Brilleve: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite (Gestodene + Etinilestradiolo): sicurezza e modo d’azione

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite (Gestodene + Etinilestradiolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Contraccezione ormonale orale.

La decisione di prescrivere BRILLEVE deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a BRILLEVE e quello associato ad altri contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: come funziona?

Ma come funziona Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite

Categoria farmacoterapeutica: contraccettivi orali sistemici; Associazioni fisse estro-progestiniche. Codice ATC: G03AA10

I contraccettivi orali combinati agiscono mediante la soppressione delle gonadotropine. Benché il meccanismo primario di quest’azione è l’inibizione dell’ovulazione, altre alterazioni includono il cambiamento del muco cervicale (che aumenta la difficoltà dello sperma di entrare nell’utero) e il cambiamento dell’endometrio (che riduce la probabilità dell’impianto).

Quando i contraccettivi orali combinati sono assunti costantemente e correttamente, la probabile percentuale di insuccesso è dello 0,1%; comunque nella pratica comune, la percentuale di insuccesso

per tutti i contraccettivi orali è del 5%. L’efficacia della maggior parte dei metodi contraccettivi dipende dal loro uso corretto. L’insuccesso del metodo è più probabile se sono dimenticate delle compresse dei contraccettivi orali combinati.

I seguenti benefici di tipo non-contraccettivo correlati all’utilizzo dei contraccettivi orali combinati sono supportati da studi epidemiologici che hanno largamente utilizzato formulazioni contenenti dosi superiori a 35 mcg di etinilestradiolo o 50 mcg di mestranolo.

EFFETTI SUL CICLO MESTRUALE

miglioramento della regolarità del ciclo mestruale

diminuzione delle perdite ematiche e riduzione dell’incidenza di anemia da carenza di ferro

diminuzione dell’incidenza di dismenorrea.

EFFETTI CORRELATI ALL’INIBIZIONE DELL’OVULAZIONE

diminuzione dell’incidenza di cisti ovariche funzionali

diminuzione dell’incidenza di gravidanze ectopiche. ALTRI EFFETTI

diminuzione dell’incidenza di fibroadenomi e malattia fibrocistica del seno

diminuzione dell’incidenza di malattia infiammatoria pelvica acuta

diminuzione dell’incidenza di cancro endometriale

diminuzione dell’incidenza di cancro ovarico

ridotta gravità dell’acne.


Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite

Gestodene

Il gestodene, in diverse formulazioni galeniche, è rapidamente e completamente assorbito fino a dosaggi di 125 mcg.

Il gestodene non è sottoposto a un significativo “effetto di primo passaggio” ed è completamente biodisponibile dopo somministrazione orale (biodisponibilità: 99% circa).

In seguito a somministrazione orale singola, l’emivita della fase terminale di distribuzione del gestodene nel siero è di circa 13 ore. Dopo somministrazione orale multipla di 75 mcg di gestodene + 20 mcg di etinilestradiolo, l’emivita è prolungata a circa 20 ore.

La concentrazione massima nel siero si raggiunge dopo circa un’ora dall’assunzione.

Nel siero, il gestodene si trova quasi esclusivamente legato alle proteine e solo una frazione minore del medicinale è presente in forma libera. È principalmente legato (50-70%) alla globulina che lega l’ormone sessuale, SHBG, ed in misura minore all’albumina sierica. Solo l’1-2% della concentrazione sierica totale si presenta come steroide libero.

L’aumento di SHBG causato dall’etinilestradiolo produce un aumento della frazione legata al SHBG ed una diminuzione della frazione di gestodene legata all’albumina sierica.

La condizione di stato stazionario viene raggiunta durante la seconda metà di un ciclo di trattamento quando i livelli sierici del medicinale aumentano di 3-5 volte circa.

L’aumento della SHBG da un lato e l’alto grado di affinità di legame del gestodene a questa proteina dall’altro sono i principali fattori responsabili dell’accumulo del medicinale nel siero, nonché del prolungamento dell’emivita terminale del gestodene.

Il gestodene è completamente metabolizzato attraverso la riduzione del gruppo 3-chetonico e del doppio legame D4 e attraverso una serie di idrossilazioni.

Quando è somministrato contemporaneamente all’etinilestradiolo, non ci sono evidenze che la presenza di gestodene abbia un qualsiasi effetto sulla cinetica dell’etinilestradiolo.

I livelli sierici diminuiscono in due fasi.

Emivita terminale: circa 20-28 ore nel corso di somministrazioni ripetute.

I metaboliti del gestodene sono escreti nell’urina (50%) e nelle feci (33%) con un’emivita di circa 1 giorno.

Etinilestradiolo

L’etinilestradiolo viene rapidamente e completamente assorbito dopo somministrazione orale. A causa di un “effetto di primo passaggio” di forte entità, la biodisponibilità media dell’etinilestradiolo è circa del 40-70% con variazioni individuali notevoli.

La concentrazione massima nel siero si raggiunge in circa 1-2 ore dall’assunzione.

Dopo somministrazione orale ripetuta, i livelli serici dell’etinilestradiolo aumentano di circa il 25-50% rispetto alla dose singola, raggiungendo lo steady-state nella seconda metà di ciascun ciclo di trattamento.

L’etinilestradiolo è altamente legato all’albumina sierica (ca. il 98%) ma non alla SHBG. Induce un aumento nelle concentrazioni sieriche della SHBG.

L’etinilestradiolo è soggetto a coniugazione presistemica (fegato, mucosa dell’intestino tenue) ed a circolazione enteroepatica.

La principale reazione ossidativa è la 2’-idrossilazione da parte degli enzimi del citocromo P-450. Un’ampia varietà di metaboliti idrossilati e metilati è presente come componente sia libera sia coniugata con glucuronidi e solfati.

I livelli sierici diminuiscono in 2 fasi. Emivita terminale: circa 16-18 ore.

L’etinilestradiolo viene escreto in forma metabolizzata, come glucoronidi e solfati, in misura del 40% ca. nelle urine e del 60% circa nelle feci. L’emivita dell’escrezione renale è di circa 28 ore.


Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: dati sulla sicurezza

Gli studi di tossicità animale per la valutazione del rischio nell’uomo sono stati eseguiti sia su ciascun componente del preparato, l’etinilestradiolo ed il gestodene, sia sulla loro associazione.

Studi di tossicità acuta non hanno indicato alcun rischio di effetti indesiderati acuti in casi di ingestione accidentale di multipli della dose contraccettiva giornaliera.

Nessun effetto che potrebbe indicare un rischio inaspettato per l’uomo è stato osservato durante gli studi di tollerabilità sistemica dopo somministrazione ripetuta.

Studi di tossicità a lungo termine con dosi ripetute per la valutazione di una possibile attività oncogena, non hanno evidenziato un potenziale oncogeno nel caso di un uso terapeutico del preparato nell’uomo. Comunque, è da tenere presente che gli steroidi sessuali possono favorire la crescita di alcuni tessuti e tumori ormono-dipendenti.

Gli studi di embriotossicità e teratogenicità dell’etinilestradiolo e la valutazione negli animali degli effetti dell’associazione sulla fertilità, lo sviluppo fetale, l’allattamento ed il comportamento riproduttivo della prole non hanno dato indicazione di un rischio di reazioni avverse nell’uomo a seguito dell’uso appropriato del prodotto. Nel caso di un uso involontario del prodotto dopo l’instaurarsi di una gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente interrotto.

Studi in vitro e in vivo condotti con etinilestradiolo e gestodene non hanno evidenziato un potenziale mutageno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: interazioni

Le interazioni con altri medicinali che inducono gli enzimi microsomiali, determinando un aumento della clearance degli ormoni sessuali, possono portare a emorragie da rottura e/o insuccesso del metodo contraccettivo.

Le donne sottoposte a trattamenti con uno di questi medicinali devono temporaneamente adottare, oltre al contraccettivo orale combinato, un metodo di barriera o un altro metodo di contraccezione. Il metodo di barriera deve essere usato per tutto il tempo di assunzione concomitante e nei 28 giorni successivi alla sospensione della terapia.

Se la somministrazione del medicinale concomitante prosegue anche dopo la fine di una confezione di contraccettivo orale combinato, la successiva confezione dello stesso dovrà essere iniziata senza osservare il consueto intervallo libero da pillola.

In letteratura sono state segnalate le seguenti interazioni:

Sostanze che aumentano la clearance dei COC (efficacia diminuita dei COC tramite induzione enzimatica) per esempio:

Fenitoina, barbiturici primidone, carbamazepina, rifampicina, rifabutina ed esistono sospetti anche per ossicarbamazepina, topiramato, felbamato, griseofulvina e prodotti contenenti “Erba di S. Giovanni” (Hypericum perforatum).

Preparazioni a base di Hypericum perforatum non dovrebbero essere somministrate contemporaneamente a contraccettivi orali, in quanto si potrebbe avere una perdita dell’efficacia anticoncezionale. Sono state riportate gravidanze indesiderate e ripresa del ciclo mestruale. Ciò a seguito dell’induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei medicinali da parte delle preparazioni a base di Hypericum perforatum. L’effetto di induzione può persistere per almeno 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum.

Sostanze con effetto variabile sulla clearance dei COC, per esempio:

Quando sono somministrati con contraccettivi orali combinati, alcuni inibitori delle proteasi HIV/HCV (ad es. ritonavir) e inibitori della trascrittasi inversa non nucleosidici (ad es. nevirapina) possono aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di estrogeni e progestinici. Questi cambiamenti possono essere clinicamente rilevanti in alcuni casi.

Sostanze che riducono la clearance dei contraccettivi orali combinati (inibitori enzimatici):

E’ stato dimostrato che dosi di Etoricoxib da 60 a 120 mg/die aumentano le concentrazioni plasmatiche di etinilestradiolo del 37% e del 60% rispettivamente quando assunte in concomitanza con un contraccettivo ormonale combinato contenente 0,035 mg di etinilesteradiolo.

Effetti dei COC su altri medicinali

I contraccettivi orali possono influenzare il metabolismo di altri medicinali. Di conseguenza le concentrazioni plasmatiche e tissutali possono aumentare (es. ciclosporina) o diminuire (es. lamotrigina).

Associazioni sconsigliate

Modafinil: rischio di riduzione dell’efficacia contraccettiva durante il trattamento e per il ciclo successivo alla sospensione del trattamento.

Associazioni da valutare

In caso di trattamento a lungo termine con induttori degli enzimi epatici, viene raccomandato di aumentare la dose di steroidi contraccettivi. Se un dosaggio elevato di contraccettivo orale non è indicato o sembra insoddisfacente o inaffidabile, per esempio in caso di irregolarità del ciclo, si deve raccomandare l’impiego di un altro metodo contraccettivo.

Flunarizina: rischio di galattorrea a causa dell’aumentata sensibilità del tessuto mammario alla prolattina dovuta all’azione della flunarizina.

Altre forme di interazione

Esami di laboratorio

L’impiego di contraccettivi orali può influenzare alcuni esami di laboratorio, tra i quali parametri biochimici della funzionalità epatica, tiroidea corticosurrenalica e renale, livelli plasmatici delle proteine di trasporto, per esempio della globulina legante i corticosteroidi e delle frazioni lipido/lipoproteiche, parametri del metabolismo glucidico, della coagulazione e della fibrinolisi. Le variazioni rientrano, in genere, nel range dei valori normali di laboratorio.


Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Brilleve 20 mcg /75 mcg compresse rivestite: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Nessun effetto sulla capacità di guidare e di usare macchinari sono stati osservati nelle utilizzatrici di contraccettivi orali.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco