Malattia di Addison secondaria: sintomi e cure

Malattia di Addison secondaria: cause ipofisarie, sintomi tipici, diagnosi endocrinologica (ACTH, test Synacthen) e terapie sostitutive con glucocorticoidi.

La malattia di Addison secondaria è una forma di insufficienza surrenalica che si verifica quando le ghiandole surrenali non producono quantità adeguate di ormoni essenziali, come il cortisolo e l’aldosterone, a causa di un deficit nella stimolazione da parte dell’ipofisi. Questo disturbo può derivare da diverse cause e presenta una sintomatologia variegata, rendendo fondamentale una diagnosi accurata per instaurare un trattamento appropriato.

Cos’è la malattia di Addison secondaria

La malattia di Addison secondaria è una condizione caratterizzata da una produzione insufficiente di ormoni surrenalici, principalmente cortisolo e aldosterone, dovuta a un’inadeguata secrezione di ormone adrenocorticotropo (ACTH) da parte dell’ipofisi. A differenza dell’insufficienza surrenalica primaria, dove il problema risiede direttamente nelle ghiandole surrenali, nella forma secondaria il deficit ormonale è conseguente a un malfunzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Le ghiandole surrenali, situate sopra ciascun rene, sono responsabili della produzione di ormoni vitali per il metabolismo, la risposta allo stress e l’equilibrio idroelettrolitico. Il cortisolo regola il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi, mentre l’aldosterone controlla il bilancio di sodio e potassio, influenzando la pressione arteriosa.

Nella malattia di Addison secondaria, la ridotta stimolazione da parte dell’ACTH porta a una diminuzione della sintesi di cortisolo, mentre la produzione di aldosterone può rimanere relativamente intatta, poiché è regolata anche dal sistema renina-angiotensina. Tuttavia, la carenza di cortisolo può avere effetti significativi sull’organismo, compromettendo la capacità di affrontare situazioni di stress e alterando vari processi fisiologici.

È fondamentale distinguere tra insufficienza surrenalica primaria e secondaria, poiché le cause, la presentazione clinica e le strategie terapeutiche possono differire significativamente. Una corretta identificazione della forma di insufficienza surrenalica è essenziale per garantire un trattamento efficace e prevenire complicanze potenzialmente gravi.

Cause principali

La malattia di Addison secondaria è principalmente causata da condizioni che influenzano la produzione o la secrezione di ACTH da parte dell’ipofisi. Una delle cause più comuni è l’uso prolungato di glucocorticoidi esogeni, che può sopprimere l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, riducendo la produzione endogena di ACTH e, di conseguenza, la sintesi di cortisolo.

Altre cause includono patologie dell’ipofisi, come adenomi, tumori, traumi, infezioni o interventi chirurgici che danneggiano la ghiandola, compromettendo la sua capacità di produrre ACTH. Inoltre, malattie dell’ipotalamo, come tumori o processi infiammatori, possono interferire con la secrezione di fattori di rilascio che stimolano l’ipofisi a produrre ACTH.

In alcuni casi, la sospensione improvvisa di una terapia corticosteroidea prolungata può precipitare una crisi surrenalica, poiché l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene può richiedere tempo per ripristinare la normale produzione di ACTH e cortisolo. Pertanto, è essenziale ridurre gradualmente la dose di corticosteroidi sotto supervisione medica per prevenire l’insorgenza di insufficienza surrenalica secondaria.

Infine, condizioni come la sindrome di Sheehan, che comporta un’infarto ipofisario post-partum, possono portare a una ridotta produzione di ACTH e, di conseguenza, a una diminuzione della sintesi di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. La diagnosi precoce e la gestione adeguata delle condizioni che possono causare insufficienza surrenalica secondaria sono fondamentali per prevenire complicanze e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Sintomi caratteristici

I sintomi della malattia di Addison secondaria sono spesso insidiosi e possono sovrapporsi a quelli di altre condizioni, rendendo la diagnosi una sfida clinica. I pazienti possono presentare astenia marcata, affaticamento persistente e debolezza muscolare, che non migliorano con il riposo e possono interferire con le attività quotidiane.

Altri sintomi comuni includono perdita di peso involontaria, riduzione dell’appetito, nausea e vomito. A differenza dell’insufficienza surrenalica primaria, l’iperpigmentazione cutanea è generalmente assente nella forma secondaria, poiché i livelli di ACTH non sono elevati.

I pazienti possono anche sperimentare ipotensione ortostatica, caratterizzata da vertigini o svenimenti al passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta, a causa della ridotta capacità dell’organismo di mantenere la pressione arteriosa. Inoltre, possono manifestarsi sintomi psicologici come irritabilità, depressione o difficoltà di concentrazione, riflettendo l’importanza del cortisolo nella regolazione dell’umore e delle funzioni cognitive.

In situazioni di stress fisico o psicologico, l’incapacità di aumentare adeguatamente la produzione di cortisolo può portare a una crisi surrenalica, una condizione potenzialmente letale caratterizzata da ipotensione grave, disidratazione, ipoglicemia, confusione mentale e, nei casi più severi, coma. Il riconoscimento tempestivo dei sintomi e l’intervento medico immediato sono cruciali per prevenire esiti fatali.

Diagnosi endocrinologica

La diagnosi della malattia di Addison secondaria richiede un’attenta valutazione endocrinologica per identificare la causa sottostante del deficit ormonale. A differenza dell’insufficienza surrenalica primaria, in cui il problema risiede direttamente nelle ghiandole surrenali, la forma secondaria è spesso dovuta a disfunzioni dell’ipofisi o dell’ipotalamo, che regolano la produzione di ACTH (ormone adrenocorticotropo).

Il primo passo diagnostico consiste nel dosaggio dei livelli sierici di cortisolo e ACTH. Nei pazienti con insufficienza surrenalica secondaria, si osservano tipicamente bassi livelli di cortisolo associati a livelli ridotti o inappropriatamente normali di ACTH, indicando un difetto nella stimolazione surrenalica da parte dell’ipofisi.

Per confermare la diagnosi, si esegue il test di stimolazione con ACTH sintetico (Synacthen). In questo test, la somministrazione di ACTH dovrebbe indurre un aumento significativo dei livelli di cortisolo nel sangue. Una risposta attenuata o assente suggerisce un’insufficienza surrenalica, mentre una risposta normale indica una causa secondaria o terziaria del deficit.

Ulteriori indagini possono includere imaging dell’ipofisi tramite risonanza magnetica (RM) per identificare eventuali lesioni strutturali, come adenomi o altre anomalie, che potrebbero essere responsabili della ridotta produzione di ACTH. In alcuni casi, può essere utile valutare anche altri ormoni ipofisari per escludere un’ipofunzione globale dell’ipofisi.

Cure disponibili

Il trattamento della malattia di Addison secondaria si basa principalmente sulla terapia sostitutiva con glucocorticoidi per compensare il deficit di cortisolo. L’idrocortisone è il farmaco di scelta, somministrato in dosi frazionate durante la giornata per mimare il ritmo circadiano naturale della secrezione di cortisolo. La dose totale giornaliera varia generalmente tra 15 e 20 mg, suddivisa in due o tre somministrazioni. Ad esempio, si può somministrare 10 mg al mattino e 5 mg nel pomeriggio. (msdmanuals.com)

A differenza dell’insufficienza surrenalica primaria, nella forma secondaria la produzione di aldosterone è generalmente preservata, poiché la regolazione di questo ormone dipende principalmente dal sistema renina-angiotensina e non dall’ACTH. Pertanto, la terapia con mineralcorticoidi come il fludrocortisone non è solitamente necessaria.

È fondamentale educare i pazienti sull’importanza di aumentare temporaneamente la dose di glucocorticoidi in situazioni di stress fisico o psicologico, come infezioni, interventi chirurgici o traumi, per prevenire una crisi surrenalica. In tali circostanze, la dose di idrocortisone può essere raddoppiata o triplicata, secondo les indicazioni del medico curante.

Inoltre, i pazienti dovrebbero essere istruiti a portare con sé un braccialetto o una tessera di identificazione medica che indichi la loro condizione e la necessità di terapia corticosteroidea, per garantire un trattamento adeguato in caso di emergenza. L’autosomministrazione di idrocortisone per via intramuscolare o sottocutanea può essere necessaria in situazioni critiche, e i pazienti dovrebbero ricevere formazione adeguata su come eseguire questa procedura.

Per approfondire

Manuale MSD – Malattia di Addison: Panoramica completa sulla malattia di Addison, inclusi sintomi, diagnosi e trattamento.

Istituto Auxologico Italiano – Morbo di Addison: Informazioni dettagliate sulla diagnosi e terapia del morbo di Addison.

Orphanet – Malattia di Addison: Risorse sulle malattie rare, con focus sulla malattia di Addison.

Ospedale San Raffaele – Morbo di Addison: Articolo aggiornato sui sintomi, diagnosi e cure disponibili per il morbo di Addison.