Levomet: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Levomet (Melevodopa Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Levomet (Melevodopa Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Terapia aggiuntiva “al bisogno” delle fluttuazioni motorie resistenti alla terapia con Levodopa e inibitori periferici delle dopa‑decarbossilasi (IPDD) in pazienti affetti da Morbo di Parkinson complicato.

In pazienti selezionati e’ possibile somministrare LEVOMET in sostituzione di una dose equimolare (200 mg) di Levodopa.

Levomet: come funziona?

Ma come funziona Levomet? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Levomet

Codice ATC: N04BA04.

LEVOMET contiene come principio attivo melevodopa cloridrato, un derivato altamente solubile della Levodopa.

Il prodotto e’ presentato in forma di polvere per soluzione orale da ricostituire al momento dell’uso (1 ml di soluzione contiene 251,2 mg equivalenti a 200 mg di Levodopa).

La Levodopa allevia i sintomi del Morbo di Parkinson presumibilmente in quanto e’ decarbossilata nei nuclei grigi centrali a dopamina, mediatore chimico che nel paziente parkinsoniano si ritrova in concentrazioni ridotte.

La somministrazione intraperitonerale e sottocutanea di LEVOMET nel ratto e’ in grado di antagonizzare l’acinesia indotta da reserpina in modo analogo a quello di Levodopa. L’attivita’ superiore, dopo somministrazione orale, di LEVOMET mostrata in questo modello indica che la maggiore solubilita’ di LEVOMET consente un assorbimento piu’ rapido.

La modalita’ di somministrazione in soluzione:

1) permette di ridurre le variazioni di dopemia probabilmente corresponsabili delle fluttuazioni motorie in pazienti affetti da Morbo di Parkinson “complicato”

2) risulta particolarmente vantaggiosa nei pazienti parkinsoniani con discinesie gastriche attribuibili alla patologia

3) consente una precisa individualizzazione della dose di Levodopa, con miglior controllo delle fluttuazioni motorie, evitando il manifestarsi di discinesie.

LEVOMET risulta indicato in caso di impaccio motorio mattutino o pomeridiano in aggiunta alla precedente terapia antiparkinsoniana; in casi selezionati il farmaco si dimostra efficace anche quando e’ sostituito, a dosaggi equimolari, a Levodopa standard.


Levomet: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Levomet, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Levomet

I dati farmacocinetico-metabolici nell’uomo hanno dimostrato che LEVOMET e’ rapidamente assorbito per via orale; infatti la formulazione liquida raggiunge rapidamente la sede dell’assorbimento, assicurando il pronto raggiungimento di livelli plasmatici efficaci di Levodopa. Il comportamento farmacocinetico di LEVOMET differisce da quello di Levodopa unicamente per la fase di assorbimento piu’ rapida, che si caratterizza in una pronta insorgenza dell’azione farmacologica.

Dopo somministrazione orale, LEVOMET e’ rapidamente e completamente idrolizzato a Levodopa dalle esterasi intestinali, mentre i livelli endogeni di metanolo sono immodificati. La completa idrolisi avviene a livello preepatico.


Levomet: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Levomet agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Levomet è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Levomet: dati sulla sicurezza

I valori di DL50 nel ratto e nel topo sono risultati superiori a 3.200 mg/kg dopo somministrazione orale ed a 500 mg/kg dopo somministrazione endovenosa.

Negli studi di tossicita’ per somministrazioni ripetute (8-40-200 e 1000 mg/kg, ratto, os, 4 settimane; 3,3-10-30 mg/kg, cane, i.v., 4 settimane) gli effetti tossici osservati risultano sovrapponibili a quelli noti per Levodopa.

Nel ratto non si sono manifestati segni di tossicita’ dopo somministrazione ripetuta di LEVOMET; pilorazione e scialorrea si sono evidenziate negli animali trattati con i dosaggi piu’ alti (200-1000 mg/kg/die). Ai dosaggi piu’ elevati nel cane si sono evidenziati tipici sintomi di attivazione dopaminergica, quali vomito ed effetti comportamentali. LEVOMET e’ privo di effetti mutageni.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Levomet: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Levomet

Levomet: interazioni

La Vitamina B6, frequentemente inclusa in preparati polivitaminici, antagonizza gli effetti della Levodopa.

Quando altri farmaci devono essere associati, il paziente dovrebbe essere attentamente controllato per l’insorgenza di effetti indesiderati inconsueti o per effetti di potenziamento.

Soltanto se la pressione arteriosa viene regolarmente controllata, e’ consentito associare Levodopa agli antiipertensivi; tra essi, reserpina e alfa‑metildopa possono influenzare l’attivita’ della dopamina e comportarsi da antagonisti della Levodopa, cosi’ come i fenotiazinici e i derivati del butirrofenone.

Gli inibitori delle MAO A e B non selettivi non vanno associati alla Levodopa: il trattamento con quest’ultima non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 2 settimane dalla sospensione degli anti‑MAO A e B non selettivi.

In caso di contemporanea associazione con simpaticomimetici, l’attivita’ di questi ultimi puo’ risultare potenziata; in tali circostanze si richiede quindi l’adozione di misure prudenziali (controllo della funzione cardiocircolatoria, eventuale riduzione della dose dei simpaticomimetici).

In caso di intervento di urgenza, occorre astenersi dall’uso di ciclopropano e di alotano nel corso dell’anestesia. Durante l’intervento i pazienti debbono essere attentamente sorvegliati.


Levomet: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Levomet: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Pazienti in trattamento con levodopa, levodopa+carbidopa, levodopa+benserazide che presentino episodi di sonnolenza e/o di attacchi di sonno improvviso devono essere informati di astenersi dalla guida o dall’intraprendere qualsiasi attività in cui una alterata attenzione potrebbe esporre loro stessi o altri al rischio di grave danno o di morte (per es. l’uso di macchinari) fino a quando tali episodi ricorrenti e la sonnolenza non si siano risolti (vedere anche Par. 4.4)

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco