Tresiba: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch (Insulina Degludec): sicurezza e modo d’azione

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch (Insulina Degludec) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento del diabete mellito in adulti, adolescenti e bambini dall’età di 1 anno.

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: come funziona?

Ma come funziona Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch

Categoria farmacoterapeutica: farmaci usati per il diabete. Insuline e analoghi per uso iniettabile, ad azione prolungata.

Codice ATC: A10AE06.

Meccanismo d’azione

L’insulina degludec si lega specificamente al recettore dell’insulina umana e induce gli stessi effetti farmacologici dell’insulina umana.

L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina è dovuto alla captazione facilitata del glucosio conseguente al legame dell’insulina con i recettori presenti sulle cellule muscolari e adipose e la simultanea inibizione del rilascio del glucosio dal fegato.

Effetti farmacodinamici

Tasso di infusione del glucosio (mg/(kg*min))

Tresiba è un’insulina basale che forma multi-esameri solubili quando viene iniettato per via sottocutanea, determinando un deposito da cui l’insulina degludec viene assorbita continuamente e lentamente nella circolazione portando a un effetto ipoglicemizzante uniforme e stabile di Tresiba (vedere Fìgura 1). Durante un periodo di 24 ore con trattamento una volta al giorno, l’effetto ipoglicemizzante di Tresiba, contrariamente all’insulina glargine, era distribuito in modo uniforme tra le prime e le seconde 12 ore (AUCGIR,0-12h,SS/AUCGIR,totale,SS = 0,5)

Figura 1 Profili del tasso di infusione del glucosio, smoothed, steady state – Profili medi 0-24 ore

– IDeg 100 unità/mL 0,6 unità/kg – Sperimentazione 1987

La durata di azione di Tresiba supera le 42 ore nell’intervallo posologico terapeutico. Lo steady state si raggiunge dopo 2-3 giorni dalla somministrazione della dose.

L’azione ipoglicemizzante dell’insulina degludec allo steady state mostra una variabilità da giorno a giorno quattro volte inferiore in termini di coefficienti di variazione (CV) per l’effetto ipoglicemizzante in 0-24 ore (AUCGIR,?,SS) e 2-24 ore (AUCGIR2-24h,SS) rispetto all’insulina glargine, vedere Tabella 1.

Tabella 1 Variabilità intra-paziente da giorno a giorno dell’effetto ipoglicemizzante di Tresiba e dell’insulina glargine allo steady state in pazienti con diabete mellito di tipo 1

Insulina degludec (N26) (CV%) Insulina glargine (N27) (CV%)
Variabilità da giorno a giorno dell’effetto ipoglicemizzante durante un intervallo di somministrazione (AUCGIR,τ,SS) 20 82
Variabilità da giorno a giorno dell’effetto ipoglicemizzante da 2-24 ore (AUCGIR2-24h,SS) 22 92

CV: coefficiente di variazione intra-paziente in % SS: steady state

AUCGIR,2-24h: effetto metabolico nelle ultime 22 ore di intervallo di somministrazione (ovvero non influenzato da insulina EV durante il periodo di clamp glicemico di run-in)

L’effetto ipoglicemizzante totale di Tresiba aumenta in modo lineare con l’incremento delle dosi.

L’effetto ipoglicemizzante totale è sovrapponibile per Tresiba 100 unità/mL e 200 unità/mL dopo la somministrazione delle stesse dosi dei due prodotti.

Non vi è differenza clinicamente rilevante nella farmacodinamica di Tresiba tra i pazienti anziani e adulti più giovani.

Efficacia clinica e sicurezza

Sono state condotte 11 sperimentazioni cliniche internazionali della durata di 26 o 52 settimane in aperto, randomizzate, parallele, treat-to-target in cui 4275 pazienti sono stati trattati con Tresiba (1102 con diabete mellito di tipo 1 e 3173 con diabete mellito di tipo 2).

L’effetto di Tresiba è stato valutato in pazienti con diabete mellito di tipo 1 (Tabella 3), in pazienti naïve (inizio del trattamento con insulina nel diabete mellito di tipo 2, Tabella 4) e in precedenti utilizzatori di insulina (intensificazione di insulina in diabete mellito di tipo 2, Tabella 5) con orari di somministrazione sia fissi che flessibili (Tabella 6); la riduzione dell’HbA1c dal baseline alla fine della sperimentazione è risultata essere non inferiore rispetto a tutti i prodotti di confronto (insulina detemir e insulina glargine) in tutte le sperimentazioni. Tresiba è risultato superiore in modo statisticamente significativo rispetto alla sitagliptina nella riduzione dell’HbA1c,, mentre i miglioramenti dell’HbA1c sono risultati non inferiori confrontati con le altre insuline (Tabella 5).

In una meta-analisi pianificata in modo prospettico su sette studi confermatori treat-to-target, condotti in pazienti con diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2, Tresiba è risultato superiore rispetto all’insulina glargine (somministrata secondo indicazioni) in termini di riduzione degli episodi di ipoglicemia confermati emersi durante il trattamento (portando ad un beneficio nel diabete mellito di tipo 2, vedere Tabella 2) e di episodi di ipoglicemia notturna confermata. La riduzione di ipoglicemia è stata raggiunta ad un più basso livello di FPG con Tresiba che con insulina glargine.

Tabella 2 Esiti della meta-analisi sull’ipoglicemia

Ipoglicemia confermataa
Rapporto stimato del rischio tra trattamenti (insulina degludec/insulina glargine) Totale Notturna
Diabete mellito di tipo 1 + tipo 2 (raggruppati) 0,91* 0,74*
Periodo di mantenimento b 0,84* 0,68*
Pazienti geriatrici ≥ 65 anni 0,82 0,65*
Diabete mellito di tipo 1 1,10 0,83
Periodo di mantenimento b 1,02 0,75*
Diabete mellito di tipo 2 0,83* 0,68*
Periodo di mantenimento b 0,75* 0,62*
Terapia con solo insulina basale in soggetti non trattati precedentemente con l’insulina 0,83* 0,64*

*Statisticamente significativo a L’ipoglicemia confermata era definita come episodi confermati di glucosio plasmatico < 3,1 mmol/l o necessità del paziente di assistenza da parte di una terza persona. L’ipoglicemia notturna confermata era definita come episodi tra la mezzanotte e le 6 del mattino. b Episodi dalla settimana 16.

Non vi è sviluppo clinicamente rilevante di anticorpi anti-insulina dopo il trattamento a lungo termine con Tresiba.

Tabella 3 Risultati delle sperimentazioni cliniche nel diabete mellito di tipo 1

52 settimane di trattamento 26 settimane di trattamento
Tresiba¹ Insulina glargine¹ Tresiba¹ Detemir¹
N 472 157 302 153
HbA1c(%)
Fine della sperimentazione 7,3 7,3 7,3 7,3
Variazione media -0,40 -0,39 -0,73 -0,65
Differenza: -0,01 [-0,14; 0,11] Differenza: -0,09 [-0,23; 0,05]
FPG (mmol/l)
Fine della sperimentazione 7,8 8,3 7,3 8,9
Variazione media -1,27 -1,39 -2,60 -0,62
Differenza: -0,33 [-1,03; 0,36] Differenza: -1,66 [-2,37; -0,95]
Tasso di ipoglicemia (per paziente/anno di esposizione)
Grave 0,21 0,16 0,31 0,39
Confermata² 42,54 40,18 45,83 45,69
Rapporto: 1,07 [0,89; 1,28] Rapporto: 0,98 [0,80; 1,20]
Notturna confermata² 4,41 5,86 4,14 5,93
Rapporto: 0,75 [0,59; 0,96] Rapporto: 0,66 [0,49; 0,88]

In un regime una volta al giorno + insulina aspart per la copertura del fabbisogno insulinico prandiale

L’ipoglicemia confermata era definita come episodi confermati di glucosio plasmatico < 3,1 mmol/l o necessità del paziente di assistenza da parte di una terza persona. L’ipoglicemia notturna confermata era definita come episodi tra la mezzanotte e le 6 del mattino.

Tabella 4 Risultati delle sperimentazioni cliniche su insulina naïve nel diabete mellito di tipo 2 (inizio del trattamento con insulina)

52 settimane di trattamento 26 settimane di trattamento
Tresiba¹ Insulina glargine¹ Tresiba¹ Insulina glargine¹
N 773 257 228 229
HbA1c(%)
Fine della sperimentazione 7,1 7,0 7,0 6,9
Variazione media -1,06 -1,19 -1,30 -1,32
Differenza: 0,09 [-0,04; 0,22] Differenza: 0,04 [-0,11; 0,19]
FPG (mmol/l)
Fine della sperimentazione 5,9 6,4 5,9 6,3
Variazione media -3,76 -3,30 -3,70 -3,38
Differenza: -0,43 [-0,74; -0,13] Differenza: -0,42 [-0,78; -0,06]
Tasso di ipoglicemia (per paziente/anno di esposizione)
Grave 0 0,02 0 0
Confermata² 1,52 1,85 1,22 1,42
Rapporto: 0,82 [0,64; 1,04] Rapporto: 0,86 [0,58; 1,28]
Notturna confermata² 0,25 0,39 0,18 0,28
Rapporto: 0,64 [0,42; 0,98] Rapporto: 0,64 [0,30; 1,37]

1 Regime una volta al giorno + metformina ? inibitore della DPP-4

2 L’ipoglicemia confermata era definita come episodi confermati di glucosio plasmatico < 3,1 mmol/l o necessità del paziente di assistenza da parte di una terza persona. L’ipoglicemia notturna confermata era definita come episodi tra la mezzanotte e le 6 del mattino.

Tabella 5 Risultati delle sperimentazioni cliniche nel diabete mellito di tipo 2: a sinistra- precedenti utilizzatori di insulina basale, a destra – insulina naïve

52 settimane di trattamento 26 settimane di trattamento
Tresiba¹ Insulina glargine¹ Tresiba² Sitagliptina²
N 744 248 225 222
HbA1c(%)
Fine della sperimentazione 7,1 7,1 7,2 7,7
Variazione media -1,17 -1,29 -1,56 -1,22
Differenza: 0,08 [-0,05; 0,21] Differenza: -0,43 [-0,61; -0,24]
FPG (mmol/l)
Fine della sperimentazione 6,8 7,1 6,2 8,5
Variazione media -2,44 -2,14 -3,22 -1,39
Differenza: -0,29 [-0,65; 0,06] Differenza: -2,17 [-2,59; -1,74]
Tasso di ipoglicemia (per paziente/anno di esposizione)
Ipoglicemia grave 0,06 0,05 0,01 0
Confermata³ 11,09 13,63 3,07 1,26
Rapporto: 0,82 [0,69; 0,99] Rapporto: 3,81 [2,40; 6,05]
Notturna confermata³ 1,39 1,84 0,52 0,30
Rapporto: 0,75 [0,58; 0,99] Rapporto: 1,93 [0,90; 4,10]

1 Regime una volta al giorno + insulina aspart per la copertura del fabbisogno insulinico prandiale ? metformina ? pioglitazone 2 Regime una volta al giorno ? metformina SU/glinide ? pioglitazone

3 L’ipoglicemia confermata era definita come episodi confermati di glucosio plasmatico < 3,1 mmol/l o necessità del paziente di assistenza da parte di una terza persona. L’ipoglicemia notturna confermata era definita come episodi tra la mezzanotte e le 6 del mattino.

Tabella 6 Risultati di una sperimentazione clinica nel diabete mellito di tipo 2 con dose flessibile di Tresiba

26 settimane di trattamento
N Tresiba¹228 Tresiba Flex²229 Insulina glargine³230
HbA1c(%)
Fine della sperimentazione 7,3 7,2 7,1
Variazione media -1,07 Differenza: -0,13 [-0,29; 0,03] 5 -1,28 -1,26 Differenza: 0,04 [-0,12; 0,20]
FPG (mmol/l)
Fine della sperimentazione 5,8 5,8 6,2
Variazione media dal basale -2,91 -3,15 -2,78
Differenza: 0,05 [-0,45; -0,35]5 Differenza: -0,42 [-0,82; -0,02]
Tasso di ipoglicemia (per paziente/anno di esposizione)
Grave 0,02 0,02 0,02
Confermata4 3,63 3,64 3,48
Rapporto: 1,10 [0,79; 1,52] 6 Rapporto: 1,03 [0,75; 1,40]
Notturna confermata4 0,56 0,63 0,75
Rapporto: 1,18 [0,66; 2,12] 6 Rapporto: 0,77 [0,44; 1,35]

Regime una volta al giorno (con il pasto principale della sera) + uno o due dei seguenti antidiabetici orali: SU, metformina o inibitore della DPP-4

Regime una volta al giorno flessibile (intervalli di circa 8-40 ore tra le dosi) + uno o due dei seguenti antidiabetici orali: SU, metformina o inibitore della DPP-4.

Regime una volta al giorno + uno o due dei seguenti antidiabetici orali: SU, metformina o inibitore della DPP-4

L’ipoglicemia confermata era definita come episodi confermati di glucosio plasmatico < 3,1 mmol/l o necessità del paziente di assistenza da parte di una terza persona. L’ipoglicemia notturna confermata era definita come episodi tra la mezzanotte e le 6 del mattino.

La differenza è per Tresiba Flex – Tresiba 6 Il rapporto è per Tresiba Flex/Tresiba.

In uno studio clinico di 104 settimane, il 57% dei pazienti con diabete di tipo 2 trattati con Tresiba (insulina degludec) in combinazione con metformina, ha raggiunto un target di HbA1c < 7,0%, mentre alla parte restante dei pazienti, che ha continuato in uno studio clinico aperto di 26 settimane, è stata aggiunta liraglutide o una singola dose di insulina aspart (al pasto principale). Nel braccio con insulina degludec + liraglutide, la dose di insulina è stata ridotta del 20% in modo da minimizzare il rischio di ipoglicemia. L’aggiunta di liraglutide ha portato ad una maggiore e significativa riduzione statistica di HbA1c (medie stimate di -0,73% per liraglutide contro -0,40% per i farmaci di confronto) e del peso corporeo (medie stimate di -3,03 contro 0,72 kg). Il tasso di episodi ipoglicemici (per pazienti su anno di esposizione) è statisticamente e significativamente più basso quando aggiunta liraglutide, rispetto

all’aggiunta di una singola dose di insulina aspart (1,0 contro 8,15; rapporto: 0,13; 95% IC: 0,08 – 0,21).

Popolazione pediatrica

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Tresiba in:

Neonati e lattanti dalla nascita a meno di 12 mesi di età con diabete mellito di tipo 1 e bambini dalla nascita a meno di 10 anni di età con diabete mellito di tipo 2 con la motivazione che la malattia o la condizione per cui è inteso questo medicinale specifico non si manifesta nel sottogruppo pediatrico specificato (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).

L’efficacia e la sicurezza di Tresiba in bambini e adolescenti con il diabete mellito di tipo 1, sono state osservate in uno studio clinico controllato, randomizzato 1:1, per un periodo di 26 settimane (n=350), seguito da un periodo di estensione di 26 settimane (n=280). Tra i pazienti del braccio con Tresiba sono stati inclusi 43 bambini da 1–5 anni, 70 bambini dai 6–11 anni e 61 adolescenti da 12–17 anni.

Tresiba somministrato una volta al giorno ha mostrato una riduzione simile di HbA1c alla settimana 52 e una maggiore riduzione di FPG dal baseline rispetto all’insulina detemir di confronto somministrata una o due volte al giorno. Questo è stato ottenuto con dosi giornaliere di Tresiba più basse del 30% rispetto a insulina detemir. I tassi (eventi per paziente – anno di esposizione) di ipoglicemia grave (definizione ISPAD; 0,51 vs 0,33), ipoglicemia confermata (57,71 vs 54,05) e ipoglicemia notturna confermata (6,03 vs 7,60) sono stati paragonabili tra Tresiba e insulina detemir. In entrambi i bracci di trattamento, i bambini di età tra 6–11 anni hanno avuto un tasso numericamente più alto di ipoglicemia confermata rispetto agli altri gruppi di età. E’ stato osservato un tasso numericamente più alto di ipoglicemia grave in bambini di età tra 6–11 anni trattati con Tresiba. Il tasso di episodi iperglicemici con chetosi è stato significativamente più basso per Tresiba rispetto ad insulina detemir, rispettivamente 0,68 e 1,09. Non è stato identificato alcun problema di sicurezza con Tresiba, per quanto riguarda le reazioni avverse e i parametri standard di sicurezza. Lo sviluppo di anticorpi è stato scarso e non ha avuto alcun impatto clinico. I dati di sicurezza ed efficacia per pazienti adolescenti con diabete mellito di tipo 2 sono stati estrapolati dai dati clinici di pazienti adolescenti e adulti con diabete di tipo 1 e pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2. I risultati supportano l’utilizzo di Tresiba in pazienti adolescenti con il diabete mellito di tipo 2.


Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch

Assorbimento

Dopo l’iniezione sottocutanea, si formano multi-esameri solubili e stabili che creano un deposito di insulina nel tessuto sottocutaneo.I monomeri di insulina degludec si separano gradualmente dai multi- esameri determinando così un rilascio lento e continuo di insulina degludec nella circolazione.

Le concentrazioni sieriche allo steady state si raggiungono dopo 2-3 giorni di somministrazione giornaliera di Tresiba.

Durante un periodo di 24 ore con trattamento una volta al giorno, l’esposizione dell’insulina degludec era distribuita in modo uniforme tra le prime e le seconde 12 ore. Il rapporto tra AUCGIR,0-12h,SS e AUCGIR,?,SS era di 0,5.

Distribuzione

L’affinità dell’insulina degludec per l’albumina sierica determina un legame delle proteine plasmatiche > 99% nel plasma umano.

Biotrasformazione

La degradazione dell’insulina degludec è simile a quella dell’insulina umana; tutti i metaboliti sono inattivi.

Eliminazione

L’emivita dopo somministrazione sottocutanea di Tresiba è determinata dal grado di assorbimento dai tessuti sottocutanei. L’emivita di Tresiba è di circa 25 ore indipendentemente dalla dose.

Linearità

Dopo la somministrazione sottocutanea nell’intervallo posologico terapeutico è stata osservata una proporzionalità della dose nell’esposizione totale. Nel confronto diretto, i requisiti di bioequivalenza sono soddisfatti per Tresiba 100 unità/mL e Tresiba 200 unità/mL (in base a AUCIDeg,?,SS e Cmax,IDeg,SS).

Sesso

Non sono state rilevate differenze tra i sessi nelle proprietà farmacocinetiche di Tresiba. Pazienti anziani, etnia, compromissione renale ed epatica

Non sono state rilevate differenze nella farmacocinetica dell’insulina degludec tra pazienti anziani e giovani, tra diverse etnie o tra soggetti sani e pazienti con compromissione renale o epatica.

Popolazione pediatrica

Le proprietà farmacocinetiche dell’insulina degludec in bambini (1-11 anni) e adolescenti (12-18 anni) sono allo steady state paragonabili con quelle osservate in adulti affetti da diabete di tipo 1.

L’esposizione totale dopo una dose singola è stata, tuttavia, più elevata nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti con diabete mellito di tipo 1.


Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non evidenziano preoccupazioni per la sicurezza per l’uomo sulla base di studi farmacologici di sicurezza, tossicità a dosi ripetute, potenziale cancerogeno e tossicità della riproduzione.

Il rapporto della potenza mitogena rispetto a quella metabolica per l’insulina degludec è simile a quello dell’insulina umana.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: interazioni

Numerosi farmaci interagiscono con il metabolismo del glucosio. Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico

Medicinali antidiabetici orali, agonisti del recettore GLP-1, inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), beta-bloccanti, inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE), salicilati, steroidi anabolizzanti e sulfonammidi.

Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico

Contraccettivi orali, tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei, simpaticomimetici, ormone della crescita e danazolo.

I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell’ipoglicemia.

Octreotide e lanreotide possono aumentare o ridurre il fabbisogno insulinico. L’alcool può intensificare o ridurre gli effetti ipoglicemici dell’insulina.


Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tresiba 100u mlsol iniettuso scpenna preriempita flextouch: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

La capacità di concentrazione e di reazione del paziente possono ridursi a seguito di ipoglicemia. Questo fatto può costituire un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di particolare importanza (ad esempio quando si guida un veicolo o si utilizzano macchinari).

I pazienti devono essere informati sulla necessità di prendere le necessarie precauzioni per evitare la comparsa di un episodio ipoglicemico mentre stanno guidando. Ciò è particolarmente importante per coloro i quali hanno una ridotta o assente consapevolezza dei sintomi premonitori dell’ipoglicemia o hanno frequenti episodi di ipoglicemia. In queste circostanze si deve considerare se sia opportuno guidare.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco