Sclerosi multipla recidivante-remittente: cosa sapere

Definizione, cause, sintomi, diagnosi e terapie innovative della sclerosi multipla recidivante‑remittente (SMRR), con focus su RM, potenziali evocati, ofatumumab, siponimod e strategie di rimielinizzazione.

La sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) è la forma più comune di sclerosi multipla, caratterizzata da episodi acuti di sintomi neurologici seguiti da periodi di remissione. Comprendere le cause, i meccanismi e i sintomi principali è fondamentale per una diagnosi precoce e una gestione efficace della malattia.

Che cos’è la sclerosi multipla recidivante-remittente

La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, causando demielinizzazione e danni agli assoni. La forma recidivante-remittente rappresenta circa l’85% dei casi al momento della diagnosi iniziale. (salute.gov.it)

In questa forma, i pazienti sperimentano attacchi acuti, noti come ricadute, seguiti da periodi di remissione durante i quali i sintomi possono scomparire completamente o persistere in forma lieve.

Nel tempo, circa il 65% dei pazienti con SMRR può evolvere verso una forma secondariamente progressiva, caratterizzata da un peggioramento continuo dei sintomi senza periodi di remissione.

La diagnosi precoce e l’intervento terapeutico tempestivo sono cruciali per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Sclerosi multipla recidivante-remittente: cosa sapere

Cause e meccanismi

La causa esatta della sclerosi multipla rimane sconosciuta, ma si ritiene che sia il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali. (iss.it)

Recenti studi hanno evidenziato un legame tra l’infezione da virus di Epstein-Barr e lo sviluppo della SM, suggerendo che l’infezione possa innescare una risposta autoimmune nel sistema nervoso centrale.

Il processo patologico principale nella SM è la demielinizzazione, in cui il sistema immunitario attacca la mielina che avvolge le fibre nervose, compromettendo la trasmissione degli impulsi nervosi.

Oltre alla demielinizzazione, si verifica anche un danno agli assoni e una neurodegenerazione, che contribuiscono alla progressione della disabilità nei pazienti affetti.

Sintomi principali

I sintomi della sclerosi multipla variano ampiamente tra i pazienti e dipendono dalle aree del sistema nervoso centrale coinvolte.

Alcuni dei sintomi più comuni includono:

  • Fatica e debolezza muscolare: presenti in circa l’80% dei pazienti, possono interferire significativamente con le attività quotidiane.
  • Disturbi della sensibilità: formicolii, perdita di sensibilità al tatto e difficoltà a percepire temperature.
  • Disturbi dell’equilibrio e della coordinazione: difficoltà nel mantenere l’equilibrio e nella coordinazione dei movimenti.
  • Disturbi visivi: visione doppia, calo repentino della vista o movimenti involontari degli occhi.

Altri sintomi possono includere disturbi vescicali e intestinali, disfunzioni sessuali, problemi cognitivi e depressione.

La variabilità e l’imprevedibilità dei sintomi rendono la gestione della malattia particolarmente complessa e richiedono un approccio multidisciplinare.

Diagnosi e monitoraggio

La diagnosi della sclerosi multipla si basa su una combinazione di anamnesi, esame neurologico e indagini strumentali.

Gli strumenti diagnostici principali includono:

  • Risonanza magnetica (RM): identifica lesioni o placche nel sistema nervoso centrale.
  • Potenziali evocati: valutano la risposta elettrica del sistema nervoso a stimoli sensoriali.
  • Analisi del liquido cerebrospinale: ricerca di bande oligoclonali indicative di una risposta immunitaria anomala.

Il monitoraggio regolare attraverso esami clinici e strumentali è essenziale per valutare l’evoluzione della malattia e l’efficacia delle terapie in corso.

Un approccio diagnostico tempestivo e accurato consente di avviare trattamenti appropriati per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Terapie innovative

Negli ultimi anni, sono state introdotte terapie innovative per la gestione della SMRR. Tra queste, l’ofatumumab, un anticorpo monoclonale anti-CD20, ha mostrato efficacia nel ridurre le recidive e le lesioni alla RM, con un profilo di sicurezza favorevole. (sanitainformazione.it)

Un’altra opzione terapeutica è il siponimod, un modulatore del recettore della sfingosina-1-fosfato. Questo farmaco ha ricevuto l’approvazione dell’AIFA per il trattamento della SM secondariamente progressiva con malattia attiva, offrendo una nuova possibilità per i pazienti con questa forma di SM. (medicinaeinformazione.com)

La ricerca continua a sviluppare nuovi farmaci per la SMRR. Tra quelli in fase avanzata di sperimentazione vi sono l’evobrutinib e il tolebrutinib, inibitori della tirosina chinasi di Bruton, che mirano a modulare l’attività delle cellule B, potenzialmente riducendo l’infiammazione e la progressione della malattia. (aism.it)

Oltre ai trattamenti farmacologici, si stanno esplorando approcci per promuovere la rimielinizzazione e la neuroprotezione. Farmaci come la clemastina e la metformina sono in fase di studio per valutare la loro capacità di favorire la riparazione della mielina e proteggere i neuroni dai danni.

Per approfondire

Associazione Italiana Sclerosi Multipla: Panoramica sulle terapie in sperimentazione per la sclerosi multipla.

Bollettino SIFO: Articolo sulle vecchie e nuove terapie per il controllo della progressione della disabilità nella sclerosi multipla.

Osservatorio Malattie Rare: Informazioni sulle nuove strategie per promuovere la rimielinizzazione nella sclerosi multipla.

Sanità Informazione: Dettagli sui benefici di ofatumumab nei pazienti con sclerosi multipla recidivante di recente diagnosi.