Pneumopent: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pneumopent (Pentamidina Isetionato): sicurezza e modo d’azione

Pneumopent (Pentamidina Isetionato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Prevenzione della polmonite da Pneumocystis carinii (PCP) in pazienti immunodeficienti ad alto rischio.

Pneumopent: come funziona?

Ma come funziona Pneumopent? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pneumopent

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Pneumopent: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pneumopent, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pneumopent

Perché sia efficace la pentamidina deve essere somministrata per via parenterale o topica bronchiale in quanto essa è poco assorbita a livello gastroenterico.

La sostanza viene escreta a livello renale e biliare senza subire metabolizzazione. Il farmaco si deposita in larga parte nei tessuti e quindi il volume apparente di distribuzione è molto elevato. L’emivita di distribuzione iniziale è breve ma l’emivita di eliminazione è elevata.

L’eliminazione urinaria è prolungata protraendosi fino ad otto settimane dopo la somministrazione endovenosa.

La rapida distribuzione tessutale e la duplice via di eliminazione renale e biliare fanno si che i livelli ematici di pentamidina rimangano nella norma dopo prolungata somministrazione endovenosa di dosi terapeutiche convenzionali anche nei pazienti con danno renale nei quali perciò la somministrazione non risulta controindicata.

L’accumulo nei vari distretti tessutali è dipendente dalla via di somministrazione e da un certo grado di ridistribuzione secondaria.

La somministrazione endovenosa comporta un accumulo a livello epatico, surrenalico, splenico con una lenta ridistribuzione secondaria polmonare. Viceversa, somministrazioni acute per via topica bronchiale nei ratti inducono alte concentrazioni polmonari e concentrazioni trascurabili a livello epatico e renale, a meno di elevati dosaggi.

Circa il 6% della dose inalata è trattenuta a livello polmonare di cui circa il 33% viene eliminato nei primi 2 giorni; il rimanente 66% ha invece una emivita polmonare di 36 giorni, indicativo di un avvenuto legame tessutale.

Dopo ripetute somministrazioni per via inalatoria si è evidenziato un certo accumulo della sostanza anche a livello epatico e renale ma i livelli polmonari rimangono sempre molto più elevati così che dopo 4 giorni di terapia inalatoria le concentrazioni polmonari sono quasi il doppio di quelle ottenute con somministrazioni endovenose di dosi 10 volte più elevate nello stesso periodo di tempo.


Pneumopent: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pneumopent agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pneumopent è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pneumopent: dati sulla sicurezza

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Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pneumopent: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pneumopent

Pneumopent: interazioni

Non conosciute. La somministrazione contemporanea della pentamidina con ACE inibitori e beta bloccanti può aumentare l’incidenza della tosse e della broncocostrizione soprattutto in soggetti asmatici.


Pneumopent: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pneumopent: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare né sull’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco