Disturbi pervasivi dello sviluppo
I Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), denominati anche sotto la dicitura di: “Disturbi generalizzati dello sviluppo” (DGS) rimandano ad un prospetto clinico contrassegnato da alcune aree dello sviluppo danneggiate, ovvero:
- Integrazione socio-relazionale;
- Capacità linguistiche verbali e gestuali;
- Abilità psico-motorie e attitudinali.
Il DSM IV – Tr (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali quarta edizione – text revision), l’ICD – 10 (International Classification of Desease – 10ecima revisione) e il DSM V (quinta e ultima versione) classificano nel seguente modo i disturbi pervasivi dello sviluppo:
- Il disturbo autistico;
- Il disturbo di Rett;
- Il disturbo di Asperger;
- Il disturbo disintegrativo dell’infanzia;
- Il disturbo pervasivo dello sviluppo NAS.
Disturbo Autistico
Il disturbo autistico o autismo è uno dei disturbi pervasivi dello sviluppo più comuni. Può essere pervasivo o generalizzato ed è un disturbo psicotico acuto contrassegnato dai seguenti segni clinici:
- Ritiro sociale e condotte di evitamento: I bimbi autistici sono asociali, non cercano relazioni né con i coetanei e nemmeno con gli adulti, cosa che accade normalmente all’età di 10 anni. Essi vivono nel loro mondo, chiusi “in una campana di vetro”, senza chiedere soccorso a nessuno. L’attaccamento affettivo ai genitori è modesto, anche se non viene a mancare l’attaccamento alla figura materna, che dopo i 6 anni di età si stabilizza. Gli autistici sono: freddi, indifferenti, anafettivi (incapaci di produrre e provare emozioni e affetti), alessitimici (incapaci di riconoscere e riferire le emozioni, qualora venissero provati), privi di empatia (mettersi nei panni degli altri e comprendere le emozioni altrui) ed impassibili di fronte a qualsiasi situazione, positiva o negativa che sia. I pazienti evitano non solo di approcciarsi alla società, ma anche qualsiasi contatto fisico e oculare, infatti, mentre parlano con qualcuno evitano di incrociare lo sguardo con l’interlocutore;
- Disfunzioni linguistiche e comunicative verbali e non: la capacità espressiva e ricettiva del linguaggio e della comunicazione sono compromesse. L’eloquio è lento e stentato, il bagaglio lessicale è scarso, numerosi sono gli errori compiuti dal punto di vista sintattico, semantico e fonologico. Anche la comunicazione gestuale e del corpo è compromessa, e lo stesso vale per la comprensione del linguaggio non verbale. I bimbi in questione rivolgono la parola ai genitori e a chi gli sta accanto solo quando hanno bisogno e quando avanzano delle pretese o particolari richieste;
- Comportamenti ripetitivi, bizzarri e standardizzati: Gli autistici rivelano sin dai primi anni dello loro vita un’accentuata rigidità motoria, alternata da fasi di eccessiva ed irrefrenabile iperattività motoria. I bimbi assumono gli stessi atteggiamenti nell’arco dell’intera giornata, e tali atteggiamenti sono anche poco adeguati al contesto in cui sono inseriti. Essi adorano la vita piatta, priva di mutamenti, odiando qualsiasi tipo di cambiamento, come: cambiare il tragitto per andare a scuola, cambiare la tazza di latte da cui bevono, cambiare la posizione degli oggetti nella loro camera, ecc…, tutto ciò risulta per loro molto irritante e di fronte a tali cambiamenti essi reagiscono urlando ed assumendo atteggiamenti autolesionistici;
- Deficit neuropsicologici, emotivi, cognitivi e neurologici: Oltre ai disturbi linguistici, sociali e comportamentali, i pazienti riportano dei sintomi che sono molto comuni e molto frequenti, quali: “crisi epilettiche” e “crisi convulsive”. Entrambe colpiscono quasi la metà dei piccoli pazienti, esordendo o intorno ai 3-4anni di età oppure dopo la pubertà, e tali anomalie cerebrali sono evidenziabili in modo lampante dall’EEG;
- Funzioni esecutive alterate: Si riscontra un danneggiamento delle capacità logico-mentali, quali: problem solving, decision making, capacità di pensiero, di giudizio e di critica.
L’autismo colpisce prevalentemente i bambini maschi, con un rapporto statistico di 5/1.
I gemelli monozigoti sono più esposti al rischio di contrarre la patologia autistica rispetto ai gemelli dizigoti.
L’esordio avviene a pochi anni dalla nascita.
Oltre la metà dei pazienti riporta un ritardo mentale moderato-grave.
Le abilità visuo-spaziali sono integre e le capacità cognitive non sono del tutto compromesse (se sottoposti ad adeguati trattamenti riabilitativi ci sarà grande probabilità di recupero delle facoltà cognitive perdute).
Disturbo di Rett
Fra i disturbi pervasivi dello sviluppo, il disturbo o Sindrome di Rett è una patologia neurodegenerativa molto rara, di origine genetica e di difficile prognosi.
I primi segni clinici della patologia sono evidenti sin dalla nascita e consistono in: ridotta circonferenza del cranio del nascituro, aprassia e compromesse abilità sociali (ritiro sociale) e comunicative.
Tale sindrome colpisce le bambine, e i segni clinici sopracitati sono molto evidenti nell’età pre-scolare e scolare.
Disturbo di Asperger
Il disturbo o sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo o generalizzato contrassegnato da tratti clinici molto simili al disturbo autistico, riportando la seguente sintomatologia:
- Ritiro sociale e rare condotte di evitamento: anche se allo stesso tempo i pazienti nutrono un forte desiderio di inserirsi ed integrarsi nella società, a differenza dei soggetti autistici che amano solo restare chiusi in se stessi, evitando ogni contatto con il mondo esterno;
- Disfunzioni linguistiche e comunicative verbali e non: sono presenti dei lievi progressi nel linguaggio e nella comunicazione rispetto agli autistici;
- Comportamenti ripetitivi, bizzarri e standardizzati;
- Deficit neuropsicologici, emotivi, cognitivi e neurologici: l’area logico – intellettiva e la capacità di apprendimento rappresentano dei punti deboli per i bimbi affetti da tale disturbo;
- Funzioni esecutive lievemente alterate.
La presente patologia è di origine genetica, e come per l’autismo, anche il disturbo di Asperger colpisce prevalentemente i bimbi maschi piuttosto che le femmine, con un rapporto statistico di 5 su 1, e i primi segni clinici emergono intorno alll’età pre-scolare.
Il disturbo si presenta in comorbidità con le seguenti psicopatologie:
- Sindrome di Tourette (Disturbo da TIC);
- Disturbo depressivo maggiore e bipolarismo;
- Disturbo schizotipico di personalità (gruppo A);
- Disturbo ossessivo-compulsivo.
Disturbo disintegrativo dell’infanzia
Compreso fra i disturbi pervasivi dello sviluppo, il disturbo disintegrativo dell’infanzia è un disturbo molto raro (nella sua comparsa) e molto simile (dal punto di vista nosografico) all’autismo e alla sindrome di Asperger.
Il deficit è caratterizzato da un forte declino delle abilità sociali, cognitive, intellettive, motorie, comportamentali e neurolinguistiche, affiancati a lesioni cerebrali, crisi epilettiche e grave ritardo mentale.
L’età di esordio si colloca dopo i 2 – 3 anni di età, colpendo prevalentemente i bimbi maschi.
Non si conoscono altri tratti clinici, prognostici e diagnostici della patologia, essendo molto rara nella sua manifestazione.
Disturbi pervasivi dello sviluppo NAS
Nella categoria dei: “Disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati (NAS)” rientrano le patologie che non hanno che fare con nessuno dei precedenti disturbi dell’età evolutiva, poiché non soddisfano affatto i criteri nosografici, diagnostici, prognostici, eziologici e semiologici delle malattie sopra analizzate.
Trattamenti
Il trattamento terapeutico da applicare ai disturbi pervasivi dello sviluppo è di carattere multifattoriale, spaziando su varie aree della vita e della salute del bambino affetto dai disturbi pervasivi dello sviluppo.
I trattamenti da rivolgere ai piccoli pazienti in questione sono:
- Riabilitazione psichiatrica;
- Reinserimento sociale;
- Riabilitazione neurologica;
- Riabilitazione motoria;
- Terapia pedagogica;
- Riabilitazione linguistica;
- Terapia familiare: da applicare mentre il bambino è in riabilitazione;
- Terapia cognitivo e comportamentale: allo scopo di correggere i comportamenti bizzarri e stereotipati.
Va comunque sottolineato che numerosi bambini affetti da qualsiasi forma di disturbi pervasivi dello sviluppo anche se venissero sottoposti a tutte le terapie riabilitative precedentemente descritte, non riusciranno mai a condurre una vita normale come gli altri bambini.
BIBLIOGRAFIA
- Marcelli D., Psicopatologia del bambino, Masson, Milano, 2013;
- Bertelloni S., Burgio R., Una pediatria per la società che cambia, Tecniche Nuove, Milano, 2007;
- Valentina Ivancich, L’ambulatorio in psichiatria dell’età evolutiva. Screening, orientamento diagnostico, consultazione breve, Milano, Springer Verlag Italia, 2012.