Ellepalmiron: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ellepalmiron 2,5 mg/ml (Levometadone Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Ellepalmiron 2,5 mg/ml (Levometadone Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Terapia sostitutiva di mantenimento nella dipendenza da oppioidi negli adulti, in associazione con un adeguato supporto medico, sociale e psicosociale.

Ellepalmiron 2,5 mg/ml: come funziona?

Ma come funziona Ellepalmiron 2,5 mg/ml? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ellepalmiron 2,5 mg/ml

Categoria farmacoterapeutica: altri farmaci del sistema nervoso; farmaci usati nei disturbi da disassuefazione; farmaci usati nella dipendenza da oppioidi

Codice ATC: N07BC05

Il levometadone cloridrato è un oppioide di sintesi, un derivato basico del difenilmetano, strutturalmente derivato dalla morfina.

Il levometadone è l’enantiomero R(-) del metadone. L’enantiomero S(+) ha solamente 1/50 dell’effetto analgesico dell’enantiomero R(-). Gli effetti clinici del levometadone nel trattamento della dipendenza da oppiacei/oppioidi sono basati su due meccanismi: da un lato il levometadone, come oppioide agonista sintetico, che produce effetti simili a quelli della morfina sopprimendo i sintomi di astinenza nei soggetti dipendenti da oppiacei/oppioidi. Dall’altro lato, in funzione della dose e della durata della terapia di sostituzione, l’uso orale cronico del levometadone può portare a tolleranza che blocca gli effetti degli oppiacei somministrati per via parenterale percepiti soggettivamente come euforizzanti.

Nella terapia di sostituzione l’effetto inizia dopo 1-2 ore dalla somministrazione orale e in caso di singola somministrazione dura fra 6 e 8 ore. Dopo somministrazione ripetuta, come risultato dell’equilibrio farmacocinetico, la durata dell’effetto è prolungata fino a 22-48 ore, così che una sola somministrazione al giorno è sufficiente.

Il levometadone, essendo un oppioide agonista, induce una depressione respiratoria di lunga durata che raggiunge il suo picco dopo 4 ore e che può durare fino a 75 ore. Oltre ai tipici effetti degli oppioidi, quali sedazione, euforia e miosi, il levometadone ha altri effetti farmacologici come bradicardia, aumento della pressione sanguigna, broncocostrizione e effetto anti-diuretico. L’assunzione a lungo termine del levometadone provoca dipendenza, simile a quella da eroina e morfina.


Ellepalmiron 2,5 mg/ml: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ellepalmiron 2,5 mg/ml, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ellepalmiron 2,5 mg/ml

Assorbimento

Dopo somministrazione orale, il levometadone è assorbito rapidamente. La biodisponibilità assoluta dopo somministrazione orale è in media circa l’82%.

In caso di una dose orale giornaliera di 30 mg, la concentrazione plasmatica di levometadone allo stato stazionario è raggiunta in 4-5 giorni.

Distribuzione

La molecola ha un volume di distribuzione relativamente grande pari a 3-4 l/kg. Ciò significa che la molecola, fortemente lipofila, si accumula in quantità considerevoli nei tessuti periferici, nel grasso, nei muscoli e nella cute. Circa l’85% è legato alle proteine del siero, prevalentemente all’alfa-glicoproteina acida e all’albumina.

Biotrasformazione

Finora sono stati identificati 32 metaboliti del metadone. 2 metaboliti farmacologicamente attivi rappresentano solo il 2% della dose somministrata. Il metadone e i suoi metaboliti si accumulano principalmente in polmoni, fegato, reni, milza e muscoli.

Eliminazione

L’eliminazione del metadone e dei suoi metaboliti avviene nei reni e nella bile. L’eliminazione attraverso i reni, che dipende fortemente dal valore del pH, è la principale via in caso di alti dosaggi; in caso di somministrazioni che eccedono 160 mg, circa il 60% è escreto come metadone immodificato. Dal 10 al 45% della quantità totale rilevata è escreta nella bile.

L’emivita plasmatica terminale è soggetta a una considerevole variabilità individuale (tra 14 e 55 ore). Essa aumenta con la durata della terapia, negli anziani e in caso di malattie croniche del fegato.

Il levometadone non è dializzabile. Comunque, in caso di anuria, non c’è rischio di accumulo poichè in tal caso l’eliminazione avviene solamente attraverso le feci.

Popolazioni speciali

Il levometadone è escreto nel latte materno e passa la barriera placentare. La concentrazione nel sangue del cordone ombelicale è più bassa che la concentrazione plasmatica nella madre. Non esiste correlazione tra la concentrazione nel plasma materno/sangue del cordone ombelicale e i livelli trovati nel liquido amniotico.


Ellepalmiron 2,5 mg/ml: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ellepalmiron 2,5 mg/ml agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ellepalmiron 2,5 mg/ml è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ellepalmiron 2,5 mg/ml: dati sulla sicurezza

In caso di intossicazione acuta, la morte interviene a seguito di arresto respiratorio. I valori della

LD50 del levometadone dopo somministrazione endovenosa sono tra 13,6 e 28,7 mg/kg nel topo e 8,7 mg/kg nel ratto.

In studi preclinici, i principali organi bersaglio a seguito di somministrazione subcronica e cronica sono stati il sistema respiratorio (depressione respiratoria) e il fegato (aumento dei livelli plasmatici di SGTP, ipertrofia delle cellule epatiche, cambiamenti degli eosinofili citoplasmatici).

Potenziale mutageno e carcinogeno

Studi in-vitro e in-vivo con metadone hanno mostrato risultati contraddittori riguardo la mutagenicità ed evidenze di basso potenziale clastogenico. Attualmente, non può esserne dedotto un rischio per l’uso clinico. Studi a lungo termine su ratti e topi non hanno fornito prove di un potenziale carcinogenico.

Tossicità riproduttiva

Il levometadone non è stato studiato adeguatamente. Ai fini della valutazione, può essere fatto riferimento alle informazioni disponibili per il D,L metadone.

Nei ratti, la somministrazione per 5 giorni di una dose giornaliera di 20 mg/kg di metadone ha portato a perdita di peso della prostata, delle vescicole seminali e dei testicoli. Nella prole di maschi trattati con metadone (fino a 38 mg/kg al giorno) è stata osservato un aumento della mortalità neonatale (fino al 74%).

La prole di ratti femmina dipendenti da metadone ha mostrato un ritardo nella crescita cerebrale postnatale, minore peso corporeo e aumentata mortalità neonatale.

La somministrazione orale di metadone a ratti tra il giorno 14 e il giorno 19 di gestazione ha comportato una riduzione significativa dei livelli di testosterone nel sangue della prole maschile (l’antagonizzazione con naloxone è possibile).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ellepalmiron 2,5 mg/ml: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ellepalmiron 2,5 mg/ml

Ellepalmiron 2,5 mg/ml: interazioni

In caso di uso concomitante di levometadone con altri prodotti o sostanze medicinali, le seguenti interazioni devono essere considerate:

Un aumento dell’effetto depressivo sul sistema nervoso centrale e della depressione respiratoria può essere osservato nel caso di uso combinato di medicinali o altre sostanze quali:

Analgesici ad azione centrale (anche altri oppiodi)

Alcol

Derivati fenotiazinici

Barbiturici e altri farmaci ipnotici e narcotici rispettivamente

Antidepressivi triciclici

Medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali ad esse correlati: l’uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento combinato devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).

In caso di terapia con inibitori delle MAO entro 14 giorni prima dell’uso di oppioidi (petidina), sono stati riportati effetti sul sistema nervoso centrale, sulla respirazione e sulla circolazione associati con sintomi depressivi o eccitatori, tali da compromettere la vita. Tali reazioni non possono essere escluse con l’uso del levometadone.

Gli effetti del levometadone possono essere potenziati da principi attivi antiipertensivi quali:

Reserpina

Clonidina

Urapidil

Prazosina

Cimetidina

Antimicotici

Antiaritmici

Contraccettivi

Possono insorgere una diminuzione della concentrazione plasmatica di levometadone e una più breve durata di azione con medicinali e sostanze che aumentano il metabolismo enzimatico del levometadone nel fegato quali:

Carbamazepina

Fenobarbital

Fenitoina

Rifampicina

Flunitrazepam

Conseguentemente, questo può causare sintomi di astinenza.

In pazienti dipendenti da eroina o in pazienti in terapia di sostituzione con metadone, Pentazocina e Buprenorfina possono causare fenomeni di astinenza (vedere anche paragrafo 4.3). La Buprenorfina non deve essere somministrata prima di 20 ore dall’interruzione di Ellepalmiron.


Ellepalmiron 2,5 mg/ml: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ellepalmiron 2,5 mg/ml: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Ellepalmiron compromette la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari, in quanto può causare sonnolenza e ridurre la vigilanza.

I pazienti non devono guidare o usare macchinari mentre prendono Ellepalmiron. Il tempo dopo il quale tali attività possono essere riprese con sicurezza è estremamente dipendente dal paziente e deve essere deciso dal medico.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco