Prugne
Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini
Sono i frutti del
(Prunus domestica L. – Fam. Rosacee/Prunee)
(Sin. – Prunus communis Huds. (non Arc.) – Prunus damascena Black. Prunus sativa Fuchs. – Prunus insitia L.)
Prugne- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018
Indice dei contenuti
- Generalità
- Componenti principali
- Proprietà farmacologiche
- Estratti e preparati vari
- Preparazioni usuali e Formule
- Bibliografia
Generalità
Etimologia – Prunus, nome usato da Virgilio (Egl. II, 53) dal greco prounh = pruno, da cui prounon = prugna (frutto).
communis – comune.
damascena – di Damasco (della Siria).
sativa – da seminativus – che può essere seminato.
insitia – da innesto, dal latino insitio.
Nomi volgari – Numerosi. Susino, amoscino (tosc.), brigna, ecc. (lig.), begna, darmassin, dalvaiviero (piem.), brugna (lomb.), susinier, zucheter, ecc. (ven.), brogna, susèn (emil.), prunu (sic.), pruna (sard.). Pflaumenbaum (ted.), plum tree (ingl.), prunier (fr.), cirueleo (spagn.), amexieira (port.), sliwina (pol.), sliwik (russo), dambut (armeno), kliamwi (georgiano), barkuk (arab.), szilva (ungh.).
Habitat – Originaria dall’Asia (Persia settentrionale), Asia Minore, Siria (montagne intorno a Damasco), Caucaso/sud, Grecia. Coltivato in tutta l’Europa media e meridionale e nelle regioni temperate.
Piccolo albero.
Parti usate – I frutti.
Le varietà del Prunus domestica sono numerose. Per la disseccazione si scelgono quelle a frutto di colore rosso scuro. I frutti si disseccano a lento calore e poi al sole. I più adatti sono quelli delle varietà Quetsche, D'Agen, Regina Claudia di Bavay, Santa Caterina, Catelana. In commercio sono le Prugne di Provenza (in iscatola, piccole) e, più correnti, la Prugne di Boemia, Stiria, Slavonia, Croazia, Dalmazia e Bosnia.
Componenti principali
— Zuccheri: saccarosio (1), xilosio, fruttosio, glucosio, maltosio (2).
Nei frutti maturi e immaturi è stato trovato xilosio libero nella quantità dello 0,1 % (nei frutti freschi) (3). Il rapporto tra il contenuto di saccarosio e quello dei monosi è pari o inferiore ad uno (4).
Nei frutti freschi 7,37-21,36% (5), nei frutti secchi 23-56% di zuccheri (6).
— Acidi malico, succinico (6), chinico (7), ossalico, tartarico, citrico, malonico e cianidrico (8), acido D-glucuronico nel mesocarpo (9). L’acido citrico è risultato presente con valori dallo 0,84 allo 0,97% (6). Nei frutti conservati è stato trovato acido cianidrico in quantità pari a g 0,12% ( 10). Sono presenti acidi ossicinnamici: acidi p-cumarico, caffeico (11) e clorogenico (11) (12) .
Nei frutti freschi 0,63-1,68 % (6), nei frutti secchi fino a 3,9 % di acidi liberi (5).
— Acido g-amminobutirrico, trovato in concentrati di prugne (13).
— D-sorbitolo (1) (14).
— Polifenoli: caffetannino, catechine, polimeri delle catechine, flavoni nei frutti immaturi (15).
Tra i flavonoidi dei frutti della Prunus domestica L. var. flava sono stati trovati quercetina (16), avicularina (16 mg da ca. 22 kg di frutti) ed isoquercitrina (20 mg da ca. 22 kg di frutti) (17).
Quale colorante antocianico è stata identificata la 3-gIucosido-cianidina ( 12), che è probabilmente la sola antocianina presente nei frutti maturi (18).
— Vitamine – Vitamine A (19) g 2,870-3,185% nei frutti freschi (20). Acido pantotenico 0,70-1,80 g/cc nel succo (21). Vitamina C, il cui contenuto varia da 0,8 a 23 mg %, come risulta da analisi eseguite su 84 varietà di prugne da Peynaud (22), mg 2,09-10,38%, secondo le analisi di Zhuravleva (5). E' stata trovata anche vitamina P (23).
— Difenilisatina, determinata nella frazione cloroformica di un estratto acquoso concentrato di prugne di California (24).
— Sostanza, non definita chimicamente, denominata «tokokinina», dotata di proprietà follicoliniche (25) (26).
— Antrachinoni assenti (24).
— Triptamina e tiramina (24a).
— Pectine (27) [producenti per idrolisi arabinosio (6)], 0,65-1,2% (5) anche 4,19 % (6).
— Gomma (9) (28), in cui sono stati trovati galattosio 40%, arabinosio 34%, xilosio 11% e acido glucuronico 15%; vi e stato identificato 6-glucuronogalattosio (28a).
— Amido (tracce) (29).
— Grasso 0,5 % nei frutti secchi (29).
— Enzimi: polifenolasi e perossidasi (30).
— Ceneri 0,4-0,54% (6), anche 0,22-0,56% (5) con K2O 54-57%, Na2O 3-4%, CaO 3,6-5,2%, MgO 2,8-3,5 %, Fe2O3 0,3-0,74%, P2O5 8-8,2%, SO3 1,7-3%, SiO2 0,5-1,7%, CI 0,7-1,8% (6).
— Nei semi olio grasso 9-10 %, costituito dagli acidi oleico 57,9 %, linoleico 32%, palmitico 6,6%, stearico 2%, miristica 1,3% (31). L'acido oleico è stato trovato anche in quantità sino al 70 % (32). Inoltre olio essenziale 0,3-0,46% e amigdalina 0,96% (5) (33).
Amigdalina (amigdaloside, genziobioside del nitrile dell’acido mandelico, glucoprunasina), C20H27O11N, è il glucoside cianogenetico, trovato nei semi di molti frutti, quali — oltre la prugna — la pesca, la ciliegia, l’albicocca (33). E' stato estratto per la prima volta dalle mandorle amare da Robiquet e Boutron-Chalard (34).
La determinazione della struttura dell’amigdalina, mediante lo studio dei prodotti di degradazione e di sintesi, è stata eseguita da Campbell e Haworth (35). Kuhn (35a) ha identificato il biosio, componente la amigdalina, con il genziobiosio. Il seguente schema mette in evidenza i prodotti di degradazione, derivanti dalla scissione dell’amigdalina mediante tre diversi processi idrolitici.
Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico
Le prugne sono dotate di proprietà lassative e regolarizzatrici delle funzioni intestinali e per tali sue azioni esse sono note nella medicina popolare e familiare. Meno noto è invece il metodo corretto di prepararle e di somministrarle per ottenere da esse il massimo dell’effetto terapeutico,
Carton (36) consiglia di porre le prugne secche in un recipiente con acqua, dopo averle incise con un taglio longitudinale lungo una delle faccie e lasciarvele per un giorno al fine di far loro recuperare l'acqua perduta durante l’essiccazione. Si sottopongono quindi a cottura per 2-3 ore con molta acqua, la quale deve essere cambiata per tre volte nel corso della cottura sostituendola ogni volta con la stessa quantità di acqua calda. Vengono quindi somministrate calde o riscaldate con un po’ d’acqua, alla dose di 8-20 a digiuno almeno un’ora prima dei pasti.
Con questo procedimento viene estratta dalle prugne la maggior parte dello zucchero e degli acidi che contengono. Esse vengono così trasformate in una specie di bolo di cellulosa pura che esercita sull’intestino un effetto meccanico e un’ottima azione colagoga, tale da costituire, secondo Carton, «Un regolatore ideale della circolazione intestinale e dell’appetito, un deodorante delle feci, un potente mezzo decongestionante del fegato e di disintossicazione umorale».
Estratti e preparati vari
Estratto fluido (g 1 = XXIV gtt).
Dosi: a cucchiai.
Preparazioni usuali e formule galeniche
Sciroppo
Estratto fluido prugne
Sciroppo semplice F.U. ana g 50
(ad libitum).
BIBLIOGRAFIA
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