Evarrest: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Evarrest matrice sigillante (Fibrinogeno Umano + Trombina Umana): sicurezza e modo d’azione

Evarrest matrice sigillante (Fibrinogeno Umano + Trombina Umana) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento di sostegno negli adulti laddove le tecniche chirurgiche standard sono insufficienti (vedere ìl paragrafo 5.1):

– per il miglioramento dell’emostasi.

Evarrest matrice sigillante: come funziona?

Ma come funziona Evarrest matrice sigillante? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Evarrest matrice sigillante

Categoria farmacoterapeutica: antiemorragico, emostatico locale, codice ATC: B02BC30 Meccanismo d’azione

EVARREST contiene fibrinogeno umano e trombina umana come rivestimento secco sulla superficie di una matrice composita assorbibile. A contatto con i liquidi fisiologici, ad esempio sangue, linfa o soluzione fisiologica, i componenti del rivestimento si attivano e la reazione di fibrinogeno e trombina avvia l’ultima fase di coagulazione fisiologica del sangue. Il fibrinogeno viene convertito in monomeri di fibrina che si polimerizzano spontaneamente formando un coagulo di fibrina che mantiene ben salda la matrice alla superficie della ferita. Il fattore XIII endogeno catalizza quindi i legami a ponte tra i monomeri di fibrina, creando una solida rete di fibrina meccanicamente stabile con ottime proprietà adesive.

La matrice composita è costituita da poliglactina 910 e cellulosa rigenerata ossidata, un mezzo emostatico comunemente usato. La matrice fornisce sostegno fisico e una grande superficie per i componenti biologici, conferisce integrità meccanica intrinseca al prodotto e favorisce la formazione del coagulo. Il coagulo formatosi grazie a EVARREST si integra nella matrice; tale coagulo forma una barriera meccanica al sanguinamento e rinforza il sito della ferita. La normale guarigione sopravviene mentre la fibrina si degrada e il prodotto viene assorbito dal corpo; per l’assorbimento occorrono circa 8 settimane, come dimostrato nei modelli animali di roditori e suini.

Efficacia e sicurezza clinica

Sono stati condotti studi clinici a dimostrazione dell’emostasi nel sanguinamento leggero-moderato di tessuti molli su 141 soggetti (111 trattati con EVARREST e 30 con il controllo) sottoposti a intervento chirurgico addominale, retroperitoneale, pelvico e toracico (non cardiaco). Una successiva sperimentazione su 91 pazienti sottoposti a intervento addominale, retroperitoneale, pelvico e toracico (non cardiaco) (59 trattati con EVARREST e 32 con il controllo) ha dimostrato l’emostasi nei forti sanguinamenti dei tessuti molli. Due studi clinici con 206 pazienti sottoposti a chirurgia epatica (110 trattati con EVARREST e 96 con il controllo) hanno dimostrato l’efficacia emostatica nelle emorragie parenchimali persistenti.

È stato condotto uno studio clinico prospettico, randomizzato, controllato, con arruolamento di 156 pazienti (76 EVARREST, 80 pezze emostatiche) che ha dimostrato la sicurezza e l’efficacia emostatica di EVARREST come coadiuvante per il controllo del sanguinamento durante interventi di cardiochirurgia.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea per i medicinali ha rinviato l’obbligo di presentazione dei risultati degli studi con EVARREST in una o più serie di dati della popolazione pediatrica per il trattamento dell’emorragia derivante da un intervento chirurgico (per informazioni sull’uso pediatrico, vedere il paragrafo 4.2).


Evarrest matrice sigillante: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Evarrest matrice sigillante, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Evarrest matrice sigillante

EVARREST è destinato esclusivamente ad uso epilesionale. È controindicata la somministrazione intravascolare. Pertanto, sull’uomo non sono stati condotti studi farmacocinetici intravascolari.

Sono stati condotti studi sui conigli per valutare l’assorbimento e l’eliminazione della trombina quando applicata alla superficie recisa del fegato derivante da epatectomia parziale. Utilizzando 125I-trombina è stato dimostrato che si verifica un lento assorbimento di peptidi biologicamente inattivi causato dalla demolizione della trombina, raggiungendo un Cmax nel plasma dopo 6-8 ore. Alla Cmax, la concentrazione plasmatica ha rappresentato solo l’1-2 % della dose applicata.

I sigillanti/ emostatici composti da fibrina si metabolizzano nello stesso modo della fibrina endogena, tramite fibrinolisi e fagocitosi.

Dopo l’assorbimento dei componenti biologici, anche i componenti della matrice (poliglactina 910 e cellulosa rigenerata ossidata) vengono completamente assorbiti. Negli studi condotti su animali, EVARREST è stato assorbito entro 56 giorni quando usato alla dose clinica prevista.


Evarrest matrice sigillante: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Evarrest matrice sigillante agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Evarrest matrice sigillante è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Evarrest matrice sigillante: dati sulla sicurezza

L’efficacia emostatica di EVARREST è stata dimostrata in svariati modelli di animali determinando il tempo di emostasi e perdita di sangue post-trattamento, tra gli altri end point.

I dati non clinici sul componente della matrice non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi di citotossicità, sensibilizzazione, reattività intracutanea, tossicità sistemica acuta, pirogenicità mediata dal materiale, tossicità subcronica, genotossicità, impianto ed emocompatibilità.

Uno studio durato 90 giorni, condotto su dei ratti per valutare la tossicità sistemica subcronica e l’immunogenicità di EVARREST dopo l’impianto subcutaneo, ha dimostrato che non esistono segni di effetti tossici e non vi è alcuna evidenza di aumento dell’immunogenicità in relazione ai prodotti sigillanti composti da fibrina.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Evarrest matrice sigillante: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Evarrest matrice sigillante

Evarrest matrice sigillante: interazioni

Non sono stati condotti studi sulle interazioni.

Come i prodotti equivalenti o le soluzioni di trombina, il prodotto può essere denaturato dopo l’esposizione a soluzioni contenenti alcol, iodio o metalli pesanti (le soluzioni antisettiche, ad esempio). Tali sostanze devono essere rimosse nella massima misura possibile prima di applicare il prodotto.


Evarrest matrice sigillante: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Evarrest matrice sigillante: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco