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Il carcinoma a piccole cellule del polmone (SCLC) è una neoplasia maligna caratterizzata da una crescita rapida e da una precoce tendenza alla metastatizzazione. Rappresenta circa il 10-15% di tutti i tumori polmonari e colpisce prevalentemente individui con una storia di tabagismo. (fondazioneveronesi.it)
Cos’è il carcinoma a piccole cellule del polmone
Il carcinoma a piccole cellule del polmone (SCLC) è una forma aggressiva di tumore polmonare che origina dalle cellule neuroendocrine dei polmoni. Questa neoplasia è caratterizzata da una crescita rapida e da una precoce diffusione metastatica, coinvolgendo frequentemente linfonodi mediastinici, cervello, fegato, ossa e ghiandole surrenali. (hsr.it)
A livello microscopico, le cellule tumorali appaiono di dimensioni ridotte e con un alto rapporto nucleo/citoplasma, caratteristiche che conferiscono al tumore il nome di “a piccole cellule”. Questa morfologia è associata a un comportamento clinico particolarmente aggressivo.
Il SCLC rappresenta circa il 10-15% di tutti i tumori polmonari e colpisce prevalentemente individui con una storia di tabagismo. La diagnosi precoce è spesso difficile a causa della rapidità con cui il tumore si diffonde, rendendo fondamentale un’attenzione particolare ai fattori di rischio e ai sintomi iniziali.
Nonostante i progressi terapeutici, la prognosi del SCLC rimane sfavorevole, con tassi di sopravvivenza a cinque anni inferiori rispetto ad altre forme di carcinoma polmonare. Questo sottolinea l’importanza di strategie preventive e di screening mirati per le popolazioni a rischio.
Cause principali
Il principale fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma a piccole cellule del polmone è il fumo di tabacco. Più del 90% dei casi si verifica in fumatori o ex fumatori, con un rischio che aumenta proporzionalmente al numero di sigarette consumate e alla durata dell’abitudine tabagica.
Anche l’esposizione al fumo passivo può contribuire all’insorgenza della malattia, sebbene in misura minore rispetto al fumo attivo. Questo evidenzia l’importanza di ambienti privi di fumo per la prevenzione del SCLC.
Altri fattori di rischio includono l’esposizione professionale a sostanze cancerogene come amianto, radon e arsenico. Tuttavia, l’impatto di questi fattori è significativamente inferiore rispetto al tabagismo.
Una predisposizione genetica può aumentare la suscettibilità individuale al SCLC, ma il ruolo dei fattori ereditari è ancora oggetto di studio e non è stato completamente chiarito.
Sintomi iniziali
Il carcinoma a piccole cellule del polmone può essere asintomatico nelle fasi iniziali o presentare sintomi aspecifici, rendendo la diagnosi precoce particolarmente sfidante. (my-personaltrainer.it)
I sintomi più comuni includono:
- Tosse persistente che non si risolve dopo due o tre settimane.
- Difficoltà respiratoria (dispnea).
- Espettorato con o senza tracce di sangue (emoftoe).
- Dolore toracico vago o localizzato.
Altri sintomi sistemici possono includere febbre ricorrente o persistente, stanchezza inspiegabile e perdita di peso involontaria.
In alcuni casi, il SCLC può causare sindromi paraneoplastiche, manifestazioni cliniche dovute alla produzione di sostanze da parte del tumore che influenzano organi o sistemi distanti. Queste possono includere la sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH) e la sindrome di Lambert-Eaton.
La presenza di metastasi può determinare sintomi aggiuntivi, variabili in base all’organo coinvolto, come dolore osseo, disturbi neurologici o ittero.
Diagnosi precoce
La diagnosi precoce del carcinoma a piccole cellule del polmone è fondamentale per migliorare la prognosi, ma è spesso ostacolata dalla natura asintomatica o aspecifica dei sintomi iniziali.
Gli strumenti diagnostici principali includono:
- Tomografia computerizzata (TC) del torace e dell’addome con mezzo di contrasto, per identificare la presenza di lesioni polmonari e metastasi linfonodali.
- Tomografia a emissione di positroni (PET), utile per la stadiazione della malattia e per valutare l’estensione locale e a distanza.
- Risonanza magnetica nucleare (RMN) dell’encefalo, per rilevare eventuali metastasi cerebrali.
La conferma diagnostica richiede una biopsia del tessuto polmonare, ottenuta tramite broncoscopia o biopsia guidata da TC, per l’analisi istologica e la caratterizzazione del tumore.
Nei soggetti ad alto rischio, come i forti fumatori, programmi di screening con TC a bassa dose possono favorire la diagnosi precoce, aumentando le possibilità di trattamento efficace.
La diagnosi precoce del carcinoma a piccole cellule del polmone (SCLC) è fondamentale per migliorare la prognosi dei pazienti. Tuttavia, l’SCLC tende a manifestarsi in stadi avanzati a causa della sua rapida crescita e diffusione precoce, rendendo la diagnosi tempestiva una sfida significativa.
