Isopuramin Novum: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione (Aminoacidi): sicurezza e modo d’azione

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione (Aminoacidi) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Per la prevenzione delle perdite di azoto ed il trattamento del bilancio azotato negativo nei pazienti in cui non sia possibile l’alimentazione per via gastroenterica, o in quelli con malassorbimento delle proteine per via orale o nei quali le richieste metaboliche risultino notevolmente aumentate, come ad esempio in presenza di ustioni estese.

Alimentazione per via venosa centrale

L’infusione per via venosa centrale va presa in considerazione quando le soluzioni di aminoacidi vanno miscelate a soluzioni ipertoniche di glucosio per promuovere la sintesi preteica nei pazienti ipercatabolici o con grave deplezione, oppure in quelli che necessitano di nutrizione parenterale per periodi prolungati.

Alimentazione parenterale per vena periferica

Nei pazienti moderatamente catabolici o con moderata deplezione, nei quali non è indicata la somministrazione per via venosa centrale, soluzioni diluite di aminoacidi miscelate a soluzioni di glucosio 5% vanno infuse nelle vene periferiche, unitamente ad eventuali somministrazioni supplementari di emulsioni lipidiche.

Risparmio proteico

Nei pazienti ben nutriti, leggermente catabolici, quali ad esempio normali pazienti post-chirurgici che necessitano di una nutrizione parenterale solo per brevi periodi, il risparmio di proteine può essere ottenuto somministrando per via periferica soluzioni di aminoacidi, con o senza glucosio.

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: come funziona?

Ma come funziona Isopuramin novum 5% soluzione per infusione? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Isopuramin novum 5% soluzione per infusione

ATC: B05BA01

Si tratta di una soluzione al 5% di L-Aminoacidi liberi essenziali e non essenziali in rapporto fisiologico equilibrato completamente utilizzabili per la sintesi proteica, in cui il quadro aminoacidico soddisfa i più importanti standard internazionali come l’apporto consigliato giornaliero di aminoacidi essenziali secondo Rose e lo standard proteico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Gli aminoacidi somministrati per vena vengono distribuiti dal plasma a tutti gli organi e captati in quantità diverse secondo necessità; ad esempio gli aminoacidi aromatici (fenilalanina, triptofano), la metionina, la lisina e la treonina vengono in gran parte captati dal fegato, mentre gli aminoacidi

ramificati (leucina, isoleucina, valina) vengono in gran parte captati dai muscoli; muscoli e fagato sono i grandi filtri regolatori degli aminoacidi nel sangue, aminoacidi che poi servono alle necessità metaboliche degli altri organi. L’Isopuramin Novum garantisce l’apporto essenziale di aminoacidi che, sommandosi agli aminoacidi provenienti dal turnover proteico, servono per supplire alle necessità anaboliche del paziente: una parte di aminoacidi viene deaminata, con formazione di urea, mentre lo schelettro carbonioso viene catabolizzato a scopo energetico, oppure riutilizzato nelle reazioni di transaminazione.

Somministrata assieme a soluzioni concentrate di carboidrati, quali fonti di calorie, elettroliti e vitamine, consente una nutrizione parenterale completa nei casi in cui l’alimentazione orale non sia possibile per periodi di tempo prolungati o in presenza di un ridotto assorbimento gastro-intestinale. Fornisce pure un supporto nutritivo e risparmia le proteine corporee se somministrata per via periferica da sola sotto forma di soluzione isotonica o con un’aggiunta minima di calorie, ad esempio glucosio al 5%.

Mentre nel soggetto sano l’apporto di aminoacidi si bilancia con le perdite, nel paziente chirurgico, per garantire un bilancio positivo, premessa fondamentale per una facilitata ricostruzione dei tessuti lesi, l’apporto di aminoacidi deve superare le perdite di azoto per via urinaria o fecale. Anche nel paziente medico o denutrito, l’apporto aminoacidico parenterale facilita la normalizzazione del patrimonio proteico con conseguente miglioramento delle difese organiche e della ricostruzione tissutale.

Il consistente apporto di arginina ed i livelli di aminoacidi ramificati, superiori che non quelli degli aminoacidi aromatici, riduce la possibilità di iperammoniemia e di iperaminoacidemie nelle insufficienze epatiche subcliniche. Inoltre l’assenza degli acidi dicarbossilici (acido glutammico ed acido aspartico) garantiscono una buona maneggevolezza anche nell’uso pediatrico.


Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Isopuramin novum 5% soluzione per infusione, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Isopuramin novum 5% soluzione per infusione

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Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Isopuramin novum 5% soluzione per infusione agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Isopuramin novum 5% soluzione per infusione è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: dati sulla sicurezza

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Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Isopuramin novum 5% soluzione per infusione

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: interazioni

Non sono note interazioni di alcun genere


Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Isopuramin novum 5% soluzione per infusione: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco