Lutrelef: a cosa serve e come si usa

Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi (Gonadorelina Acetato): indicazioni e modo d’uso

Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi (Gonadorelina Acetato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

go terapeutico

Ipogonadismo ipogonadotropo femminile: amenorrea primitiva e secondaria su base ipotalamica, oligomenorrea, cicli mestruali anovulatori, fase luteale inadeguata.

Sindrome dell’ovaio policistico, iperandrogenismi.

Ipogonadismo ipogonadotropo maschile, compresi i ritardi puberali.

Uso diagnostico

Esplorazione della funzione gonadotropa nelle sindromi ipotalamo-ipofisarie.

Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi

LUTRELEF deve essere sciolto con l’apposito solvente.

LUTRELEF puĂ² essere somministrato alla concentrazione voluta, sia per via endovenosa che sottocutanea, mediante microinfusori computerizzati e portatili che rendono possibile la somministrazione automatica pulsatile della dose scelta all’intervallo prefissato fra le somministrazioni.

Solamente per somministrazione endovenosa pulsatile aggiungere eparina nella quantitĂ  di 1.000 U.I. alla soluzione ricostituita in quanto l’aggiunta di eparina per via sottocutanea puĂ² determinare la formazione di ematomi.

IMPIEGO TERAPEUTICO

Sia le dosi per pulsazione che gli intervalli fra le pulsazioni sono stabiliti di volta in volta dal medico specialista.

In linea generale vengono fornite le seguenti linee direttive:

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Dose per pulsazione

Pazienti di sesso femminile

La risposta alla somministrazione è positiva se lo sviluppo dei follicoli ovarici è > 10 mm e l’estradiolo plasmatico > 100 pg/ml.

Via endovenosa

Somministrare gonadorelina 5 µg ev per pulsazione.

Se entro 10 giorni non si è avuta risposta aumentare a 10 µg/pulsazione. In caso di

mancata risposta dopo 10 giorni di trattamento aumentare a 15 µg/pulsazione. In caso di mancata risposta dopo altri 10 giorni aumentare a 20 µg/pulsazione, proseguendo il trattamento per altri 10 giorni.

Via sottocutanea

Iniziare direttamente con la somministrazione di 20 µg di gonadorelina per pulsazione.

Per entrambe le vie di somministrazione proseguire il trattamento fino all’ovulazione. La durata del trattamento fino all’ovulazione è di circa 10-20 giorni nei soggetti con ipogonadismo ipogonadotropo, talora piĂ¹ prolungata nelle pazienti con policistosi ovarica.

Dopo l’ovulazione continuare la somministrazione di gonadorelina allo stesso regime di dose e frequenza oppure somministrare hCG 2.000 unitĂ  ogni 3 giorni per 3 volte durante la fase luteale. Il trattamento con gonadorelina puĂ² essere proseguito fino alla comparsa delle mestruazioni, vale a dire per tutta la durata del ciclo o fino all’impianto di un ovulo fecondato.

Pazienti di sesso maschile

Iniziare il trattamento, di norma, con la dose di 5 – 10 µg/pulsazione per via sottocutanea e, in caso di mancata risposta dopo 90 giorni di terapia, aumentare la dose a 20 µg/pulsazione continuando il trattamento per via sottocutanea per altri 90 giorni.

In caso di mancata risposta somministrare dosi di 10 – 20 µg/pulsazione per via endovenosa.

La durata del trattamento, sia per via sottocutanea che endovenosa, non deve essere inferiore ai 3 mesi.

Nel caso di pubertĂ  ritardata l’inizio della terapia puĂ² aver luogo dopo il 15° anno di etĂ .

USO DIAGNOSTICO

Si consiglia di procedere come segue:

Campioni di sangue venoso devono essere prelevati 15 minuti ed immediatamente prima della somministrazione di gonadorelina.

I valori basali di LH vengono ottenuti facendo una media dei valori di LH determinati nei due campioni.

Somministrare un bolo di 100 µg di gonadorelina per via sottocutanea od endovenosa.

Prelevare campioni di sangue venoso a 15; 30; 45; 60 e 120 minuti dopo la somministrazione.

I campioni di sangue devono essere trattati e conservati come raccomandato dai laboratori in cui verrĂ  eseguita la determinazione del contenuto di LH.

La risposta al test viene valutata in base all’incremento massimo di LH espresso in valori assoluti o valori percentuali e al tempo necessario per raggiungere il valore picco.

Nella valutazione dei dati ottenuti occorre tener conto della via di somministrazione adottata, del sesso e dell’etĂ  del paziente.

I pazienti con disfunzione ipofisaria e/o ipotalamica, diagnosticata o clinicamente sospetta, hanno mostrato assenza di risposta o risposte subnormali a gonadorelina.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi per quanto riguarda la gravidanza:

Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Gli studi sulle donne in gravidanza hanno dimostrato che la gonadorelina acetato non aumenta il rischio di anomalie quando somministrata durante il primo trimestre di gravidanza. Non sono stati riscontrati apparenti effetti indesiderati nel corso della gravidanza. Studi di follow-up su neonati nati dalle donne trattate in gravidanza non hanno mostrato complicanze attribuibili alla gonadorelina acetato.

Tuttavia, a causa delle limitate informazioni disponibili, la gonadorelina acetato dovrebbe essere usata in gravidanza solo per il mantenimento del corpo luteo nei cicli di induzione dell’ovulazione.

Allattamento

Non è noto se la gonadorelina acetato sia escreta nel latte materno. Non è indicato l’utilizzo della gonadorelina acetato durante l’allattamento.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi in caso di sovradosaggio.

Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi: sovradosaggio

L’esposizione continua e non-pulsatile a gonadorelina acetato potrebbe ridurre temporaneamente la responsività ipofisaria.

Nelle donne si è evidenziata occasionalmente una forma moderata di iperstimolazione ovarica se la dose iniziale è troppo alta.

Lutrelef 0,8 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabi: istruzioni particolari

ModalitĂ  di ricostituzione e somministrazione Somministrazione pulsatile con microinfusor

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Somministrazione endovenosa

Il medico specialista deve procedere come segue:

Aspirare 3,2 ml di solvente per Lutrelef in una siringa sterile monouso da 5 ml ed iniettarli in un flaconcino di Lutrelef polvere.

Aggiungere 0,2 ml di eparina con una siringa alla soluzione così ottenuta.

Preparare e attivare il microinfusore portatile seguendo le opportune indicazioni dello stesso.

Somministrazione sottocutanea

Il medico specialista deve procedere come segue:

Aspirare 3,2 ml di solvente per Lutrelef in una siringa sterile monouso da 5 ml ed iniettarli in un flaconcino di Lutrelef polvere.

Preparare e attivare il microinfusore portatile seguendo le opportune indicazioni dello stesso.

Il paziente deve essere addestrato a cambiare il sito di applicazione sottocutanea dell’ago ogni 2 – 3 giorni oppure si dovrĂ  rivolgere ad un operatore sanitario che lo faccia al suo posto.

Con i microinfusori computerizzati e portatili è possibile, impiegando la soluzione ricostituita di Lutrelef ad un’unica concentrazione, somministrare il farmaco ai seguenti intervalli di dosaggi e di pulsazioni:

dosi: 1 – 50 mcg, con un "passo" di 1 mcg

pulsazioni: 5 – 240 minuti, con un "passo" di 5 minuti.

Gli intervalli tipici fra le somministrazioni automatizzate sono:

donne: 60 – 90 minuti

uomini: 90 – 120 minuti

Le istruzioni dettagliate per l’uso di LUTRELEF mediante microinfusori computerizzati e portatili sono riportate in ogni confezione e fanno parte integrante del foglio illustrativo.

Si rimanda pertanto a tali istruzioni.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco