Evarrest: a cosa serve e come si usa

Evarrest matrice sigillante (Fibrinogeno Umano + Trombina Umana): indicazioni e modo d’uso

Evarrest matrice sigillante (Fibrinogeno Umano + Trombina Umana) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Trattamento di sostegno negli adulti laddove le tecniche chirurgiche standard sono insufficienti (vedere ìl paragrafo 5.1):

– per il miglioramento dell’emostasi.

Evarrest matrice sigillante: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Evarrest matrice sigillante è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Evarrest matrice sigillante ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Evarrest matrice sigillante

L’impiego di EVARREST è destinato esclusivamente a chirurghi esperti. Posologia

La quantitĂ  di EVARREST da applicare e la frequenza di applicazione devono essere sempre dettate dalle esigenze cliniche del paziente.

La dose da applicare dipende da diversi fattori, inclusi, ma non solo, tipo di intervento chirurgico, dimensione dell’area e del modo di applicazione prevista, oltre che dal numero di applicazioni.

La quantitĂ  di EVARREST da applicare dipende dalla superficie e dalla posizione dell’area sanguinante da trattare. EVARREST deve essere applicato in modo che si estenda di 1-2 cm circa oltre

i margini dell’area target sanguinante. PuĂ² essere tagliato in base alla misura e alla forma necessarie per adattarlo alle dimensioni dell’area sanguinante.

Negli studi clinici non sono state condotte indagini sulle aree sanguinanti di dimensioni maggiori rispetto a quelle che possono essere coperte da una singola unitĂ  di EVARREST. Si deve applicare solo un singolo strato di EVARREST, sovrapponendolo di 1-2 cm sul tessuto non sanguinante o sulla matrice sigillante EVARREST adiacente.

Ăˆ possibile trattare contemporaneamente molteplici siti soggetti a sanguinamento. In totale, nel corpo deve restare una quantitĂ  non superiore all’equivalente di due unitĂ  da 10,2 cm x 10,2 cm o quattro unitĂ  da 5,1 cm x 10,2 cm, poichĂ© con quantitĂ  maggiori è disponibile solo un’esperienza a lungo termine limitata. Non sono stati condotti studi sull’uso di piĂ¹ di quattro unitĂ  da 10,2 cm x 10,2 cm o di quattro unitĂ  da 5,1 cm x 10,2 cm in pazienti che sono stati precedentemente esposti a EVARREST.

Se non si ottiene l’emostasi con un’applicazione di EVARREST, è possibile eseguire di nuovo il trattamento.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di EVARREST nei bambini di età compresa tra 0 mesi e 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione Esclusivamente per uso epilesionale.

Per istruzioni sulla preparazione del prodotto medico prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6. Il prodotto deve essere somministrato solo seguendo le istruzioni consigliate (vedere ìl paragrafo 6.6).

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Evarrest matrice sigillante seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Evarrest matrice sigillante per quanto riguarda la gravidanza:

Evarrest matrice sigillante: si puĂ² prendere in gravidanza?

Nelle sperimentazioni cliniche controllate, non è stata stabilita la sicurezza dei sigillanti/emostatici composti da fibrina per l’uso durante la gravidanza o l’allattamento. Gli studi sperimentali condotti sugli animali sono insufficienti per valutare la sicurezza relativamente alla riproduzione, allo sviluppo dell’embrione o del feto, al percorso di gestazione e allo sviluppo pre- e post-natale.

Pertanto, si deve somministrare il prodotto a donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento solo se è clinicamente indicato.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Evarrest matrice sigillante?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Evarrest matrice sigillante in caso di sovradosaggio.

Evarrest matrice sigillante: sovradosaggio

Non è stato riportato alcun caso di sovradosaggio.

Evarrest matrice sigillante: istruzioni particolari

Le istruzioni per l’uso sono descritte anche nel foglio illustrativo destinato ai medici.

EVARREST viene fornito pronto per l’uso in confezioni sterili e deve essere manipolato utilizzando una tecnica sterile in condizioni asettiche. Smaltire le confezioni danneggiate.

Per aprire il prodotto, rimuovere la bustina dalla confezione, aprire con cura la bustina evitando di toccare il contenuto o il vassoio sterile bianco contenente EVARREST.

Rimuovere il vassoio sterile bianco dalla busta e sistemarlo sul campo sterile.

Tenere saldamente il vassoio nel palmo della mano, assicurandosi che il lato con i fori sia rivolto verso l’alto e utilizzare le linguette presenti sul lato del vassoio per rimuovere la parte superiore del vassoio con l’altra mano.

La parte inferiore del vassoio contiene EVARREST con il lato attivo rivolto verso il basso. Il lato attivo si presenta sotto forma di polvere. Il lato non attivo presenta un motivo a forma di onda in rilievo.

Dopo l’apertura, mantenere asciutto EVARREST. Il prodotto puĂ² rimanere nel campo sterile per essere pronto per l’uso nel corso dell’intervento. EVARREST non aderisce ai guanti, alle pinze o agli strumenti chirurgici.

Applicazione di EVARREST

Applicare EVARREST esercitando una salda compressione manuale per circa 3 minuti.

Con l’ausilio di forbici sterili, tagliare con cura EVARREST in base alle dimensioni e alla forma necessarie per l’applicazione e mantenere il contatto con l’area sanguinante con una

sovrapposizione di circa 1-2 cm. Quando EVARREST si trova nel vassoio, tenere il lato attivo in polvere di colore bianco che vira al giallo rivolto verso il basso.

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Se necessario, rimuovere sangue o liquido in eccesso dal sito di applicazione per migliorare la visibilitĂ . La fonte sanguinante deve essere identificata in modo chiaro; è indispensabile applicare EVARREST direttamente sulla fonte sanguinante coprendola completamente. Ăˆ possibile utilizzare EVARREST in un campo sanguinante attivo.

Applicare il lato attivo di EVARREST sull’area sanguinante in modo da essere completamente a contatto con il tessuto. Il prodotto viene attivato al contatto con il liquido, aderendo e conformandosi al tessuto.

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Per coprire adeguatamente l’intera area sanguinante, applicare un pezzo di EVARREST di dimensioni appropriate mantenendo una sovrapposizione di 1-2 cm circa sul tessuto non sanguinante in modo da agevolare l’adesione al punto della lesione.

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5a) Tenere una garza chirurgica asciutta o umida o dei tamponi per laparotomia sopra EVARREST in modo da ottenere il completo contatto con la superficie sanguinante.

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5b) Per ottenere l’emostasi, eseguire immediatamente una compressione manuale sull’intera superficie di EVARREST (inclusa l’area di sovrapposizione) in modo da fermare il sanguinamento. Per controllare il sanguinamento, mantenere la compressione per 3 minuti circa.

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Rimuovere delicatamente la garza chirurgica o i tamponi per laparotomia dal sito di applicazione, senza alterare o spostare EVARREST o il coagulo. Ispezionare EVARREST per verificare che l’emostasi sia stata raggiunta e per assicurarsi che non vi siano arricciature sull’area sanguinante. Se non si è soddisfatti del posizionamento, rimuovere EVARREST e utilizzare una nuova matrice sigillante EVARREST. EVARREST è assorbibile, resterĂ  in sede ed aderirĂ  al tessuto.

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Nel corso dell’intervento, occorre monitorare il sito di applicazione per verificare che l’emostasi venga mantenuta.

Ripetizione del trattamento

Se nella matrice sigillante EVARREST vi sono pieghe, grinze o arricciature, potrebbe essere necessario trattare di nuovo il sito sanguinante. Se non si è soddisfatti del posizionamento della matrice EVARREST, rimuovere la matrice sigillante EVARREST usata e ripetere la procedura di applicazione descritta in precedenza utilizzando una nuova matrice sigillante EVARREST.

Se il sanguinamento è dovuto ad una copertura insufficiente, è possibile applicare altre matrici sigillanti EVARREST. Applicare uno strato singolo, assicurandosi che i bordi si sovrappongano (di circa 1-2 cm) con la matrice sigillante EVARREST esistente.

Se il sanguinamento è dovuto ad un’adesione incompleta al tessuto (il sanguinamento persiste da sotto la medicazione), rimuovere la matrice sigillante EVARREST e utilizzare una nuova matrice sigillante EVARREST.

Se il sanguinamento continua anche durante o dopo il tempo specificato di compressione, rimuovere la matrice sigillante EVARREST utilizzata ed ispezionare il sito sanguinante. Se non occorre adottare ulteriori misure principali di emostasi (ossia tecniche chirurgiche standard), ripetere la procedura di applicazione sopra descritta utilizzando una nuova matrice sigillante EVARREST.

Smaltimento

I prodotti inutilizzati o i materiali di scarto vanno smaltiti secondo le normative locali vigenti.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco