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Quando si subisce un danno fisico a seguito di un incidente stradale, di un infortunio o di un episodio di responsabilità altrui, una delle domande più frequenti riguarda i tempi del risarcimento. In termini pratici, “quanto tempo impiega l’assicurazione a pagare” dipende dalla fase procedurale in cui ci si trova (istruttoria, valutazione medico-legale, offerta, accettazione) e dalla completezza della richiesta. Nei sinistri stradali, ad esempio, la normativa prevede che l’assicuratore formuli un’offerta o comunichi le ragioni del diniego entro termini definiti, che per i danni alla persona sono in genere più lunghi rispetto ai soli danni materiali. Il pagamento vero e proprio avviene dopo l’accettazione dell’offerta, di solito entro un perimetro temporale contenuto, salvo necessità di ulteriori adempimenti amministrativi.
Al di là dei termini di legge, l’esperienza mostra che i casi lineari con lesioni lievi e responsabilità chiara possono chiudersi in poche settimane dalla trasmissione della documentazione completa, mentre i casi complessi — per gravità delle lesioni, pluralità di soggetti coinvolti o bisogno di approfondimenti medico-legali — richiedono diversi mesi. Un intervallo realistico va da circa 60–120 giorni nei dossier più semplici fino a 6–12 mesi (e oltre) quando servono accertamenti prolungati o si apre un contenzioso. A incidere sui tempi sono, soprattutto, la completezza degli atti sin dall’inizio, la stabilizzazione clinica necessaria per valutare il danno biologico, la chiarezza sulla dinamica del fatto e l’eventuale negoziazione tra le parti.
Fattori che influenzano le tempistiche
Il primo fattore critico è la completezza e la qualità della documentazione inviata all’assicurazione. I termini per l’offerta decorrono, di norma, da quando l’impresa riceve una richiesta risarcitoria “completa”, ossia accompagnata dai principali elementi utili a valutare il diritto al risarcimento e a quantificarne l’entità: descrizione del fatto, generalità dei soggetti coinvolti, indicazione delle polizze interessate, referti clinici iniziali (ad esempio certificato di pronto soccorso), successivi referti specialistici o diagnostici, eventuali relazioni di dimissione ospedaliera, certificazioni di inabilità temporanea e, quando disponibili, una valutazione medico-legale. Se mancano tasselli importanti, l’assicurazione richiede integrazioni e i tempi si allungano: in pratica, il “cronometro” parte davvero soltanto quando il fascicolo è sostanzialmente completo. Una denuncia accurata e ordinata, con documenti pertinenti e ben leggibili, evita settimane di rimbalzi amministrativi.
La gravità delle lesioni e la necessità di un’adeguata stabilizzazione clinica sono altre variabili determinanti. La quantificazione del danno alla persona si fonda su criteri medico-legali che distinguono tra invalidità temporanea (giorni di inabilità) e invalidità permanente (danno biologico stabilizzato). Se l’infortunio è lieve e si risolve in tempi brevi, la valutazione può essere relativamente rapida; al contrario, fratture complesse, interventi chirurgici, complicanze o esiti che si definiscono solo dopo mesi impongono di attendere il cosiddetto “consolidamento” prima di una stima definitiva. In questi contesti, è frequente che l’assicuratore proponga un acconto a copertura dei pregiudizi già certi, rinviando il saldo a quando il quadro clinico è più chiaro. La scelta di chiedere un acconto, ove sostenuta da idonea documentazione, può alleviare l’impatto economico del ritardo senza compromettere la valutazione finale.
Un terzo elemento è la chiarezza sulla responsabilità e sulla dinamica del fatto. Quando la responsabilità civile è pacifica — per esempio, collisione posteriore con ammissione di colpa e testimoni coerenti — la fase liquidativa procede più speditamente. Se invece la dinamica è controversa, le versioni dei coinvolti sono discordanti o vi sono più soggetti e polizze in gioco, l’assicuratore dovrà acquisire verbali, fotografie, testimonianze e, talvolta, ricostruzioni tecniche dell’incidente. Anche l’esistenza di procedimenti penali o accertamenti d’ufficio può rallentare la decisione, perché la compagnia tende a coordinare le proprie valutazioni con gli esiti delle indagini. Nei sinistri stradali, quando ricorrono i presupposti del cosiddetto indennizzo diretto, alcuni passaggi amministrativi si semplificano e questo può ridurre i tempi, ma per i danni alla persona restano necessari i riscontri clinici e medico-legali, che non si possono comprimere oltre un certo limite.

Infine, aspetti amministrativi e contrattuali possono accelerare o rallentare la liquidazione. In alcune polizze (per esempio, quelle private contro gli infortuni), i tempi sono influenzati dalle condizioni di contratto: massimali, franchigie, scale di indennizzo, esclusioni e periodi di carenza possono richiedere controlli puntuali prima di procedere al pagamento. Nelle responsabilità verso terzi, se l’importo stimato si avvicina al massimale o coinvolge coassicurazioni e riassicurazioni, possono essere necessari passaggi autorizzativi interni ulteriori. Le verifiche antifrode, l’adeguata verifica del beneficiario (inclusi IBAN e documenti di identità), la presenza di cessioni del credito, la tutela di minori o incapaci (che può imporre autorizzazioni del giudice tutelare) e la negoziazione tra legali incidono sui tempi concreti. Se la trattativa non si chiude in via stragiudiziale e si intraprende un’azione in giudizio, le tempistiche si allungano sensibilmente e la definizione può spostarsi su un orizzonte pluriennale, con eventuali acconti nel frattempo se concordati.
Procedure di valutazione del danno
Di norma, la compagnia fissa una visita con il proprio medico-legale per verificare l’esistenza del nesso causale (cioè il collegamento tra evento e lesione) e per stimare l’entità del danno. Se la persona è ancora in cura o se i referti sono incompleti, è probabile che il medico-legale rinvii la definizione oppure richieda ulteriori esami (radiografie, risonanze, valutazioni specialistiche), dilatando la tempistica. Anche la disponibilità delle agende — sia del medico-legale della compagnia sia di eventuali consulenti di parte — e i tempi di attesa per diagnostica o visite ospedaliere possono spostare in avanti la data dell’offerta. Nei casi con esiti permanenti significativi, sono possibili perizie più approfondite, talora affiancate da valutazioni funzionali (ad esempio, per esiti neurologici o ortopedici complessi), che richiedono settimane per essere completate con rigore.
Al termine della visita, il medico-legale redige una relazione che riassume i dati clinici, quantifica l’inabilità temporanea e propone una stima dell’eventuale invalidità permanente, illustrando i criteri seguiti. La compagnia incrocia tali risultanze con gli atti sulla responsabilità civile e con la documentazione economica, così da costruire un quadro unitario del pregiudizio.
La quantificazione economica del danno personale si basa, di regola, su parametri tabellari per il danno biologico, con correttivi in funzione dell’età, della durata della sofferenza e degli esiti funzionali. Le voci patrimoniali (spese mediche, perdite di reddito, assistenza, ausili) sono considerate se adeguatamente documentate. Quando i postumi non sono ancora stabilizzati, può essere formulata un’offerta provvisoria o riconosciuto un acconto, rinviando la definizione al consolidamento clinico.
Qualora emergano divergenze tra la valutazione della compagnia e quella del danneggiato o del suo consulente, si può aprire un confronto tecnico, richiedere approfondimenti oppure organizzare una perizia collegiale. In esito alla valutazione, l’impresa predispone l’offerta formale; l’eventuale pagamento segue l’accettazione e avviene una volta completati gli adempimenti operativi (ad esempio, verifica delle coordinate di pagamento o produzione di autorizzazioni necessarie).
Documentazione necessaria
Per avviare una richiesta di risarcimento per danni fisici, è fondamentale raccogliere e presentare una serie di documenti che attestino l’entità del danno subito e le circostanze dell’incidente. Una documentazione completa e accurata facilita il processo di valutazione da parte dell’assicurazione e può accelerare i tempi di liquidazione.
Tra i documenti essenziali da fornire vi sono:
- Referti medici e certificati: documentazione che attesti le lesioni subite, le cure ricevute e l’eventuale prognosi. È importante includere sia i referti del pronto soccorso sia quelli di eventuali visite specialistiche successive.
- Modulo di constatazione amichevole (C.A.I.): se compilato al momento dell’incidente, questo modulo fornisce una descrizione dettagliata della dinamica del sinistro e delle responsabilità delle parti coinvolte.
- Fotografie dell’incidente: immagini del luogo dell’incidente, dei veicoli coinvolti e di eventuali segni stradali possono fornire ulteriori elementi di valutazione.
- Testimonianze: dichiarazioni scritte di eventuali testimoni oculari possono supportare la ricostruzione dell’incidente.
- Preventivi e fatture: documentazione relativa alle spese mediche sostenute, ai costi di riparazione dei veicoli o ad altri danni materiali subiti.
Assicurarsi che tutti i documenti siano chiari, leggibili e completi. La mancanza di informazioni o documentazione può comportare ritardi nella valutazione e nella liquidazione del risarcimento.
Consigli per accelerare il processo
Per ridurre i tempi di attesa per il risarcimento, è consigliabile adottare alcune pratiche che possono facilitare e velocizzare il processo:
- Denunciare tempestivamente il sinistro: informare l’assicurazione dell’incidente il prima possibile, idealmente entro tre giorni lavorativi, permette di avviare rapidamente le procedure di valutazione.
- Fornire una documentazione completa: presentare tutti i documenti richiesti in modo accurato e dettagliato evita richieste successive di integrazioni, che potrebbero allungare i tempi di valutazione.
- Mantenere una comunicazione costante: rispondere prontamente alle richieste di informazioni o chiarimenti da parte dell’assicurazione dimostra collaborazione e può accelerare il processo.
- Seguire le indicazioni dell’assicurazione: attenersi alle procedure e ai tempi indicati dalla compagnia assicurativa per le visite mediche o le perizie tecniche.
- Considerare l’assistenza di un professionista: in caso di difficoltà o complessità nella gestione della pratica, rivolgersi a un avvocato specializzato o a un’agenzia di infortunistica può facilitare il processo e garantire il rispetto dei propri diritti.
Adottando queste misure, è possibile ridurre i tempi di attesa e ottenere il risarcimento in modo più rapido ed efficiente.
Cosa fare in caso di ritardi
Se il processo di risarcimento subisce ritardi ingiustificati, è importante intraprendere azioni specifiche per tutelare i propri diritti:
- Contattare l’assicurazione: comunicare con la compagnia per ottenere spiegazioni sui ritardi e richiedere un piano d’azione per accelerare il processo.
- Presentare un reclamo formale: se i ritardi persistono, inviare un reclamo scritto all’assicurazione, includendo tutti i dettagli rilevanti e la documentazione necessaria a supporto.
- Rivolgersi all’IVASS: se la compagnia non risponde entro 45 giorni o fornisce una risposta insoddisfacente, è possibile presentare un reclamo all’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).
- Consultare un legale: in caso di ulteriori difficoltà, rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto delle assicurazioni per valutare le opzioni legali disponibili.
È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa al sinistro e alle comunicazioni con l’assicurazione, poiché può risultare determinante in caso di controversie o azioni legali.
In conclusione, ottenere un risarcimento per danni fisici richiede attenzione, precisione e tempestività. Fornire una documentazione completa, mantenere una comunicazione efficace con l’assicurazione e seguire le procedure indicate sono passaggi fondamentali per garantire un processo di liquidazione rapido ed efficiente. In caso di ritardi o difficoltà, è importante conoscere i propri diritti e le azioni da intraprendere per tutelarli.
Per approfondire
IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni: informazioni e assistenza sui diritti degli assicurati e sulle procedure di reclamo.
