Fibrinogeno Umano: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Fibrinogeno tim 3 umano immuno (Fibrinogeno Umano Liofilizzato): sicurezza e modo d’azione

Fibrinogeno tim 3 umano immuno (Fibrinogeno Umano Liofilizzato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Il FIBRINOGENO TIM 3 UMANO IMMUNO trova in primo luogo applicazione nel trattamento e nella profilassi delle emorragie causate parzialmente o totalmente da grave deficit di fibrinogeno. Una carenza del fibrinogeno è rilevabile nelle seguenti condizioni cliniche:

1. Ipofibrinogenemia o afibrinogenemia congenita

2. Disfibrinogenemia congenita con tendenza a emorragie, specialmente in caso di contemporanea riduzione quantitativa del fibrinogeno (ipodisfibrinogenemia).

3. Particolari casi di ipofibrinogenemia acquisita dopo aver attentamente valutato la necessità di altri trattamenti.

Fibrinogeno tim 3 umano immuno: come funziona?

Ma come funziona Fibrinogeno tim 3 umano immuno? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Fibrinogeno tim 3 umano immuno

Nel processo della coagulazione il fibrinogeno si trasforma, per azione della trombina, del fattore della coagulazione XIII e degli ioni calcio, in un reticolo di fibrina stabile elastico e tridimensionale concludendo l’emostasi.


Fibrinogeno tim 3 umano immuno: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Fibrinogeno tim 3 umano immuno, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Fibrinogeno tim 3 umano immuno

L’emivita biologica del fibrinogeno nel plasma è di 3-4 giorni. Nell’iperfibrinolisi e nella coagulazione intravascolare disseminata il consumo di fibrinogeno determina un accorciamento dell’emivita.

Poichè il prodotto viene somministrato per via endovenosa, diviene immediatamente biodisponibile nella concentrazione corrispondente alla dose somministrata.


Fibrinogeno tim 3 umano immuno: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Fibrinogeno tim 3 umano immuno agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Fibrinogeno tim 3 umano immuno è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Fibrinogeno tim 3 umano immuno: dati sulla sicurezza

Il fibrinogeno contenuto nel FIBRINOGENO TIM 3 UMANO IMMUNO è un normale componente del plasma umano e la sua azione equivale a quella del fibrinogeno endogeno.

Le prove di tossicità acuta sono state eseguite su topi somministrando dosi comprese tra 510 e 1020 mg/Kg di peso corporeo. Tali dosi, di molto superiori a quelle raccomandate per l’uso umano (20 – 70 mg/kg di peso corporeo), non hanno provocato nessun decesso tra gli animali.

Le prove per somministrazioni ripetute su animali non sono realizzabili a causa dell’interferenza con gli anticorpi formatisi verso le proteine eterologhe.

Nel corso dell’esperienza clinica finora non è mai stato evidenziato alcun effetto oncogeno o mutageno del FIBRINOGENO TIM 3 UMANO IMMUNO, pertanto i relativi studi, soprattutto se effettuati su specie eterologhe, sono considerati superflui.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Fibrinogeno tim 3 umano immuno: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Fibrinogeno tim 3 umano immuno

Fibrinogeno tim 3 umano immuno: interazioni

Ad oggi non si conoscono interazioni farmacologiche con altri medicinali.


Fibrinogeno tim 3 umano immuno: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Fibrinogeno tim 3 umano immuno: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Ad oggi non è stato riportato alcun effetto sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

* Questo preparato è stato prodotto da un pool di plasma umano ottenuto esclusivamente da singole donazioni risultate negative alla ricerca di anticorpi anti-HCV. Studi clinici devono ancora dimostrare se prodotti finiti derivanti da tale plasma screenato risultino effettivamente più sicuri per quanto concerne il rischio di trasmissione di virus o di agenti patogeni molecolari rispetto ai prodotti derivati da plasma ottenuto da donazioni non screenate per la presenza di anticorpi anti-HCV.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco