Ceascan: a cosa serve e come si usa

Cea-scan (Arcitumomab): indicazioni e modo d’uso

Cea-scan (Arcitumomab) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Il CEA-Scan è indicato soltanto in pazienti con carcinoma del colon o del retto istologicamente dimostrato, per la produzione di immagine che indichi la ricomparsa del male e/o metastasi. Il CEAScan viene impiegato, nei summenzionati pazienti, per usi diagnostici soltanto come complemento alle tecniche di immagine diagnostica non invasive, quali l’ecografia o la scansione CT (Tomografia computerizzata) nelle seguenti situazioni:

_ Pazienti con evidenza di ricomparsa e/o metastasi di carcinoma del colon o del retto, che vengono sottoposti ad una valutazione dell’estemsio della malattia prima della resezione chirurgica e/o di altre terapie, oppure

_ Pazienti in cui si sospetti la ricomparsa e/o carcinoma metastatico del colon o del retto con aumento dei livelli di antigeni carcinoembrionari (CEA).

Cea-scan: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Cea-scan è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Cea-scan ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Cea-scan

Il CEA-Scan viene ricostituito prima dell’uso mediante una soluzione di sodio pertecnetato (99mTc) e diluito fino a raggiungere il volume totale di 5-10 millilitri con una iniezione isotonica di cloruro di sodio.

La dose raccomandata per adulti è 1 milligrammo di frammento Fab’ marcato con 750-1000 MBq di 99mTc in unica somministrazione. L’infusione endovenosa da 5-10 ml di soluzione radiomarcata deve essere praticata in un lasso di tempo di circa 30 secondi.

La sicurezza e l’accuratezza diagnostiche nelle persone di età inferiore ai 21 anni non sono ancora state stabilite.

Non sono stati eseguiti studi accurati su pazienti con danni renali o epatici. In ogni caso, a causa del basso dosaggio delle proteine somministrate ed alla breve emivita del 99mTc, è probabile che non sia necessaria una modifica delle dosi.

La risomministrazione viene discussa nella sezione Somministrazione ripetuta.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Cea-scan seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Cea-scan per quanto riguarda la gravidanza:

Cea-scan: si puĂ² prendere in gravidanza?

Donne in Età Fertile

Quando si rende necessaria la somministrazione di farmaci radioattivi a donne in età fertile, ci si dovrebbe sempre informare sulla possibilità di una gravidanza in corso. Ogni donna che abbia saltato un ciclo mestruale dovrebbe essere considerata in stato di gravidanza fino a quando non si sia dimostrato il contrario. Nel caso di incertezza, è importante che il periodo di esposizione alle radiazioni sia minimo, conformemente all’ottenimento delle informazioni cliniche opportune. Si devono prendere in considerazione tecniche alternative che non comportino l’uso di radiazioni ionizzanti.

Gravidanza

Il trattamento con radionuclidi effettuato su donne in stato di gravidanza implica anche dosi di radiazioni al feto. CEA-Scan è controindicato durante la gravidanza. La somministrazione di 740 MBq CEA-Scan fa sì che l’embrione o il feto in fase iniziale assorbano circa 4,1 mGy.

Allattamento

Prima della somministrazione di farmaci radioattivi ad una madre durante l’allattamento è bene prendere in considerazione la possibilità di posporre l’indagine per un periodo ragionevole fino alla cessazione dell’allattamento e di valutare se la scelta dei farmaci radioattivi sia la più appropriata, considerata la secrezione attiva nel latte materno. Se la somministrazione è assolutamente necessaria, si dovrebbe interrompere l’allattamento e il latte in eccesso dovrebbe essere scartato. Di solito si consiglia di ricominciare l’allattamento quando il livello di radionuclide nel latte non determini una dose radioattiva al bambino superiore a 1 mSv. A causa della breve emivita – sei ore – del 99mTc, si può trovare una dose inferiore ad 1 mSv nel latte materno 24 ore dopo la somministrazione del CEA-Scan (99mTc).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Cea-scan?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Cea-scan in caso di sovradosaggio.

Cea-scan: sovradosaggio

La somministrazione per via endovena di IgG e F(ab’)2 integri dell’IMMU-4 in dosi terapeutiche fino ad un massimo di 25 milligrammi non ha provocato alcuna reazione contraria seria. Si è dimostrato che i frammenti Fab’ sono meno immunizzanti dei frammenti integri IgG o F(ab’)2.

Nel caso improbabile che venga somministrata una dose eccessiva di radiazioni con CEA-Scan, la dose assorbita dal paziente può essere ridotta, aumentando il volume dei fluidi per via orale o per via endovena così da provocare l’eliminazione del radioattivo marcato.

Cea-scan: istruzioni particolari

Leggere attentamente le istruzioni complete prima di iniziare il procedimento di preparazione.

Con prodotti radiofarmaceutici ricostituiti devono essere impiegati guanti impermeabili, adeguata protezione dalla radioattività e tecniche asettiche.

Dopo la ricostituzione, sia il radiofarmaco sia la fiala non utilizzati, devono essere trattati come scorie radioattive ed eliminati secondo le norme locali.

Metodo di Preparazione e Controllo della Qualità

Metodo di Preparazione

1. Procurarsi da qualsiasi fonte commerciale 925-1110 MBq/ml di sodio-pertechnetate (99mTc) in soluzione contenente un sale di sodio.

2. Riportare di nuovo in sospensione il materiale liofilizzato iniettando i 925-1110 MBq (99mTc) di sodio pertecnetato in una fiala protetta di CEA-Scan.

3. Far ruotare con cura il contenuto della fiala per circa 30 secondi per assicurare il contatto del sodiopertecnetato (99mTc) con gli anticorpi. Permettere alla reazione di marcatura di svilupparsi per almeno cinque minuti. Aggiungere una soluzione isotonica di 1 millilitro di cloruro di sodio al fine di facilitarne la rimozione. Provare il prodotto in un calibratore di dose adatto allo scopo.

4. Basandosi sul coefficiente di attività misurato, togliere un quantitativo del prodotto sufficiente a fornire l’attività desiderata (750-1000 MBq di 99mTc; vedere Dosatura e Somministrazione). CEAScan (99mTc) può essere usato dopo cinque minuti e dovrebbe essere usato entro quattro ore dalla preparazione. CEA-Scan (99mTc) si può conservare a temperatura ambiente dopo la preparazione.

5. Prima della somministrazione, la soluzione deve essere ispezionata visivamente per eventuale materiale particellare o scoloramento. In tal caso, il prodotto deve essere scartato.

Controllo della Qualità

Dopo la marcatura radioattiva dell’anticorpo, diluire un campione di 10 µl con 1,5 ml di soluzione salina.

Determinare la purezza radiochimica per mezzo di una cromatografia immediata a strati sottili su strisce di fibra di vetro 1 x 9 cm, impregnate di gel di silice, usando l’acetone come solvente. Quando la parte anteriore del solvente è a 1 cm dalla parte superiore delle strisce, toglierlo, tagliarlo a metà e porre ogni parte in una provetta di vetro. Contare ogni provetta in uno scintillometro gamma, in un contatore di dosaggi o in un analizzatore del cromotogramma radioattivo. Calcolare la percentuale di tecnezio libero come segue:

% Tecnezio Libero = Attività nella metà superiore della striscia x 100

Attività Totale

Il prodotto radiomarcato non dovrebbe contenere più del 10% di tecnezio libero.

Eliminazione

Dopo l’uso, disfarsi del contenitore come per ogni altro rifiuto radioattivo.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco