Citanest: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Citanest 3% con octapressin (Prilocaina + Felipressina): sicurezza e modo d’azione

Citanest 3% con octapressin (Prilocaina + Felipressina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Anestesie per infiltrazione, in cui non sia essenziale l’ischemia della zona ed anestesie di conduzione a scopo odontoiatrico.

Citanest 3% con octapressin: come funziona?

Ma come funziona Citanest 3% con octapressin? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Citanest 3% con octapressin

L’associazione di Citanest 3% con Octapressin consente di ottenere un effetto analgesico con notevole attività anestetica locale e rapida ischemia. Citanest 3% con Octapressin ha tempo di latenza, diffusione e profondità di anestesia sufficienti per la maggior parte degli interventi odontoiatrici. Nell’anestesia da infiltrazione la durata dell’effetto è più breve. Le caratteristiche precipue del preparato sono la buona tollerabilità e la proprietà localizzante della felipressina che aumenta l’effetto dell’anestesia locale senza causare vuoti di sangue in sede di iniezione. Questo rappresenta un ulteriore vantaggio, in quanto riduce l’incidenza di emorragie postume.

ATC: N01BB54 Anestetici locali


Citanest 3% con octapressin: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Citanest 3% con octapressin, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Citanest 3% con octapressin

La cinetica nell’uomo è molto rapida. Somministrato endovena alla dose di 200 mg scompare dopo 40 minuti e già dopo 15 minuti la quantità presente nel sangue è metà di quella massima raggiunta subito dopo l’iniezione. Il farmaco si distribuisce nei fluidi e nei tessuti dell’organismo e la sua emivita è di circa 1 ora e mezza. Entrato nel circolo viene rapidamente metabolizzato a livello epatico ed eliminato per via renale.


Citanest 3% con octapressin: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Citanest 3% con octapressin agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Citanest 3% con octapressin è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Citanest 3% con octapressin: dati sulla sicurezza

La DL50 del Citanest nel topo varia a seconda della concentrazione e della via di somministrazione, ad esempio per somministrazione s.c. al 4% la DL50 è di 0,82 g/kg , per via intraperitoneale al 2% è di 0,31 g/kg, per via endovenosa allo 0,25% è 0,062 g/kg. La DL50 di Octapressin nel topo è di 110 mg/kg. Dosi di 5 U.I. somministrate endovena nell’uomo provocano aumento della pressione arteriosa senza variazioni elettrocardiografiche (1 U.I.: = 0,0018 mg). In sede di applicazione Citanest, a dosi terapeutiche, non provoca fenomeni irritativi locali.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Citanest 3% con octapressin: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Citanest 3% con octapressin

Citanest 3% con octapressin: interazioni

Il prodotto deve essere usato con assoluta cautela in soggetti in corso di trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici.


Citanest 3% con octapressin: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Citanest 3% con octapressin: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Alle dosi consigliate il farmaco non influenza significativamente e per lungo tempo la capacità di attenzione.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco