Hydergina: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Hydergina (Diidroergotossina Mesilato): sicurezza e modo d’azione

Hydergina (Diidroergotossina Mesilato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Decadimento cognitivo di grado lieve da patologie di origine vascolare nell’anziano.

Hydergina: come funziona?

Ma come funziona Hydergina? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Hydergina

Categoria farmacoterapeutica: Vasodilatatore periferico, Codice ATC: C04AE01.

Studi su animale indicano che Hyergina modifica la neurotrasmissione cerebrale e vi è evidenza sia di un effetto stimolante sui recettori della dopamina e della serotonina, sia di un effetto bloccante ai siti alfa-adrenocettori. Hydergina migliora la funzionalità metabolica cerebrale compromessa, effetto che si riflette in modifiche dell’attività elettrica del cervello, specialmente nello spettro di potenza dell’elettroencefalogramma.

Questo effetto benefico sulla funzione cerebrale è stato confermato da studi sperimentali nell’uomo. E’ stato anche riscontrato che Hydergina accorcia il tempo di circolazione cerebrale.

Studi clinici controllati hanno riscontrato che Hydergina è efficace nel migliorare molti dei sintomi di deterioramento mentale, soprattutto quelli età-correlati nell’area della cura personale, socializzazione, stato emozionale e performance mentale.


Hydergina: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Hydergina, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Hydergina

Assorbimento

L’assorbimento di Hydergina dopo somministrazione orale è 25%. Le concentrazioni massime nel plasma vengono raggiunte dopo 0,5-1,5 ore. A causa dell’effetto di primo passaggio, la biodisponibilità è tra 5 e 12%.

Distribuzione

Il volume di distribuzione è 1100 L (circa 16 L/Kg) ed il legame alle proteine plasmatiche è 81%.

Biotrasformazione

Eliminazione

L’eliminazione è bifasica con un’emivita breve di 1,5-2,5 ore (fase alfa) ed una più lunga di 13-15 ore (fase beta). Hydergina è soprattutto eliminata con la bile nelle feci. L’eliminazione nelle urine ammonta al 2% del farmaco immodificato e dei suoi metaboliti ed a meno del 1% della sostanza immodificata da sola. La clearance totale è circa 1800 ml/min.

Caratteristiche in pazienti

In pazienti anziani le concentrazioni nel plasma sono un pò più alte che nei soggetti più giovani (in soggetti anziani sani la clearance plasmatica totale è ridotta di circa il 30% rispetto agli adulti più giovani e c’è un aumento di circa 2,5 volte nella biodisponibilità, probabilmente come risultato di un ridotto rapporto di estrazione.

In pazienti con alterata funzione renale una riduzione della dose è raramente necessaria poiché solo quantitativi limitati di farmaco e dei suoi metaboliti sono eliminati dai reni.


Hydergina: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Hydergina agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Hydergina è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Hydergina: dati sulla sicurezza

I dati preclinici di Hydergina – che si basano su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dose singola e ripetuta, genotossicità, mutagenicità, potenziale carcinogenico, tossicità sulla riproduzione o tolleranza locale – non rivelano particolari pericoli per gli esseri umani.

Gli effetti negli studi preclinici erano conseguenti solo ad esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto all’esposizione massima nell’essere umano, indicando scarsa rilevanza per l’utilizzo clinico.

Le reazioni avverse sono state osservate solo in studi preclinici ad alte dosi. Esse erano attribuite all’attività farmacodinamica di Hydergina o alla sensibilità specie-specifica degli animali testati.

Tossicità acuta

I valori di DL50 dopo iniezione singola intravenosa di diidroergotossina mesilato sono stati 180 mg/Kg nel topo; 86 mg/Kg nel ratto e 18,5 mg/Kg nel coniglio.

Tossicità subcronica e cronica

Hydergina è sprovvista di un potenziale specifico di tossicità acuta o cronica dopo somministrazione orale o parenterale. Non c’è tossicità organo-specifica. Gli eventi avversi, registrati ad alte dosi, sono stati attribuiti all’attività farmacodinamica di Hydergina o alla sensibilità specie-specifica degli animali testati. In generale, i derivati diidrogenati 9-10 dell’ergot sono meno tossici degli alcaloidi naturali ed esercitano un potenziale ridotto di vascostrizione ed embriotossicità.

Esistono sufficienti margini di sicurezza tra i livelli di non tossicità negli esperimenti animali e le dosi terapeutiche umane (circa 0,1 mg/Kg/die per os o 0,02 mg/Kg/die ev)

Potenziale mutageno e carcinogeno

Non c’è evidenza che Hydergina abbia un potenziale mutageno o carcinogeno.

Tossicità riproduttiva

Non c’è stata evidenza che Hydergina avesse un potenziale teratogeno nei ratti e nei conigli. In ratti trattati con 10 mg/Kg/die (circa 100 volte la dose orale terapeutica considerata per l’uomo) sono stati notati effetti borderline su animali della stessa covata. A 30 e 10 mg/Kg/die, sono stati notati tossicità materna ed effetti fetotossici come un ridotto aumento di peso della madre, un peso ridotto dei feti e un aumentato numero di feti con ossificazione ritardata.

È stato riscontrato che la diidroergotossina mesilato e gli alcaloidi diidrogenati 9-10 dell’ergot posseggono un piccolo potenziale di interferenza con lo sviluppo embrionale e fetale e ciò è correlato con il loro potenziale di vasocostrizione ridotto rispetto a quello degli alcaloidi insaturi dell’ergot.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Hydergina: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Hydergina

Hydergina: interazioni


Hydergina: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Hydergina: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Hydergina può causare capogiri, quindi bisogna porre cautela quando si guida o si utilizzano macchinari. Pazienti che hanno avuto capogiri non dovrebbero guidare o utilizzare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco