Osteostab: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Osteostab (Acido Clodronico Sale Disodico Tetraidrato): sicurezza e modo d’azione

Osteostab (Acido Clodronico Sale Disodico Tetraidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Osteolisi tumorale. Mieloma multiplo, iperparatiroidismo primario. Prevenzione e trattamento dell’osteoporosi post menopausale.

Osteostab: come funziona?

Ma come funziona Osteostab? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Osteostab

Il disodio clodronato appartiene alla categoria dei difosfonati, farmaci in grado di inibire la formazione e la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite. Le indagini farmacologiche e cliniche hanno dimostrato il rimarchevole effetto inibitorio del disodio clodronato sul riassorbimento osseo, inibendo l’attività osteoclastica in tutte le condizioni sperimentali e cliniche nelle quali questa risulti esageratamente aumentata. Tra queste condizioni vanno annoverate affezioni di tipo neoplastico quali le metastasi ossee e il mieloma multiplo, endocrinopatie quali l’iperparatiroidismo primario, nonché le osteopatie metaboliche quali l’osteopenia da immobilizzazione e, in particolar modo, l’osteoporosi postmenopausale.

Di particolare rilievo è risultata inoltre l’efficacia del disodio clodronato nel trattamento delle crisi ipercalcemiche.

Recenti ricerche hanno dimostrato l’efficacia del farmaco nel ridurre la morbidità scheletrica secondaria a neoplasie maligne, in particolare nel carcinoma mammario.

Rilevante è infine l’effetto antalgico del farmaco nel trattamento del dolore secondario a metastasi ossee, effetto che si instaura fin dai primi giorni di trattamento per via endovenosa.

L’uso prolungato del farmaco non induce difetti di mineralizzazione ossea, come confermato da indagini bioptiche.


Osteostab: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Osteostab, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Osteostab

Nel volontario sano o nei pazienti affetti da malattia di Paget o da forme tumorali, il profilo farmacocinetico del clodronato somministrato per via endovenosa è risultato lineare rispetto alla dose. Dopo somministrazione endovenosa singola di dosi di clodronato comprese tra 3 e 10 mg/kg, si è osservato che l’area sotto la curva concentrazione plasmatica – tempo aumenta proporzionalmente rispetto alla dose e non ci sono state differenze tra l’emivita di eliminazione, il volume di distribuzione e la clearance totale corporea alle varie dosi. Il volume di distribuzione è risultato di circa 0.25 L/kg, l’emivita di eliminazione plasmatica di circa 2 ore e la clearance totale di circa 7L/h.

In uno studio di somministrazione ripetuta di 300 mg di clodronato al giorno per 5 giorni consecutivi, i picchi plasmatici sono stati raggiunti immediatamente dopo la fine di 3 ore di infusione e dopo 5 giorni la media dei picchi plasmatici di clodronato è risultata pari a circa 6 mg/L.

Alcuni studi hanno indicato che il clodronato per via endovenosa ha una breve fase di distribuzione (t1/2? di circa 0.25 ore) e una cinetica di disposizione lenta (t1/2? di almeno 12 ore) che suggerisce che parte della dose somministrata rimane nelle ossa ed è eliminata molto lentamente.

I dati sull’escrezione del clodronato dopo somministrazione endovenosa confermano che il 60- 80% della dose viene escreta nelle urine in forma immutata e il 5% nelle feci e che il 20% della dose rimane nell’organismo, molto probabilmente nelle ossa, 2-3 giorni dopo la somministrazione endovenosa di clodronato, da cui viene eliminato molto lentamente, come confermato dagli studi sugli animali.

Il legame con le proteine plasmatiche è basso e la frazione libera nel plasma corrisponde al 64%.

Dopo somministrazione intramuscolare nell’animale il clodronato viene assorbito rapidamente e le concentrazioni plasmatiche dopo 2 ore sono molto simili a quelle riscontrate dopo somministrazione endovenosa.

Le osservazioni sugli animali sono in accordo con i dati ottenuti sui volontari e sui pazienti.


Osteostab: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Osteostab agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Osteostab è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Osteostab: dati sulla sicurezza

La tossicità acuta del disodiodiclorometilendifosfonato è risultata essere notevolmente bassa. Ratto: DL50 1700 mg/Kg os; 430 mg/Kg e.p.; 65 mg/Kg e.v.

Tossicità cronica: per os nel ratto, fino a 200 mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto tossico; per os nel cane, fino a 40 mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto tossico.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Osteostab: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Osteostab

Osteostab: interazioni

indicato l’uso concomitante con altri bisfosfonati.

L’uso contemporaneo del clodronato con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), più spesso con diclofenac, è stato associato a disfunzione renale.

A causa dell’aumentato rischio d’ipocalcemia, deve essere usata cautela in caso di somministrazione contemporanea di clodronato con aminoglicosidi.

E’ stato riportato che l’uso concomitante di estramustina fosfato con clodronato aumenta la concentrazione sierica di estramustina fosfato fino ad un massimo dell’80%.

Il clodronato forma complessi con cationi bivalenti scarsamente solubili in acqua. Pertanto, il clodronato non deve essere somministrato endovena con soluzioni contenenti cationi bivalenti (ad es.: soluzione di Ringer).


Osteostab: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Osteostab: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il farmaco non ha effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco