili Diminuzione del bicarbonato ematico Aumento dei basofili Aumento dei monociti Aumento dei neutrofili Aumento dell’aspartato amino transferasi Aumento dell’alanino amino transferasi Aumento della bilirubinemia Aumento dell’urea ematica Aumento della creatininemia Anormalità della potassiemia Aumento della fosfatasi alcalina ematica Aumento del cloro Aumento del glucosio Aumento delle piastrine Diminuzione dell’ematocri to
Aumento del bicarbonato Anormalità
del sodio
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni
da procedura
Complicazion i post
procedurali

*solo con la polvere per soluzione per infusione

Reazioni avverse correlate alla profilassi e trattamento del Mycobacterium Avium Complex segnalate nel corso distudi clinici e durante il post- marketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o prolungato, nel tipo e nella frequenza:

Molto
(≥1/10)
comune Comune
<1/10)
(≥1/100, Non comune
(≥1/1.000, <1/100)
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Anoressia
Patologie del sistema nervoso Capogiro Emicrania Parestesia
Disgeusia
Ipoestesia
Patologie
dell’occhio
Compromissione
della vista
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
Sordità Compromissione dell’udito Tinnito
Patologie cardiache Palpitazioni
Patologie gastrointestinali Diarrea
Dolore addominale Nausea
Flatulenza
Disturbi addominali Perdita delle feci
Patologie
epatobiliari
Epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione Prurito cutanea Sindrome Stevens-Johnson
Reazioni fotosensibilità
di
di
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto
connettivo
Artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Affaticamento Astenia Malessere

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi

reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

04.9 Sovradosaggio

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Gli eventi avversi verificatisi con dosi superiori a quelle consigliate sono stati simili a quelli registrati con dosi normali. In caso di sovradosaggio, sono indicate le appropriate misure generali sintomatiche e di supporto.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici per uso sistemico – Macrolidi, codice ATC: J01FA10.

L’azitromicina è la prima di una sottoclasse di antibiotici macrolidi, denominata azalidi, ed è chimicamente diversa dall’eritromicina. Chimicamente è derivata dall’inserimento di un atomo di azoto nell’anello lattonico dell’eritromicina A.

La sua denominazione chimica è: 9-deossi-9a-aza-9a-metil-9a-omoeritromicina A. Il peso molecolare è 749,0.

Meccanismo d’azione:

L’azitromicina si lega al rRNA 23S della subunità ribosomiale 50S. L’azitromicina blocca la sintesi proteica inibendo la fase di transpeptidazione/traslocazione della sintesi proteica e inibendo l’assemblaggio della subunità ribosomiale 50S. Metodologia per la determinazione della sensibilità in vitro all’azitromicina Breakpoints di sensibilità per azitromicina

MIC (mg/L)
Sensibile Resistente
Staphylococcus spp.  1 > 2
Streptococcus pneumoniae Streptococco b  0.25
 0.25
> 0.5
> 0.5
emolitico a Haemophilus influenzae
b
Moraxella catarrhalis

 0.25

> 0.5
Neisseria gonorrhoeaec —-

a include i gruppi A, B, C, G.

b Le prove cliniche sull’efficacia dei macrolidi nelle infezioni respiratorie da H. influenzae sono contrastanti a causa degli alti tassi di guarigione spontanea. In caso di necessità di testare qualsiasi macrolide contro questa specie, i cut-off epidemiologici (ECOFF) dovrebbero essere utilizzati per rilevare ceppi con resistenza acquisita. L’ECOFF per azitromicina è 4 mg / L.

c L’azitromicina viene sempre utilizzata insieme ad un altro agente efficace. A scopo di test con l’obiettivo di rilevare i meccanismi di resistenza acquisiti, l’ECOFF è di 1 mg / L. EUCAST = European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing; Version 10.0 valid from 2020-01-01; MIC = Concentrazione Minima Inibente.

Spettro antibatterico

L’azitromicina mostra resistenze crociate con i germi Gram-positivi eritromicino- resistenti. Alcune modificazioni ribosomiali determinano resistenze crociate con altre classi di antibiotici i cui siti di legame ribosomiale si sovrappongono a quelli dei macrolidi: i lincosamidi (inclusa la clindamicina), e le Streptogramine di tipo B (che includono ad esempio quinupristina componente di quinupristina/dalfopristina). Nel corso del tempo è stata notata una diminuzione della sensibilità ai macrolidi in particolare nello Streptococcus pneumoniae e

nello Staphylococcus aureus, ed è stato anche osservato in streptococchi del gruppo viridans e nello Streptococcus agalactiae.

L’azitromicina dimostra in vitro attività nei confronti di un’ampia gamma di batteri che comprende:

Batteri Gram-positivi aerobi facoltativi (isolati eritromicina-sensibili):

S. aureus, Streptococcus agalactiae*, S. pneumoniae*, Streptococcus pyogenes*, altri streptococchi  emolitici (gruppi C, F, G), streptococchi del gruppo viridans. Germi macrolidi-resistenti sono trovati isolati abbastanza di frequente tra i batteri Gram-positivi aerobi facoltativi, in particolare tra S. aureus meticillino-resistente (MRSA) e S. pneumoniae penicillino-resistente (PRSP).

Batteri Gram-negativi aerobi facoltativi:

Bordetella pertussis, Campylobacter jejuni, Haemophilus ducreyi*, Haemophilus influenzae*, Haemophilus parainfluenzae*, Legionella pneumophila, Moraxella catarrhalis*, e Neisseria gonorrhoeae*. Pseudomonas spp. e la maggior parte di Enterobacteriaceae sono intrinsecamente resistenti all’azitromicina, anche se l’azitromicina è stata utilizzata per il trattamento delle infezioni da Salmonella enterica.

Anaerobi:

Clostridium perfringens, Peptostreptococcus spp. e Prevotella bivia.

Altre specie batteriche: Borrelia burgdorferi, Chlamydia trachomatis, Chlamydophila pneumoniae*, Mycoplasma pneumoniae*, Treponema pallidum, e Ureaplasma urealyticum.

Patogeni opportunisti associati all’infezione da HIV, MAC*, e i microrganismi eucarioti Pneumocystis jirovecii e Toxoplasma gondii.

*L’efficacia di azitromicina contro le specie descritte è stata dimostrata in studi clinici.

In seguito alla valutazione degli studi condotti su bambini, l’uso di azitromicina non è raccomandato per il trattamento della malaria, né come monoterapia né associato con clorochina o farmaci a base di artemisinina, poiché non è stata stabilita una non inferiorità rispetto ai medicinali raccomandati per il trattamento della malaria non complicata non è stata stabilita.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

L’azitromicina si presenta maggiormente stabile a pH gastrico in confronto all’eritromicina.

Nell’uomo, dopo somministrazione orale, l’azitromicina si distribuisce velocemente ed ampiamente a tutto l’organismo; il tempo richiesto per ottenere livelli di picco plasmatico è di 2-3 ore.

Distribuzione

In studi animali sono state osservate elevate concentrazioni di azitromicina all’interno delle cellule fagocitarie. In modelli sperimentali, inoltre, concentrazioni elevate di azitromicina vengono rilasciate dai fagociti attivati rispetto ai fagociti non attivati. Tale fenomeno determina, nel modello animale, elevate concentrazioni di azitromicina nel sito di infezione.

Studi di farmacocinetica nell’uomo hanno dimostrato livelli tissutali di azitromicina

più elevati rispetto a quelli plasmatici (fino a 50 volte le concentrazioni massime osservate nel plasma), indicando cosi che il farmaco è altamente legato ai tessuti. Le concentrazioni in organi bersaglio quali il polmone, le tonsille e la prostata, superano i valori delle MIC90 per i patogeni più comuni, dopo una singola somministrazione orale di 500 mg.

Eliminazione

Il tempo di emivita plasmatica terminale riflette strettamente il tempo di emivita di deplezione tissutale (da 2 a 4 giorni). Circa il 12% di una dose EV viene eliminata

nelle urine come farmaco immodificato in 3 giorni, la maggior parte nelle prime 24 ore. L’eliminazione biliare costituisce la principale via di eliminazione di farmaco immodificato dopo somministrazione oraleConcentrazioni molto elevate di farmaco immodificato sono state trovate nella bile umana insieme a 10 metaboliti, questi ultimi formati mediante processi di N- e O-demetilazione, mediante idrossilazione della desosamina e dell’anello agliconico e mediante scissione dei cladinosio-coniugati. Studi condotti mediante HPLC e metodo microbiologico per valutare le concentrazioni tissutali di tali metaboliti hanno dimostrato che essi non giocano alcun ruolo nell’attività antimicrobica dell’azitromicina.

Studi di farmacocinetica su popolazioni speciali

Anziani

Uno studio condotto su volontari sani ha evidenziato che dopo un regime terapeutico di 5 giorni i valori dell’AUC sono leggermente superiori nei soggetti anziani (>65 anni) rispetto ai soggetti più giovani (<40 anni); tuttavia poiché questi dati non sono clinicamente significativi non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio.

Alterata funzionalità renale

A seguito di monosomministrazione orale di 1 grammo di azitromicina, non sono stati riscontrati effetti farmacocinetici in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 ml/min.). Sono state invece rilevate differenze statisticamente significative nei valori di AUC0-120 (8.8 g-h/ml vs. 11.7 g-h/ml), Cmax (1.0 g/ml vs. 1.6 g/ml) e CLr (2.3 ml/min./kg vs. 0.2 ml/min.kg) tra il gruppo con disfunzione renale grave (GFR < 10 ml/min.) e il gruppo con funzionalità renale normale.

Alterata funzionalità epatica

Nei pazienti con compromissione epatica di grado lieve (Classe A) moderato (Classe B), non è stata dimostrata alcuna evidenza di modificazioni significative della farmacocinetica sierica dell’azitromicina rispetto ai soggetti con normale funzionalità epatica. In questi pazienti l’eliminazione dell’azitromicina attraverso le urine sembra aumentare, probabilmente come compenso per la ridotta clearance epatica.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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In studi animali condotti con dosi elevate che superavano di 40 volte la dose massima impiegata nella pratica clinica, è stato osservato che l’azitromicina causa una fosfolipidosi reversibile, generalmente senza evidenti conseguenze tossicologiche. L’effetto si è dimostrato reversibile con l’interruzione del trattamento con azitromicina. Il significato di tali risultati sia per gli animali sia per gli uomini è sconosciuto.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio anidro, amido di mais, magnesio stearato, sodio laurilsolfato.

Gli opercoli contengono: gelatina, titanio diossido.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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4 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di consevazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister PVC contenente 6 capsule rigide da 250 mg.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Alfasigma S.p.A. via Ragazzi del ’99, n. 5 – 40133 Bologna (BO

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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A.I.C. n. 027948049

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 5 maggio 1992 Data del rinnovo più recente: novembre 2006

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 20/04/2021