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Mettere il dentifricio sui brufoli è un “trucco della nonna” che continua a circolare, soprattutto perché sembra una soluzione rapida: il prodotto è già in casa, costa poco e, applicato localmente, pare “asciugare” l’imperfezione in poche ore. Ma la pelle del viso non è lo smalto dei denti, e ciò che funziona per igiene orale non è automaticamente sicuro o utile per una lesione acneica.
L’acne è una condizione multifattoriale: iperproduzione di sebo, ostruzione del follicolo, proliferazione di Cutibacterium acnes e infiammazione concorrono a generare comedoni, papule e pustole. I trattamenti efficaci agiscono in modo mirato su questi meccanismi. Il dentifricio, invece, è formulato per rimuovere placca e prevenire la carie, con ingredienti, pH e abrasività pensati per i denti, non per la barriera cutanea. In questa analisi vediamo se e quanto il dentifricio possa davvero essere utile sui brufoli, quali sono i limiti e perché l’effetto “asciugante” non equivale a una terapia.
Efficacia del dentifricio sui brufoli
La percezione che il dentifricio “funzioni” nasce da alcuni effetti immediati: molti dentifrici contengono agenti assorbenti o leggermente astringenti (ad esempio silice, carbonati, bicarbonato di sodio), solventi o alcoli che evaporano e danno un senso di asciutto, oltre a mentolo o eucaliptolo che donano una sensazione di fresco e “sfiammato”. Quando applicato su una pustola, il prodotto può favorire una rapida essiccazione superficiale del materiale purulento e creare una specie di crosticina secca che maschera momentaneamente il rilievo. Anche la colorazione bianca delle paste può camuffare l’eritema, facendo apparire il brufolo meno evidente. Tuttavia, questi sono effetti cosmetici transitori e non dimostrano un’azione terapeutica sull’acne.
Se si guarda alla reale efficacia clinica, mancano evidenze solide a supporto dell’uso del dentifricio sui brufoli. Non esistono prove controllate che dimostrino un beneficio rispetto a trattamenti dermatologici standard; inoltre, i dentifrici differiscono molto tra loro: alcuni hanno pH alcalino (specie quelli ricchi di bicarbonato), altri contengono tensioattivi come sodio lauril solfato, aromi intensi, oli essenziali, fluoro in varie forme e agenti sbiancanti o abrasivi. Questo cocktail, non pensato per la cute, può alterare il film idrolipidico e la microecologia del follicolo in modo imprevedibile. In passato, certi dentifrici contenevano antibatterici come il triclosan: oggi la sua presenza è fortemente ridotta o assente, e comunque l’acne non si risolve semplicemente “sterilizzando” la superficie cutanea. La conseguenza è che l’eventuale beneficio è minimo, incostante e spesso controbilanciato da irritazione; per approfondire i pro e contro dei farmaci topici specifici sui brufoli, può risultare utile leggere cosa fa il Gentalyn Beta sui brufoli.
Un altro aspetto da considerare è che “asciugare” non significa trattare i processi patogenetici dell’acne. L’occlusione del follicolo e l’infiammazione di base non vengono risolte dal dentifricio: al massimo si favorisce il rapido indurimento del contenuto della pustola, che talvolta si traduce in una crosticina più tenace e in una fase di guarigione più lunga. La sensazione rinfrescante del mentolo può attenuare temporaneamente la percezione del dolore, dando l’illusione di miglioramento, ma la lesione sottostante può restare attiva. Inoltre, l’effetto ottico di “schiarimento” della zona, dovuto a polveri bianche come la silice, può far sembrare la pelle meno arrossata senza modificare realmente lo stato infiammatorio.
Mettendo il dentifricio a confronto con attivi dermatologici di comprovata utilità, emergono differenze sostanziali. Molecole come perossido di benzoile, acido salicilico e retinoidi topici sono state sviluppate per essere comedolitiche, antibatteriche o antinfiammatorie in modo mirato, con concentrazioni, veicoli e pH studiati per penetrare nel follicolo pilosebaceo riducendo recidive e nuovi comedoni. Il dentifricio non è comedolitico, non modula efficacemente l’infiammazione della parete follicolare e non normalizza la cheratinizzazione. La variabilità di formulazione tra marchi e linee dentali rende inoltre impossibile prevedere un risultato coerente: ciò che “secca” un brufolo in una persona può peggiorarlo in un’altra, soprattutto se la cute è sensibile o già compromessa da altre applicazioni.
In termini pratici, l’uso del dentifricio sui brufoli può talvolta dare un’apparente riduzione di lucido e di volume entro poche ore, ma questo effetto cosmetico di breve durata spesso non si traduce in una guarigione più rapida o in un minor rischio di esiti come macchie post-infiammatorie. Anzi, il compromesso della barriera cutanea tende a prolungare i tempi di risoluzione e a rendere la pelle più reattiva alle successive applicazioni di prodotti antiacne. Considerato che l’acne richiede interventi mirati e continuativi, l’impiego del dentifricio non rappresenta una strategia efficace: può al massimo servire come “cerotto” estemporaneo dal beneficio dubbio, ma non è una soluzione valida né raccomandabile nell’ottica di una gestione corretta e sostenibile delle lesioni acneiche.
Possibili rischi e controindicazioni
L’applicazione del dentifricio sui brufoli non solo è inefficace, ma può anche comportare diversi rischi per la salute della pelle. I dentifrici contengono ingredienti come il fluoro, agenti sbiancanti e aromi che, se applicati sulla pelle, possono causare irritazioni, arrossamenti e reazioni allergiche. entourage.ch
Inoltre, l’uso del dentifricio può alterare il pH naturale della pelle, compromettendo la barriera cutanea e rendendola più suscettibile a infezioni e infiammazioni. L’effetto essiccante di alcuni componenti, come il perossido di idrogeno, può provocare secchezza e desquamazione, aggravando ulteriormente la condizione della pelle. supereva.it
È importante sottolineare che l’uso del dentifricio sui brufoli è una pratica sconsigliata dai dermatologi, poiché può peggiorare l’infiammazione e prolungare il processo di guarigione. iodonna.it
Alternative al dentifricio
Per trattare efficacemente i brufoli, è consigliabile utilizzare prodotti specifici formulati per la cura della pelle acneica. Ingredienti come l’acido salicilico, il perossido di benzoile e i retinoidi sono noti per le loro proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, aiutando a ridurre l’infiammazione e prevenire la formazione di nuove imperfezioni. my-personaltrainer.it
Oltre ai trattamenti topici, è fondamentale mantenere una routine di pulizia quotidiana con detergenti delicati, evitare di toccare o spremere i brufoli e utilizzare creme idratanti non comedogeniche per mantenere l’equilibrio della pelle.
In alcuni casi, l’uso di rimedi naturali come l’olio essenziale di tea tree può essere utile grazie alle sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un dermatologo prima di iniziare qualsiasi trattamento, anche naturale.
Consigli dermatologici
I dermatologi sconsigliano l’uso del dentifricio sui brufoli e raccomandano invece l’adozione di trattamenti specifici per l’acne. È importante seguire una routine di cura della pelle adeguata, che includa la pulizia delicata del viso, l’applicazione di prodotti specifici per l’acne e l’uso di protezione solare per prevenire l’iperpigmentazione.
Inoltre, è fondamentale evitare comportamenti che possono aggravare l’acne, come toccare frequentemente il viso, utilizzare cosmetici comedogenici o esporre la pelle a sostanze irritanti.
Per migliorare la tollerabilità dei trattamenti, è utile introdurre gli attivi gradualmente (ad esempio a giorni alterni nelle prime settimane), evitare la combinazione simultanea di più agenti esfolianti o potenzialmente irritanti e bilanciare la routine con un idratante riparatore non comedogenico; per le singole lesioni, i cerotti idrocolloidali possono offrire una barriera fisica contro le manipolazioni, assorbire l’essudato e favorire una guarigione più ordinata, riducendo il rischio di esiti post-infiammatori.
Quando consultare un dermatologo
Se l’acne persiste nonostante l’adozione di una corretta routine di cura della pelle o se si manifesta in forma grave, è consigliabile consultare un dermatologo. Lo specialista potrà valutare la situazione e prescrivere trattamenti personalizzati, che possono includere terapie topiche, orali o procedure dermatologiche specifiche.
Inoltre, è importante rivolgersi a un professionista in caso di cicatrici da acne, iperpigmentazione post-infiammatoria o se l’acne influisce negativamente sulla qualità della vita e sull’autostima.
In conclusione, l’uso del dentifricio sui brufoli è una pratica inefficace e potenzialmente dannosa. Per trattare l’acne in modo sicuro ed efficace, è fondamentale affidarsi a prodotti specifici e seguire i consigli di un dermatologo qualificato.
Per approfondire
Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA): Informazioni sui trattamenti approvati per l’acne e linee guida terapeutiche.
Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST): Approfondimenti sull’acne e sulle terapie consigliate.
Ministero della Salute: Informazioni ufficiali sull’acne, cause e trattamenti disponibili.
Mayo Clinic: Panoramica sui trattamenti per l’acne e consigli pratici.
National Center for Biotechnology Information (NCBI): Studio sulle terapie topiche per l’acne e la loro efficacia.
