Italprid: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Italprid (Tiapride Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Italprid (Tiapride Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Movimenti involontari, coreici in particolari. Quadri ipercinetici di tipo funzionale. Sindromi cefalalgiche ad eziologia diversa. Disturbi del comportamento con agitazione ed ansietà nelle sindromi alcoliche acute e croniche e nell’anziano.

Alterazione della mobilità gastro-intestinale. Discinesie gastro-intestinali.

Italprid: come funziona?

Ma come funziona Italprid? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Italprid

Gruppo farmacoterapeutico: Antipsicotici. Codice ATC: N05AL03.

Il principio attivo di Italprid, regolatore neuro-sensitivo-motorio, è la tiapride, appartenente al gruppo dei derivati delle alchil-sulfon-O-anisamidi.


Italprid: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Italprid, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Italprid

L’assorbimento è molto rapido ed i tassi massimi plasmatici nell’uomo si ottengono già dalla prima ora per via orale La sua eliminazione avviene essenzialmente per via urinaria; L’emivita plasmatica nell’uomo è di 4 ore dopo somministrazione per os.

Meccanismi d’azione: per la sua azione neurotropa centrale, per la quale è stato ipotizzato un punto d’attacco a livello del sistema mesolimbico, Italprid si avvicina in parte ai neurolettici dai quali però si differenzia per la mancanza, alle dosi terapeutiche, di attività sedativa e catatonizzante. Questa particolarità è spiegabile con il suo meccanismo d’azione dopaminergico selettivo verso un tipo di recettore – D2 – non correlato ad attività adenilciclasica.


Italprid: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Italprid agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Italprid è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Italprid: dati sulla sicurezza

Tossicità acuta: DL50 nel topo Swiss: per os 1940 mg/Kg; DL50 nel ratto Wistar: per os 2130 mg/Kg, i.p. 400 mg/Kg.

Tossicità cronica: trattamenti prolungati nel ratto e nel cane a 50 mg/Kg ed a 100 mg/Kg non hanno evidenziato alcun effetto tossico a carico dei principali organi ed apparati.

Tossicità fetale: il trattamento per via orale ed intraperitoneale di ratte e coniglie gravide non ha mostrato alterazioni della fertilità, né ha indotto alcuna malformazione fetale od alcun riassorbimento.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Italprid: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Italprid

Italprid: interazioni

Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con i farmaci che prolungano il QT, il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta.

Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti.

Il trattamento può potenziare l’azione dei farmaci ipotensivi, antipertensivi, deprimenti del SNC (ipnotici, tranquillanti, anestetici, analgesici ecc.).


Italprid: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Italprid: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

In soggetti particolarmente sensibili, il preparato può ridurre l’attenzione durante la guida di veicoli e nell’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco