Ventizolve: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ventizolve (Naloxone Cloridrato Diidrato): sicurezza e modo d’azione

Ventizolve (Naloxone Cloridrato Diidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Ventizolve è destinato alla somministrazione immediata come terapia di emergenza per sovradosaggio noto o presunto di oppioidi, manifestato da depressione respiratoria e/o del sistema nervoso centrale, sia in contesto assistenziale che al di fuori di esso.

Ventizolve è indicato negli adulti.

Ventizolve non è sostitutivo delle cure mediche di emergenza.

Ventizolve: come funziona?

Ma come funziona Ventizolve? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ventizolve

Categoria farmacoterapeutica: Antidoti, codice ATC: V03AB15 Meccanismo d’azione

Il naloxone è un derivato semisintetico della morfina (N-allil-nor-ossimorfone) e un antagonista specifico degli oppioidi che agisce in maniera competitiva a livello dei recettori oppioidi. L’effetto è dovuto all’antagonismo dei recettori per gli oppioidi mu, kappa, delta. L’antagonismo dei recettori mu ripristina la respirazione.

Effetti farmacodinamici

Il naloxone neutralizza gli effetti degli oppiodi, inclusa la depressione respiratoria, la sedazione e l’ipotensione. Possiede un’affinità molto elevata per i siti recettoriali degli oppioidi e, pertanto, è in grado di sostituirsi sia agli agonisti che agli antagonisti parziali, quali ad esempio pentazocina e nalorfina. Il naloxone non neutralizza la depressione del SNC causata dagli ipnotici o da altri non-

oppioidi e non possiede le proprietà “agonistiche” o morfinosimili tipiche di altri antagonisti oppioidi.

In caso di dipendenza da oppioidi, la somministrazione di naloxone aumenta i sintomi della dipendenza fisica. Gli effetti farmacologici del naloxone si osservano tipicamente 2 minuti dopo la somministrazione. La durata dell’effetto antagonista dipende dalla dose ed è tipicamente di 1-4 ore. La necessità di ripetere la dose dipende dalla quantità, tipo e via di somministrazione dell’oppiode da antagonizzare.


Ventizolve: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ventizolve, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ventizolve

Assorbimento

In uno studio farmacocinetico in 22 adulti sani, la biodisponibilità relativa di uno spruzzo nasale in una narice (dose totale pari a 1,4 mg di naloxone cloridrato, equivalente a 1,26 mg di naloxone base, somministrato come 0,1 ml di naloxone cloridrato 14 mg/ml) e di due spruzzi nasali somministrati nella stessa narice (dose totale pari a 2,8 mg di naloxone cloridrato, equivalente a due volte 1,26 mg di naloxone base, somministrato come 2 x 0,1 ml di naloxone cloridrato 14 mg/ml) è stata confrontata a una dose singola di 0,8 mg di naloxone cloridrato iniettato per via intramuscolare e 0,4 mg di naloxone cloridrato iniettato per via endovenosa. La biodisponibilità assoluta dello spray nasale è stata in media 0,49 ±0,24. I risultati sono riportati nella seguente Tabella 1.

Tabella 1. Parametri farmacocinetici medi di naloxone a seguito di somministrazione di Ventizolve, di naloxone cloridrato per via intramuscolare e endovenosa in soggetti sani.

Parametro 1,4 mg/dose intranasale
– una dose
1,4 mg/dose intranasale – due dosi 0,8 mg iniezione intramuscolare 0,4 mg iniezione endovenosa
tmax (min) 20,16 20,7 13,62 3,48*
Cmax (ng/ml) 2,356 4,181 3,734 7,437*
AUC0-last (h*ng/ml) 2,622 5,232 3,091 1,839
AUC0-inf (h*ng/ml) 2,842 5,469 3,431 2,087
t1/2 (h) 1,216 1,162 1,414 1,239
Biodisponibilità relativa normalizzata rispetto alla dose
(%) IN vs.
IM
0,52

* Tempo e concentrazione al primo punto di campionamento = 2 minuti

La concentrazione media plasmatica di naloxone dopo 2 e 5 minuti dalla somministrazione intranasale di 1,4 mg di Ventizolve erano rispettivamente pari a 0,5475 ng/mL (23% di Cmax) e 0,9519 ng/mL (40% di Cmax). Si può ragionevolmente presumere che l’insorgenza d’azione a seguito della somministrazione per via intranasale si verifichi in ciascun individuo prima che venga raggiunto il tmax. La concentrazione media plasmatica di naloxone dopo 2 e 5 minuti dalla somministrazione IM di 0,8 mg di naloxone erano rispettivamente pari a 1,4979 ng/mL (40% di Cmax) e 3,1551 ng/mL (85% di Cmax).

Distribuzione

Il naloxone è un composto altamente lipofilo rapidamente e ampiamente distribuito nei fluidi e tessuti corporei, compreso il cervello, a seguito di somministrazione parenterale. Il naloxone attraversa prontamente la placenta. Non è noto se il naloxone sia escreto nel latte materno. Il legame con le proteine plasmatiche si verifica ma è relativamente debole (32-45%). Il legame avviene principalmente con l’albumina plasmatica, ma si verifica anche un legame significativo con costituenti plasmatici diversi dall’albumina.

Biotrasformazione

Il naloxone è metabolizzato nel fegato, principalmente per glucuronazione, il metabolita principale è il naloxone-3-glucuronide.

Eliminazione

Nell’adulto, l’emivita di eliminazione dopo somministrazione parenterale è approssimatamente pari a 1- 1,5 ore. In uno studio farmacocinetico non si è riscontrata differenza significativa nell’eliminazione a seguito di somministrazione di Ventizolve e di formulazioni da 0,8 mg IM e 0,4 mg IV.


Ventizolve: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ventizolve agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ventizolve è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ventizolve: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza, farmacologia, tossicità a dosi singole e ripetute.

Genotossicità e cancerogenicità

Il naloxone è risultato lievemente positivo nel test di mutagenesi di Ames e nel test di aberrazione cromosomica su linfociti umani in vitro ma è risultato negativo nel test di mutagenesi in vitro su cellule HGPRT di criceto V79 e nello studio in vivo di aberrazione cromosomica nel midollo di ratto.

Complessivamente, le evidenze indicano che il naloxone presenta un rischio minimo, se non nullo, di genotossicità e cancerogenicità nell’uomo.

Tossicità della riproduzione e dello sviluppo

Il naloxone non ha avuto effetti sulla fertilità e sulla riproduzione nel ratto né sullo sviluppo embrionale iniziale di ratti e topi. Il naloxone non è teratogeno negli animali.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ventizolve: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ventizolve

Ventizolve: interazioni

Naloxone suscita una risposta farmacologica grazie all’interazione con oppioidi o agonisti degli oppioidi. Non vi è alcuna interazione con barbiturici o tranquillanti quando si usano dosi standard di naloxone cloridrato. Quando somministrato in soggetti con dipendenza da oppiodi, in alcune persone il naloxone può provocare sintomi di astinenza acuta. Sono stati descritti ipertensione, aritmia cardiaca, edema polmonare e arresto cardiaco in particolare quando il naloxone viene utilizzato nella fase postoperatoria (vedere paragrafì 4.4 e 4.8).

La somministrazione di naloxone può ridurre l’effetto analgesico degli oppiodi utilizzati principalmente per alleviare il dolore a causa delle sue proprietà da antagonista (vedere paragrafo 4.4).

Quando il naloxone viene somministrato a pazienti che hanno ricevuto buprenorfina come analgesico, dovrebbe essere ripristinato il completo effetto analgesico della buprenorfina. Si ritiene che questo effetto sia il risultato di una curva di risposta a forma di U della buprenorfina con diminuzione dell’effetto analgesico in caso di dosi elevate. Tuttavia la neutralizzazione della depressione respiratoria causata dalla buprenorfina è limitata.

I dati riguardanti l’interazione con l’alcol non sono chiari. A seconda della causa dell’intossicazione, l’effetto dovuto alla somministrazione di naloxone può essere ritardato nei pazienti con multi- intossicazioni da oppioidi e sedativi o alcool.

E ‘stata riportata grave ipertensione con l’uso di naloxone in caso di coma causato da sovradosaggio di clonidina.


Ventizolve: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ventizolve: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

I pazienti che hanno ricevuto naloxone per neutralizzare gli effetti degli oppioidi devono essere avvisati di non guidare, azionare macchinari o eseguire altre attività che richiedono sforzi fisici o mentali per almeno 24 ore, poiché l’effetto degli oppioidi può ripresentarsi.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco