Resilient: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp (Litio Solfato): sicurezza e modo d’azione

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp (Litio Solfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Profilassi delle recidive del disturbo bipolare e di episodi depressivi maggiori. Trattamento di episodi maniacali, in combinazione con antipsicotici quando indicato.

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: come funziona?

Ma come funziona Resilient 100 Cpr 83 mg Rp? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Resilient 100 Cpr 83 mg Rp

Categoria farmacoterapeutica: Psicolettici; antipsicotici; litio Codice ATC: N05A N01

Gli ioni litio possiedono numerosi effetti sulla distribuzione degli elettroliti, sul metabolismo intermedio e sulla regolazione ormonale. Tuttavia, non è ancora stato stabilito a quale di questi effetti sia ascrivibile l’effetto terapeutico del litio. I meccanismi di azione ipotizzati includono un effetto sulle membrane delle cellule nervose e di conseguenza sul rilascio di neurotrasmettitori, e un effetto sulle concentrazioni di aminoacidi nel metabolismo cerebrale. Nel SNC, il litio a concentrazioni terapeutiche previene il rilascio di noradrenalina e dopamina indotto dalla depolarizzazione e dipende dalla presenza di calcio. Inoltre produce una lieve inibizione della ricaptazione e dunque un aumento dell’inattivazione di queste catecolamine.


Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Resilient 100 Cpr 83 mg Rp, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Resilient 100 Cpr 83 mg Rp

Assorbimento:

La biodisponibilità del principio attivo, litio solfato, dalla compressa RESILIENT a rilascio prolungato è dell’80-90%.

Dopo la somministrazione orale, il litio solfato viene assorbito quasi completamente dal tratto gastrointestinale entro 8 ore.

Distribuzione:

Il picco sierico successivo alla somministrazione della formulazione a rilascio prolungato viene raggiunto all’incirca dopo 4 ore. Durante il trattamento a lungo termine, si raggiungono livelli sierici stabili di litio dopo 5-7 giorni. La capacità degli ioni litio di penetrare nelle cellule è pari a quella del sodio, ma la loro minore affinità per le pompe ioniche fa sì che essi vengano trasportati fuori dalla cellula più lentamente. La concentrazione nel liquido cefalorachidiano è pari al 50% della concentrazione sierica del litio. Gli ioni litio non si legano alle proteine plasmatiche.

Eliminazione:

L’emivita plasmatica media è pari a circa 24 ore, ma è soggetta a notevole variabilità in funzione di apporto di sodio, funzionalità renale ed età.

Dopo la somministrazione di una singola dose a pazienti con funzionalità renale normale, si sono osservate un’emivita iniziale compresa tra 0,8 e 1,2 ore, e un’emivita finale compresa tra 20 e 27 ore.

L’eliminazione avviene per il 95% attraverso le urine. L’80% di una dose viene riassorbita attraverso i tubuli, così che la clearance del litio è pari a circa il 20% della clearance della creatinina. Il tasso di riassorbimento attraverso i tubuli renali dipende dal contenuto di sodio nell’urina. La carenza di sodio determina una massiccia ritenzione di ioni litio, e la escrezione di ioni litio è leggermente aumentata in caso di concentrazioni di sodio elevate.


Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Resilient 100 Cpr 83 mg Rp agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Resilient 100 Cpr 83 mg Rp è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: dati sulla sicurezza

Il litio solfato ha un indice terapeutico ristretto. Le manifestazioni precoci di intossicazione si verificano generalmente a livelli sierici compresi tra 1,5 e 2,0 mmol/l.

Studi di tossicità subcronica e cronica condotti con altri sali di litio su animali di laboratorio hanno evidenziato disfunzioni tiroidee e un ingrossamento della tiroide, nonché disfunzioni renali e del sistema nervoso centrale.

Studi condotti sugli animali hanno evidenziato la tossicità riproduttiva e il potenziale teratogeno del litio. Studi condotti su ratti, topi e maiali hanno mostrato un aumento dei riassorbimenti intrauterini, dimensioni più piccole della cucciolata e ridotta sopravvivenza post-natale, oltre a malformazioni ossee osservate in ratti e topi.

I composti a base di litio possono indurre mutazioni cromosomiche a dosi citotossiche elevate in vitro e in vivo negli animali di laboratorio. È poco probabile che questi effetti si manifestino in condizioni normali di esposizione clinica.

Non è stato stabilito il potenziale cancerogeno del litio.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Resilient 100 Cpr 83 mg Rp

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: interazioni

Dato che il litio può interagire con numerosi altri medicinali, è necessario porre particolare cautela in caso di co-somministrazione di altri medicinali, in particolare quelli di seguito riportati (per queste combinazioni è necessario un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio ed eventualmente un aggiustamento del dosaggio):

Interazioni con medicinali che aumentano i livelli di litio

La co-somministrazione di uno dei seguenti medicinali aumenta i livelli sierici di litio e può portare a una tossicità da litio:

Diuretici tiazidici, diuretici risparmiatori di potassio e diuretici dell’ansa:

Aumento dei livelli sierici di litio a causa della riduzione della clearance renale del litio.

I diuretici tiazidici mostrano un effetto antidiuretico paradossale che può portare a ritenzione idrica e ad intossicazione da litio.

Metronidazolo, antiinfiammatori non steroidei (ad esempio diclofenac, indometacina) compresi gli inibitori selettivi della COX-2 (ad esempio celecoxib), ACE inibitori (ad esempio captopril, enalapril), antagonisti del recettore dell’angiotensina II, beta-bloccanti:

L’aumento della litemia può portare a tossicità da litio. Vedere paragrafo 4.4.

L’aggiunta di un beta-bloccante (ad esempio propranololo), che può aiutare a controllare i tremori frequentemente osservati durante il trattamento con litio, può anche mascherare l’insorgenza di tremori fini, un segno dell’intossicazione da litio.

Interazioni con medicinali che riducono i livelli di litio

La co-somministrazione di uno dei seguenti medicinali può determinare una riduzione dei livelli sierici di litio a causa di un aumento della secrezione di litio:

Urea, xantine (ad esempio farmaci antiasmatici contenenti teofillina; medicinali che favoriscono la circolazione del sangue, come pentossifillina, xantinolo nicotinato), agenti alcalinizzanti (come il sodio bicarbonato NaHCO3) e calcitonina:

Riduzione dei livelli sierici di litio a causa dell’aumento dell’escrezione di litio.

Diuretici osmotici, inibitori dell’anidrasi carbonica, compresi acetazolamide, dorzolamide e brinzolamide:

Riduzione dei livelli sierici di litio.

Interazione con medicinali che causano neurotossicità

La co-somministrazione di uno dei seguenti medicinali può portare a neurotossicità:

Farmaci antiepilettici (come fenitoina); metildopa; antidepressivi triciclici (ad esempio imipramina): Aumento dei livelli sierici di litio con rischio di neurotossicità. Nei pazienti con suscettibilità latente alle convulsioni, la combinazione di litio con imipramina deve essere utilizzata con cautela a causa del rischio di episodi convulsivi.

Antipsicotici (come aloperidolo, tioridazina, clozapina):

Aumento dell’incidenza di effetti indesiderati. I medici e i pazienti devono prestare attenzione all’eventuale insorgenza di reazioni avverse agli antipsicotici, in particolare se assunti ad alte dosi. La co- somministrazione di antipsicotici e litio può aumentare il rischio di sviluppare la sindrome neurolettica maligna, potenzialmente fatale. In rari casi, a seguito del trattamento combinato con litio e antipsicotici, si è verificata un’encefalopatia con sintomi simili alla sindrome neurolettica maligna, caratterizzata da debolezza, letargia, febbre, tremori, confusione, delirio, convulsioni e un aumento dell’incidenza di sintomi motori extrapiramidali, leucocitosi ed innalzamento degli enzimi sierici. In circostanze particolari, tale sindrome ha portato a danni cerebrali irreversibili.

A causa della possibile relazione causale che si verifica in questi casi, i pazienti ai quali viene somministrata una terapia combinata con litio e antipsicotici devono essere attentamente monitorati e ai primi segni di neurotossicità deve essere immediatamente sospesa l’assunzione di entrambi i medicinali.

Medicinali che possono interferire con il metabolismo della serotonina (inibitori delle MAO, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, agonisti della 5-HT):

Sono stati descritti casi di sindrome serotoninergica (compromissione dello stato di coscienza, irrequietezza, spasmi muscolari, iperriflessia, sudorazione, brividi e tremori). In caso di insorgenza di tale patologia si deve interrompere l’assunzione di qualsiasi medicinale e predisporre la gestione clinica in unità di terapia intensiva.

Calcio-antagonisti (come diltiazem e verapamil):

Aumento della tossicità da litio. Il livello di litio deve pertanto essere mantenuto al livello più basso del range terapeutico.

Altre interazioni

Particolare attenzione deve essere osservata in caso di co-somministrazione di medicinali che prolungano l’intervallo QT, quali gli antiaritmici di Classe IA (chinidina, disopiramide) o di Classe III (amiodarone, sotalolo), cisapride, antibiotici come l’eritromicina, antipsicotici come tioridazina o amisulpride.

Agenti bloccanti neuromuscolari:

Il litio ne prolunga l’effetto (vedere nota precauzìonale al paragrafo 4.4).

Ioduro di potassio:

Aumento del potenziale effetto goitrogenico del litio.

Tetracicline:

Sono stati descritti sia aumento che riduzione dei livelli sierici di litio.

Alcool:

L’alcool può influire sul rilascio del principio attivo di RESILIENT; l’assunzione concomitante deve essere evitata.


Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Resilient 100 Cpr 83 mg Rp: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Anche se assunto secondo le modalità previste, RESILIENT può alterare lo stato di vigilanza al punto da compromettere la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. L’assunzione contemporanea di alcool accentua questi effetti.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco