Lentaron: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Lentaron i.m. depot 250 mg (Formestan): sicurezza e modo d’azione

Lentaron i.m. depot 250 mg (Formestan) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento del tumore della mammella in stadio avanzato in donne in postmenopausa fisiologica, o indotta artificialmente.

Lentaron i.m. depot 250 mg: come funziona?

Ma come funziona Lentaron i.m. depot 250 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Lentaron i.m. depot 250 mg

Classe terapeutica

Inibitore steroideo dell’aromatasi (inibitore della sintesi degli estrogeni); agente antitumorale.

Effetti farmacodinamici

Nelle donne in postmenopausa gli estrogeni derivano principalmente dalla trasformazione degli androgeni surrenalici androstenedione e testosterone in estrone (E1 ) ed estradiolo (E2 ).

L’eliminazione degli effetti stimolatori estrogeno-mediati è un prerequisito per la successiva risposta tumorale nei casi in cui la crescita del tessuto tumorale dipenda dalla presenza di estrogeni.

La soppressione della sintesi estrogenica nei tessuti periferici e nel tessuto neoplastico stesso, non può essere ottenuta per via chirurgica ma può essere ottenuta attraverso l’inibizione specifica dell’enzima aromatasi, direttamente responsabile della produzione di estrone ed estradiolo dai precursori androgenici.

Il formestan è un derivato dell’androstenedione, ormone steroideo fisiologico. In condizioni fisiologiche questo inibisce competitivamente l’enzima aromatasi producendo una riduzione clinicamente notevole della sintesi di estrogeni in tutti i tessuti dove sono prodotti. Gli effetti antitumorali sono perciò secondari al loro effetto primario.

Gli studi clinici indicano che il grado di risposta alla terapia, come con altre terapie endocrine, è più alta nelle pazienti nelle quali lo stato recettoriale del tessuto tumorale è positivo che in quelle pazienti in cui questo parametro sia negativo.

Lentaron i.m. Depot 250 mg è altamente specifico nell’inibire l’attività dell’aromatasi.

Il suo impiego non ha determinato alterazioni della steroidogenesi surrenalica e neppure modificazioni, al di fuori del range di normalità, dei livelli plasmatici di cortisolo, 11-desossicortisolo, 17-idrossiprogesterone e deidroepiandrostenedione solfato. Non è perciò necessaria la terapia sostitutiva con cortisolo.

I livelli plasmatici dei precursori androgenici androstenedione, testosterone o diidrotestosterone non sono modificati da Lentaron i.m. Depot 250 mg indicando che il blocco della sintesi estrogenica non porta ad accumulo di precursori androgenici.

I livelli plasmatici delle proteine che legano gli ormoni sessuali (SHBG) risultano leggermente diminuiti anche se non in modo significativo. Questo può essere un indice della presenza di una debole attività androgenica di Lentaron i.m. Depot 250 mg, sebbene non siano stati osservati effetti androgenici di rilevanza clinica.


Lentaron i.m. depot 250 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Lentaron i.m. depot 250 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Lentaron i.m. depot 250 mg

La somministrazione i.m. di Lentaron Depot 250 mg dà luogo alla formazione di un deposito caratterizzato da un lento rilascio di formestan nella circolazione sistemica.

Assorbimento

Dopo una dose singola di 250 e 500 mg a pazienti in postmenopausa con cancro della mammella, le massime concentrazioni del farmaco (10-18 ng/ml) sono raggiunte in media tra 30 e 48 ore. Dopo una caduta relativamente rapida, tra 2 e 4 giorni, il formestan è eliminato dal plasma con una apparente emivita di 5-6 giorni.

L’aumento dose-proporzionale dei valori medi della AUC (0-14 giorni) suggerisce una cinetica lineare nel range di dose tra 250 mg e 500 mg, ma entrambe le dosi dimostrano effetti endocrini paragonabili. Dopo una dose singola i.m. di 250 mg e 500 mg, i livelli plasmatici di formestane erano ancora misurabili rispettivamente al giomo 14 e al giomo 28, ma non erano più rilevabili dopo 2 mesi.

Subito dopo somministrazione ripetuta i.m. di 250 mg e 500 mg ogni 2 settimane, le concentrazioni plasmatiche allo "steady state" di formestan sono raggiunte dopo la quarta dose. Con la dose raccomandata di 250 mg i.m. ogni quindici giorni, è possibile un trattamento continuo senza accumulo. Il farmaco non induce né inibisce il suo stesso metabolismo.

Una valutazione dell’entità della captazione sistemica (o della biodisponibilità assoluta) non è stato possibile a causa della scarsa solubilità del formestan nel mezzo acquoso.

Assumendo che il plasma sia l’unico vettore del formestan sistemicamente disponibile, una stima preliminare della captazione sistemica, che è basata sulla clearance epatica, oscilla tra il 20% e il 25% della dose somministrata per via i.m. in 14 giorni.

Distribuzione

Il legame del formestan con le proteine seriche è stato studiato in vitro con la tecnica della dialisi all’equilibrio in un range di concentrazioni (0,4-100 ng/ml) che è relativo ai livelli plasmatici osservati dopo la somministrazione di dosi terapeutiche. Il grado di legame alle proteine oscilla tra 82% e 86% e, nel range di valori esaminati, è indipendente dalla concentrazione del farmaco.

Metabolismo

Sono disponibili informazioni limitate sul metabolismo di Lentaron. La maggiore via di eliminazione di Lentaron e dei suoi metaboliti sembra essere la coniugazione; meno dell’1% della dose viene infatti escreta immodificata nelle urine.

Si è tentata l’identificazione di metaboliti di fase I, sebbene non siano ancora disponibili dati sufficienti.

È noto comunque che la sostanza madre e i metaboliti sono presenti nelle urine quasi esclusivamente come composti glicuronati.

Eliminazione

Come dimostrato da studi in cui il farmaco è stato somministrato per via orale, il maggior metabolita plasmatico e urinario del formestan è il 4-idrossiglicuronide, composto farmacologicamente inattivo.


Lentaron i.m. depot 250 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Lentaron i.m. depot 250 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Lentaron i.m. depot 250 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Lentaron i.m. depot 250 mg: dati sulla sicurezza

Tossicità acuta

Gli studi di tossicità dopo somministrazione di una dose singola sono stati effettuati nel topo e nel ratto.

Lentaron è stato somministrato per via intraperitoneale alla più alta dose tecnicamente possibile, corrispondente a 600 volte la dose terapeutica. Lentaron ha mostrato scarsa tossicità negli studi di tossicità acuta (DL50 ).

Negli studi dove Lentaron è stato somministrato per via sottocutanea a topi e ratti, a dosi 600 volte superiori a quelle terapeutiche, i rilievi di tossicità si limitavano a riscontri di intolleranza in sede di iniezione.

Tossicità ripetuta

Sono stati effettuati studi di tossicità ripetuta ad 1 e 6 mesi nel ratto e nel cane.

Gli studi sono stati condotti utilizzando dosi di Lentaron superiori alla dose terapeutica fino a 400 volte nel ratto e fino a 6 volte superiori nel cane; non sono stati osservati rilievi tossicologici significativi, eccetto gli effetti farmacologici sulla funzione riproduttiva ed irritazione locale e infiammazione nel sito di iniezione.

In entrambe le specie, gli effetti osservati erano quelli attesi, vale a dire una riduzione dei livelli degli estrogeni circolanti, con conseguente variazione di peso degli organi riproduttivi sia negli animali maschi sia nelle femmine.

Tossicità riproduttiva

Durante l’organogenensi alle ratte gravide sono state somministrate dosi orali di Lentaron fino a 200 volte superiori alle dosi terapeutiche e fino a 100 volte superiori nei conigli femmine gravidi.

Se si esclude una riduzione del peso corporeo alle più alte dosi impiegate (1000 e 500 mg/kg rispettivamente), non sono stati evidenziati effetti teratogenici, embriotossici o tossicità fetale.

Da notare che la via di somministrazione orale non riflette l’uso clinico di Lentaron; oltre a ciò l’uso di Lentaron è controindicato nelle donne in età fertile.

Mutagenensi

Il potenziale mutageno di Lentaron è stato valutato in 4 test in vitro e in 3 test in vivo.

Non si è evidenziato alcun effetto genotossico.

Carcinogenesi

Non sono stati effettuati studi di carcinogenesi con Lentaron.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Lentaron i.m. depot 250 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Lentaron i.m. depot 250 mg

Lentaron i.m. depot 250 mg: interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione farmacologica.

Non esistono informazioni a riguardo dell’uso di Lentaron i.m. Depot 250 mg in combinazione con altri farmaci antitumorali.

In una paziente che contemporaneamente assumeva fenitoina si è verificato un caso di ipertricosi facciale.


Lentaron i.m. depot 250 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Lentaron i.m. depot 250 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Bisogna fare attenzione quando si guida o si usano macchine a causa dei possibili effetti collaterali quali capogiri, sonnolenza o letargia.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco