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La sindrome del tunnel carpale (STC) è una neuropatia da intrappolamento causata dalla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale del polso. Questa condizione è particolarmente diffusa tra le donne, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni, e può compromettere significativamente la funzionalità della mano se non diagnosticata e trattata tempestivamente.
Cos’è la sindrome del tunnel carpale
Il tunnel carpale è uno stretto passaggio anatomico situato nella regione del polso, delimitato dalle ossa carpali e dal legamento trasverso del carpo. Al suo interno transitano il nervo mediano e i tendini flessori delle dita. La sindrome del tunnel carpale si verifica quando il nervo mediano subisce una compressione all’interno di questo spazio ristretto, determinando sintomi neurologici nella mano e nelle dita.
Il nervo mediano è responsabile della sensibilità del pollice, dell’indice, del medio e di parte dell’anulare, oltre a controllare alcuni muscoli della mano. La compressione di questo nervo può quindi influenzare sia la sensibilità che la motricità fine della mano, compromettendo attività quotidiane come afferrare oggetti o digitare sulla tastiera.
La STC rappresenta la neuropatia da intrappolamento più comune, costituendo circa il 90% di tutte le neuropatie di questo tipo. La sua prevalenza è maggiore nelle donne rispetto agli uomini, probabilmente a causa di differenze anatomiche e ormonali che influenzano la struttura del tunnel carpale.
La diagnosi precoce e un intervento terapeutico tempestivo sono fondamentali per prevenire danni permanenti al nervo mediano e garantire il ripristino completo delle funzionalità della mano.

Cause principali
La sindrome del tunnel carpale può derivare da molteplici fattori che aumentano la pressione all’interno del tunnel carpale, determinando la compressione del nervo mediano. Tra le cause più comuni si annoverano:
- Movimenti ripetitivi del polso: attività lavorative o hobbistiche che implicano flessioni ed estensioni frequenti del polso possono irritare i tendini e causare infiammazione, riducendo lo spazio disponibile nel tunnel carpale.
- Condizioni mediche preesistenti: patologie come il diabete mellito, l’artrite reumatoide e l’ipotiroidismo possono predisporre all’insorgenza della STC a causa di processi infiammatori o alterazioni metaboliche che influenzano i tessuti del polso.
- Fattori anatomici: alcune persone presentano un tunnel carpale naturalmente più stretto, aumentando il rischio di compressione del nervo mediano, indipendentemente da altri fattori.
- Gravidanza: le variazioni ormonali e la ritenzione idrica tipiche della gravidanza possono causare gonfiore dei tessuti, esercitando pressione sul nervo mediano e provocando sintomi temporanei di STC.
È importante sottolineare che, in molti casi, la STC è idiopatica, ovvero non è possibile identificare una causa specifica. Tuttavia, la combinazione di più fattori di rischio può aumentare significativamente la probabilità di sviluppare questa condizione.
Sintomi e complicanze
I sintomi della sindrome del tunnel carpale si manifestano gradualmente e possono variare in intensità. I segni clinici più comuni includono:
- Formicolio e intorpidimento: sensazioni anomale che interessano principalmente il pollice, l’indice, il medio e parte dell’anulare. Questi sintomi sono spesso più pronunciati durante la notte o al risveglio.
- Dolore: può irradiarsi dalla mano all’avambraccio e, in alcuni casi, fino alla spalla. Il dolore può essere acuto o sordo e peggiorare con l’uso prolungato della mano.
- Debolezza muscolare: difficoltà nell’afferrare oggetti o eseguire movimenti fini, come abbottonare una camicia o scrivere, a causa della compromissione dei muscoli innervati dal nervo mediano.
- Atrofia muscolare: nei casi avanzati, si può osservare una riduzione della massa muscolare nella regione dell’eminenza tenar (la parte carnosa alla base del pollice), indicando un danno nervoso prolungato.
Se non trattata, la STC può portare a complicanze significative, tra cui la perdita permanente della sensibilità e della forza nella mano, limitando gravemente le attività quotidiane e professionali del paziente.
Diagnosi precoce
Una diagnosi tempestiva della sindrome del tunnel carpale è essenziale per prevenire danni irreversibili al nervo mediano. Il processo diagnostico comprende:
- Anamnesi dettagliata: raccolta di informazioni sui sintomi, la loro durata, le attività lavorative e le condizioni mediche preesistenti.
- Esame obiettivo: valutazione della sensibilità, della forza muscolare e della presenza di segni clinici specifici, come il segno di Tinel (formicolio provocato dalla percussione del nervo mediano al polso) e il test di Phalen (comparsa di sintomi dopo flessione prolungata del polso).
- Studi elettrofisiologici: l’elettromiografia (EMG) e la velocità di conduzione nervosa (VCN) sono test che misurano l’attività elettrica dei muscoli e la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi, confermando la presenza e la gravità della compressione del nervo mediano.
- Imaging: in alcuni casi, l’ecografia o la risonanza magnetica possono essere utilizzate per visualizzare le strutture anatomiche del polso e identificare eventuali anomalie che contribuiscono alla compressione del nervo.
Un’identificazione precoce e accurata della STC consente di instaurare un trattamento adeguato, migliorando significativamente la prognosi e riducendo il rischio di complicanze a lungo termine.
La diagnosi precoce della sindrome del tunnel carpale è fondamentale per prevenire danni permanenti al nervo mediano e migliorare l’efficacia dei trattamenti. Il processo diagnostico inizia con un’accurata anamnesi e un esame obiettivo, durante i quali il medico valuta la presenza di sintomi caratteristici come formicolio, dolore e debolezza nella mano. L’identificazione tempestiva di questi segni consente di intervenire prontamente, riducendo il rischio di complicanze a lungo termine.
Tra i test clinici utilizzati per confermare la diagnosi, il test di Phalen è particolarmente significativo. Questo test prevede la flessione completa dei polsi per circa un minuto; la comparsa di formicolio o dolore nelle dita innervate dal nervo mediano indica una possibile compressione. Un altro esame comune è il test di Tinel, che consiste nel percuotere delicatamente il nervo mediano al polso; una sensazione di scossa o formicolio nelle dita suggerisce la presenza della sindrome. (enfeasalute.it)
Per una valutazione più approfondita, possono essere eseguiti esami strumentali come l’elettromiografia (EMG) e lo studio della conduzione nervosa. Questi test misurano l’attività elettrica dei muscoli e la velocità di trasmissione degli impulsi lungo il nervo mediano, aiutando a determinare la gravità della compressione e a escludere altre patologie con sintomi simili.
In alcuni casi, l’ecografia del polso può fornire immagini dettagliate del nervo mediano e delle strutture circostanti, evidenziando eventuali anomalie anatomiche o ispessimenti del nervo. Questa tecnica non invasiva è utile per confermare la diagnosi e pianificare il trattamento più appropriato.
Terapie farmacologiche e chirurgiche
Il trattamento della sindrome del tunnel carpale varia in base alla gravità dei sintomi e alla durata della condizione. Nelle fasi iniziali, le terapie conservative sono spesso efficaci nel alleviare i sintomi e prevenire la progressione della malattia. Queste includono l’uso di tutori per il polso, il riposo dell’articolazione, l’applicazione di ghiaccio e la fisioterapia. (my-personaltrainer.it)
Quando le misure conservative non sono sufficienti, si può ricorrere a terapie farmacologiche. L’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può aiutare a ridurre dolore e infiammazione. In alcuni casi, le iniezioni locali di corticosteroidi offrono un sollievo temporaneo dei sintomi, ma devono essere utilizzate con cautela a causa dei potenziali effetti collaterali.
Se i sintomi persistono o peggiorano nonostante le terapie conservative e farmacologiche, l’intervento chirurgico diventa una considerazione. L’operazione, nota come decompressione del tunnel carpale, prevede il taglio del legamento trasverso del carpo per alleviare la pressione sul nervo mediano. Questa procedura può essere eseguita con tecnica tradizionale a cielo aperto o mediante approccio endoscopico, che comporta incisioni più piccole e tempi di recupero potenzialmente più brevi. (humanitas.it)
Dopo l’intervento chirurgico, è fondamentale seguire un programma di riabilitazione per recuperare la piena funzionalità del polso e della mano. La fisioterapia post-operatoria aiuta a migliorare la mobilità, la forza e a ridurre il rischio di recidive, garantendo un ritorno alle normali attività quotidiane nel minor tempo possibile.
Per approfondire
Humanitas: Approfondimento sulla sindrome del tunnel carpale, sintomi e interventi terapeutici.
Manuale MSD: Informazioni dettagliate sulla sindrome del tunnel carpale per professionisti sanitari.
My Personal Trainer: Guida completa su sintomi, cause e trattamenti della sindrome del tunnel carpale.
