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Introduzione
Quando si usa Ozempic, penna preriempita a base di semaglutide da somministrare una volta a settimana per via sottocutanea, una delle domande più frequenti riguarda la “durata” della penna. Il tema, in realtà, ha due facce: da un lato quante iniezioni è possibile ottenere con una singola penna, dall’altro per quanto tempo la penna resta utilizzabile in sicurezza dopo la prima apertura. Entrambi gli aspetti contano per organizzare la terapia in modo ordinato e per evitare sprechi o errori di conservazione.
Capire quanto dura una penna richiede quindi di conoscere: il dosaggio prescritto (0,25 mg, 0,5 mg, 1 mg o 2 mg una volta a settimana), il formato della penna che si ha tra le mani (esistono penne che erogano 0,25/0,5 mg, penne per 1 mg e penne per 2 mg) e le regole di conservazione dopo il primo uso. In pratica, la durata dipende sia dall’aritmetica delle dosi contenute, sia dalla stabilità del farmaco una volta aperto. Nelle sezioni che seguono, vediamo come questi elementi si combinano per determinare la durata reale di una penna, con esempi pratici e indicazioni utili a pianificare le settimane di trattamento in modo lineare e consapevole.
Durata della penna
Ogni penna di Ozempic è progettata per erogare dosi settimanali predeterminate. In commercio si trovano, semplificando, tre formati funzionali: la penna che consente di selezionare 0,25 mg o 0,5 mg per iniezione; la penna per 1 mg; la penna per 2 mg. Il contenuto totale di semaglutide varia in base al formato: indicativamente 2 mg nella penna 0,25/0,5 mg, 4 mg nella penna da 1 mg e 8 mg nella penna da 2 mg (tutti in 3 mL di soluzione). Tradotto in numero di somministrazioni: la penna 0,25/0,5 mg può fornire fino a 8 dosi da 0,25 mg oppure 4 dosi da 0,5 mg (o una combinazione delle due impostazioni), la penna da 1 mg fornisce 4 dosi da 1 mg e la penna da 2 mg fornisce 4 dosi da 2 mg. Poiché l’iniezione è settimanale, ciò significa che, a regime, la maggior parte dei formati copre circa 4 settimane; l’eccezione è la fase iniziale a 0,25 mg, dove il numero teorico di iniezioni può essere superiore.
Nella pratica clinica, la terapia spesso inizia con 0,25 mg una volta a settimana per alcune settimane, per poi passare a 0,5 mg e, se indicato, a 1 mg o 2 mg. Se si parte con la penna 0,25/0,5 mg e si effettuano, ad esempio, 4 iniezioni da 0,25 mg (totale 1 mg di principio attivo erogato), nella stessa penna resta in genere un altro 1 mg di semaglutide, sufficiente per 2 iniezioni da 0,5 mg. In questo scenario, una singola penna copre tipicamente 6 settimane complessive (4 settimane a 0,25 mg + 2 settimane a 0,5 mg). Se invece si è già al dosaggio di 0,5 mg, la penna 0,25/0,5 mg dura circa 4 settimane. Passando in seguito al formato da 1 mg, ciascuna penna coprirà 4 settimane; lo stesso vale per il formato da 2 mg. Questi calcoli sono utili per programmare in anticipo il riapprovvigionamento, tenendo sempre conto che l’esatta titolazione e la durata delle fasi sono decise dal medico.
Accanto all’aritmetica delle dosi, c’è un secondo limite fondamentale: la stabilità del farmaco dopo la prima apertura. Una penna di Ozempic, una volta usata per la prima volta, può essere tenuta a temperatura ambiente (generalmente fino a 30 °C) oppure in frigorifero e rimane utilizzabile per un massimo di 6 settimane (42 giorni). Trascorso questo periodo, la penna va eliminata, anche se contiene ancora medicinale. Di conseguenza, il numero teorico di iniezioni possibili con il formato 0,25/0,5 mg (8 dosi da 0,25 mg) non si traduce sempre in 8 settimane d’uso: a causa del limite di 6 settimane dall’apertura, la durata reale può fermarsi prima. Per gestire bene i tempi, è utile annotare la data della prima iniezione direttamente sull’astuccio o su un promemoria e conservare la penna con il cappuccio per proteggerla dalla luce, evitando il congelamento e le temperature eccessive, che possono compromettere la qualità del farmaco.

Esistono poi alcuni fattori pratici che possono modificare, di qualche giorno o settimana, quanto a lungo una penna risulta utilizzabile. Il controllo del flusso (la “prova” prima della prima iniezione con una nuova penna) consuma una piccola quantità di soluzione; se la penna viene conservata correttamente, questa verifica serve solo all’avvio della penna nuova. A ogni iniezione si usa un ago nuovo, e un piccolo volume di soluzione resta sempre intrappolato nel sistema una volta terminata la rotazione del selettore: è normale e spiegabile con la progettazione del dispositivo, per cui un residuo irrecuperabile non significa necessariamente che la penna fosse difettosa. Inoltre, variazioni del dosaggio (ad esempio passaggi da 0,5 a 1 mg) o somministrazioni saltate/ritardate possono alterare l’intervallo temporale coperto da un singolo dispositivo. In caso di dubbio sulla quantità residua, è buona norma verificare il numero che la penna permette di selezionare: se non è possibile impostare la dose completa, generalmente serve una penna nuova per erogare la dose settimanale per intero, evitando frazionamenti non previsti dal dispositivo.
Ricapitolando i valori tipici: con la penna 0,25/0,5 mg, la durata dipende dalla combinazione di dosi selezionate e dal limite di 6 settimane dall’apertura; con il dosaggio di 0,5 mg stabile, una penna copre in genere circa 4 settimane; con i formati da 1 mg e da 2 mg, ogni penna equivale in pratica a 4 iniezioni settimanali, quindi circa 1 mese di terapia. Differenze individuali possono derivare dalla fase di titolazione, da piccoli consumi legati all’uso del dispositivo o da aspetti di conservazione. Per questo, quando si programma il rinnovo della terapia, è utile considerare sia il numero di dosi previste sia la data di prima apertura, così da non superare le 6 settimane di utilizzo e assicurare continuità senza interruzioni. In ogni caso, il piano terapeutico e i passaggi di dose restano di competenza del curante, che li adatta alla risposta clinica e alla tollerabilità.
Come conservare la penna
La corretta conservazione della penna Ozempic è fondamentale per mantenere l’efficacia del farmaco e garantire la sicurezza del trattamento. Prima del primo utilizzo, è necessario conservare la penna in frigorifero a una temperatura compresa tra 2°C e 8°C, evitando il contatto diretto con gli elementi refrigeranti per prevenire il congelamento. È importante non congelare Ozempic e non utilizzarlo se è stato congelato, poiché ciò potrebbe comprometterne l’efficacia. (starbene.it)
Dopo la prima iniezione, la penna può essere conservata a temperatura ambiente, purché non superi i 30°C, o in frigorifero, per un massimo di 56 giorni. Durante questo periodo, è essenziale proteggere la penna dalla luce diretta, mantenendo sempre il cappuccio sulla penna quando non in uso. Inoltre, è consigliabile evitare di esporre la penna a temperature estreme, come lasciarla in auto durante giornate molto calde o fredde, per prevenire possibili danni al farmaco. (codifa.it)
Se si prevede di viaggiare con Ozempic, è opportuno utilizzare una custodia isolata per mantenere la penna alla temperatura adeguata. Durante i viaggi in aereo, è consigliabile trasportare la penna nel bagaglio a mano per evitare esposizioni a temperature non controllate nella stiva. Al momento dei controlli di sicurezza, è utile avere con sé la confezione originale con l’etichetta della prescrizione medica per facilitare le verifiche. (steroididiscreto.com)
In caso di dubbi sulla corretta conservazione di Ozempic o se si sospetta che la penna sia stata esposta a condizioni non idonee, è consigliabile consultare il proprio medico o farmacista prima di procedere con l’iniezione. Una conservazione inadeguata può compromettere l’efficacia del farmaco e, di conseguenza, l’efficacia del trattamento.
Adottare queste precauzioni assicura che ogni dose di Ozempic somministrata sia efficace e sicura, contribuendo al successo della terapia.
Conclusioni
In conclusione, la durata e l’efficacia della penna Ozempic dipendono strettamente dalle corrette modalità di conservazione e utilizzo. Seguendo attentamente le indicazioni fornite, è possibile garantire un trattamento sicuro ed efficace.
Per una gestione ordinata, conviene pianificare il riapprovvigionamento in base al numero di dosi erogabili dal formato in uso e annotare la data della prima apertura, così da rispettare il limite temporale di utilizzo dopo l’avvio. Verificare prima di ogni somministrazione che la penna consenta di impostare la dose completa aiuta a evitare frazionamenti non previsti dal dispositivo.
È utile controllare visivamente la soluzione (deve apparire limpida e incolore), usare sempre un ago nuovo e smaltire penna e materiali pungenti in modo appropriato. In presenza di dubbi su conservazione, tempi di utilizzo o passaggi di dose, è opportuno fare riferimento al foglio illustrativo e chiedere consiglio a medico o farmacista.
Per approfondire
Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA): Informazioni ufficiali sui farmaci approvati in Italia, inclusi dettagli su Ozempic.
Agenzia Europea per i Medicinali (EMA): Dati e linee guida sui medicinali autorizzati nell’Unione Europea.
Diabete Italia: Risorse e supporto per la gestione del diabete, con informazioni su trattamenti come Ozempic.
Ministero della Salute: Informazioni sanitarie ufficiali e aggiornamenti su farmaci e terapie disponibili in Italia.
