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Quanti punti di invalidità spettano per una lussazione della spalla? La risposta non è un numero fisso, perché dipende da quanto la spalla rimane compromessa dopo la guarigione clinica e la riabilitazione. Nella pratica medico-legale si misurano le conseguenze permanenti sull’uso dell’arto (menomazione), non l’episodio in sé. Questo implica una valutazione tecnica della mobilità residua, della forza, della stabilità articolare e del dolore, oltre all’eventuale presenza di lesioni associate.
In Italia, i “punti di invalidità” o la “percentuale di menomazione” possono riferirsi a cornici diverse (invalidità civile, infortuni sul lavoro/INAIL, risarcimenti assicurativi per danno biologico). Le regole e le tabelle utilizzate non sono identiche e gli esiti possono variare. L’obiettivo di questa guida è chiarire come si valuta la menomazione dopo una lussazione della spalla, quali fattori incidono sui punti e quali scenari clinici, a titolo orientativo, si associano a livelli di invalidità diversi. Le informazioni sono generali e non sostituiscono una perizia ufficiale.
Valutazione dell’invalidità per lussazione della spalla
La lussazione della spalla è la perdita di contatto tra testa omerale e glena scapolare; nell’adulto, la forma anteriore è la più frequente. Dopo la riduzione e il trattamento (conservativo o chirurgico), alcuni pazienti recuperano pienamente, altri sviluppano esiti permanenti: instabilità residua (sensazione di spalla “che scappa”), limitazioni della mobilità, dolore, perdita di forza, o lesioni dei tessuti molli (labrum, cuffia dei rotatori) e delle strutture ossee (lesioni di Bankart, Hill-Sachs, difetti glenoidei). La valutazione dell’invalidità riguarda ciò che rimane “a guarigione avvenuta”, ossia la menomazione stabilizzata dopo un congruo periodo di cure e fisioterapia, non la fase acuta.
In sede medico-legale l’esame si concentra su elementi misurabili e riproducibili. La mobilità è rilevata con goniometro, considerando abduzione, flessione, extrarotazione e intrarotazione, ma anche la qualità del movimento (compensi scapolari, dolore alla fine corsa). La stabilità viene indagata con test specifici (es. apprehension e relocation), documentando eventuale instabilità antero-inferiore o multidirezionale. La forza muscolare è valutata per la cuffia dei rotatori e il deltoide, mentre la sensibilità cutanea e la motilità testimoniano l’integrità dei nervi (in particolare ascellare). L’imaging (radiografie, RM, eventualmente TC) può corroborare il quadro, quantificando lesioni del labbro glenoideo, perdita ossea o tendinopatie associate. La dominanza dell’arto (mano destra/sinistra) e l’impatto funzionale sulle attività di vita quotidiana completano il quadro.
Quanto vale, in punti, una lussazione della spalla? In termini generali, una singola lussazione che guarisce senza esiti obiettivabili non comporta una menomazione permanente e quindi non determina punti. Se rimangono minime limitazioni di movimento (per esempio una lieve riduzione dell’extrarotazione), dolore saltuariamente evocato dagli sforzi e assenza di instabilità clinicamente dimostrabile, le tabelle medico-legali collocano di solito il danno in un ordine di grandezza basso, compatibile con poche unità percentuali. Quando persiste instabilità oggettiva, anche senza grandi deficit di range articolare, la menomazione cresce: l’impatto sulla funzione (timore di movimenti sopra la testa, attività sportive a rischio) e i sintomi evocabili all’esame clinico sono determinanti e possono condurre a valutazioni intermedie. Nei casi in cui, nonostante la terapia (conservativa o chirurgica), si osservino perdite di mobilità più marcate, dolore con uso ripetitivo e riduzione di forza, la quantificazione tende verso fasce superiori. Questi ordini di grandezza sono orientativi: per l’attribuzione puntuale si applicano le tabelle vigenti nel contesto specifico (invalidità civile, infortunistico, assicurativo) e si considerano eventuali concause.

Alcuni fattori, se presenti, aumentano sensibilmente il punteggio. La lussazione recidivante (episodi multipli a distanza di tempo) documenta una instabilità cronica e comporta spesso un incremento della menomazione rispetto alla forma singola. Le perdite ossee glenoidee o della testa omerale di una certa entità, le lesioni del labbro glenoideo estese o quelle della cuffia dei rotatori non riparabili hanno un peso valutativo aggiuntivo, perché limitano stabilità, forza e arto superiore nelle attività sopra-scapolari. Anche la comparsa di artrosi gleno-omerale post-instabilità, la rigidità residua dopo interventi di stabilizzazione, o la neuropatia del nervo ascellare (con ipoestesia laterale di spalla e deficit del deltoide) possono far salire i punti. L’arto dominante, se compromette gesti essenziali (scrivere, sollevare, lavorare sopra la testa), può risultare più penalizzante. È utile distinguere, inoltre, tra: percentuali di invalidità civile (orientate alla riduzione della capacità lavorativa generica), menomazione da infortunio sul lavoro (danno biologico secondo tabelle specifiche) e punteggi assicurativi per danno alla persona; pur condividendo principi simili, la quantificazione differisce e va riferita al corretto inquadramento.
La metodologia di stima privilegia la coerenza tra clinica, esame obiettivo e documentazione. L’attribuzione dei punti si fa quando la menomazione è stabilizzata, di solito alcuni mesi dopo il completamento del percorso riabilitativo e, se eseguito, dopo l’intervento chirurgico. La misurazione della mobilità deve essere bilaterale e confrontata con il lato sano; i test di instabilità e la valutazione della forza vanno riportati in modo circostanziato. Le limitazioni funzionali riferite dal paziente (ad esempio difficoltà a sollevare pesi, praticare sport overhead o dormire sul lato interessato) sono considerate se coerenti con i riscontri clinici e strumentali. In presenza di più esiti concorrenti (per esempio instabilità e lesione della cuffia) la quantificazione segue criteri di combinazione previsti dalle tabelle, evitando semplici somme aritmetiche. Infine, se nel tempo la condizione peggiora (nuove recidive o comparsa di artrosi), può essere prevista una rivalutazione medico-legale secondo le regole del sistema di riferimento.
Processo di riconoscimento
Il riconoscimento dell’invalidità civile per una lussazione della spalla richiede un iter specifico. Inizialmente, è necessario presentare una domanda all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), corredata dalla certificazione medica che attesti la patologia e le sue conseguenze funzionali.
Dopo la presentazione della domanda, l’INPS convoca il richiedente per una visita medica presso la Commissione Medica Integrata. Questa commissione valuta l’entità del danno e determina la percentuale di invalidità, basandosi su tabelle ministeriali che associano specifiche menomazioni a determinati punteggi.
È fondamentale che il richiedente fornisca una documentazione completa e dettagliata, poiché la valutazione si basa sulle evidenze cliniche presentate. In caso di disaccordo con la valutazione effettuata, è possibile presentare ricorso entro termini prestabiliti, seguendo le procedure indicate dall’INPS.
Documenti necessari
Per avviare la pratica di riconoscimento dell’invalidità a seguito di una lussazione della spalla, è indispensabile raccogliere e presentare una serie di documenti. Il primo passo consiste nell’ottenere un certificato medico introduttivo, rilasciato dal proprio medico curante, che descriva dettagliatamente la patologia, le limitazioni funzionali conseguenti e la prognosi.
Oltre al certificato introduttivo, è consigliabile allegare tutta la documentazione sanitaria pertinente, come referti di esami diagnostici (radiografie, risonanze magnetiche), relazioni di specialisti ortopedici e fisioterapisti, nonché eventuali cartelle cliniche relative a interventi chirurgici o trattamenti riabilitativi effettuati.
Una volta raccolta la documentazione, il richiedente deve compilare e inviare la domanda di riconoscimento dell’invalidità all’INPS, preferibilmente tramite i canali telematici messi a disposizione dall’ente. È importante conservare copie di tutti i documenti inviati e delle ricevute di trasmissione, per eventuali necessità future.
Consigli pratici
Affrontare il percorso per il riconoscimento dell’invalidità a seguito di una lussazione della spalla può risultare complesso. Ecco alcuni consigli pratici per agevolare il processo:
1. Consultare un medico legale: Un professionista esperto in medicina legale può fornire una valutazione accurata del danno subito e assistere nella preparazione della documentazione necessaria.
2. Mantenere una documentazione completa: Conservare tutti i referti medici, le prescrizioni terapeutiche e le ricevute di eventuali spese mediche sostenute. Questa documentazione sarà fondamentale durante la valutazione da parte della Commissione Medica.
3. Seguire attentamente le indicazioni dell’INPS: Rispettare le scadenze e le modalità di presentazione della domanda e dei documenti richiesti. Eventuali ritardi o omissioni possono compromettere l’esito della richiesta.
4. Prepararsi alla visita medica: Durante l’incontro con la Commissione Medica, descrivere in modo chiaro e dettagliato le limitazioni funzionali e l’impatto della lussazione sulla vita quotidiana e lavorativa.
5. Considerare l’assistenza legale: In caso di esito negativo o di riconoscimento di una percentuale di invalidità inferiore alle aspettative, valutare la possibilità di ricorrere con l’assistenza di un legale specializzato in diritto previdenziale.
Affrontare con attenzione e precisione ogni fase del processo aumenta le probabilità di ottenere il riconoscimento dell’invalidità e dei benefici ad essa associati.
In conclusione, la lussazione della spalla può comportare limitazioni significative nella vita quotidiana e lavorativa. Il riconoscimento dell’invalidità civile richiede un iter ben definito, che include la raccolta di una documentazione medica completa e la presentazione di una domanda all’INPS. Seguire attentamente le procedure e avvalersi del supporto di professionisti qualificati può facilitare l’ottenimento dei benefici previsti dalla legge.
Per approfondire
INPS – Invalidità civile: Pagina ufficiale dell’INPS con informazioni dettagliate sulle procedure per il riconoscimento dell’invalidità civile.
Ministero della Salute – Disabilità: Sezione dedicata alle tematiche relative alla disabilità e ai diritti dei cittadini.
Istituto Superiore di Sanità: Ente di riferimento per la ricerca e l’informazione in ambito sanitario in Italia.
Ordine dei Medici di Roma: Sito dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, con risorse utili per i professionisti e i cittadini.
Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI): Associazione professionale che fornisce informazioni e supporto nel campo della fisioterapia.