Attualmente, non esistono programmi di screening specifici per l’SCLC. Tuttavia, per le persone ad alto rischio, come i forti fumatori, è consigliata la tomografia computerizzata a basso dosaggio (LDCT) per la diagnosi precoce del cancro al polmone. Questo esame ha dimostrato di ridurre la mortalità nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, ma la sua efficacia specifica per l’SCLC è ancora oggetto di studio. (airc.it)
La ricerca sta esplorando l’uso di biomarcatori, come i microRNA, per migliorare la diagnosi precoce del tumore polmonare. Questi biomarcatori possono aiutare a identificare i pazienti a rischio e a personalizzare gli intervalli di screening, riducendo l’esposizione a radiazioni e i costi sanitari.
Inoltre, sono in fase di sviluppo metodi non invasivi, come l’analisi dei composti organici volatili nel respiro mediante “nasi elettronici”, per rilevare precocemente il cancro al polmone. Sebbene promettenti, questi approcci richiedono ulteriori studi per validarne l’efficacia e l’applicabilità clinica.
Terapie disponibili
Il trattamento del carcinoma a piccole cellule del polmone (SCLC) dipende dallo stadio della malattia e dalle condizioni generali del paziente. Le principali opzioni terapeutiche includono la chemioterapia, la radioterapia e, in casi selezionati, la chirurgia.
La chemioterapia rappresenta il trattamento di prima linea per l’SCLC. Il regime standard prevede l’uso di etoposide in combinazione con un composto del platino, come cisplatino o carboplatino. Altri farmaci utilizzati includono inibitori della topoisomerasi (irinotecano, topotecano), alcaloidi della vinca (vinblastina, vincristina, vinorelbina), farmaci alchilanti (ciclofosfamide, ifosfamide), doxorubicina, taxani (docetaxel, paclitaxel) e gemcitabina.
La radioterapia è spesso associata alla chemioterapia, soprattutto nei casi di malattia in stadio limitato, per migliorare la risposta al trattamento. In alcuni pazienti, l’irradiazione cranica profilattica è considerata per prevenire le metastasi cerebrali, dato l’elevato rischio di micrometastasi al sistema nervoso centrale.
La chirurgia è raramente indicata nell’SCLC, data la tendenza della malattia a diffondersi precocemente. Tuttavia, in casi selezionati con tumori molto piccoli e senza evidenza di diffusione, la resezione chirurgica può essere considerata.
Negli ultimi anni l’immunoterapia ha ampliato le opzioni terapeutiche, in particolare nella malattia in stadio esteso. Inibitori di PD-L1 associati alla chemioterapia a base di platino-etoposide e proseguiti come mantenimento hanno mostrato un beneficio in sopravvivenza globale rispetto alla sola chemioterapia. L’indicazione viene valutata in base allo stadio e alle condizioni generali; al momento non sono disponibili biomarcatori ampiamente validati per predire la risposta nell’SCLC.
Nel setting di recidiva o progressione, la strategia dipende dall’intervallo libero da trattamento. In caso di ricaduta tardiva può essere considerato un nuovo ciclo con il regime a base di platino; nelle ricadute precoci si impiegano terapie di seconda linea come topotecan o lurbinectedina, oltre ad altri schemi chemioterapici selezionati. La radioterapia palliativa può contribuire al controllo dei sintomi in sedi dolorose o a rischio.
La gestione di supporto è parte integrante del percorso: profilassi e trattamento della neutropenia, controllo di nausea e vomito, prevenzione delle complicanze tromboemboliche, trattamento delle sindromi paraneoplastiche e della SIADH, supporto nutrizionale e terapia del dolore. Riabilitazione respiratoria e cessazione del fumo possono migliorare la tollerabilità ai trattamenti e la qualità di vita.
Il trattamento è generalmente discusso in un team multidisciplinare e, quando possibile, l’arruolamento in studi clinici consente l’accesso a strategie innovative. Il follow-up prevede valutazioni cliniche e radiologiche periodiche per monitorare la risposta e intercettare precocemente eventuali progressioni o metastasi, inclusa la sorveglianza del sistema nervoso centrale nei casi a rischio.
Per approfondire
Fondazione Umberto Veronesi: Informazioni dettagliate sul tumore polmonare a piccole cellule, comprese cause, sintomi e trattamenti.
AIRC: Approfondimenti sulla diagnosi precoce del cancro al polmone e sui programmi di screening.
Istituto Europeo di Oncologia: Panoramica sui tumori polmonari, inclusi i trattamenti disponibili e le strategie di gestione.
IRCCS Ospedale San Raffaele: Informazioni sul tumore del polmone, con focus sulle tipologie e sui sintomi.
ALCASE Italia: Linee guida e informazioni sul microcitoma, con dettagli su prognosi e sopravvivenza.
