Emend: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Emend 80 mg capsule rigide (Aprepitant): sicurezza e modo d’azione

Emend 80 mg capsule rigide (Aprepitant) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Prevenzione della nausea e del vomito precoci e tardivi associati alla chemioterapia altamente emetogena in ambito oncologico a base di cisplatino negli adulti.

Prevenzione della nausea e del vomito associati alla chemioterapia moderatamente emetogena in ambito oncologico negli adulti.

EMEND 125 mg viene somministrato nel contesto di una terapia di associazione (vedere paragrafo 4.2).

Emend 80 mg capsule rigide: come funziona?

Ma come funziona Emend 80 mg capsule rigide? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Emend 80 mg capsule rigide

Categoria farmacoterapeutica: antiemetici ed antinausea, codice ATC: A04AD12

L’aprepitant è un antagonista della sostanza P umana selettivo ad alta affinità per i recettori della neurochinina 1 (NK1).

Trattamento di 3 giorni con aprepitant negli adulti

In 2 studi randomizzati, in doppio cieco su di un totale di 1.094 pazienti adulti trattati con chemioterapia che includeva il cisplatino ≥ 70 mg/m², aprepitant in associazione con un trattamento con ondansetron/desametasone (vedere paragrafo 4.2) è stato paragonato ad una terapia standard (placebo più ondansetron 32 mg endovena somministrato al giorno 1 più desametasone 20 mg per via orale al giorno 1 ed 8 mg due volte al giorno ai giorni 2 e 4). Sebbene negli studi clinici sia stata usata una dose endovenosa da 32 mg di ondansetron, questa non è più la dose raccomandata. Vedere le informazioni sul prodotto per l’antagonista 5-HT3 selezionato per informazioni sulla dose appropriata.

L’efficacia è stata basata sulla valutazione della seguente misura composita: risposta completa (definita come assenza di episodi di emesi e nessun uso di terapia di salvataggio) principalmente nel corso del ciclo 1. I risultati sono stati valutati per ciascuno studio individuale e per i 2 studi combinati.

Un riassunto dei principali risultati degli studi sulla base dell’analisi combinata è illustrato nella Tabella 1.

Tabella 1

Percentuale di pazienti adulti che ricevevano un trattamento chemioterapico altamente emetogeno

e che hanno risposto al trattamento per gruppo e fase di trattamento – Ciclo 1

MISURE COMPOSITE DI VALUTAZIONE Aprepitant (N= 521) % Terapia Standard (N= 524) % Differenze* % (IC al 95%)
Risposta completa (assenza di emesi e di terapia di salvataggio)
Totale (0-120 ore) 67,7 47,8 19,9 (14,0; 25,8)
0-24 ore 86,0 73,2 12,7 (7,9; 17,6)
25-120 ore 71,5 51,2 20,3 (14,5; 26,1)
MISURE DI VALUTAZIONE INDIVIDUALI
Assenza di emesi (nessun episodio di emesi indipendentemente dall’uso di terapia di salvataggio)
Totale (0-120 ore) 71,9 49,7 22,2 (16,4; 28,0)
0-24 ore 86,8 74,0 12,7 (8,0; 17,5)
25-120 ore 76,2 53,5 22,6 (17,0; 28,2)
Assenza di nausea significativa (VAS massima < 25 mm su di una scala di 0-100 mm)
Totale (0-120 ore) 72,1 64,9 7,2 (1,6; 12.8)
25-120 ore 74,0 66,9 7,1 (1,5; 12.6)

* Gli intervalli di confidenza sono stati calcolati senza gli aggiustamenti per sesso e chemioterapia concomitante precedentemente inclusi nella analisi primaria delle odd ratio e dei modelli logistici.

Un paziente nel gruppo di trattamento con Aprepitant ha avuto soltanto dati relativi alla fase acuta ed è stato escluso dall’analisi globale e da quella della fase ritardata; un paziente nel gruppo di trattamento Standard ha avuto dati solo nella fase ritardata ed è stato escluso dall’analisi globale e dall’analisi della fase acuta.

Differenze di efficacia statisticamente significative sono state osservate anche in ciascuno dei 2 studi individuali.

Nei medesimi 2 studi clinici, 851 pazienti adulti hanno continuato nell’estensione a ciclo multiplo fino a 5 ulteriori cicli di chemioterapia. L’efficacia della terapia con aprepitant è stata apparentemente mantenuta durante tutti i cicli.

In uno studio in doppio cieco, randomizzato, su un totale di 866 pazienti adulti (864 donne e 2 uomini) che ricevevano un trattamento chemioterapico con ciclofosfamide 750-1.500 mg/m², o ciclofosfamide 500-1.500 mg/m² e doxorubicina (≤ 60 mg/m²) o epirubicina (≤ 100 mg/m²), l’aprepitant in associazione con ondansetron/desametasone (vedere paragrafo 4.2) è stato confrontato con la terapia standard [placebo più ondansetron 8 mg per via orale (due volte il giorno 1 e ogni 12 ore nei giorni 2 e 3) più desametasone 20 mg per via orale il giorno 1].

L’efficacia è stata valutata sulla base di una misura composita: risposta completa (definita come assenza di episodi di emesi e non utilizzo di terapia di salvataggio) principalmente durante il ciclo 1.

Un riassunto dei risultati chiave dello studio è mostrato nella Tabella 2.

Tabella 2

Percentuale di pazienti adulti che ricevevano un trattamento chemioterapico moderatamente emetogeno e che hanno risposto al trattamento per gruppo e fase di trattamento âE. Ciclo 1

MISURE COMPOSITE DI VALUTAZIONE Aprepitant (N= 433) % Terapia Standard (N= 424) % Differenze* % (IC al 95%)
Risposta completa (assenza di emesi e di terapia di salvataggio)
Totale (0-120 ore) 50,8 42,5 8,3 (1,6; 15,0)
0-24 ore 75,7 69,0 6,7 (0,7; 12,7)
25-120 ore 55,4 49,1 6,3 (-0,4; 13,0)
MISURE DI VALUTAZIONE INDIVIDUALI
Assenza di emesi (nessun episodio di emesi indipendentemente dall’uso di terapia di salvataggio)
Totale (0-120 ore) 75,7 58,7 17,0 (10,8; 23,2)
0-24 ore 87,5 77,3 10,2 (5,1; 15,3)
25-120 ore 80,8 69,1 11,7 (5,9; 17,5)
Assenza di nausea significativa (VAS massima < 25 mm su di una scala di 0-100 mm)
Totale (0-120 ore) 60,9 55,7 5,3 (-1,3; 11,9)
0-24 ore 79,5 78,3 1,3 (-4,2; 6,8)
25-120 ore 65,3 61,5 3,9 (-2,6; 10,3)

*Gli intervalli di confidenza sono stati calcolati senza gli aggiustamenti per categorie di età (< 55 anni, ≥ 55 anni) e gruppo di ricercatori inclusi nella analisi primaria delle odd ratio e dei modelli logistici.

Un paziente nel gruppo di trattamento con Aprepitant ha avuto soltanto dati relativi alla fase acuta ed è stato escluso dall’analisi globale e da quella della fase ritardata.

Nello stesso studio clinico, 744 pazienti adulti hanno continuato l’estensione a ciclo multiplo fino a 3 ulteriori cicli di chemioterapia. L’efficacia della terapia con aprepitant è stata apparentemente mantenuta durante tutti i cicli.

In un secondo studio clinico multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, il trattamento con aprepitant è stato confrontato con la terapia standard in 848 pazienti adulti (652 donne, 196 uomini) che ricevevano un trattamento chemioterapico con qualsiasi dose endovenosa di oxaliplatino, carboplatino, epirubicina, idarubicina, ifosfamide, irinotecan, daunorubicina, doxorubicina; ciclofosfamide per via endovenosa (< 1.500 mg/m²); o citarabina per via endovenosa (> 1 g/m²). I pazienti in trattamento con aprepitant ricevevano un trattamento chemioterapico per vari tipi di tumore comprendendo il 52 % dei pazienti con cancro della mammella, il 21 % con vari tipi di cancro gastrointestinale compreso il cancro colorettale, il 13 % con cancro polmonare e il 6 % con vari tipi di cancro ginecologico. L’aprepitant in associazione con ondansetron/desametasone (vedere paragrafo 4.2) è stato confrontato con la terapia standard [placebo con ondansetron 8 mg per via orale (due volte il giorno 1, e ogni 12 ore nei giorni 2 e 3) più desametasone 20 mg per orale il giorno 1].

L’efficacia è stata basata sulla valutazione dei seguenti endpoint primari e secondari chiave: assenza di vomito nel periodo totale (da 0 a 120 ore post-chemioterapia), valutazione della sicurezza e della tollerabilità del trattamento della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) con aprepitant, e risposta completa (definita come assenza di vomito e di terapia di salvataggio) nel periodo totale (da 0 a 120 ore post-chemioterapia). Inoltre, l’assenza di nausea significativa nel periodo totale (da 0 a 120 ore post-chemioterapia) è stata valutata come un endpoint esploratorio, sia nella fase acuta che in quella ritardata come analisi post-hoc.

Un riassunto dei risultati chiave dello studio è mostrato nella Tabella 3.

Tabella 3

Percentuale di pazienti adulti che hanno risposto per gruppo di trattamento e fase per lo Studio 2 âE. Ciclo 1 chemioterapia moderatamente emetogena

Aprepitant (N= 425) % Terapia Standard (N= 406) % Differenze* % (IC al 95 %)
Risposta completa (assenza di emesi e di terapia di salvataggio)
Totale (0-120 ore) 68,7 56,3 12,4 (5,9; 18,9)
0-24 ore 89,2 80,3 8,9 (4,0; 13,8)
25-120 ore 70,8 60,9 9,9 (3,5; 16,3)
Assenza di emesi (nessun episodio di emesi indipendentemente dall’uso di terapia di salvataggio)
Totale (0-120 ore) 76,2 62,1 14,1 (7,9; 20,3)
0-24 ore 92,0 83,7 8,3 (3,9; 12,7)
25-120 ore 77,9 66,8 11,1 (5,1; 17,1)
Assenza di nausea significativa (VAS massima < 25 mm su di una scala di 0-100 mm)
Totale (0-120 ore) 73,6 66,4 7,2 (1,0; 13,4)
0-24 ore 90,9 86,3 4,6 (0,2; 9,0)
25-120 ore 74,9 69,5 5,4 (-0,7; 11,5)

* Gli intervalli di confidenza sono stati calcolati senza gli aggiustamenti per sesso e regione, che sono stati inclusi nella analisi primaria usando dei modelli logistici.

Il beneficio della terapia di associazione con aprepitant nell’intera popolazione in studio è stato principalmente guidato dai risultati osservati in pazienti con scarso controllo con terapia standard come nelle donne, anche se i risultati sono stati numericamente superiori indipendentemente da età, tipo di tumore o sesso. La risposta completa al trattamento con aprepitant e con terapia standard è stata raggiunta rispettivamente in 209 su 324 (65 %) e 161 su 320 (50 %) donne ed in 83 su 101 (82 %) e 68 su 87 (78 %) uomini.

Popolazione pediatrica

In uno studio clinco randomizzato, in doppio cieco, con controllo attivo condotto su 302 bambini e adolescenti (di età compresa tra i 6 mesi e i 17 anni) trattati con chemioterapia moderatamente o altamente emetogena, il regime con aprepitant è stato messo a confronto con un regime di controllo per la prevenzione della CINV. L’efficacia del regime con aprepitant è stata valutata in un singolo ciclo (ciclo 1). I pazienti avevano l’opportunità di ricevere aprepitant in aperto nei cicli successivi (cicli opzionali 2-6); in questi cicli opzionali, tuttavia, l’efficacia non è stata valutata. Il regime con aprepitant per adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni (n=47) prevedeva la somministrazione di EMEND 125 mg in capsule per via orale il giorno 1 e la somministrazione di 80 mg/die i giorni 2 e 3 in associazione con ondansetron il giorno 1. Il regime con aprepitant per bambini da 6 mesi a meno di 12 anni di età (n=105) consisteva nella somministrazione di EMEND polvere per sospensione orale 3,0 mg/kg (fino a 125 mg) per via orale il giorno 1 e 2,0 mg/kg (fino a 80 mg) per via orale i giorni 2 e 3 in associazione con ondansetron il giorno 1. Il regime di controllo in adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni (n=48) e nei bambini da 6 mesi a meno di 12 anni di età (n=102) consisteva nella somministrazione di placebo al posto di aprepitant nei giorni 1, 2 e 3 in associazione con ondansetron il giorno 1. EMEND o placebo e ondansetron erano somministrati rispettivamente 1 ora e 30 minuti prima dell’avvio della chemioterapia. La somministrazione di desametasone per via endovenosa era ammessa nel contesto del regime antiemetico per i pazienti pediatrici di entrambi i gruppi di età, a discrezione del medico. Per i pazienti pediatrici trattati con aprepitant era richiesta una riduzione (50 %) della dose di desametasone. Non erano invece previste riduzioni della dose per i pazienti pediatrici trattati con il regime di controllo. Dei pazienti pediatrici, il 29 % nel regime con aprepitant e il 28 % nel regime di controllo faceva uso di desametasone quale componente del regime del ciclo 1.

L’attività antiemetica di EMEND è stata valutata per un periodo di 5 giorni (120 ore) dopo l’avvio della chemioterapia il giorno 1. L’endpoint primario consisteva nella risposta completa durante la fase ritardata (25-120 ore dopo l’avvio della chemioterapia) nel ciclo 1. Un riassunto dei principali risultati dello studio è riportato nella Tabella 4.

Tabella 4

Numero (%) di pazienti pediatrici con risposta completa e assenza di vomito per gruppo di trattamento e fase âE. Ciclo 1 (popolazione intent-to-treat)

Regime con aprepitant n/m (%) Regime di controllo n/m (%)
ENDPOINT PRIMARIO
Risposta completa2âE. Fase ritardata 77/152 (50,7) 39/150 (26,0)
ALTRI ENDPOINT PRESTABILITI
Risposta completa2âE. Fase acuta 101/152 (66,4)âE.? 78/150 (52,0)
Risposta completa2âE. Fase totale 61/152 (40,1) 30/150 (20,0)
Assenza di vomito6âE. Fase totale 71/152 (46,7) 32/150 (21,3)
2Risposta completa = assenza di vomito o conati con o senza vomito e nessun uso di terapia di salvataggio.
p < 0,01 quando confrontato con il regime di controllo
âE.?p < 0,05 quando confrontato con il regime di controllo
6Assenza di vomito = assenza di vomito o conati con o senza vomito
n/m = numero di pazienti con risposta desiderata/numero di pazienti inclusi nel timepoint.
Fase acuta: da 0 a 24 ore dopo l’avvio della chemioterapia.
Fase ritardata: da 25 a 120 ore dopo l’avvio della chemioterapia.
Fase totale: da 0 a 120 ore dopo l’avvio della chemioterapia.

Il tempo stimato al primo episodio di vomito dopo l’avvio della chemioterapia era maggiore con aprepitant (tempo mediano stimato al primo episodio di vomito di 94,5 ore) rispetto al gruppo di controllo (tempo mediano stimato al primo episodio di vomito di 26,0 ore).

Un’analisi di efficacia nelle sottopopolazioni nel ciclo 1 ha dimostrato che, indipendentemente dalla categoria di età, dal sesso, dall’uso di desametasone a scopo di profilassi antiemetica e dall’emetogenicità della chemioterapia, il regime con aprepitant permetteva di ottenere un migliore controllo rispetto al regime di controllo per quanto concerneva gli endpoint di risposta completa.


Emend 80 mg capsule rigide: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Emend 80 mg capsule rigide, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Emend 80 mg capsule rigide

L’aprepitant presenta una farmacocinetica non lineare. Entrambe la clearance e la biodisponibilità assoluta diminuiscono all’aumentare della dose.

Assorbimento

La biodisponibilità orale media assoluta di aprepitant è del 67 % per la capsula da 80 mg e del 59 % per la capsula da 125 mg. La concentrazione plasmatica di picco (Cmax) di aprepitant si è verificata a circa 4 ore (tmax). La somministrazione per via orale della capsula con una prima colazione standard da 800 Kcal ha dato luogo ad un aumento fino al 40 % nell’AUC di aprepitant. Questo aumento non viene ritenuto rilevante dal punto di vista clinico.

La farmacocinetica di aprepitant è non lineare per tutto il range dei dosaggi clinici. In giovani adulti sani, l’aumento dell’AUC0-? fra gli 80 mg ed i 125 mg in singole dosi somministrate ad individui a stomaco pieno è stato superiore del 26 % rispetto alla proporzionalità con la dose.

Dopo la somministrazione di una dose singola di EMEND da 125 mg al giorno 1 e di 80 mg in monosomministrazione giornaliera ai giorni 2 e 3, l’AUC0-24h (media±DS) è stata

di 19,6±2,5 ?g?ora/ml e di 21,2±6,3 ?g?ora/ml ai giorni 1 e 3, rispettivamente. La Cmax è stata di 1,6±0,36 ?g/ml e di 1,4±0,22 ?g/ml ai giorni 1 e 3, rispettivamente.

Distribuzione

L’aprepitant è legato in larga misura con le proteine, con una media del 97 %. Il volume geometrico medio apparente di distribuzione allo stato stazionario (Vdss) è di circa 66 l nell’uomo.

Biotrasformazione

Eliminazione

L’aprepitant non viene escreto immodificato nelle urine. I metaboliti sono escreti nelle urine e nelle feci attraverso l’escrezione biliare. Dopo una dose singola endovena da 100 mg di [14C]-fosaprepitant, un profarmaco di aprepitant, a persone sane, il 57 % della radioattività è stata rinvenuta a livello urinario ed il 45 % a livello fecale.

La clearance plasmatica dell’aprepitant è dose dipendente, diminuisce all’aumentare della dose e varia da circa 60 a 72 ml/min all’interno della finestra terapeutica. L’emivita terminale è compresa tra

circa 9 e 13 ore.

Farmacocinetica in popolazioni speciali

Persone anziane: a seguito della somministrazione orale di 125 mg di aprepitant in dose singola al giorno 1 e di 80 mg una volta al giorno nei giorni dal 2 al 5, l’AUC0-24h di aprepitant è risultata superiore del 21 % al giorno 1 e del 36 % al giorno 5 negli anziani (?65 anni) rispetto ai giovani adulti. La Cmax è risultata superiore del 10 % al giorno 1 e del 24 % al giorno 5 negli anziani rispetto ai giovani adulti. Queste differenze non sono considerate clinicamente significative. Non è necessario alcun aggiustamento della dose di EMEND nei pazienti anziani.

Sesso: dopo somministrazione per os di una dose singola di aprepitant da 125 mg, la Cmax di aprepitant è risultata superiore del 16 % nelle donne rispetto agli uomini. L’emivita di aprepitant è inferiore del

25 % nelle donne rispetto agli uomini ed il suo Tmax viene raggiunto all’incirca allo stesso tempo. Queste differenze non sono ritenute clinicamente significative. Non è necessario alcun aggiustamento della dose di EMEND in base al sesso.

Compromissione epatica: la compromissione epatica lieve (Child-Pugh classe A) non influenza la farmacocinetica di aprepitant in misura clinicamente rilevante. Per i pazienti con compromissione epatica lieve non è necessario alcun aggiustamento della dose. Sulla base dei dati attualmente disponibili non è possibile trarre conclusioni sull’effetto della compromissione epatica moderata (Child-Pugh classe B) sulla farmacocinetica di aprepitant. Non vi sono dati clinici o di farmacocinetica in pazienti con compromissione epatica grave (Child-Pugh classe C).

Compromissione renale: è stata somministrata una dose singola di aprepitant da 240 mg a pazienti con compromissione renale grave (CrCl < 30 ml/min) ed ai pazienti con patologia renale allo stadio terminale (ESRD) per i quali era richiesta l’emodialisi.

In pazienti con compromissione renale grave l’AUC0-? dell’aprepitant totale (non legato e legato alle proteine) è diminuita del 21 % e la Cmax è diminuita del 32 % rispetto a persone sane. Nei pazienti con ESRD sottoposti ad emodialisi, l’AUC0-? dell’aprepitant totale è diminuita del 42 % e la Cmax è diminuita del 32 %. A causa delle diminuzioni modeste nel legame proteico di aprepitant nei pazienti con patologia renale, l’AUC del medicinale non legato farmacologicamente attivo non è stata modificata significativamente nei pazienti con compromissione renale rispetto alle persone sane. Il trattamento emodialitico condotto 4 o 48 ore dopo la somministrazione non ha avuto effetti significativi sulla farmacocinetica di aprepitant; meno dello 0,2 % della dose è stato rinvenuto nel dializzato.

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di EMEND per i pazienti con compromissione renale o per i pazienti con ESRD sottoposti ad emodialisi.

Relazione fra concentrazione ed effetto

Studi con la tomografia ad emissione di positroni (PET) su uomini sani giovani condotti utilizzando traccianti altamente specifici per i recettori NK1 hanno mostrato che aprepitant penetra a livello dell’encefalo ed occupa i recettori NK1 in misura dipendente dalla dose e dalla concentrazione nel plasma. Si calcola che le concentrazioni plasmatiche di aprepitant raggiunte con il ciclo terapeutico di 3 giorni con EMEND risultino in una occupazione dei recettori NK1 cerebrali superiore al 95 %.


Emend 80 mg capsule rigide: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Emend 80 mg capsule rigide agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Emend 80 mg capsule rigide è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Emend 80 mg capsule rigide: dati sulla sicurezza

I dati preclinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di tossicità per somministrazioni singole e ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, e tossicità riproduttiva. Si deve notare che l’esposizione sistemica nei roditori è risultata simile o anche minore dell’esposizione terapeutica nell’uomo alla dose di 125 mg/80 mg. In particolare, sebbene non siano stati osservati effetti avversi ai livelli di esposizione nell’uomo, le esposizioni negli animali non sono sufficienti per elaborare una adeguata valutazione del rischio nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Emend 80 mg capsule rigide: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Emend 80 mg capsule rigide

Emend 80 mg capsule rigide: interazioni

La somministrazione concomitante di EMEND con warfarin dà luogo ad una diminuzione del tempo di protrombina, riportato come International Normalized Ratio (INR). Nei pazienti in terapia cronica con warfarin, l’INR deve essere strettamente monitorato durante il trattamento con EMEND e per 14 giorni dopo ogni ciclo di trattamento di 3 giorni con EMEND (vedere paragrafo 4.5).

Somministrazione concomitante con contraccettivi ormonali

L’efficacia dei contraccettivi ormonali può risultare ridotta durante e per 28 giorni dopo la somministrazione di EMEND. Nel corso del trattamento con EMEND e per 2 mesi dopo la somministrazione dell’ultima dose di EMEND devono essere utilizzati metodi di contraccezione alternativi non ormonali sostitutivi (vedere paragrafo 4.5).

Eccipienti

EMEND contiene saccarosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Effetto di aprepitant sulle farmacocinetiche di altri principi attivi

paragrafo 4.4).

Corticosteroidi

2,2 volte nei giorni 1 e 5.

Metilprednisolone: la dose abituale di metilprednisolone per via endovenosa deve essere ridotta di circa il 25 % e la dose orale abituale di metilprednisolone deve essere ridotta di circa il 50% in caso di somministrazione concomitante di regime terapeutico con EMEND 125 mg/80 mg. EMEND, quando somministrato con un regime terapeutico di 125 mg al giorno 1 e di 80 mg/die nei giorni 2 e 3, ha

Medicinali chemioterapici

Negli studi di farmacocinetica EMEND, quando somministrato con un regime terapeutico di 125 mg/die al giorno 1 e di 80 mg/die ai giorni 2 e 3, non ha modificato la farmacocinetica di

Immunosoppressori

Midazolam

In un altro studio con la somministrazione endovenosa di midazolam, EMEND è stato somministrato alla dose di 125 mg al giorno 1 e di 80 mg/die ai giorni 2 e 3, e 2 mg di midazolam sono stati somministrati per via endovenosa prima della somministrazione del ciclo terapeutico di 3 giorni con EMEND ed ai giorni 4, 8, e 15. EMEND ha aumentato la AUC di midazolam del 25 % al giorno 4 ed ha diminuito la AUC di midazolam del 19 % al giorno 8 e del 4 % al giorno 15. Questi effetti non sono stati ritenuti importanti dal punto di vista clinico.

In un terzo studio con la somministrazione di midazolam per via endovenosa ed orale, EMEND è stato somministrato alla dose di 125 mg al giorno 1 e di 80 mg ai giorni 2 e 3 insieme a ondansetron 32 mg al giorno 1, desametasone 12 mg al giorno 1 e 8 mg ai giorni 2-4. Questa associazione (EMEND, ondansetron e desametasone) ha diminuito l’AUC di midazolam per os del 16 % al giorno 6, del 9 % al giorno 8, del 7 % al giorno 15 e del 17 % al giorno 22. Questi effetti non sono stati ritenuti importanti dal punto di vista clinico.

Un ulteriore studio è stato completato con la somministrazione endovenosa di midazolam ed EMEND.

mg di midazolam per via endovenosa sono stati somministrati 1 ora dopo la somministrazione per via orale di una dose singola di EMEND 125 mg. La AUC plasmatica di midazolam è aumentata di 1,5 volte. Questo effetto non è stato considerato clinicamente importante.

Induzione

Warfarin

Nei pazienti in terapia cronica con warfarin, il tempo di protrombina (INR) deve essere strettamente monitorato durante il trattamento con EMEND e per 2 settimane dopo ogni ciclo di trattamento di

Tolbutamide

EMEND, in caso di somministrazione ad una dose di 125 mg al giorno 1 e di 80 mg/die ai

Contraccettivi ormonali

L’efficacia dei contraccettivi ormonali può essere ridotta nel corso della somministrazione di EMEND e per i 28 giorni successivi. Nel corso del trattamento con EMEND e per 2 mesi dopo la somministrazione dell’ultima dose di EMEND devono essere utilizzati metodi di contraccezione alternativi non ormonali sostitutivi.

In uno studio clinico, dosi singole di un contraccettivo orale contenente etinilestradiolo e noretindrone sono state somministrate al giorno 1 fino al giorno 21 con EMEND, in un regime di 125 mg al

giorno 8 e 80 mg/die nei giorni 9 e 10 con ondansetron 32 mg per via endovenosa al giorno 8 e desametasone orale somministrato in dosi di 12 mg al giorno 8 e 8 mg/die nei giorni 9, 10 e 11. Durante i giorni 9 fino a 21 in questo studio vi è stata una diminuzione fino al 64 % delle concentrazioni di valle di etinilestradiolo e diminuzione fino al 60 % delle concentrazioni di valle del noretindrone.

Antagonisti della 5-HT3

In studi clinici di interazione, aprepitant non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di ondansetron, granisetron o idrodolasetron (il metabolita attivo di dolasetron).

Effetto di altri medicinali sulla farmacocinetica di aprepitant

nefazodone e inibitori della proteasi) deve essere considerata con cautela, poiché ci si aspetta che l’associazione dia luogo ad un aumento di diverse volte delle concentrazioni plasmatiche di aprepitant (vedere paragrafo 4.4).

Ketoconazolo

Rifampicina


Emend 80 mg capsule rigide: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Emend 80 mg capsule rigide: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

EMEND può avere una influenza minore sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Capogiro e affaticamento possono insorgere dopo la somministrazione di EMEND (vedere paragrafo 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco