Loramyc: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive (Miconazolo): sicurezza e modo d’azione

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive (Miconazolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento della candida orofaringea (OPC) in pazienti immunodepressi (vedere paragrafo 5.1).

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: come funziona?

Ma come funziona Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive

Categoria farmacoterapeutica: Antinfettivi e antisettici per il trattamento orale locale

Codice ATC: A01AB09

Meccanismo di azione

Microbiologia:

Il miconazolo mostra ampio spettro di attività antifungina contro le specie di

Candida compresa C. albicans, e anche la specie non-albicans come

C. glabrata, C. krusei, C. parapsilosi, C. tropicalis, e C. pseudotropicalis.

Il miconazolo mostra anche attività antibatteriche contro i batteri gram positivi (compreso Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus e Erysipelothrix insidiosa).

Le specie di Candida che molto spesso si sviluppano in candidiasi orali (C. albicans, C. glabrata, C. krusei and C. tropicalis) sono sensibili al miconazolo. Nella maggior parte degli studi recenti, la concentrazione minima inibente (MIC) di miconazolo variava da 0,03 a 1 mcg /mL per C. albicans e da 0,03 a 4 mcg/mL per C. non-albicans, inclusi C.glabrata e C. krusei, che sono intrinsecamente resistenti al fluconazolo.

Negli studi clinici condotti su pazienti HIV positivi, la Candida albicans è risultata la specie più diffusa (87,5%). Nei pazienti con tumore della testa e del collo, tra i 321 ceppi identificati al basale, la Candida albicans ha rappresentato il 62,6% dei ceppi isolati e la Candida non-albicans il 37,4% [tra cui C tropicalis (30,8%), C. krusei (22,5%) e C. glabrata (10,8%)].

L’MIC90 di miconazolo per i ceppi clinici isolati di Candida (C. albicans 87,5%, C. tropicalis 8% e C. parapsilosis 2,1%), tratto da uno studio clinico condotto su 577 pazienti HIV positivi, è pari a 0,25 mg/mL prima del trattamento. Dopo 14 giorni di trattamento, non è stata rilevata alcuna resistenza al miconazolo.

Resistenza ai farmaci

Nelle specie di Candida possono verificarsi fenomeni di resistenza clinicamente rilevanti ai triazoli utilizzati per via sistemica. La resistenza è determinata da meccanismi multipli, principalmente variazioni di aminoacidi e/o della regolazione dell’enzima bersaglio e di una varietà di proteine delle pompe di efflusso. Di frequente, meccanismi multipli coesistono nello stesso isolato. Una resistenza crociata tra gli azoli non è completa, nemmeno all’interno della sottoclasse triazolo. Il rinvenimento di resistenza crociata dipende da una serie di fattori tra cui le specie valutate, la loro storia clinica, i composti azolici particolari confrontati e il tipo di test di sensibilità eseguito.

Breakpoint di resistenza, che correlano potenza in vitro con efficacia clinica, non sono stati stabiliti per il miconazolo.

Nella letteratura medica non è stata segnalata alcuna resistenza primaria delle specie di Candida al miconazolo, un farmaco azolico appartenente alla classe imidazolo, e la resistenza acquisita al miconazolo è stata solo raramente descritta, anche nei pazienti trattati ripetutamente. In esperimenti in vitro con 150 ceppi clinici recenti, l’esposizione ripetuta al miconazolo non ha indotto la resistenza tra specie di Candida sensibili o resistenti al triazolico. Tuttavia, è stato osservato un significativo aumento della MIC di miconazolo in 2/6 ceppi di Candida spp. anche se la MIC è rimasto inferiore a 0,5 mg/mL.

Pertanto non è da escludere l’insorgenza di ceppi resistenti al miconazolo dopo l’esposizione ripetuta a trattamenti antifungini.

Esperienza Clinica

In uno studio comparativo, randomizzato, in doppio cieco, condotto in pazienti con tumore della testa e del collo e sottoposti a radioterapia (tutti i pazienti presentavano mucosite, infiammazione buccale o eritema, e il 96% presentava un ridotto flusso salivare), il tasso di risposta dopo 14 giorni e il tasso di

recidiva al giorno 60 nei pazienti con risposta clinica completa (assenza di lesioni orali) sono stati:

Loramyc 50 mg Miconazolo gel
Popolazione mITT
Tasso di risposta clinica completa
Differenza di trattamento (CI del 95%)
Tasso di recidiva al giorno 60 (CI del 95%)
N=141
52,48%
N=141
45,39%
+7,09 (-19,0; 4,8)
21,62%
(13,79; 32,31)
17,19%
(9,92; 28,27)
Popolazione PP
Tasso di risposta clinica completa
Differenza di trattamento (CI del 95%)
Tasso di recidiva al giorno 60 (CI del 95% )
N=107
53,27%
N=106
51,89%
+1,38 (-15,1; 12,3)
24,56
(15,26; 37,17)
14.55
(7,62; 26,22)

In uno studio comparativo, randomizzato, in doppio cieco, e controllato verso placebo, condotto su pazienti HIV positivi, il tasso di guarigione clinica (assenza di segni e sintomi di OPC) dopo 14 giorni di trattamento (tra giorno 17 e giorno 22) e il tasso di recidiva al giorno 35 sono stati i seguenti:

Loramyc 50 mg Clotrimazolo pastiglie 10 mg
Popolazione ITT N=290 N=287
Tasso di guarigione clinica 60,7% 65,2%
Differenza di trattamento (CI del 95%)
Tasso di recidiva al giorno 35 (CI del 95%)
-4,5 (-12,4; 3,4)
27,9%
(21,3; 35,2)
28,1%
(21,8; 35,2)
Popolazione PP
Tasso di guarigione clinica Differenza di trattamento
(CI del 95%)
Tasso di recidiva al giorno D35
(CI del 95%)
N=240
68,3%
N=236
74,2%
-5,9 (-14,0; 2,2)
26,9%
(20,2; 34,4)
27,6%
(21,1; 34,9)

In uno studio non comparativo in aperto condotto su 25 pazienti HIV positivi trattati con LORAMYC, il tasso di risposta al giorno 14 è stato dell’84% (95% CI: 63,9, 95,5) e il tasso di recidiva al giorno 45 è stato del 38,5% (CI del 95%: 13,8; 68,4) nei pazienti con guarigione clinica (nessun segno, nessun sintomo di OPC).

4

4

I pazienti HIV positivi inclusi negli studi clinici erano marcatamente immunocompromessi. Oltre il 50% presentava una conta CD + <250/mm3 e il 5% presentava una conta CD + <50/mm3 e un’elevata carica virale (117.000 copie/mL).

Complessivamente, negli studi clinici, il 94,3% delle compresse LORAMYC hanno aderito alla gengiva per più di 6 ore.


Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive

La biodisponibilità orale del miconazolo è bassa (25-30%) poiché il miconazolo è scarsamente assorbito nel tratto gastrointestinale. La maggior parte del miconazolo assorbito è metabolizzata dal fegato. Meno dell’1% della dose somministrata si trova invariata nell’urina.

In caso di danni renali la farmacocinetica del micozonalo non è influenzata in modo importante. Non vi sono metaboliti attivi e l’emivita terminale è di circa 20 ore.

La dose singola di LORAMYC che contiene 50 mg di miconazolo, somministrata a volontari sani, fornisce una concentrazione salivare massima di 15 ?g/mL 7

ore dopo l’applicazione della compressa con un’area sotto la curva (AUC0-24h) di 55,23 µg.h/mL.

Dopo l’applicazione di una singola compressa da 50 mg di LORAMYC, le concentrazioni salivari di miconazolo superiori a 1 ?g/mL (limite superiore del valore di MIC per ceppi di C. albicans) sono state raggiunte entro 1 ora e hanno avuto una durata media di 13 ore.

Le concentrazioni plasmatiche di miconazolo non erano rilevabili (limite di quantificazione: 0,4 µg/mL) nella maggior parte dei volontari sani, confermando lo scarso assorbimento del miconazolo attraverso la mucosa orale o nel tratto gastrointestinale dopo aver ingerito la saliva.

Dopo 7 giorni di trattamento nei pazienti, le concentrazioni plasmatiche di miconazolo non erano rilevabili (limite di quantificazione: 0,2 ng/mL) nel 21,5% dei pazienti e trascurabili (inferiore a 10 ng/mL) in oltre il 90% dei pazienti.


Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: dati sulla sicurezza

Negli studi tossicologici dopo somministrazione per dose singola e ripetuta e negli studi dello sviluppo pre- e postnatale, sono stati osservati effetti tossici su animali (topi, ratti, conigli, cani) a dosi da 30 a 900 volte superiori la massima dose raccomandata nell’uomo (0,7 mg/kg). Negli studi di tossicità della riproduzione sono stati osservati effetti embriotossici ma non effetti teratogenici del miconazolo.

Studi convenzionali di genotossicità (Ames, aberrazione cromosomica, micronucleo) non hanno rivelato alcuna potenziale genotossicità.

Studi sulla tolleranza locale (mucosa giugulare di criceti e sensibilizzazione LLNA nei topi) non hanno mostrato alcuna tossicità.

Non sono stati condotti studi di carcinogenesi con il miconazolo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: interazioni

Uso concomitante controindicato:

Anticoagulanti orali

Sanguinamento imprevedibile che può eventualmente essere grave.

Cisapride

Aumentato rischio di aritmia ventricolare, ad es: torsione di punta.

Pimozide

Aumentato rischio di aritmia ventricolare, ad es: torsione di punta.

Alcaloidi dell’ergot: ergotamina, diidroergotamina Rischio di ergotismo con necrosi delle estremità.

Sulfonammidi ipoglicemizzanti

Possibile verificarsi di sintomi di ipoglicemia, anche coma.

Uso concomitante non raccomandato:

Alofantrina

Aumentato rischio di aritmia ventricolare, ad es: torsione di punta

Uso concomitante

che richiede precauzioni per l’uso:

Fenitoina (e fosfenitoina per estrapolazione)

Aumentate concentrazioni plasmatiche di fenitoina che possono raggiungere livelli tossici a causa di una inibizione del metabolismo epatico della fenitoina.

Si raccomanda un rigoroso monitoraggio clinico.


Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Loramyc 50 mg compresse buccali muco-adesive: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati eseguiti studi sugli effetti di LORAMYC sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia, è noto che il miconazolo non influenza l’attenzione o la capacità di guida.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco