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Un bambino di soli due anni ha potuto ascoltare per la prima volta nella sua vita le voci dei suoi genitori grazie a un intervento chirurgico eccezionale eseguito presso l’Ospedale di Parma. Il piccolo, nato con una rarissima condizione caratterizzata dall’assenza bilaterale dei nervi dell’udito, ha iniziato a riconoscere i primi suoni dopo un’operazione considerata all’avanguardia nel campo della medicina e dell’ingegneria biomedica (tg24.sky.it, gazzettadiparma.it).
Un intervento raro e complesso
L’operazione, estremamente complessa e rara a livello mondiale, ha rappresentato l’unica possibilitĂ per il bambino di acquisire la capacitĂ uditiva. In assenza del nervo acustico, i medici hanno dovuto ricorrere all’impianto di un dispositivo uditivo direttamente nel tronco dell’encefalo (gazzettadiparma.it, tgcom24.mediaset.it).
L’intervento è stato eseguito con successo dal dottor Maurizio Falcioni, responsabile della struttura di Otoneurochirurgia e Microchirurgia della base cranica laterale dell’Ospedale Maggiore di Parma. Il chirurgo ha lavorato in stretta collaborazione con il dottor Maurizio Guida, elettrofisiologo dell’UniversitĂ di Parma e responsabile dell’Elettrofisiologia nell’Impianto Cocleare e nell’Impianto al Tronco Encefalico (tg24.sky.it, gazzettadiparma.it).
Tecnologia all’avanguardia e precisione millimetrica
Durante l’operazione, i medici hanno posizionato una piccola placca di dimensioni estremamente ridotte (2,5 x 6 millimetri) che supporta 21 elettrodi. Questo dispositivo è stato collocato con precisione millimetrica direttamente a contatto con il piccolissimo nucleo cocleare, situato in una zona del cervello particolarmente delicata e vicina a centri nervosi vitali (tg24.sky.it, gazzettadiparma.it).
La mano del chirurgo è stata guidata dal dottor Guida attraverso un costante monitoraggio degli altri nervi cranici (VII, IX, X, XI, XII) e continue stimolazioni e registrazioni neurali per individuare il corretto posizionamento della placchetta stimolante (gazzettadiparma.it).
“Questo intervento rappresenta una frontiera avanzatissima della medicina e dell’ingegneria biomedica”, ha spiegato il dottor Falcioni, sottolineando che “è il frutto di una collaborazione tra esperti altamente selezionati, possibile solo in centri dove convergono esperienze e tecnologie altrettanto specializzate. A livello internazionale i centri sono pochissimi” (tg24.sky.it).
Risultati promettenti e prospettive future
A otto mesi dall’intervento, i risultati sono giĂ visibili e promettenti. Il piccolo paziente, sotto costante controllo logopedico, ha iniziato a riconoscere i suoni, migliorando contemporaneamente la qualitĂ della sua produzione vocale (tg24.sky.it). Per la prima volta nella sua vita, il bambino ha potuto sentire le voci di mamma e papĂ , un momento emozionante che segna l’inizio di un nuovo capitolo nella sua vita (today.it, tgcom24.mediaset.it).
Grazie a questo intervento innovativo, il piccolo potrĂ migliorare significativamente la sua capacitĂ di comunicare con gli altri e, di conseguenza, favorire il suo sviluppo cognitivo (tgcom24.mediaset.it). L’acquisizione dell’udito in etĂ così precoce rappresenta un fattore cruciale per lo sviluppo del linguaggio e delle capacitĂ comunicative del bambino.
Un esempio di eccellenza medica italiana
Questo caso straordinario evidenzia l’eccellenza della sanitĂ italiana e, in particolare, la sinergia tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’UniversitĂ di Parma, che insieme hanno reso possibile un intervento di tale complessitĂ e importanza (gazzettadiparma.it).
L’operazione rappresenta non solo un successo per il team medico coinvolto, ma anche una speranza per altri bambini affetti da simili condizioni congenite. La raritĂ dell’intervento e la sua complessitĂ sottolineano l’importanza della ricerca e dell’innovazione nel campo della medicina, specialmente quando si tratta di migliorare la qualitĂ della vita dei piĂ¹ piccoli.
Il caso del bambino di Parma dimostra come la collaborazione tra diverse specialitĂ mediche e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia possano superare sfide apparentemente insormontabili, offrendo nuove possibilitĂ a pazienti con condizioni rare e complesse.
Fonti: Ospedale Maggiore di Parma, UniversitĂ di Parma, Gazzetta di Parma, TgCom24, Sky TG24, Today.
