Ginvapast: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ginvapast (Cetilpiridinio Cloruro + Procaina Cloridrato + Calcio Gluconato): sicurezza e modo d’azione

Ginvapast (Cetilpiridinio Cloruro + Procaina Cloridrato + Calcio Gluconato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Coadiuvante nel trattamento di gengiviti marginali semplici ed ulcerazioni a seguito di decubito protesico ( piaghe che compaiono nei punti di maggior compressione della protesi).

Ginvapast: come funziona?

Ma come funziona Ginvapast? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ginvapast

Il Cetilpiridinio cloruro quale disinfettante ammonico quaternario ha la possibilità di dissociarsi in anioni inattivi e cationi dotati di attività battericida su Gram positivi e Gram negativi.

Procaina cloridrato assicura al preparato una buona azione anestetica e viene poco assorbita dalle mucose.

Il Calcio gluconato svolge una blanda azione protettiva sulla mucosa orale.


Ginvapast: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ginvapast, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ginvapast

La Procaina cloridrato viene poco assorbita dalle mucose, mentre è assorbita rapidamente dopo somministrazione parenterale. L’ anestetico viene velocemente idrolizzato dalle colinesterasi plasmatiche ad acido p.aminobenzoico e a dietileaminoetanolo; una certa quantità di anestetico viene anche metabolizzata e livello epatico. L’azione della procaina cloridrato compare lentamente (2-5 minuti) e perdura solamente un’ora circa.


Ginvapast: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ginvapast agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ginvapast è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ginvapast: dati sulla sicurezza

Sul piano tossicologico GINVAPAST ed i suoi principi attivi sono stati saggiati per via orale nel topo e nel ratto con risultati di scarsa tossicità. Quindi si può escludere che l’accidentale ingestione di GINVAPAST possa costituire pericolo.

GINVAPAST somministrato per os per 28 giorni non ha provocato alcuna variazione ella curva di crescita della morfologia del sangue, dei parametri ematochimici dei valori delle transaminasi e dell’esame delle urine.

GINVAPAST non esercita alcun effetto sulla flora batterica saprofita.

Tossicità acuta: DL 50 nel topo e nel ratto per os >1500 mg/kg


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ginvapast: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ginvapast

Ginvapast: interazioni

Evitare l’uso contemporaneo di altri antisettici


Ginvapast: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ginvapast: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Nessuno

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco