Prempak: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Prempak (Estrogeni Coniugati Naturali + Medrogestone): sicurezza e modo d’azione

Prempak (Estrogeni Coniugati Naturali + Medrogestone) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

1. Sintomi vasomotori da moderati a gravi associati con il climaterio.

2. Osteoporosi (perdita della sostanza ossea indotta da insufficienza estrogenica).

3. Vaginite atrofica.

4. Uretrite atrofica.

5. Ipoestrogenismo dovuto a ipogonadismo, castrazione o insufficienza ovarica primaria.

Prempak: come funziona?

Ma come funziona Prempak? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Prempak

Gli estrogeni coniugati contenuti nel Prempak sono un complesso di estrogeni ottenuti esclusivamente da fonti naturali, associati in modo da costituire la composizione media degli estrogeni contenuti nelle urine di giumente gravide. Il Prempak contiene estrone, equilina e 17a-diidroequilina e piccole quantità di 17a-estradiolo, equilenina, 17a-diidroequilenina, 17ß-diidroequilina, 17ß-diidroequilenina, 17ß-estradiolo, e )8,9-diidroestrone, sotto forma di sali sodici dei loro esteri solforici idrosolubili.

Il medrogestone è una polvere cristallina, stabile, di colore bianco, insolubile in acqua e liberamente solubile in molti solventi organici. Il suo nome chimico è 6,17-dimetilpregna-4,6-diene-3,20-dione.

Gli estrogeni sono importanti per lo sviluppo e il mantenimento del sistema riproduttivo femminile e dei caratteri sessuali secondari. Essi favoriscono la crescita e lo sviluppo della vagina, dell’utero e delle tube di Falloppio e lo sviluppo delle ghiandole mammarie. Indirettamente, essi contribuiscono alla formazione dello scheletro, al mantenimento del tono e della elasticità dell’apparato urogenitale, ai cambiamenti delle epifisi delle ossa lunghe che permettono la crescita puberale e il suo completamento, alla crescita pilifera ascellare e pubica, alla pigmentazione dei capezzoli e dei genitali. La diminuzione dell’attività estrogenica alla fine del ciclo mestruale può contribuire alla mestruazione, anche se la cessazione della secrezione progestinica è il fattore più importante nel ciclo ovulatorio maturo. Tuttavia nella fase pre-ovulatoria o nel ciclo non-ovulatorio l’estrogeno è il fattore primario che determina l’inizio della mestruazione. Gli estrogeni influenzano anche il rilascio delle gonadodrotopine ipofisarie.

Gli effetti farmacologici degli estrogeni coniugati sono simili a quelli degli estrogeni endogeni. Nei tessuti bersaglio (organi genitali femminili, ghiandole mammarie, ipotalamo e ipofisi) gli estrogeni entrano nelle cellule e vengono trasportati all’interno del nucleo. Come risultato dell’azione degli estrogeni, si verifica la sintesi di RNA specifico e di specifiche proteine.

Dati recenti indicano che la somministrazione di estrogeni in donne in post-menopausa aumenta i livelli delle lipoproteine HDL e riduce quelli delle lipoproteine LDL. Questo effetto migliora il profilo aterogenico delle donne in menopausa e supporta un possibile effetto protettivo verso certe forme di malattia cardiaca su base aterosclerotica. Fino ad oggi non c’è stata evidenza che questi effetti siano inibiti dall’aggiunta di medrogestone.

Gli estrogeni, e il calcio, rappresentano le basi della prevenzione e del trattamento dell’osteoporosi; l’esercizio fisico e l’alimentazione possono essere delle importanti misure supplementari a tale trattamento. La terapia sostitutiva estrogenica rappresenta il sistema di trattamento più efficace per la prevenzione dell’osteoporosi nelle donne. Gli estrogeni riducono il riassorbimento della sostanza ossea e ne ritardano o ne bloccano la perdita legata alla post-menopausa. Studi caso-controllo hanno mostrato una riduzione del 60% circa delle fratture dell’anca e del polso in donne nelle quali la terapia estrogenica sostitutiva era stata iniziata entro alcuni anni dall’inizio della menopausa. Studi clinici suggeriscono che gli estrogeni riducono il tasso di fratture vertebrali. Anche se la terapia viene iniziata dopo sei anni dall’inizio della menopausa, gli estrogeni sono in grado di prevenire ulteriori perdite della sostanza ossea, però non ripristinano i livelli esistenti prima della menopausa.

Il medrogestone agisce in maniera simile al progesterone. Somministrato per via orale a donne con un endometrio preparato con gli estrogeni, il medrogestone trasforma un endometrio proliferativo in un endometrio secretivo e produce uno striscio vaginale progestativo. In studi condotti su animali, il medrogestone ha mostrato avere effetti antiandrogenici marcati, poca attività inibitoria sulle gonadotropine, e nessun effetto androgenico ed estrogenico.

Prempak unisce gli estrogeni usati come supplemento nell’insufficienza estrogenica con un progestinico per aiutare a prevenire l’iperstimolazione dell’endometrio. Inoltre Prempak favorisce la regolazione del ciclo in quelle donne che hanno ancora un ciclo mestruale il quale però è irregolare.


Prempak: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Prempak, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Prempak

Gli estrogeni coniugati sono solubili in acqua e sono ben assorbiti dal tratto gastrointestinale.

Il metabolismo e la loro inattivazione avvengono soprattutto nel fegato. Alcuni estrogeni sono escreti con la bile; comunque, essi sono riassorbiti dall’intestino e ritornano al fegato attraverso il sistema venoso portale. Gli estrogeni coniugati idrosolubili sono fortemente acidi e nei liquidi corporei essi si trovano sotto forma ionizzata: ciò favorisce l’escrezione renale giacchè il riassorbimento tubulare è minimo.


Prempak: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Prempak agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Prempak è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Prempak: dati sulla sicurezza

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Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Prempak: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Prempak

Prempak: interazioni

È stato osservato che la rifampicina se assunta concomitantemente agli estrogeni diminuisce l’attività di questi ultimi. Questo effetto è stato attribuito ad un aumentato metabolismo degli estrogeni presumibilmente attraverso l’induzione degli enzimi microsomali epatici.

Altri farmaci che possono diminuire l’effetto degli estrogeni e dei progestinici sono i barbiturici, l’idantoina, la carbazepina, il meprobamato e il fenilbutazone.

Gli estrogeni possono ridurre l’azione degli anticoagulanti orali ed antidiabetici.

Il medico dovrebbe essere informato in ogni caso di un’eventuale terapia concomitante con altri farmaci.


Prempak: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Prempak: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati riportati episodi specifici: tenere perciò presente quanto riportato tra gli effetti collaterali.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco