Cholscan: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Cholscan (Fluorometilcolina): sicurezza e modo d’azione

Cholscan (Fluorometilcolina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Medicinale solo per uso diagnostico.

Fluorocolina (18F) cloruro è indicato per l’ imaging nella tomografia ad emissione di positroni (PET) in soggetti di sesso maschile adulti.

CHOLSCAN è utilizzato per la diagnostica per immagini in pazienti sottoposti a procedure diagnostiche oncologiche per la descrizione della funzione o della patologia dove l’obiettivo diagnostico è il maggior afflusso di colina in organi o tessuti specifici.

Le seguenti indicazioni per PET con fluorocolina (18F) cloruro sono sufficientemente documentate (vedere anche paragrafo 4.4):

Cancro alla prostata

Stadiazione iniziale, regionale e a distanza, del cancro della prostata in pazienti ad alto rischio, categoria definita in base alle linee guida cliniche.

Rivelazione del sito di recidiva del cancro della prostata in pazienti sospetti sulla base di elevati livelli ematici dell’antigene specifico della prostata (PSA) dopo trattamento di cura primario.

Per i limiti di interpretazione di una scansione positiva o negativa, vedere paragrafi 4.4 e 5.1.

Cholscan: come funziona?

Ma come funziona Cholscan? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Cholscan

Categoria farmacoterapeutica: radiofarmaci diagnostici, altri radiofarmaci diagnostici per la rilevazione di tumori, codice ATC: V09IX07.

Meccanismo d’azione

Fluorocolina (18F) cloruro è un analogo della colina (precursore della biosintesi dei fosfolipidi) in cui un atomo di idrogeno è stato sostituito con il fluoro (18F). Dopo aver attraversato la membrana cellulare con meccanismo carrier-mediato, la colina viene fosforilata dalla colina chinasi.

Successivamente, la fosforilcolina viene prima convertita in citidina difosfato colina e poi incorporata nella fosfatidilcolina, componente della membrana cellulare.

Nelle cellule maligne, si è osservata sovra-regolazione dell’attività della colina chinasi, suggerendo così un meccanismo alla base del maggiore accumulo di colina radiomarcata nelle neoplasie.

Effetti farmacodinamici

Alle concentrazioni chimiche utilizzate per gli esami diagnostici, fluorocolina (18F) cloruro non sembra avere alcuna attività farmacodinamica.

Efficacia e sicurezza clinica

Per il rilevamento di metastasi linfonodali regionali di cancro della prostata alla stadiazione iniziale, la sensibilità e la specificità basata sul paziente di fluorocolina (18F) cloruro, in popolazioni eterogenee di pazienti a rischio medio/alto di cancro della prostata, rilevate in tre studi clinici non comparativi prospettici, sono state, rispettivamente 45% (18/40) e 96% (86/90) (Beheshti et al. 2010), 73% (30/41) e 88% (148/169) (Poulsen et al. 2012), 33% (16/48) e 92% (60/65) (Kjolhede et al. 2014). Nel documento retrospettivo di Evangelista et al. 2015, il confronto intra-individuale in un sottogruppo di 26 pazienti a rischio medio/alto ha evidenziato che fluorocolina (18F) cloruro ha una maggiore sensibilità rispetto alla scansione CT addomino-pelvica con mezzo di contrasto (69,2% (9/13) e il 46,2% (6/13 ), rispettivamente) e una specificità simile, del 92,3% (12/13).‌‌

Per il rilevamento di metastasi ossee alla stadiazione iniziale, il confronto intra-individuale in un sottogruppo di 32 pazienti a rischio medio/alto, ha mostrato che fluorocolina (18F) cloruro ha una maggiore sensibilità e specificità (100% (10/10) e 86,4% (19 / 22), rispettivamente) rispetto alla scintigrafia ossea globale corporea (90% (9/10) e 77,2% (17/22) rispettivamente) (Evangelista et al. 2015). In 46 pazienti a rischio medio/alto e scintigrafia ossea globale corporea positiva, la sensibilità e la specificità basata sulla lesione di PET con fluorocolina (18F) colina, sulla base di risultati di risonanza magnetica per la rilevazione di metastasi ossee nella colonna vertebrale, sono state, rispettivamente, 85% e 91%, quando, negli stessi pazienti, erano state, rispettivamente, 93% e 54% con PET con fluoruro di sodio (18F) (Poulsen et al. 2014). In 18 (9%) di 210 pazienti a rischio medio/alto e scintigrafia ossea globale corporea negativa, è stata rilevata una metastasi ossea come risultato aggiuntivo di una PET con fluorocolina (18F) colina eseguita per la stadiazione linfonodale (Poulsen et al. 2012).

Nei pazienti con sospetta recidiva di cancro della prostata sulla base di elevati livelli dell’antigene specifico della prostata (PSA) dopo il trattamento di cura primario, la PET con fluorocolina (18F) cloruro ha evidenziato una minore sensibilità e specificità basate sul paziente nella rilevazione della recidiva locale rispetto al comparatore (vale a dire, l’imaging di spettroscopia di risonanza magnetica protonica (1H-MRSI) e all’imaging di risonanza magnetica dinamica con mezzo di contrasto

(DCE-MRI) (Panebianco et al. 2012). In questo studio prospettico, nel gruppo di 28 pazienti con un tumore di dimensione originaria 5-7,2 mm, i valori della PET con fluorocolina (18F) cloruro sono stati Se=62%, Sp=50%, rispetto a 92% e 75% del comparatore. Nel gruppo di 56 pazienti con una lesione di dimensione originaria tra 7,6 e 9,4 mm, i valori della PET con fluorocolina (18F) cloruro sono stati Se=92%, Sp=33%, rispetto al 94% e 100% del comparatore.

Nei pazienti con carcinoma recidivo della prostata, confermato biochimicamente, dopo trattamento di cura primario, la PET con fluorocolina (18F) cloruro è stato messa a confronto, rispettivamente, con la

scintigrafia ossea globale corporea e l’imaging CT addominopelvico con mezzo di contrasto riguardo all’identificazione di recidiva ossea o dei tessuti molli (soprattutto in relazione al coinvolgimento dei linfonodi pelvici) (McCarthy et al. 2011). In 13 (50%) pazienti di 26, le modalità d’imaging hanno fornito risultati coerentemente negativi (n=5) o positivi (n=8 pazienti con 149 lesioni). In 13 pazienti con 34 lesioni, le modalità d’imaging sono state discordanti, e fluorocolina (18F) cloruro ha correttamente identificato la presenza o l’assenza di malattia in 27 delle 34 lesioni basate sull’imaging di follow-up. In 14 casi di lesioni positive alla PET con fluorocolina (18F) cloruro, ma non confermate con le altre modalità d’imaging, la malattia è stata poi riconfermata al follow-up.

Per l’individuazione di recidive ossee, in uno studio prospettico di confronto intraindividuale condotto su un sottogruppo di 23 pazienti con sospetta recidiva, la sensibilità e la specificità basate sul paziente secondo i dati di follow-up, sono risultate, nella PET con fluorocolina (18F) cloruro e nella PET con fluoruro di sodio (18F), simili tra loro (Langsteger et al. 2011): rispettivamente, 93% e 89%.


Cholscan: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Cholscan, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Cholscan

Metabolismo

Fluorocolina (18F) cloruro ha dimostrato di seguire strettamente il metabolismo della colina, attraverso questi passaggi. Nel breve arco temporale della scansione PET (<1 h) e dell’emivita del radionuclide fluoro (18F) (110 minuti), il principale metabolita radiomarcato è la fluorocolina fosforilata (18F).

Captazione da parte degli organi

Fluorocolina (18F) cloruro si accumula nelle cellule del cancro della prostata ma anche in quelle di alcune condizioni benigne (come iperplasia prostatica benigna, prostatite cronica, e iperplasia intraepiteliale prostatica di grado elevato). Captazione è stata descritta anche in alcune condizioni benigne o maligne in altri siti, come lesioni cerebrali, meningioma, infiammazione, tumori maligni (come carcinoma epatocellulare, cancro del colon, linfoma, tumore del testicolo, neoplasia neuroendocrina, carcinoma squamoso della testa e del collo, carcinoma della tiroide), oltre che nelle lesioni benigne a elevata sintesi di membrana cellulare, (come timoma, sarcoidosi, ghiandola paratiroidea iperfunzionante, tessuto adiposo bruno, adenoma pituitario, adenoma tiroideo, adenoma surrenale, iperplasia focale nodulare epatica, e adenoma epatico).

La concentrazione della radioattività epatica attribuibile a fluoro (18F), aumenta rapidamente nei primi 10 min, per poi decrescere lentamente. La concentrazione di radioattività 18F radioattività nel polmone è sempre relativamente bassa. Il massimo assorbimento si osserva nel rene, seguito dal fegato e dalla milza.

Eliminazione

L’eliminazione a livello arterioso corrisponde a un modello a 2 componenti esponenziali rapidi, più uno costante. Le 2 fasi rapide, quasi complete dopo 3 minuti dalla somministrazione, rappresentano

>93% del picco di concentrazione della radioattività. Pertanto, il tracciante viene ampiamente eliminato entro i primi 5 minuti dopo la somministrazione.

Meno del 9% dell’attività iniettata viene escreta con le urine nelle 3,5 ore successive all’iniezione. Compromissione epatica/renale

I parametri farmacocinetici del medicinale in pazienti con compromissione renale o epatica non sono

stati caratterizzati.


Cholscan: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Cholscan agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Cholscan è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Cholscan: dati sulla sicurezza

Una singola somministrazione endovenosa di fluorocolina (18F) cloruro non diluita, alla dose-volume di 5 mL/kg, non induce alcun segno di tossicità nei ratti.

Non sono disponibili studi relativi al potenziale mutageno di fluorocolina (18F) cloruro. Non sono stati condotti studi sulla funzione riproduttiva negli animali.

Non sono stati condotti studi di mutagenicità né studi di cancerogenesi a lungo termine.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Cholscan: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Cholscan

Cholscan: interazioni

Nei pazienti sottoposti a terapia antiandrogenica, la necessità di esecuzione di una PET con CHOLSCAN deve essere specificamente documentata dall’aumento dei livelli sierici di PSA. Qualsiasi recente cambiamento terapeutico deve comportare la revisione dell’indicazione, prendendo in considerazione l’impatto previsto sulla gestione del paziente.

La colchicina e gli agenti antimitotici possono alterare la biodistribuzione di CHOLSCAN. È preferibile lasciare trascorrere almeno 48 ore dopo l’ultima somministrazione di colchicina e da

4 a 6 settimane dopo l’ultima somministrazione della chemioterapia, ciò in particolare per evitare falsi negativi. Se eseguita prima di tali intervalli temporali, l’indicazione clinica per la PET con fluorocolina (18F) cloruro deve essere accuratamente documentata.

La somministrazione di fattori che stimolano l’emopoiesi (CSF) aumenta l’assorbimento di fluorocolina (18F) cloruro nel midollo osseo e nella milza per diversi giorni. Ciò deve essere preso in considerazione per l’interpretazione delle immagini PET. Un intervallo di almeno 5 giorni tra il trattamento con CSF e la PET può ridurre tale interferenza.

La concomitante captazione della colina eventualmente presente nei prodotti alimentari, può influenzare la qualità delle immagini. Pertanto, prima della somministrazione di fluorocolina (18F) cloruro, i pazienti devono essere tenuti a digiuno per almeno 4 ore.


Cholscan: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Cholscan: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Gli effetti della fluorocolina (18F) cloruro sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari non sono stati studiati.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco