Eligard: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Eligard 22,5 mg (Leuprorelina Acetato): sicurezza e modo d’azione

Eligard 22,5 mg (Leuprorelina Acetato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

ELIGARD 22,5 mg è indicato per il trattamento del cancro della prostata ormono-dipendente in stadio avanzato e per il trattamento del cancro della prostata ormono-dipendente ad alto rischio localizzato e localmente avanzato, in combinazione con la radioterapia.

Eligard 22,5 mg: come funziona?

Ma come funziona Eligard 22,5 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Eligard 22,5 mg

Categoria farmacoterapeutica: analoghi dell’ormone liberatore delle gonadotropine

Codice ATC: L02A E02.

La leuprorelina acetato è un nonapeptide di sintesi, agonista dell’ormone liberatore delle gonadotropine (GnRH) presente fisiologicamente che, somministrato con continuità, inibisce la secrezione delle gonadotropine pituitarie e sopprime la steroidogenesi testicolare nei maschi. Questo effetto è reversibile alla sospensione della terapia con il farmaco. Tuttavia, l’agonista ha una potenza superiore a quella dell’ormone naturale e il tempo di recupero dei livelli di testosterone può variare da paziente a paziente.

La somministrazione di leuprorelina acetato determina un aumento iniziale dei livelli circolanti dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolostimolante (FSH), con conseguente aumento transitorio dei livelli di steroidi gonadici, testosterone e diidrotestosterone nei maschi. La somministrazione continua di leuprorelina acetato determina una diminuzione dei livelli degli ormoni LH e FSH. Nei maschi, i livelli di testosterone scendono al di sotto del livello di castrazione (?50 ng/dl). Tali diminuzioni si verificano entro 3-5 settimane dall’inizio del trattamento. I

livelli medi di testosterone a sei mesi sono 10,1 (+ 0,7) ng/dl comparabili ai livelli in seguito a orchiectomia bilaterale. In uno studio pilota, tutti i pazienti trattati con leuprorelina al dosaggio di 22,5 mg, hanno raggiunto il livello di castrazione alle 5 settimane, il 99% già al giorno 28. Nella grande maggioranza dei pazienti i livelli di testosterone riscontrati erano sotto i 20 ng/dl, benché il reale beneficio di valori così bassi non sia ancora stato stabilito. I valori di PSA sono diminuiti del 98% in sei mesi.

Studi a lungo termine hanno dimostrato che il proseguimento della terapia consente di mantenere i livelli di testosterone al di sotto del livello di castrazione fino a sette anni, e presumibilmente a tempo indeterminato.

Le dimensioni del tumore non sono state misurate direttamente nel corso di studi clinici, ma c’è stata una risposta positiva indiretta dimostrata da una riduzione del 98% del PSA medio con ELIGARD 22,5 mg.

In uno studio clinico randomizzato di Fase III condotto su 970 pazienti con tumore della prostata localmente avanzato (nella maggior parte pazienti T2c-T4, con alcuni pazienti da T1c a T2b che presentavano coinvolgimento patologico dei linfonodi regionali) dei quali 483 erano stati assegnati al trattamento di soppressione androgenica a breve termine (6 mesi) in combinazione con radioterapia e 487 a terapia a lungo termine (3 anni), un’analisi di non inferiorità ha comparato i trattamenti ormonali adiuvante e concomitante con agonista GnRH (triptorelina o goserelina) a breve termine e a lungo termine. La mortalità complessiva a 5 anni è stata pari al 19,0% e 15,2% rispettivamente nei gruppi a breve e lungo termine. L’Hazard Ratio osservato pari a 1,42, con un limite superiore del CI 95,71% ad una coda pari a 1,79 e un CI 95,71% a due code pari a 1,09; 1,85 (p=0,65 per la non inferiorità), ha dimostrato che la combinazione della radioterapia sommata a 6 mesi di terapia di deprivazione androgenica porta ad una sopravvivenza inferiore se comparata alla radioterapia sommata a tre anni di terapia di deprivazione androgenica. La sopravvivenza complessiva a 5 anni con trattamento a lungo e a breve termine è stata pari a 84,8% e 81,0% rispettivamente. La qualità di vita globale, utilizzando il QLQ-C30 non ha differito significativamente tra i due gruppi (P=0,37). I risultati sono stati largamente influenzati dalla popolazione di pazienti con tumori localmente avanzati.

L’evidenza per l’indicazione di cancro alla prostata ad alto rischio localizzato, si basa su studi pubblicati di radioterapia combinata con analoghi del GnRH, compresa la leuprorelina acetato. Sono stati analizzati i dati clinici di cinque studi pubblicati (EORTC 22863, RTOG 85-31, RTOG 92- 02, RTOG 8610, e D’Amico et al., JAMA, 2004), i cui risultati hanno tutti dimostrato il beneficio della combinazione dell’analogo GnRH con la radioterapia. Dagli studi pubblicati non è possibile definire una chiara differenziazione delle rispettive popolazioni in studio per quanto riguarda le indicazioni di cancro della prostata localmente avanzato e cancro della prostata localizzato ad alto rischio.

Dati clinici hanno dimostrato che la radioterapia seguita da 3 anni di terapia di deprivazione androgenica è preferibile alla radioterapia seguita da 6 mesi di terapia di deprivazione androgenica.

Nelle linee-guida mediche la durata della terapia di deprivazione androgenica per pazienti T3-T4 che ricevono radioterapia è pari a 2-3 anni.


Eligard 22,5 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Eligard 22,5 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Eligard 22,5 mg

Assorbimento: nei pazienti con carcinoma della prostata in stadio avanzato, le concentrazioni sieriche medie di leuprorelina in seguito all’iniezione iniziale salgono a 127 ng/ml a 4,6 ore (Cmax) dopo l’iniezione. Successivamente all’aumento iniziale evidenziato dopo ciascuna iniezione (la fase di plateau tra il 3° e il 84° giorno dopo ciascuna dose), le concentrazioni sieriche si mantengono relativamente costanti (0,2-2 ng/ml). Non vi è evidenza di accumulo con dosi ripetute.

Distribuzione: il volume medio di distribuzione della leuprorelina allo steady state, successivamente alla somministrazione in bolo per via endovenosa a volontari sani di sesso maschile, era pari a 27 litri. In vitro il legame con le proteine plasmatiche umane variava dal 43% al 49%.

Eliminazione: la somministrazione nei volontari sani di sesso maschile di 1 mg di leuprorelina acetato somministrato in bolo per via endovenosa ha evidenziato una clearance sistemica media di 8,34 l/h, con un’emivita di eliminazione terminale di circa 3 ore sulla base di un modello a due compartimenti.

Non sono stati condotti studi di escrezione con ELIGARD.

Non sono stati condotti studi sul metabolismo del farmaco con ELIGARD.


Eligard 22,5 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Eligard 22,5 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Eligard 22,5 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Eligard 22,5 mg: dati sulla sicurezza

Studi preclinici con leuprorelina acetato hanno evidenziato, in entrambi i sessi, effetti sul sistema riproduttivo, che erano attesi sulla base delle note proprietà farmacologiche. Questi effetti hanno mostrato di essere reversibili dopo l’interruzione del trattamento e un appropriato periodo di rigenerazione.

La leuprorelina acetato non ha evidenziato teratogenicità. Nel coniglio è stata osservata embriotossicità/letalità, in linea con gli effetti farmacologici della leuprorelina acetato sul sistema riproduttivo.

Studi di carcinogenesi sono stati eseguiti nel ratto e nel topo per un periodo di 24 mesi.

Nel ratto, è stato osservato un aumento dose-dipendente di apoplessie ipofisarie dopo somministrazione sottocutanea alle dosi da 0,6 a 4 mg/kg/die. Tale effetto non è stato osservato nel topo.

La leuprorelina acetato e la specialità correlata ELIGARD 7,5 mg impianto per un mese, non hanno mostrato effetti mutageni in una serie di test in vitro e in vivo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Eligard 22,5 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Eligard 22,5 mg

Eligard 22,5 mg: interazioni

Non sono stati effettuati studi farmacocinetici d’interazione tra ELIGARD 22,5 mg e altri farmaci. Non ci sono segnalazioni di interazioni tra la leuprorelina acetato e altri farmaci.

Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT, l’uso concomitante di Eligard 22.5 mg con prodotti medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o con prodotti capaci di indurre Torsione di punta, come i medicinali antiaritmici di Classe IA (ad es. chinidina, disopiramide) o III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc. deve essere attentamente valutata (vedere paragrafo 4.4).


Eligard 22,5 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Eligard 22,5 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sugli effetti di ELIGARD 22,5 mg sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

La capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari possono essere alterati da spossatezza, capogiri e disturbi visivi che rientrano tra i possibili effetti indesiderati del trattamento o causati dalla patologia di base.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco